Recensione nel tempo di un caffè

Carries è un film del 2009 diretto dai fratelli spagnolo David e Alex Pastor. Incentrato sulla sopravvivenza di un gruppo di ragazzi che combatte per non essere contagiato da un virus letale che ha ormai contagiato il mondo. Tra i protagonisti Chris Pine e Emily Vancamp.
Il film usa il virus come cupola che permette alla storia di svolgersi con pochi personaggi e poche interazioni, mantenendo il budget molto basso. La trama è semplice ma comunque di un certo impatto emotivo. C’è un duello continuo tra la voglia di sopravvivere e la paura che qualcuno del gruppo venga contagiato, scegliere se lasciarlo per strada o portarlo con sé. Una storia cinica che lascia davvero pochissimo spazio alla speranza, un viaggio verso una speranza sfuocata, quasi impossibile. Non è una lotta per sconfiggere il virus, ma solamente per trovare un luogo tranquillo per passare gli ultimi giorni della propria vita, in attesa di una insperata cura.
Purtroppo il film è davvero troppo semplice e ne risente un po’ tutta la trama, con personaggi non ben caratterizzati e con la recitazione che fa fatica a decollare, uno dei personaggi peggiori è Kate, interpretata da Emily Vancamp, personaggio estremamente piatto, di poche parole e indefinito che spegne un po’ tutto il film soprattutto sul finale.
C’è una giusta dose di tensione, in certi momenti, in altri viene forse troppo banalizzata e resa semplice che si perde un po’ di realismo e si ha davvero troppo la sensazione di essere in un film, manca un po’ di verità, sia nella recitazione che nelle dinamiche narrative, questo fa sì che l’interesse va scemando.
Un film abbastanza carino, quel classico film da voto 6 su 10, che non lascia né troppo delusi, né troppo soddisfatti, ma che si può guardare tranquillamente e può piacere agli amanti del genere.