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Controcorrente fantasceneggiatura Quattro Chiacchiere

E SE IL SEGRETO PER SCRIVERE UN SOGGETTO MIGLIORE, FOSSE QUELLO DI PARTIRE DALL’ATTORE?

CONTROCORRENTE: In un mondo senza idee, fatto di sequel e reboot e IA che prima o poi sostituiranno i poveri sceneggiatori, idea bizzarra, ma efficace, per rendere le trame interessanti.

Il mondo sta cambiando, le storie perdono di fascino e di potere e i soggetti interessanti per il cinema sono sempre meno. Anche i miglior libri fanno fatica ad essere rappresentati con dedizione, e l’attacco dei fan è sempre dietro l’angolo. C’è bisogno di soggetti originali e nuovi, di storie intriganti in cui basta una prima e veloce lettura.

Solitamente una storia, se non è tratta dalla realtà parte del viaggio dell’eroe dei classici dell’antica Grecia, storie che raccontano, e non che partono da un interprete specifico e poi vengono raccontate. Storie che si creano per poi scegliere il loro protagonista reale, le loro canzoni ecc.

Questo meccanismo inverso viene già utilizzato moltissimo dagli scrittori di tutto il mondo ma con i mezzi produttivi che si hanno oggi diventa tutto più semplice, con gli attori stessi che sono produttori esecutivi.

Il punto di partenza diventa quindi l’attore o l’attrice in carne d’ossa. La sua storia i suoi ruoli e il suo Background, l’intuizione che può dare di più e l’assegnazione di una storia che gli possa calzare a pennello. Scavare nel suo passato e studiare nel dettaglio tutti i suoi ruoli in modo da creare una bellissima storia adatta a lui o ad un altro con le stesse caratteristiche.

In questo articolo cercherò di fare un esempio partendo da un attore dal passato glorioso, un attore che ha fatto cose meraviglioso ma che negli anni si è un po’ perso e di cui viviamo il suo passato con grande nostalgia. Voglio come esempio, sfruttare questi elementi per scriverci sopra una storia che calza a pennello con la realtà dei suoi fatti, con le sue caratteristiche del passato e con le caratteristiche attuali. Un mix ideale di tutti gli elementi che ho appena elencato.

Jim Carrey, sarà lui il protagonista della nostra storia, un attore unico, dai mille volti ed espressioni che ha portato moltissima felicità nelle nostre case grazie alle sue interpretazioni, chi è nato negli anni 80/90 non può non amare questo attore. Un attore versatile che è passato da film come The Mask, di cui ne è l’essenza stessa, a The Truman Show o Eternal Sunshine of the Spotless mind. Era una garanzia, se c’era lui il film era sicuramente piacevole e portava con sé tutte le sue mille espressioni, imitazioni e leggerezza. Un attore che per qualche motivo mi ricorda molto un’icona del cinema come Robin Williams, forse perché entrambi felici sullo schermo e depressi nella propria vita.

Ultimamente Jim non è più protagonista, ha fatto qualche film ma nulla di particolare, in Sonic di è vista un po’ della sua splendida e amata follia ma nulla di particolare, serve qualcosa in cui lui possa essere sé stesso ed esprimere tutto il suo talento. Sfruttare tutti questi elementi per creare un piccolo soggetto che possa conquistare il pubblico.

ESEMPIO – SOGGETTO – BREVE SINOSSI

Jim è un ex attore di successo di Hollywood, autore e attore di bellissime commedie del passato, famoso per la sua capacità interpretativa ed espressiva. Negli anni ha lasciato il mondo “malato” di Hollywood per tornare nella sua scuola, un piccolo liceo di una cittadina sperduta in mezzo agli stati uniti. Li è diventato professore e per uscire dalla depressione decide di insegnare ai ragazzini l’arte della recitazione.

Jim diventa il loro insegnante e mentore e a poco a poco, lui e la sua classe creeranno un’opera teatrale sul riscatto personale, la bellezza della vita e l’amore incondizionato verso la semplicità. Negli occhi di Jim rispunterà una luce che non si vedeva da anni, trasmettendo ai suoi allievi tutto il suo talento.

Una storia fatta di ricordi, di voglia di riscatto e la bellezza di trasmettere qualcosa alle nuove generazioni, Jim diventa come un padre per quei ragazzi che coltivano grazie a lui la voglia e la passione per la recitazione, quella più pura e semplice. Una storia che parla di cinema, recitazione, amore e talento. Con un Jim Carrey assoluto protagonista, con sfumature di sé stesso e della sua vera storia personale.

Molti penseranno che questo piccolissimo soggetto sia stata pensato per ore, invece è nato così nel corso di questo articolo, immediato, diretto, breve ma che racchiude diverse caratteristiche dell’attore su cui ho deciso di cucire sopra questa storia. Un piccolo esempio di questa semplice tecnica, che può essere utile per scrivere delle belle e interessanti storie. Mi piacerebbe ci provaste anche voi, anche voi che leggete questo articolo.

Sceglietevi un attore che conoscete bene, di cui conoscete tutte le sue caratteristiche o di cui vi piacerebbe vederlo in un determinato ruolo o storia e scriveteci sopra qualcosa, vedrete che sarà molto più semplice che partire dal nulla. Sbizzarritevi, non opprimete la vostra creatività, siate liberi di scrivere ciò che volete, senza vincoli e pressioni e uscirà sicuramente fuori, un soggetto davvero interessante.

Un’altra tecnica bellissima e simile a questa, è partire da una canzone, ascoltatela per bene, leggetene il testo, soffermatevi sulle parole e da lì iniziate a scrivere la vostra storia. Mixate le due tecniche, musica più attore e vedete cose vi viene fuori. Non fermatevi al primo fallimento, creare mondi, avventure e amori, siete liberi di creare tutto ciò che volete, questo è il potere della scrittura.

Questo ultimo passo che ho scritto, lo posso riutilizzare nel film, come monologo di Jim Carrey che parla con i propri studenti. Imparate a sfruttare ciò che vi circonda perché il cinema è fatto di tanti piccoli momenti di realtà.

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Recensioni nel tempo di un caffè

TROPIC THUNDER: UN ALTRO LIVELLO DI PARODIA

Recensione nel tempo di un caffè

Penso che uno dei generi più interessanti del cinema sia la parodia, molto spesso utilizzata come piccola parte di un film, e in altri casi utilizzata per tutto il copione.

Detto grezzamente sono prese in giro del cinema stesso, delle sceneggiature o delle scene a volta un po’ forzate e mal recitate, le parodie sono una grottesca rappresentazione del cinema.

Tropic Thunder a differenza di altre famose parodie, è un po’ più complessa, meno grottesca e paradossale, forse anche meno assurda, ma con dei picchi di elevata ironia, e con dei personaggi scritti molto bene.

Qui Ben Stiller fa tutto, Regista, Produttore, sceneggiatore e attore, dichiarando che essenzialmente questo film è una parodia del film Apocalypse Now.

Il film ha davvero un sacco di pregi, si percepisce la genialità dell’idea, il livello degli attori e di alcune battute, la comicità di Ben Stiller è evidente per tutto il film, che rimane divertente e con un buon ritmo per tutta la trama.

Robert Downey jr. è semplicemente pazzesco in un ruolo per nulla facile, interpretando un attore Australiano, pluripremiato che deve interpretare un soldato di colore nella guerra del Vietnam.

Tropic Thunder prende un po’ in giro il mondo del cinema, la produzione dei film di questo tipo e la follia che a volte c’è dietro a questi film, se ne sono dette di mille colori sulla produzione di Apocalypse Now, tanto che questo film non è poi così assurdo.

A differenza di altre parodie, questo film mantiene un certo tono di realismo, certo e pur sempre parodia, ma mantiene un trama ben delineata con i personaggi perfettamente collocati al suo interno, tutti esaltati nei loro difetti.

La follia fa da filo conduttore a tutto, ogni personaggio ha i propri vizi, problemi con la vita privata e la propria carriera e questo film che stanno girando in Vietnam non fa altro che farle uscire fuori.

Una menzione speciale va certamente fatta a Tom Cruise, che è difficile descriverlo, ma è davvero il punto forte del film, anche se con due e tre apparizioni, non dico nulla, perchè vale la pena guardarlo.

Consiglio assolutamente questo film, perchè ha un sacco di elementi interessanti, Robert Downey Jr. è stato pure candidato agli Oscar per questo film, quindi per essere una parodia, è davvero di livello superiore.

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Recensioni Combinate

TO ALL THE BOYS: LA TRILOGIA ROMANTICA DI NETFLIX

Recensioni Combinate: Tre film che seguono la vita amorosa e adolescenziale di Lara Jean.

Il mondo del cinema è bello perchè è pieno di infinite sfumature, ci sono infiniti modi di vederlo e di considerarlo e ancor di più di giudicarlo.

Il mondo del cinema è una trasposizione di visioni e sentimenti, sbattuti bene e male sullo schermo e pronti per essere visti da chiunque voglia vederli. Mondi, storie e personaggi di ogni tipo e tempo, con generi differenti che vanno dall’horror più spietato al commedia romantica leggera.

Per questa recensione dovrò parlarvi di un genere che tocca una delle sfumature più semplici e delicate del cinema, quella sfumatura difficile da giudicare, perchè è un genere puro, quasi difficile da criticare a fondo.

To the all boys, sono tre film, uno il sequel dell’altro, di genere “sentimentale per ragazzi”, si perchè esiste anche questo al cinema, prodotti pensati per piccole nicchie e per un pubblico specifico, eppure anche questi film potrebbero essere qualcosa di più.

TUTTE LE VOLTE CHE HO SCRITTO TI AMO

P.S. TI AMO ANCORA

TUA PER SEMPRE

Sono i titoli dei tre film di questa trilogia adolescenziale romantica che segue le vicende della vita di una giovane ragazza americana, Lara Jean, timida e bella, dalle caratteristiche delicate e forse eccessivamente pure e buone.

Il primo film è sicuramente quello con le caratteristiche migliori, ha una trama che convince e incuriosisce, è una commedia romantica si, ma l’idea di base è ottima e il film è assolutamente godibile.

Anche se prevedibile, la trama ha comunque una sua dinamica interessante, con Lara Jean al centro di tutto, con i suoi problemi d’amore e le classiche stupide figure che si fanno al liceo.

è tutto molto leggero, quasi ovattato in una sfera di perfezione, dove i reali problemi della vita vengono solo sfiorati ma sempre con delicatezza, è un elogio alla bellezza quasi fantasiosa della vita, fatta al 90% di farfalle nello stomaco.

Bellissimo il rapporto che si crea tra i due protagonisti nel corso dei tre film, Lara Jean e Peter la coppia perfetta, lui sembra davvero uscito da un laboratorio, forse eccessivamente perfetto e senza difetti, con il macchinone, la bellezza, il carattere gentile e premuroso, forse davvero eccessivo.

Interpretati rispettivamente da Lana Condor e Noah Centineo che sono stati bravi in questo ruolo, attori perfetti per interpretare dei teenagers, ma faccio ancora fatica a collocarli fuori da questo genere.

I due sequel perdono un po’ di caratteristiche del primo, perdono il pregio della novità diventata un fumetto romantico dell’adolescenza senza però colpire troppo i sentimenti, sempre tutto troppo sospeso in una bellissima nuvola di amore, davvero troppo perfetto e quasi irreale.

L’obiettivo è sicuramente quello, farci sognare, staccare un po’ dalla realtà, permettere ad un giovane liceale di vedere il film e di sognare una vita simile, fatta di sentimenti veri, di amore semplice e vero.

Per nulla volgare, aggressivo o violento, sono tre film che fanno dei sentimenti puri e romantici il loro punto centrale, con un rapporto tra la famiglia della protagonista, molto bello, anch’esso essenza del romanticismo più puro e semplice.

Nel complesso non posso dire molto di questi film, perchè non penso abbiano dei grossi difetti, ricalcano il libro da cui sono tratti e lo fanno in ottimo modo, con tre film che comunque potrebbero piacere a chiunque, soprattutto il primo.

Questa è un po’ la parte romantica di Netflix, quell’angolo fatto apposta per i teenagers che sono stufi di vedere sempre in teen drama dove gli adolescenti affrontano problemi più grandi di loro, ogni tanto bisogna staccare la spina e vedere qualcosa di leggero e puro.

Anche questi film sono sfumature dell’incredibile mondo del cinema, film essenzialmente semplici, ma necessari, per rendere un mondo già ampio ancora più per tutti.

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Quattro Chiacchiere

QUATTRO CHIACCHIERE: LE TRE PAROLE/CARATTERISTICHE FONDAMENTALI PER LAVOARE NEL MONDO DEL CINEMA

CONOSCENZA FANTASIA SENTIMENTO

Questa non è una verità assoluta sia chiaro, è più un mio ideale il mio punto di partenza quando mi approccio ad un nuovo progetto e processo creativo, lo si può usare in tutti i settori che riguardano il cinema e sono tre punti fondamentali.

Penso sia giusto mettere in rielevo poche parole per descrivere delle caratteristiche fondamentali che servono in un lavoro e sono convinto che per lavorare nel mondo del cinema, forse in quello artistico in generale servano queste tre caratteristiche, queste tre semplici parole, CONOSCENZA, FANTASIA E SENTIMENTO.

CONOSCENZA: Per qualsiasi tipo di lavoro serve conoscere, sapere, studiare ed informarsi, nel mondo del cinema serve davvero un sacco di studio per qualsiasi ruolo si vuole fare, dalla fotografia, ai costumi fino alla sceneggiatura, tutto ha necessariamente bisogno di conoscenza.

Però non si tratta solo di tecniche o di studio della materia, ma anche di conoscenza dell’argomento che si sta trattando, in base al tipo di film o argomento, sapere tutto sul luogo o la storia quando si scrive una sceneggiatura è fondamentale, infatti una sceneggiatura ha bisogno di ore di ricerca.

Informarsi e apprendere prima di eseguire un lavoro o un processo creativo è fondamentale, bisogna sempre metter qualche nozione e informazione reale nei propri scritti, qualche conoscenza che attiri l’attenzione del pubblico o che puoi sfruttare a tuo favore per esporre una storia o un argomento.

Anche per un attore è fondamentale studiare il personaggio, capirne l’essenza e i particolari, è importante che sia senta parte di chi sta interpretando, per farlo deve studiare a fondo la sceneggiatura e capire la sotto trama, cogliere i dettagli, quindi conoscere ogni aspetto della storia.

Il personaggio è semplicemente collocato in un momento storico, in un “atto” della sua vita, che per la maggior parte dei film è solo una briciola della vita di una persona, questo vuol dire che l’attore deve sapere il presente, il passato e il futuro del proprio personaggio, deve essere lui in tutto e per tutto.

Il fotografo ad esempio, deve sapere nei dettagli la collocazione e la trama del film che sta girando in modo da poter impostare la fotografia nel modo più idoneo e coerente con ciò che il film vuole trasmettere visivamente.

FANTASIA: Ormai satura, abusata e bistrattata sembra quasi che la fantasia non serve più, perchè ormai tutto sanno fare tutto e ci sentiamo tutti creativi e fantasiosi.

Invece è rara, fondamentale e serve sempre per spingersi oltre, per creare cose nuove e per non porsi mai dei limiti, il cinema è il luogo migliore per esprimere la propria fantasia.

Quasi inutile sottolineare quando serva questa dote ad uno sceneggiatore, la fantasia è fondamentale per creare una bella storia, che sia basata su un soggetto originale o meno, serve sempre un tocco personale della propria mente.

La fantasia ci permette di creare mondi, personaggi e storie, di fargli prendere vita e di mettere a nudo tutte le nostre idee pronte per essere elaborate grazie alla fantasia di altre persone, un film è una somma idee creative di diverse persone e per me è la massima espressione di arte possibile.

Anche l’attore ha bisogno di fantasia, più di quanto si pensa, perchè ha bisogno di immaginarsi il personaggio partendo da un semplice testo scritto, deve immaginarsi le situazioni che non sono state descritte e con l’aiuto della fantasia del regista interpretare al meglio il personaggio.

SENTIMENTO: Anche questo aspetto viene spesso sottovalutato, viene messo da parte e a volte visto come una debolezza, nel cinema questa non può essere che una dote, qualcosa di cui non si può fare a meno.

Fin dal momento in cui si scrive qualcosa bisogna provare sensazioni e sentimenti, non bisogna fermarsi alla propria freddezza personale ma entrare moralmente nel testo della storia che si sta scrivendo.

I sentimenti, vanno percepiti, trascritti e fatti provare a che guarderà il prodotto finale, sono parte fondamentale di un processo creativo, che senza di loro risulterebbe piatto e statico.

Deve esserci sempre passione per ciò che si sta facendo, farsi trascinare dal proprio gusto e dalle proprie sensazioni per scrivere una trama vera e realistica, una storia con la giusta dose di sentimenti, messi nei punti giusti.

Il sentimento non deve sempre essere sempre positivo, può essere anche paura e rabbia, trasmessa tramite le parole, e poi composta dal regista per trasmetterla allo spettatore.

Inutile dire quanto serva il sentimento all’attore che deve riuscire a trasportare anche solo con un piccolo movimento un sacco di sentimenti e sensazioni, devi trasmetterli in modo potente e impressivo nelle menti di chi guarda.

L’attore trasforma i sentimenti in qualcosa di concreto di visibile, li modella e li costruisce in basa alla sua conoscenza e fantasia, e li espone nella sua interpretazione, un attore deve vivere di sentimenti mentre lavora.

Non sottovalutiamo le belle parole, le belle frasi e le persone che sanno usarle e trattarle con cura, non è senso di debolezza ma abbinamento di conoscenza, fantasia e sentimento.

Applicare queste caratteristiche nel proprio processo creativo ci aiuta a seguire una strada precisa e un percorso definito che ci porterà al risultato finale.

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CONTROCORRENTE: BEN AFFLECK E’ SOTTOVALUTATO

Perchè secondo me, quello che per molti è un semplice attore, deve essere considerato quasi un maestro di cinema.

Innanzitutto questa per me è un opinione che va un po’ controcorrente anche con me stesso, perchè Ben Affleck come attore non mi piace molto e penso che non sia nulla di speciale, allo stesso tempo però devo esaminare tutti i suoi aspetti e ammettere che generalmente sottovalutato come uomo di cinema.

Per renderci conto di cosa ha fatto Ben Affleck nella sua carriera bisogna guardare con scrupolo ciò che ha creato, scritto e diretto, perchè Ben non è semplicemente un attore come molti pensano ma lavoro nel mondo del cinema in molti campi e con ottimi risultati.

Penso sia uno dei pochi nella storia che riesce a fare tutti i quattro ruoli principali tenendo sempre un livello alto di qualità, lui infatti nella sua carriera è stato Regista, attore, sceneggiatore e produttore, vincendo anche due premi oscar alla miglior sceneggiatura originale (1998) e miglior film (2013).

Anche se come attore non mi entusiasma, trovo che il fratello Casey sia più bravo, è comunque riconosciuto da molti registi, che lo vogliono come attore principale nei loro film, infatti in carriera ha davvero interpretato un sacco di ruoli anche molto diversi tra loro.

Vorrei partire dalla cosa che mi sta più a cuore, la sceneggiatura, lui esordisce ad Hollywood con un capolavoro che gli fa vincere subito l’oscar come miglior sceneggiatura con il film “Will Hunting – Genio Ribelle” scritto davvero in modo impeccabile e in cui compare anche come attore, anche The Town film tutto suo dalla produzione, alla scrittura, alla regia e al ruolo di protagonista, è un film davvero ottimo in ogni suo aspetto.

Ben Affleck va considerato a tutto tondo in ogni suo aspetto della sua carriera, un talento che riesce a portare avanti più forme d’arte, collegate tra loro ma che non sempre sono così scontate.

La vittoria negli oscar per il miglior film, Argo, in cui è produttore, regista e attore protagonista ne consacra il talento che da molti non è ancora riconosciuto.

Non è facile centrare tutti i ruoli in un film, molti ci hanno provato a mettersi alla regia dopo anni di recitazione, o a scrivere un film, ma i risultati sono sempre stati molto pessimi, lui invece fin da subito è stato un ottimo sceneggiatore e un buon attore che avuto anche molto successo.

Grazie a Fincher, in “Gone Girl”, penso abbia fatta la sua miglior interpretazione, con un personaggio che era davvero adatto a lui, con Batman invece non ha avuto vita facile essendo arrivato dopo i film di Nolan con Christian Bale nel ruolo del “cavaliere oscuro”. Anche se grazie alla sua fisicità, Ben Affleck non è poi stato così pessimo nel panni di Batman.

Spesso ci si sofferma solo su alcuni aspetti del mondo del cinema, sulla recitazione, o sui film che si sono interpretati nella propria carriera, anche se a volte non è colpa dell’attore ma più del regista e dello sceneggiatore.

Ben Affleck secondo me, ha il pregio di essere sempre stato al suo posto, senza interpretazioni da buttare, e nemmeno recitazioni da Oscar, però riesce ad essere sempre ben collocato e mai fuori posto nei film che fa.

La sua conoscenza di cinema lo porta sempre a fare le scelte giuste e produrre anche i film più adatti ai suoi ruoli, anche in un film come “Triple Frontier” dove c’è comunque un cast importante, lui non sfigura e ne esce fuori protagonista.

Ben Affleck è sottovalutato ma riesce a dare sempre il suo tocco nei film in cui è presente, forse perchè riesce a dare consigli o sa già come muoversi visto che ha eseguito tutti i ruoli più importanti nella produzione di un film.

Partendo con un Oscar la sua carriera ha preso subito la piega giusta e gli ha permesso di collaborare e recitare in film di grande rilievo mediatico come Armageddon e Pearl Harbor entrambi di Michael Bay, che ti portano ad essere sotto i riflettori come attore quando hai già in tasca un oscar come sceneggiatore.

La sua prova del nove è stata la regia che dopo anni da attore già nel suo primo film da regista ha espresso tutto il suo talento, dirigendo il fratello in Gone Baby gone, scritto e diretto da lui, anche questo un ottimo film.

Naturalmente ciò che ama fare e recitare, infatti i film interpretati sono molti di più di quelli scritti e prodotti, o addirittura diretti, però a mio parere non è riuscito ancora a trovare il suo ruolo perfetto, quello da oscar, forse non lo troverò mai.

Penso che lui riesce a dare il meglio di se, in film scritti da lui o diretti da lui, in cui riesce a darsi un ruolo preciso e in cui si sente a suo agio.

Rimane comunque uno dei pochissimi attori che è riuscito davvero a spaziare un po’ ovunque in un film, uno dei pochi attori a trasmettere la passione per il cinema in diversi modi, scrivendo anche ottimi film o dirigendo film da oscar, per questo motivi penso che sia sottovalutato e penso che negli ultimi vent’anni sia stato davvero un pezzo pregiato di Hollywood, forse poco riconosciuto.