Tekken Bloodline è una serie anime tratta dalla famosa saga di videogiochi della Bandai Namco. Una serie in stile anime, prodotta da giapponesi e distribuita da Netflix.
La trama ricalca in qualche modo e con un po’ di fantasia, la storia del terzo videogioco, con Ogre come nemico principale, il protagonista assoluto e Jin Kazama, che dopo la scomparsa della madre decide di vendicarsi e fa conoscenza con suo nonno Heihachi Mishima. Dopo una serie di duri allenamenti parte il grande torneo “King Iron Fist” per attirare l’attenzione del demone della lotta.
C’è grande rispetto per il videogioco e le sue dinamiche e personaggi, tutti molto ben disegnati e riprodotti, bella anche la scelta della trama, molto veloce che mette i combattimenti sempre al centro. Ci sono le mosse e le caratteristiche principali di ognuno di loro e se qualcosa non riguarda la lotta non gli viene dato peso. La serie è molto breve e ha una evoluzione immediata, non sappiamo molto dei personaggi, ma ci vengono mostrati in ricordo del videogioco. Il personaggio più approfondito è Jin Kazama che lotta un po’ con le sue origini, la parte buone e pacifica Kazama e la parte più malvagia, quella Mishima.
Molto immersivo e coinvolgente negli scontri, ricorda davvero molto le dinamiche del videogioco il cui punto di forza sono sempre stati i personaggi e le loro mosse. Una trama che strizza l’occhio un po’ anche hai primi due capitoli, con il gene del diavolo che passa da Kazuya a Jin. Una serie forse fin troppo breve, ma che facilità la visione e permette anche ai meno appassionati di godersi un anime di ottimo livello. Prova perfettamente riuscita è bello rivivere parte della propria infanzia grazie ad una serie così.
The Witcher Nightmare of the wolf è un anime prodotto da Netflix, ambientato nell’universo di The Witcher questa storia segue le orme di un giovane Vesemir e ci mostra il destino dei Witcher e di Kaer Morhen la loro fortezza e rifugio.
Una bella produzione di Netflix che ci mostra qualcosa in più di questo mondo fantasy, con un approfondimento sul maestro di Gerart Di Rivia, Vesemir. Un Witcher molto più loquace e spiritoso, molto forte e con molte abilità magiche.
Una storia necessaria per capire più a fondo alcune citazioni presenti nelle due stagioni della serie. Con una trama ben strutturata e che aggiunge personaggi di buon livello in questo mondo. Una dimostrazione di quanto può essere ampio e vario questo fantasy, anche per prodotti più semplici come questo anime.
Un anime che convince tutti, ben scritto e ben elaborato che si colloca perfettamente tra una stagione e l’altra della serie, un prodotto che vale la pena di essere visto.
Belle le ambientazioni e le magie che ci vengono mostrate, molto bello anche il finale in cui ci viene mostrato il protagonista della serie e dei videogiochi da bambino, quando ancora non era del tutto un Witcher.
Un punto di vista differente, con un forte duello morale tra il potere dei soldi e quello dei sentimenti, tra la giustizia e l’avidità, aspetto molto presente anche nella serie, un leggero confine tra mercenari ed eroi che contraddistingue tutti i Witcher.
RECENSIONI COMBINATE: Pacific Rim e Pacific Rim – La rivolta, due film della stessa saga, uno sequel dell’altro ma con differenze sostanziali.
Pacific Rim è un classico esempio di come le saghe cinematografiche funzionano meno, se c’è un cambio strutturale alla guida del progetto, il cambio di regista e di sceneggiatore non aiuta la saga ad avere la giusta continuità.
Il primo capitolo è del 2013 Co-scritto e diretto e prodotto da Gulliermo del Toro. Il film si ispira ai manga e anime giapponesi con due elementi di quel mondo, come i Kaiju giganteschi mostri che distruggono le città e i Mecha, robot mastodontici e potenti, nel film si chiamano Jager.
Questo primo capitolo ha davvero un sacco di cose positive e ci sono degli elementi a renderlo davvero un buon film, nonostante l’argomento di base sia un po’ infantile, Del Toro conferisce al film è il giusto tono e la giusta dose di adrenalina. La trama è molto piacevole e ha parecchie sfumature interessanti e gestite molto bene. Ci sono personaggi ben scritti che danno il giusto impatto alla storia, tutto sembra estremamente epico e il mondo è già al collasso. Infatti veniamo immersi in un mondo in cui i Kaiju hanno già distrutto grandi città e già da anni l’umanità combatte questi mostri con robot giganti.
L’obiettivo del film è risvegliare nel pubblico i ricordi di infanzia, con questi scontri tra elementi mastodontici che ci ricorda i vari anime a tema Mecha, visti da bambini, con una vaga somiglianza anche con i “Power ranger” e il loro “Megazord”.
Pacific rim è girato bene e anche esteticamente i personaggi sono davvero ben curati, con robot estremamente strutturati nei particolari e mostri giganti particolarmente spettacolari. Tutto ha un senso ed è tutto collocato perfettamente nella trama.
Il primo film è epico, c’è una colonna sonora davvero entusiasmante e che ti fa salire l’adrenalina, ci sono discorsi importanti fatti da Stacker Pentecost (Idris Elba) e momenti delle battaglie congeniati e pensati davvero bene, nel complesso davvero un bel film, anche per chi non è appassionato del genere.
Pacific Rim – La rivolta è un film del 2018, diretto da Steven S. DeKnight. Cambiano i produttori esecutivi, il regista, gli sceneggiatori, cambia tutto il gruppo di lavoro e si vede. Il film sembra una forzatura in tutte le sue parti, vuole cavalcare il successo del primo ma lo snatura e il film cambia di stile somigliando quasi ad un film sui trasformers.
La trama non è poi così male e anche a livello di regia è fatto bene, queste caratteristiche le ha mantenute, ma ha perso il fascino del primo capitolo, la sua fotografia e gli scontri non sono affascinanti come ci si aspetta, anche i personaggi protagonisti convincono un po’ meno. Il figlio di Pentecost è apparso dal nulla, la recitazione di John Boyega non è male, ma il suo personaggio è scritto male, troppi cliché.
Poi lo spettatore vuole l’epicità del primo film che qua va un po’ a perdersi in qualcosa di si visivamente più spettacolare del primo, ma meno iconica e coinvolgente.
Nel primo capitolo c’era Gulliermo del Toro alla guida, Ramin Djawadi come compositore, tra gli attori c’era Idris Elba, era tutto ad un livello più alto, e sarebbe bello che nelle saghe si provi a mantenere lo stesso livello, con lo stesso gruppo di lavoro. Nel complesso la saga di Pacific rim vale la pena vederla, sperando arriva un altro capitolo. Risveglia sensazioni di esaltazione della nostra infanzia e lo fa in modo davvero spettacolare, con robot giganti che combattono contro mostri giganti, perchè alla fine Pacific rim è questo.
QUATTRO CHIACCHIERE: Il famoso manga anni 80′ avrà un film live action, svelata trama e cast.
Saint Seiya – Knights of zodiac è così che si chiamerà il live action tratto da una famosa serie di manga e anime, famosa soprattutto in Italia per anime trasmesso spesso in televisione, quindi sembrerebbe certo che finalmente vedremo un “fulmine di Pegasus” in un vero live action.
Penso sia un manga che sia facile da gestire rispetto ad altri, la trama può anche essere per certi versi storica e abbiamo già visto spesso film di questo tipo, penso che possa nascere anche una piccola saga se il primo film darà le giuste risposte.
Il cast è già stato annunciato e le riprese sono in corso, e vanno verso la conclusione, in zone dell’Ungheria e della Croazia. Mackenyu sarà il protagonista e vestirà quindi i panni di Saint Seiya, un giovane Pegasus che ancora deve possedere l’armatura, proprio come all’inizio del manga. Il cast sembra che non comprenderà ancora il resto dei cavalieri, perchè la storia prenderà solo il prologo della serie, un giovane Seiya che scopre i suoi poteri e viene coinvolto in questa “lotta” per proteggere la dea Atena, debole e vulnerabile.
Gli attori sono stati tutti rivelati, anche la giovane Sienna, non che la reincarnazione della dea greca Atena, sarà interpretata da Madison Iseman. Un ruolo importante quello di Atena, non appare molto ma è il fulcro di tutta la storia, una guida spirituale per i cavalieri, un persona forte e fragile allo stesso tempo, con grande fascino e sensualità. L’attrice è molto carina, già apprezzata nel due nuovi film della saga Jumanji, ho qualche dubbio su questo ruolo, Atena non è semplice da interpretare, ma sono davvero molto curioso di vederla.
Il personaggio inedito sarà quello interpretato da Sean Bean, creato per dare più spessore e più ordine al film, visto che tratterà dei primi passi della saga, infatti Bean interpreterà un maestro che prenderà Seiya sotto la sua ala protettiva. Il maestro Alman Kiddo, un personaggio poco conosciuto, che appare poco nell’anime e di cui pochi si ricordano, un uomo di spessore, con barba e capelli brizzolati, ricorda un po’ un dio greco, ottimo ruolo per Sean Bean che è l’attore di punta del cast.
Poi ci sono diversi attori di cui non si sa ancora bene il ruolo nel film, ci sarà una specie di sicario e sarà interpretato da Diego Tinoco. Di cui sinceramente sono poco o nulla, vedremo più avanti se uscirà qualche dettaglio in più, poi ci saranno Mark Dacascos, Framke Janssen e Nick Stahl ma anche di questi non si sa molto e chi dovranno interpretare.
Lo staff si arricchisce di diversi nomi, tra cui Tomasz Baginski regista polacco, famoso per essere stato nominato agli oscar con un corto, ottimo animatore e creatore di effetti speciali, bisognerà vedere come se la cava alla guida di un film, alla sceneggiatura ci saranno Josh Campbell e Matt Stuecken, già autori di “10 Coverfield Lane”, con la supervisione di Yoshi Ikezawa, autore del manga.
Anche la sinossi ufficiale è stata pubblicato, ve la riporto qui sotto.
in quella che viene etichettata come una storia di origine, Mackenyu interpreta Seiya, un orfano di strada e l’eroe del titolo del franchise. Quando un’energia mistica conosciuta come Cosmo si risveglia in lui, Seiya si imbarca in un viaggio per conquistare l’antica armatura greca di Pegasus e scegliere la sua parte in una battaglia preternaturale per il destino di Sienna (Iseman), una giovane ragazza che lotta per controllare i suoi poteri divini. Bean interpreta un mentore chiamato Alman Kiddo, un uomo che recluta Seiya nell’ordine dei Cavalieri, che ha fondato quando ha scoperto la dea reincarnata. Tinoco è un uomo assoldato per uccidere la dea vulnerabile.
Dalla sinossi è evidente che il film si “muoverà” all’interno della prima parte del manga, con qualche piccola modifica, speriamo di poter ammirare già un cavaliere d’oro nelle prime scene del film, proprio come accade nell’anime. Per il resto non penso sia un difetto discostarsi un po’ dalla storia inziale, soprattutto all’inizio. Particolare comunque la scelta di puntare sul prologo del manga, sull’inizio e non su uno sviluppo più completo come quello della lotta contro i cavalieri d’oro, con un Saint Seiya più forte e formato, forse l’idea e quella di fare un trilogia e di fare un storia quasi completamente nuova.
Le premesse non sono cattive, anzi mi sembra che il cast si abbastanza buono e anche lo staff che c’è dietro, è comunque tratto da un manga, quindi la sfida di portarlo a diventare un film live action con attori veri è sempre molto ardua, vedremo se questo film riuscirà finalmente a fare qualcosa di davvero bello e godibile.
FANTASCENEGGIATURA: Il famoso manga avrà una serie tv live action su Netflix, provo ad immaginare il cast e parte della storia.
Uno dei manga più famosi del mondo, uno dei manga con più personaggi e con una storia davvero lunga che deve ancora finire, uno dei manga e delle storie più belle del mondo, One Piece!
One Piece sbarcherà su Netflix in formato live action, una serie tv prodotta da Netflix e Tomorrow studios, una serie tv che già dai suoi primi attimi ha creato molto stupore e clamore, perchè a primo impatto sembra davvero difficile da sviluppare. Un scelta forze azzardata di Netflix ma che gli porterà sicuramente pubblicità. Una serie Tv con un potenziale immenso, con un sacco di personaggi e storie, ma che non sarà affatto facile da gestire, lo stesso protagonista, Monkey D. Rufy, per noi Rubber, ha un potere che a livello visivo non è poi così semplice da sviluppare, comunque è molto costoso.
Qualche leaks sta già arrivando e tutti fan del manga di Echiro Oda si stanno sbizzarrendo con i possibili interpreti dei personaggi.
Ma cosa sappiamo fino ad ora?
Sembrerebbe che le riprese possano iniziare verso la fine dell’anno in Sudafrica, è già stata avvistata la famosa Going Merry a Città del Capo, poi sappiamo qualche dettaglio in più sulla ciurma, e cosa stanno cercando i direttori del casting, in primis, attori molto giovani e quindi difficilmente già troppo famosi, ma noi ci vogliamo divertire e sognare un cast stellare.
Sappiamo che la loro età ed etnia natia dovrà essere : Rufy (uomo di origine brasiliana, 17 anni), Zoro (uomo di origine asiatica, 18 anni), Nami (donna di etnia aperta, 19 anni), Usopp (uomo di colore, 17 anni), Sanji (uomo di etnia aperta, 19 anni).
Uno dei personaggi più complessi sarà sicuramente chopper, che dovrà essere fatto costantemente in CGI e che quindi complicherà un po’ tutta la serie tv, tra l’altro lui è solo uno dei tanti elementi “fantasy” presenti nel manga. Il resto della ciurma è meno complesso, bisogna solo divertirsi a pensare a qualche attore un po’ famoso che ci piacerebbe vedere nella serie. Anche Brook sarà tutto CGI, ma arriverà nelle stagioni successive quasi sicuramente.
Mi piace pensare che la serie inizi come il manga e l’anime, con il piccolo Rubber che conosce Shank il rosso che gli consegna il capello di paglia, simbolo di tutta la serie. Per poi proseguire nella prima stagione in una veloce aggregazione degli altri membri della ciurma per poi magari arrivare già a qualche scontro importante.
Per il nostro caro Rubber capello di paglia, Monkey D. Rufy, girano già un sacco di nomi, uno dei più gettonati per caratteristiche fisiche è il piccolo attore di Stranger Things Finn Wolfhard, ma questo penso che discosti un po’ troppo dalle caratteristiche che stanno cercando, l’attore pensa debba avere dei classici tratti latini, avendo origini brasiliane, forse è meglio puntare su qualcosa di meno simile al manga e trovare un attore che possa interpretarlo al meglio, Wolfhard è quello che ci assomiglia di più e ha anche un età simile. Mi stuzzica l’idea che possa essere interpretato da Gavin Latherwood (sinistra di Rubber). Attore giovane già presente in prodotti Netflix che può esprimere un po’ potenziale, un personaggio complesso quello di Rufy che deve esprimere un costante ottimismo infantile, deve piacere a tutti e avere una risata contagiosa, ma allo stesso tempo deve essere molto “tosto” nel momento vede delle ingiustizie, un personaggio estremamente buono e altruista, ma che punta in alto, quindi anche ambizioso e molto coraggioso. Anche un attore come Brenton Thwaites non mi dispiacerebbe era pure nell’ultimo Pirati dei Caraibi, sarebbe un bel mash-up.
Brenton Thwaites
Un altro attore che mi intriga davvero un sacco in questo ruolo sarebbe l’attore che ha interpretato Flash nella Justice League, giovane, divertente e un po’ pazzo già in quel ruolo, non sarebbe affatto male collocato in contesto simile, sarebbe un Rufy adatto secondo me. Ezra Miller, ha un età adatta e tratti somatici che possono un po’ ricondurre a tratti latini, un attore già famoso che potrebbe attirare non poco l’attenzione.
Ezra Miller
Ma passiamo ad un altro personaggio molto importante, Zoro. In giro nei diversi blog gira già una voce a riguardo, forse sarà il primo attore sicuro del cast, le voci si fanno insistenti e non mi dispiacerebbe affatto vedere Ludi Lin nei panni di uno degli spadaccini più amati dei manga.
Ludi Lin
C’è poco da dire a riguardo, penso sia perfetto, già me lo immagino con i capelli verdi pronto a sfoderare le sue spade, potrebbe essere uno dei personaggi più affascinanti in una serie tv live action, Zoro è il personaggio perfetto per questa serie, quello più facile da gestire e forse anche da interpretare con un carattere ben delineato e già visto in altri film d’azione.
Con Nami si ha un ampia libertà di scelta, difficile solo riprodurre quel colore di capelli senza cadere troppo nel ridicolo o nel finto. Un carattere forte deciso, che si fa valere in ogni situazione, un donna forte che non si fa mettere sotto da nessuno, estremamente attraente e sempre giovane come il resto della ciurma.
Chloe Moretz
Per Nami ho pensato a Chloe Moretz, giovane attrice di grande talento già molto famosa e che ha già interpretato moltissimi film, una ragazza che interpreta sempre ruoli forti e anche complicati, grande talento e grande bellezza. Un attrice molto duttile che farebbe molto clamore in un ruolo del genere, ma allo stesso tempo mi rendo conto che sarebbe già un nome troppo importante forse, il budget diventerebbe davvero troppo elevato.
In realtà quelli che fanno casting sono mille passi avanti a noi e sembrerebbe che ci sia già un attrice per il ruolo di Namy, anche si in realtà avranno già scelto tutto il cast, solo ora escono i primi leaks e rumors e non sono tutti veri.
Emily Rudd
Si tratta di Emily Rudd, bellissima e giovane attrice che davvero potrebbe interpretare al meglio la giovane Nami, dalle foto sembra già perfetta, se fosse davvero lei, non posso che essere felice di questa scelta e devo ammettere che mi intriga molto se queste è il livello del casting. Secondo me, come già idea di molti fan, sarebbe bello che Nami provenisse dal nord, con qualche caratteristica tipica della Svezia o dei paesi scandinavi. Passando invece a Sanji non posso che essere d’accordo con l’idea di proporlo come un pirata Francese, la sua cucina estrosa il suo modo di fare, si sposerebbe alla grande con gli stereotipi che si hanno su quella nazione, ma chi potrebbe interpretarlo?
Parto con una provocazione, e poi più avanti spiegherò anche il perchè di questa mia scelta, forse proprio come chiusura di questo articolo…
Gabriel-Kane Day Lewis
Gabriel-Kane Day Lewis, figlio di uno degli attori migliori di sempre, Daniel Day Lewis. Solitamente fa il modello, ma sarebbe davvero perfetto nel ruolo di Sanji, e in più porterebbe un sacco di pubblicità, poi non si sa mai che ha il talento del padre nel recitare. Sono abbastanza convinto di questa scelta e non voglio dilungarmi. Lo so è una provocazione, ma ditemi voi se non ci sta uno cosi nel ruolo di Sanji, dovrà essere bravo lui a passare da serio a pazzo innamorato, rappresenta un po’ la follia del manga questo personaggio. Sanji è un po’ il simbolo del sottile equilibrio che ci dovrà essere tra serietà e forte ironia e parodia.
Arriviamo ad Usopp anche qui indicato come un possibile Sudafricano, l’idea non mi dispiace, anche se mi piacerebbe se uno dei personaggi abbia un forte impronta caraibica, un personaggio molto fumettato con grosse labbra e un naso molto lungo, davvero non facile da interpretare, sarà uno dei personaggi della Ciurma che dovrà esteticamente discostarsi di più dal manga, almeno visivamente.
Anche per Usopp sembra già tutto fatto sarà infatti quasi sicuramente Brandon Burgess ad interpretarlo.
Brandon Burgess
Non so molto di lui, si vede però una certa e complicata somiglianza e se mi devo basare su quello, penso sia un ottima scelta. Questo è un ruolo che deve avere un feeling particolare con Rufy, infatti Usopp e suo grande amico e ogni scena dell’anime si percepiva questa grande amicizia. Usopp è un personaggio già visto in altri contesti, il suo carattere un po’ vigliacco, il classico personaggio un po’ più scarso in mezzo a tutti personaggi fortissimi è tipo un Crillin di Dragon Ball.
Per Chopper spero solo sia molto “cuccioloso” che ti viene voglia di abbracciarlo, tipo un Ewok di Star Wars, deve essere uno di quei pupazzi stile Disney, che la Marvel sa fare sempre stupendamente. Dopo aver visto Chopper vorremmo tutti un piccolo chopper in casa nostra.
La ciurma di una possibile prima stagione è al completo, non penso che Franky o Brook appariranno nelle prime stagioni, perchè il progetto sembra comunque lungo e complesso, quindi mi aspetto minimo cinque stagioni se tutto andrà bene anche di più. Però ci sono alcuni personaggi che inevitabilmente o quasi vedremo nella prima stagione, uno di questi è sicuramente Shank il rosso, anche se per un solo e piccolo cameo. Ma partiamo prima da una foto meravigliosa che ho trovato…
Se questo diventasse realtà sarebbe spettacolare, cioè Arnold Schwarzenegger nel ruolo del nonno di Rufy, Monkey D. Garp sarebbe perfetto e farebbe davvero un sacco di pubblicità alla serie. So che sarà impossibile a meno che Arnold non sia un super fan del manga, ma chi ha avuto questa idea è un genio. Tornando a Shank il rosso non smettiamo di volare con la fantasia e ne approfitto per usare un altro suggerimento che ho trovato in giro e che mi ha convinto parecchio.
Jake Gyllenhaal
Perchè non Jake Gyllenhaal nel ruolo di un dei pirati e più amati e forti del manga, un perfetto Shank il rosso cinematografico, un attore di altissimo livello, con caratteristiche simili, mancano solo i capelli rossi! Ma non fermiamoci qui perchè il nostro budget è illimitato voliamo con la fantasia e spingiamoci oltre, il nemico giurato di Zoro, Drakul Mihawk.
Wes Bentley
Wes Bentley sarebbe assolutamente perfetto per intrepretare uno dei più forti spadaccini dei sette mari, Mihawk. Mi piacerebbe pensare anche ad un attore per Crocodile e Eneru, perchè sono due personaggi che mi piacciono molto e che mi piacerebbe vedere già nella prima stagione.
Mads Mikkelsen
Per il ruolo di Crocodile ci starebbe Mads Mikkelsen che interpreta sempre molto bene i cattivi, con il suo sguardo truce e la sua calma ha le caratteristiche giuste, però quello che mi tenta di più sarebbe Michael Madsen, anche se purtroppo ormai è troppo vecchio, nel 1992 sarebbe stato perfetto, infatti non so perchè ma Crocodile mi ricorda sempre un possibile personaggio in un film di Tarantino. Per Eneru molti fan dicono Eminem, mi fa ridere ma la somiglianza è evidente, fin da bambino ricordo che quando guardavo l’anime, quel personaggio mi ricordava proprio il famoso rapper americano. Quindi perchè no, cosi sia…
Eneru/Ener e Eminem
In effetti la somiglianza è evidente e penso che Eminem sarebbe fiero di interpretare un personaggio del genere e magari ci scrive anche su una canzone da mettere nella serie, sarebbe particolare e bello, molto improbabile però.
One Piece è bello anche per la varietà e la quantità infinita di personaggi al suo interno, solo di cast deve essere davvero ampio ed impegnativo, tra trucco ed effetti speciali il lavoro è davvero lungo, ma chi potrebbe apparire nella prima stagione?
Tenendo conto che l’anime ha ormai circa 20 stagioni, penso che ogni stagione della serie Tv cercherà di raggruppare 5 stagioni dell’anime, in modo da avere tutto sommato una serie tv di 5 o 6 stagioni che riesca in qualche modo a narrare tutta la storia, saltando le parti meno importanti, quindi già nella prima stagione ci sarà Chopper e finirà ipoteticamente con la saga di Skypiea con il personaggio di Ener o Eneru che come abbiamo visto sopra per noi, sarà Eminem.
Potrebbe apparire Smoker, un personaggio abbastanza iconico e particolare e a mio modo di vedere perfetto per la serie tv, è un membro della marina molto riconoscibile e sarebbe bello rivedere nella serie, la scena del patibolo di Rufy che sorride e che poi viene salvato da suo padre.
Stephen Lang
Per Smoker ho pensato a Stephen Lang, attore che esprime sempre molta forza e autorità e con caratteristiche simili al personaggio visto nel manga. Potrebbe apparire anche Bagy il clown e anche qui dobbiamo per forza divertirci con una provocazione, questa volta anche un po’ stupida ma divertente. Quindi sarà interpretato ovviamente da Bill Skansgard.
Bagy il clown e Bill Skansgard
Poi dovrà apparire Arlong nel momento in cui vedremo per la prima volta Nami, però qui non penso sia una scelta troppo difficile, l’attore sarà comunque molto truccato e irriconoscibile, però dovrà essere sicuramente molto alto e fisicamente ben messo, come quasi tutti i personaggi del manga.
Un susseguirsi di personaggi e scontri che gli autori dovranno valutare con cura e decidere quale parte della storia varrà la pena raccontare e mostrare, chissà quanto seguiranno il manga o se decideranno di prendere strade un po’ alternative?
La selezione dei personaggi è lunga e complessa e immaginarsi la storia ancora di più, il fatto che sia girato molto probabilmente in Sudafrica fa ben sperare, e vedere la Going Merry ormeggiata al porto fa un certo effetto.
a destra la Going Merry
L’importante sarà il budget iniziale, se troppo basso, purtroppo questa serie sarà quasi sicuramente un fallimento, non è tratta da un videogioco fantasy, non è tratta da un libro, è tratta da un manga e un anime, anche solo la nave protagonista è complessa e costosa da fare ed è solo una piccolissima parte di tutto ciò che c’è.
Penso che a livello di serie tv sia la sfida più grande che Netflix abbia intrapreso, e purtroppo sono sicuro che in molti modi ci deluderanno, ma allo stesso tempo sono curioso e ho voglia di essere stupido e di rimangiarmi tutti i miei dubbi.
Sono curioso di vedere anche quanta CGI useranno e quanta invece “vecchia scuola” sarà utilizzata all’interno della serie, con location e costumi davvero particolari, i truccatori avranno un gran bel lavoro da fare.
Sono curioso di vedere il cast al completo e di capire cosa ci verrà mostrato nella prima stagione, uno dei “fantacasting” più divertenti che abbia mai fatto, perchè davvero c’era molta scelta e personaggi su cui lavorare.
A livello di trama non mi sono voluto esprimere più di tanto perchè una base solida c’è già, il soggetto è già stato scritto da anni, il mio ultimo sogno sarebbe che questa serie fosse coordinata da James Gun come produttore esecutivo, sarebbe tutto molto spettacolare e particolare, so che è impossibile ma sognare non costa nulla.
Ci sarebbero altri mille personaggi da elencare, ma voglio concludere con uno speciale, uno che è solo un piccolo cameo ma che in quel ruolo sarebbe perfetto, il ruolo più breve ma più importante di tutti, quello di Gold D. Roger il re dei pirati, quello che fa partire tutta la saga di One Piece.
Daniel Day Lewis
Chi meglio di Daniel D. Lewis in questo ruolo? Con suo figlio messo da me a fare Sanji non potevo non mettere nel cast un attore del genere, solo per qualche spezzone, ma non c’è attore più ideale per interpretare il re dei pirati Gold D. Roger.
Non ci resta che aspettare e vedere cosa ci aspetta! All’arrembaggio!
QUATTRO CHIACCHIERE: Un “semplice” Anime Giapponese nasconde dentro di se un lato musicale davvero stupendo e di altissimo livello, una delle colonne sonore più belle nel mondo anime.
La capacità nipponica di cerare prodotti creativi di altissimo livello è ormai conosciuta in tutto il mondo, mondi, personaggi e storie davvero originali che riempiono le nostre giornate già da bambini, ma che possono essere apprezzate nella loro completezza solo in età adulta. Naruto come tanti altri prodotti ha quella spiccata ironia tipica dei manga, ma come quasi tutte le storie Giapponesi ha anche una grande morale, una parte molto più seria e profonda. Tutti i personaggi sono scritti con cura e tutti hanno delle determinate caratteristiche, essi rendono al storia estremamente completa e di ottimo livello.
Troppo spesso se vediamo animazione, che sia un film o quello che noi definiamo “cartone” lo consideriamo un prodotto solo e unicamente per bambini, di conseguenza un prodotto poco curato, banale e di basso livello in tutto il suo sviluppo senza notare che alcuni anime sono delle vere e proprie opere d’arte, formate da sceneggiatura, disegni e animazioni e anche forse inaspettatamente colonne sonore di altissimo livello.
Nel corso degli anni mi sono soffermato sul ruolo sempre più predominante delle canzoni all’interno dei film e degli animi, diventando una parte fondamentale del prodotto finale, musiche e suoni ci fanno capire le intenzioni del regista, ci mettono paura, tristezza oppure ci danno una forte scarica di adrenalina e gioia. La musica di sottofondo, detta colonna sonora diventa così un asse portante fondamentale troppo spesso non considerata, soprattutto se si tratta di uno “stupido prodotto per bambini”.
Adesso, chi non l’ha mai fatto faccia una semplice ricerca su youtube ad esempio e provate ad ascoltarvi un po’ di colonne sonore di Naruto, soffermatevi sui suoni, sulla cura dei dettagli, sulle caratteristiche perfettamente studiate delle canzoni. Colonne sonore di altissimo livello con protagonisti chitarre elettriche con suoni quasi degli anni 80′ con assoli davvero di altissimo livello, oppure pianoforti utilizzati alla perfezione per i momenti più tristi. Ma la cosa davvero spettacolare di queste colonne sonore sono la presenza costante degli strumenti giapponesi, come il Koto o il Kyoku strumenti a corda, oppure la presenza dei flauti come lo Shinobue o lo Ryuteki. Questa è una caratteristica meravigliosa, un omaggio ad una cultura meravigliosa come quella Giapponese che in più ci immerge nel contesto “ninja” del mondo di Naruto.
Un mix di strumenti perfetto, usato alla perfezione rende la colonna sonora di Naruto la miglior colonna sonora degli anime, la più identificativa e incentrata, con spesso delle voci di sottofondo anch’esse che ricordano il mondo “Ninja” e ” Samurai”, sfruttando al meglio tutti gli strumenti più antichi e moderni, un viaggio tra il passato e il futuro della cultura del Giappone, tutto questo racchiuso in una colonna sonora di un anime. Tutte le sequenze di battaglia sono costellate di colonne sonore di altissimo livello, da Oscar per mille motivi, nulla da invidiare a molte colonne sonore dei film, anzi delle volte più complete e uniche ed estremamente identificative.
Sarebbe bello anche fare un percorso inverso, perchè comunque sono sicuro che molti non hanno mai visto Naruto e altri saranno anni che non lo vedono più, perchè comunque per molti è un prodotto che si vede dopo scuola a casa sdraiato sul divano girando su Italia 1. Sarebbe bello ascoltarsi prima le colonne sonore, farsi un idea personale dell’anime, crearsi una propria storia viaggiare sulla musica, (che vi assicuro un’altra volta sono stupende), e vedere che immagini riesce a scaturire la nostra mente. C’è tanto Giappone, c’è un intera storia dentro quei suoni, c’è passione, cura e molta maestria, perchè anche le colonne sonore sono delle opere d’arte.
La colonna sonora proprio come una sceneggiatura, va capita, studiata, e come se fosse possibile entraci dentro, vederne tutte le sfaccettature, percepire tutti gli strumenti, le scelte che sono state fatte nel momento della sua creazione. In Naruto c’è tutto questo, la colonna sonora ha la capacità di farti viaggiare, ma va apprezzata, ascoltata con cura, bisogna entrare dentro di essa, capirla nei suoi dettagli percepire tutta la miriade di strumenti stupendi che ci sono al suo interno, concedetevi del tempo per farlo, mettete le cuffie e perdetevi nei vostri pensieri.
Come nella storia del manga, nelle colonne sonore di Naruto c’è un fortissimo contrasto tra Felici e Tristi come se fosse un particolare Yin Yang tra felicità e tristezza, si possono proprio dividere in questi due gruppi, con sbalzi di umore forti e improvvisi classici dei racconti Giapponesi. Abbiamo momenti nelle battaglie dove ci sembra che i suoni vogliano spaccare il mondo e altri in cui la tristezza e la delicatezza ne sono protagonisti.
Delle volte è bello essere sorpresi, soprattutto se si tratta di un atto creativo, la colonna sonora di Naruto lo fa sempre, in ogni suo passaggio, un opera d’arte nascosta tra la “semplice” animazione di un “cartone” Giapponese.
Anche oggi mi ritrovo a dover fare una recensione differente, una recensione che parla di un anime che ho davvero apprezzato moltissimo, soprattutto e ovviamente per la trama, come sempre un punto di forza di qualsiasi prodotto creativo giapponese, creatori di mondi e storie davvero affascinanti.
L’attacco dei giganti è un anime moderno, lo si vede subito dai disegni, un misto tra la classica matita e un animazione più complessa fatta al computer, e nel complesso un realismo sia nei personaggi che nelle ambientazioni, seguendo un classico stile manga.
Questo anime ha diversi punti di forza, tra cui l’animazione, che rende quello che di per se è un disegno, un movimento fluido a volte anche molto spettacolare e avvincente, c’è molta violenza, è cinico e in fondo è un susseguirsi di morti violente e disperazione. Fin da subito intuiamo che sarà difficile capire il bene il male e chi sono realmente i buoni e i cattivi, in una trama molto complicata e piena di colpi di scena.
Le grandi mura che proteggono le città dai giganti sono si uno scudo e una protezione, ma anche un velo misterioso che non ci fa capire cosa stia succedendo fuori e da dove provengono tutti questi giganti, che essenzialmente hanno sembianza umane, ma sono deformati, e si muovo quasi come zombie, trovando sazietà solo nel mangiare le persone, per poi essere inermi e fermi quando non c’è nessun umano nei paraggi. Il loro punto debole e sulla nuca, se li colpisci li muoiono ed evaporano poco a poco.
Ci sono poi altri giganti, con caratteristiche specifiche, che sembrano essere completamente diversi da tutti gli altri, e poi diversi nomi, cittadine, divisioni militari e diversi personaggi di cui è difficile riconoscere il nome. L’attacco dei giganti punta molto sul colpo di scena, sul fatto di aver una trama estremamente convincente e che piace fin da subito, c’è un grosso mistero fin dall’inizio che ha bisogno di essere scoperto per saziare la nostra sete di curiosità, come i giganti con gli uomini, in fondo non siamo poi così diversi.
Come sempre la genialità giapponese non ha davvero limiti, e l’anime è costellato da intuizioni geniali e da situazioni e personaggi perfetti, bellissime le battaglie tra uomini e giganti, innovative, uniche e davvero spettacolari. Difficile non rimanere incuriosito dalla storia e dalla sua evoluzione, costellata di isteri da risolvere e con il protagonista che viene spinto da una sete di vendetta e dalla disperazione di avere un mondo in pace.
Questo è sicuramente un anime da vedere, per la sua forza emotiva e visiva e sicuramente per la sua trama complessa ma estremamente bella ed efficace, lo consiglio davvero a tutti anche a chi non è amante del genere, anche chi considera questo opere non all’altezza, guardatevi “L’attacco dei giganti”.
RECENSIONI COMBINATE: Due prodotti differenti ma con la stessa storia, Anime vs Live action movie.
Lo so che confronti del genere non andrebbero mai fatti, ma volevo fare qualcosa di diverso per recensioni combinate, qualcosa che sottolineasse cosa c’è dietro ad un processo creativo di un film.
Ovviamente gli Anime e i film sono due mondi molto diversi, ma allo stesso tempo molto simili, soprattutto nella produzione iniziale del prodotto, quando ancora è solo un’idea che deve essere sviluppata.
Questo in particolare è l’esempio di come sia difficile paragonare questi due prodotti visivi, in cui lo anime è praticamente perfetto mentre il film costruito sulla storia dell’anime è davvero brutto e a tratti ridicolo.
Parto con il dire che Death Note mi ha davvero colpito fin da subito, sia l’idea autoriale che la trama principale sono davvero spettacolari e da subito coinvolgenti, è davvero ben scritto, lineare e con molti colpi di scena.
I personaggi sono scritti alla perfezione e tutta la trama è convincente e si evolve con loro, Light Yagami, lo shinigami Ryuk e infine Elle, tutti magistralmente scritti e iconici.
Impossibile non apprezzare questa storia, infatti è uno degli animi più famosi e sicuramente meglio riusciti di sempre, o comunque quello che ha attirato a se, un gran numero di fan.
Death Note ci fa vedere tutta la creatività giapponese e ci mostra che gli Anime e i manga sono dei prodotti con storie d’autore davvero fenomenali che vanno al di la dei “cartoni” più conosciuti come possono essere “Dragon Ball” o “Naruto”.
L’idea che grazie ad un quaderno puoi uccidere qualcuno semplicemente scrivendoci il nome sopra, è davvero geniale e attira subito la curiosità di chi la sente o la legge.
Svilupparne un contorno complesso e piacevole era più difficile, ma Death Note lo fa perfettamente con un confronto di furbizia e intelligenza tra Light e Elle che è davvero avvincente sotto tutti i punti di vista.
Quindi queste erano le ottime basi da cui partire per fare un bellissimo film, la cosa più importante sarebbero stati gli attori e la regia, senza un necessario bisogno di badget super elevati, con una trama bella e quasi perfetta già scritta.
DEATH NOTE FILM NETFLIX
Death note è un film prodotto da Netflix, e diretto da Adam Wingard, purtroppo fin da subito il film decide di allontanarsi dal manga e di ambientare tutta la storia negli stati uniti, ma per aver una ambiente verosimile con quello giapponese lo colloca a Seattle, scelta devo dire piuttosto adatta.
Purtroppo questa scelta rovina già un po’ il soggetto, togliendo alcune particolarità della cultura giapponese che rendono alcune storie ancora più interessanti, come per fare un esempio banale, le classiche divise scolastiche o la cultura pop/manga che si può apprezzare nelle grandi città, un contrasto tra passato e futuro bello da vedere.
In America ovviamente c’è una cultura diversa, tanto che un il quaderno sarebbe il sogno di morte, portare via la vita di qualcuno fa quasi parte della quotidianità non c’è nessun “Bushido” a rendere l’omicidio un vero disonore.
Un’altra pecca è che quello che c’era di buono nei personaggi viene schiacciato e distrutto dalle scelte degli attori e da come sono stati scritti, cioè davvero male e davvero troppo distanti dall’idea originale.
Light Yagami, che nel film ovviamente si chiama con un cognome sassone, cioè Turner è totalmente diverso dal protagonista del manga, che era bello, intelligente e super popolare a scuola, uno di cui ti fidavi e per cui le ragazze vanno pazze.
La forza del ragazzo è la parte fondamentale del manga, la sua voglia di potere e di essere il più intelligente e furbo di tutti e di dominare il mondo grazie al quaderno, non gli importa di fare patti con un Ryuk, anzi è sicuro di fregare anche la morte.
Light Turner è il classico nerd sfigatello americano, bullizzato da tutti, bruttino e solitario, sembra uno squilibrato che potrebbe prendere un fucile e ammazzare tutti all’improvviso, non ha assolutamente nulla del protagonista originale e questo rovina tutta la bella storia originale.
Nat Wolf attore arrivato dal mondo Nickelodeon famosa per le serie tv per bambini, si cimenta in un ruolo che non li appartiene e che non riesce mai a fare suo, puntando tutto sul lato introverso e impacciato del protagonista, quasi folle e oscuro, ma non come quello originale. Una follia malata e squilibrata, cresciuta nel tempo dopo tutti gli anni di bullismo.
Come se non bastasse aggiungono altra follia adolescenziale con il personaggio di Mia Sutton, che non è poi scritto cosi male ed è pure interpretato bene da Margaret Qualley, ma che non c’entra nulla con la trama, rendendola ancora più debole.
Elle era un personaggio fantastico, un personaggio davvero cinematografico, con caratteristiche precise e con cui l’attore poteva esporre tutto il suo talento, poteva essere davvero il punto centrale del film invece anche qui un piccolo disastro.
Il povere Keith Stainfield, che secondo me è un attore di ottimo talento, viene costretto in un personaggio troppo difficile da interpretare in una trama del genere, viene abbattuto dalla banalità del film e dalla pessima qualità della sceneggiatura.
Tutto sommato però Keith non ha recitato male, anzi penso che il suo Elle era un ottimo personaggio ma che se paragonato all’originale ti fa venire la rabbia per l’occasione mancata.
Della regia e della fotografia non parlo, non mi sono piaciute, troppa confusione e fretta e soprattutto poca passione verso il manga e la storia che è davvero pensata e scritta male, tenendo conto della bellezza del soggetto.
Il contorto e sorprendente finale non mi dispiace, forte è l’unico punto del film che ti fa rivivere quel botta e risposta a colpi di intelligenza e piani complessi che c’è nel anime tra Light e Elle.
Consiglio assolutamente di guardare lo Anime, che merita sicuramente per la sua trama avvincente, sconsiglio di guardare il film, davvero troppe imprecisioni e scelte assurde, troppo buttato li senza voglia.