TOMB RAIDER: UNA LARA CROFT PIU’ UMANA

Recensione nel tempo di un caffè

Tomb Raider è un film del 2018 diretto da Roar Uthaug ed è tratto dal videogioco della saga uscito nel 2013, in questo film nei panni di Lara Croft c’è Alicia Vikander. Il film si pone anche come reboot di quelli del 2000 con protagonista Angelina Jolie, ed è per questo che il paragone diventa invitabile. Tomb Raider segue le orme di una giovane Lara, fuori dal giro della sua azienda e che cerca di racimolare qualche soldo facendo il fattorino con la bici. Una Lara molto lontana dall’esploratrice acrobatica che conosciamo. Ci si aspetta un allenamento, un addestramento, ma questa Croft parte subito per una missione per ritrovare suo padre, ed è subito nel pieno dell’azione, ma con dei grossi difetti, essendo inesperta.

Questo film ci mostra le insicurezze della ragazza e i suoi punti deboli, non ci sono le classiche armi di Tomb Raider e lei non sa ancora nulla di cosa fare del proprio futuro, una Lara Croft giovane e completamente diversa da quella dei primi film. Si punta sull’azione, sul carattere tosto della protagonista, della sua perseveranza nel voler cercare suo padre, oscurando però il lato sensuale e attrattivo che era evidente con Angelina Jolie. Il film perde un po’ da questo lato snaturando il personaggio e rendendolo forse troppo vulnerabile e fortunato, quasi disorientata, molto più umana. Il bello di Lara Croft però era proprio la sua sicurezza, la sua sensualità, la capacità di avere tutto e tutti sotto controllo, era un simbolo di femminilità, la capacità di non snaturarsi nonostante le risse e le sparatorie, ricca, bella e inarrivabile.

In questo film invece, Alicia Vikander interpreta una Lara molto più reale, quasi un maschiaccio per certi aspetti, come a voler giustificare il suo lato avventuroso, lei è una bellissima attrice ma non viene mai evidenziato, come se non facesse parte del personaggio originale, ma a mio parere parte fondamentale del personaggio di Lara Croft. Il pubblico si deve innamorare di lei, deve essere attratto e intimorito e provare una profonda ammirazione, in questo film finiamo solo per pensare a quanto sia assurdo che una così faccia quelle cose e alla sua fortuna.

La trama non è affatto male, ci sono anche delle scelte molto belle, andrebbe un po’ snellita, ci sono momenti vuoti che non portano a nulla e la parte iniziale l’ho trovata un po’ troppo fuori contesto e inutile. La regia non mi ha convinto del tutto e i personaggi non sono stati scritti con al dovuta cura dei particolari, non ci dicono nulla e sembrano spenti e li per caso. Anche il Villain Mathias Vogel, interpretato da un sempre bravissimo Walton Goggings non mi ha convinto, troppo cattivo anni ottanta che non sa quello che vuole, che è estremamente violento senza un vero motivo, anche se non mi è dispiaciuto nel finale, c’è un evoluzione in lui e forse è il personaggio scritto meglio nel complesso.

Per tutti i motivi elencati non credo che questo reboot sia al livello dei primi due film, nonostante visivamente e per molti aspetti della trama sia migliore, mi è mancata proprio tanto la vera Lara Croft, forse perchè è impossibile paragonare quella Angelina Jolie. Mi ha incuriosito per il finale, come se Alicia Vikander stesse entrando davvero nel personaggio, un po’ i vestiti, un po’ quel senso di consapevolezza, l’hanno resa in un attimo molto più adatta, per questo sono molto curioso di vedere il sequel.

A mio parere nel complesso ritengo che anche questo film, i Tomb Raider siano i film meglio riusciti tratti da videogiochi, ne ho parlato anche in un altro articolo che trovate sul sito….

https://deanhorizons.com/2020/11/04/quattro-chiacchiere-perche-i-film-live-action-tratti-da-i-videogiochi-non-funzionano/

5 risposte a “TOMB RAIDER: UNA LARA CROFT PIU’ UMANA”

  1. per me la vikander è una spanna sotto alla jolie
    questa è antipatica, sculata e molto più incapace pur salvandosi sempre

    poi a livello di iconicità… rivoglio le tette della jolie, questa versione non sta ne in cielo ne in terra e se non avessimo visto il titolo avrei pensato fosse una delle fiamme di indiana jones

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