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Recensioni nel tempo di un caffè

LO STRANGOLATORE DI BOSTON: UNO ZODIAC CHE NON CI HA CREDUTO ABBASTANZA

Recensione nel tempo di un caffè

Lo strangolatore di Boston è un film del 2023 diretto da Matt Ruskin e tratto dalla storia vera di uno dei Serial Killer più famosi di Boston. Il film narra la storia di una giornalista che indaga per portare a galla la verità su questa vicenda.

Proprio come accade nel film Zodiac diretto da David Fincher, anche in questo film vediamo la storia del punto di vista di una giornalista e non del solito detective. Keira Knightley interpetra Loretta Mclaughlin una intraprendente reporter di Boston che viene colpita dalle coincidence di alcuni omicidi e sospetta ci sia dietro la stessa persona. Sono 13 le vittime totali e tutt’ora non sia sa con certezza se siano state tutte uccise dalla stessa persona, soprattutto perché le vittime hanno età totalmente diverse e questo di solito fa pensare ad assassini differenti. Il caso viene risolto anche grazie alla tenacia e alla dedizione di due giornaliste che aiutano anche la polizia stessa nelle indagini.

Una storia particolare che è già stata raccontata in un film qualche anno dopo gli omicidi. Uno dei Serial Killer più famosi di Boston. Questo film lavora molto bene sulla recitazione e su una storia ordinata, chiara e che scorre senza lasciare nulla in sospeso. La fotografia e i costumi sono ben curati, eppure non in tutte le scene si ha la sensazione di essere negli anni 60′, come se mancasse qualcosa. Sembra davvero un tentativo di emulare il film di Fincher, che aveva ambienti e situazioni simili, ma con una cura dei dettagli minore e con un thriller che non riesce a colpire come dovrebbe.

C’è un po’ una mancanza di emozioni, evitando momenti della storia vera che poteva essere sfruttati meglio nel film, Keira recita molto bene, ma allo stesso tempo non sembra del tutto a suo agio in un ruolo del genere, tanto che a colpire di più per propria interpretazione e la collega reporter interpretata da Carrie Coon (attrice sottovalutata). Il rapporto che si crea tra Loretta e la propria famiglia forse è la parte meno chiara, più spenta tanto che non si capisce del tutto la sua ossessione per il caso. Manca qualcosa e non si percepisce del tutto lo spirito di queste due giornaliste che hanno praticamente sacrificato parte delle loro vite per questo lavoro. Una mancanza di empatia verso le vittime rende il film un po’ freddo come se davvero avesse fatto il compito a metà.

Nel complesso però bisogna considerarlo una buona pellicola del genere che racconta una storia davvero interessante, la fotografia è ben curata, la regia forse un po’ debole e prima colpevole per i difetti di questo film. Un thriller che sicuramente poteva dare di più e che si ritrova ad essere un film bello, ma che lascia un po’ l’amaro in bocca per ciò che poteva essere.

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Quattro Chiacchiere

OSCAR 2023: TUTTI I VINCITORI

QUATTRO CHIACCHIERE: EVERYTHING EVERYWHERE ALL THE ONCE si prende 7 statuette, grande ritorno di Brendan Fraser.

Oscar 2023 poche sorprese e il film Everything Everywhere all the once che domina la scena vincendo ben 7 statuette, uno spettacolo nella norma, nessuna notizia eclatante e il grande ritorno di Brendan Fraser che si porta a casa il suo primo Oscar come miglior attore protagonista.

Migliori film

Everything everywhere all at once

Gli spiriti dell’isola

Elvis

The Fabelmans

Tár

Top Gun: Maverick

Women talking

Triangle of sadness

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Avatar: La via dell’acqua

Migliore regia

Daniel Kwan, Daniel Scheinert per Everything everywhere all at once

Martin McDonagh per Gli spiriti dell’isola

Steven Spielberg per The Fabelmans

Todd Field per Tár

Ruben Östlund per Triangle of Sadness

Miglior attore protagonista

Brendan Fraser per The whale

Austin Butler per Elvis

Colin Farrell per Gli spiriti dell’isola

Paul Mescal per Aftersun

Bill Nighy per Living

Miglior attrice protagonista

Michelle Yeoh per Everything everywhere all at once

Cate Blanchett per Tár

Ana de Armas per Blonde

Andrea Riseborough per To Leslie

Michelle Williams per The Fabelmans

Migliore attore non protagonista

Ke Huy Quan per Everything everywhere all at once

Brendan Gleeson per Gli spiriti dell’isola

Brian Tyree Henry per Causeway

Judd Hirsch per The Fabelmans

Barry Keoghan per Gli spiriti dell’isola

Migliore attrice non protagonista

Jamie Lee Curtis per Everything everywhere all at once

Angela Bassett per Black Panther: Wakand forever

Hong Chau per The whale

Kerry Condon per Gli spiriti dell’isola

Stephanie Hsu per Everything everywhere all at once

Miglior montaggio

Everything everywhere all at once

Gli spiriti dell’isola

Elvis

Tár

Top Gun: Maverick

Miglior film internazionale

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Argentina, 1985

Close

Eo

The quiet girl

Miglior corto animato

The boy, the mole, the fox, and the horse

The flying sailor

Ice merchants

My year of dicks

An ostrich told me the world is fake and I think I believe It

Migliori costumi

Black Panther: Wakanda Forever

Babylon

Elvis

Everything everywhere all at once

Mrs. Harris goes to Paris

Miglior cortometraggio

An Irish goodbye

Ivalu

Le pupille

Night ride

The red suitcase

Miglior colonna sonora

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Babylon

The banshees of Inisherin

Everything everywhere all at once

The Fabelmans

Miglior sonoro

Top Gun: Maverick

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Avatar: La via dell’acqua

The Batman

Elvis

Miglior sceneggiatura non originale

Women talking

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Glass onion: A knives out

Living

Top Gun: Maverick

Miglior sceneggiatura originale

Everything everywhere all at once

Gli spiriti dell’isola

The Fabelmans

Tár

Triangle of sadness

Miglior film d’animazione

Pinocchio di Guillermo del Toro

Marcel the shell with shoes on

Puss in boots: the last wish

The sea beast

Turning red

Miglior fotografia

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Bardo

Elvis

Empire of light

Tár

Migliore canzone

Naatu Naatu da Rrr

Applause da Tell It Like a Woman

Hold my hand da Top Gun: Maverick  

Lift Me Up da Black Panther: Wakanda Forever

This Is a Life da Everything Everywhere All at Once

Miglior scenografia

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Avatar: The Way of Water

Babylon

Elvis

The Fabelmans

Miglior Makeup e Hairstyling (trucco e parrucco)

The Whale, Adrien Morot, Judy Chin e Anne Marie Bradley

Niente di nuovo sul fronte occidentale, Heike Merker e Linda Eisenhamerová

The Batman, Naomi Donne, Mike Marino eMike Fontaine

Black Panther: Wakanda Forever, Camille Friend e Joel Harlow

Elvis, Mark Coulier, Jason Baird e Aldo Signoretti

Migliori effetti visivi

Avatar: La via dell’acqua

Niente di nuovo sul fronte occidentale

The Batman

Black Panther: Wakanda Forever

Top Gun: Maverick

Miglior documentario

Navalny di Daniel Roher, Odessa Rae, Diane Becker, Melanie Miller e Shane Boris

All that breathes di Shaunak Sen, Aman Mann and Teddy Leifer

All the beauty and the bloodshed di Laura Poitras, Howard Gertler, John Lyons, Nan Goldin e Yoni Golijov

Fire of love di Sara Dosa, Shane Boris e Ina Fichman

A house made of splinters di Simon Lereng Wilmont e Monica Hellström

Miglior corto documentario

The elephant whisperers di Kartiki Gonsalves e Guneet Monga

Haulout di Evgenia Arbugaeva e Maxim Arbugaev

How Do You Measure a Year? di Jay Rosenblatt

The Martha Mitchell Effect di Anne Alvergue e Beth Levison

Stranger at the Gate di Joshua Seftel e Conall Jones

Ormai la lista è sempre più lunga ed è facile perdersi, a parte l’elogio dovuto a tutto il gruppo di lavoro di Everything Everywhere all the once, i complimenti vanno fatti anche ad una pellicola europea, tedesca per la precisione, che oltre al miglior film straniero ha vinto due premi di peso come miglior scenografia e miglior fotografia, il film tedesco è presente nel catalogo Netflix.

Quest’anno gli oscar sono un premio alla creatività e alle novità, attori che sono da anni nel panorama del cinema che per la prima volta vengono candidati e vincono addirittura un Oscar, come Brendan Fraser, Jamie Lee-Curtis o ad esempio Ke Huy Quan che era il bambino in Indiana Jones il tempio maledetto. Premi giusti senza troppe polemiche, nulla di clamoroso o scelte troppo politiche, vedere quello che comunque è uno Sci-fi vincere tutte queste statuette fa un certo effetto si, ma ormai tutti se lo aspettavano. Peccato per TOP GUN: Maverick che si è portato a casa solo un Oscar per il montaggio sonoro, nel complesso ritengo ancora che sia il miglior film e la massima espressione di un prodotto per le sale cinematografiche, quello poteva davvero essere un bel segnale per l’Accademy. Ovvio che il dominio del film dei “Daniels” dopo 6 Oscar, non poteva che prendersi anche miglior film.

Ottimo anche Brendan Fraser, strepitoso nella sua interpretazione, un attore che in qualche modo, chi è nato negli anni 80/90′ ci è affezionato e sinceramente è davvero bello che abbia ricevuto un premio del genere.

Un altro anno di cinema, un altro anno di Oscar, un nuovo anno di sorprese e di sogni.

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fantasceneggiatura Quattro Chiacchiere

GOD OF WAR: LA SERIE PRIME VIDEO.

QUATTRO CHIACCHIERE: Non è certamente la serie più attesa, ma sicuramente e già partito il Fanta casting per scegliere il protagonista.

God Of War ormai è ufficiale che sarà una serie prodotta da Prime video, le notizie si susseguono e la fantasia dei fan e già a mille. Tutti fanno supposizioni su chi potrà essere l’attore protagonista nei panni di Kratos e sui vari siti sono già partiti i sondaggi.

Già tempo fa io viaggiai con la fantasia per ipotizzare un possibile film su questa splendida saga di video giochi, poco dopo il mio articolo arrivò la conferma ufficiale che ci sarebbe stata una serie tv su Kratos e le sue battaglie. (Articolo qui).

L’autunno appena passato però ha fatto riprendere, soprattutto da parte dei fan, le possibili candidature al ruolo di attore principale, a poco a poco vorrei analizzare queste scelte ed esprimere anch’io la mia opinione a riguardo.

Si sono fatti mille nomi di tutti i tipi, alcuni verosimili altri totalmente sparati a caso che cambierebbero anche fin troppo le caratteristiche del personaggio, per adesso uno dei candidati reali è Christopher Judge, doppiatore di Kratos nei videogiochi, che si offerto più volte ad interpretare il ruolo nella serie. Viso particolare quello di Judge che a parte la sua voce e un fisico ben piazzato, non sembra essere del tutto l’attore perfetto per questo ruolo, anche se non sarebbe poi così male.

Poi tra i nomi più gettonati dai fan e di cui non si hanno notizie, ci sono quelli di Jason Momoa, messo un po’ ovunque ultimamente, dove si pensa a uomo robusto e forte. Il solito Tom Hardy, candidato ormai a qualsiasi ruolo, ma anche in questo caso, molto suggestivo. Dave Bautista, anch’esso accostato a questi ruoli come Momoa, non sarebbe male, anche per le doti attoriali dimostrate negli ultimi anni, in ruoli anche simili a quello di Kratos nel videogioco.

Il nome sicuramente più suggestivo è quello dell’ex star del wrestling e attuale capo della WWE Triple H, con le caratteristiche fisiche perfette, ma che andrebbe ad interpretare forse un Kratos più maturo come quello negli ultimi capitoli dei videogiochi. Penso che amazon voglia partire dagli inizi e dalla Grecia e i suoi dei.

Il mix giusto sarebbe trovare un ottimo attore con caratteristiche fisiche e fisiologiche adatte, perché Kratos è davvero molto iconico, la serie non ha bisogno di grandi nomi, ma nel ruolo del protagonista forse si, forse renderebbe di più un colpo di scena come Triple H, che un attore da Oscar come ad esempio Tom Hardy.

Di nomi reali e ufficiali non ce ne sono ancora e si sa ancora davvero poco su questa serie, la verità è che Amazon ha paura a fare passi falsi e sa che il terreno dei videogiochi e impervio e pieno di fan agguerriti pronti ad essere delusi dal risultato finale. La critica è appena dietro l’angolo.

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Quattro Chiacchiere

GOLDEN GLOBE 2023: TRIONFA SPIELBERG!

QUATTRO CHIACCHIERE: I vincitori del Golden Globe 2023, poche sorprese e alcune splendide conferme.

Come tutti gli anni, nei primi mesi dell’anno arrivano i premi del mondo del cinema, quelli più commerciali, americani e blasonati e sinceramente anche quelli più seguiti. Incuriositi dalla critica diamo una piccola occhiata ai vincitori per capire se un prodotto, serie o film che sia, vale la pena di essere visto.

Quest’anno ai Golden Globe, non ci sono stata particolari rivelazioni, i premi erano già da prima annunciati, bello vedere che passano gli anni, ma Spielberg non smette mai di vincere premi. La serie Amazon “Gli Anelli del potere” non risulta nemmeno tra i candidati ai premi, questa è vera testimonianza del suo fallimento.

Ma andiamo a vedere chi sono stati i vincitori dei Golden Globe 2023

PREMI CINEMATOGRAFICI

Miglior film, drammatico

VINCITORE: The Fabelmans

Avatar: La via dell’acqua

Elvis

Tár

Top Gun: Maverick

Migliore attrice, film drammatico

VINCITORE: Cate Blanchett, Tár

Olivia Colman, L’impero della luce

Viola Davis, Il re delle donne

Ana de Armas, Blonde

Michelle Williams, The Fabelmans

Miglior attore, film drammatico

VINCITORE: Austin Butler, Elvis

Brendan Fraser, The Whale

Hugh Jackman, The Son

Bill Nighy, Living

Jeremy Pope, L’ispezione

Miglior film, musical o commedia

VINCITORE: Gli spiriti dell’isola

Babylon

Everything Everywhere all At Once

Glass Onion: Knives Out

Triangle of Sadness 

Miglior attore, musical o commedia

VINCITORE: Colin Farrell, Gli spiriti dell’isola

Diego Calva, Babylon

Daniel Craig, Glass Onion: Knives Out

Adam Driver, White Noise

Ralph Fiennes, The menu

Migliore attrice, musical o commedia

VINCITORE: Michelle Yeoh, Everything Everywhere all At Once

Lesley Manville, La signora Harris va a Parigi

Margot Robbie, Babylon

Anya Taylor-Joy, The menu

Emma Thompson, Buona fortuna a te, Leo Grande

Miglior attore non protagonista

VINCITORE: Ke Huy Quan, Everything Everywhere all At Once

Brendan Gleeson, Gli spiriti dell’isola

Barry Keoghan, Gli spiriti dell’isola

Brad Pitt, Babylon

Eddie Redmayne, L’infermiere buono

Miglior attrice non protagonista

VINCITORE: Angela Bassett, Black Panther: Wakanda per sempre

Kerry Condon, Gli spiriti dell’isola

Jamie Lee Curtis, Everything Everywhere all At Once

Dolly de Leon, Il triangolo della tristezza

Carey Mulligan, She Said

Miglior regista

VINCITORE: Steven Spielberg, The Fabelmans

James Cameron, Avatar: La via dell’acqua

Daniel Kwan e Daniel Scheinert, Everything Everywhere all At Once

Baz Luhrmann, Elvis

Martin McDonagh, Gli spiriti dell’isola

Migliore sceneggiatura

VINCITORE: Martin McDonagh, Gli spiriti dell’isola

Todd Field, Tár

Tony Kushner e Steven Spielberg, The Fabelmans

Daniel Kwan e Daniel Scheinert, Everything Everywhere All at Once

Sarah Polley, Women Talking

Miglior colonna sonora originale

VINCITORE: Justin Hurwitz, Babylon

Alexandre Desplat, Pinocchio di Guillermo del Toro

Hildur Guðnadóttir, Women Talking

John Williams, The Fabelmans

Carter Burwell, Le banshee di Inisherin

Migliore canzone originale

VINCITORE: “Naatu Naatu”. RRR

“Carolina”, La ragazza della palude

“Ciao Papa”, Pinocchio di Guillermo del Toro

“Tieni la mia mano”, Top Gun: Maverick

“Sollevami”, Black Panther: Wakanda per sempre

Miglior film d’animazione

VINCITOREPinocchio di Guillermo del Toro

Marcel the Shell with Shoes On

Il Gatto con gli stivali: L’ultimo desiderio

Diventa rosso

Inu-oh

Miglior film in lingua non inglese

VINCITORE: Argentina, 1985 (Argentina)

RRR (India)

Niente di nuovo sul fronte occidentale (Germania)

Vicino (Belgio)

Decision To Leave (Corea del Sud)

PREMI TELEVISIVI

Miglior serie drammatica

VINCITORE: House of Dragon

Better Call Saul

The Crown

Ozark

Severance

Miglior mini serie o film per la TV

VINCITORE: The White Lotus

Black Bird

Dahmer-monster: La storia di Jeffrey Dahmer

Pam e Tommy

L’abbandono

Miglior serie musicale o commedia

VINCITORE: Abbott Elementary

The Bear

Hacks

Only Murders in the Building

Mercoledì

Miglior attore in una serie drammatica

VINCITORE: Kevin Costner, Yellowstone

Jeff Bridges, The Old Man

Diego Luna, Andor

Bob Odenkirk, Better Call Saul

Adam Scott, Severance

Miglior attrice in una serie drammatica

VINCITORE: Zendaya, Euphoria

Emma D’Arcy, House of Dragon

Laura Linney, Ozark

Imelda Staunton, The Crown

Hilary Swank, Alaska Daily

Miglior attore in una serie comica o musicale

VINCITORE: Jeremy Allen White, L’orso

Donald Glover, Atlanta

Bill Hader, Barry

Steve Martin, Only Murders in the Building

Martin Short, Only Murders in the Building

Migliore attrice in una serie comica o musicale

VINCITORE: Quinta BrunsonAbbott Elementary

Selena Gomez, Only Murders in the Building

Jean Smart, Hacks

Jenna Ortega, Mercoledì

Kaley Cuoco, L’assistente di volo

Miglior attore in una serie limitata o antologica o in un film per la televisione

VINCITORE: Evan Peters, Dahmer-Monster: La storia di Jeffrey Dahmer

Taron Egerton, Black Bird

Colin Firth, The Staircase

Andrew Garfield, Sotto la bandiera del cielo

Sebastian Stan, Pam & Tommy

Migliore attrice in una serie limitata o antologica o in un film per la televisione

VINCITORE: Amanda SeyfriedL’abbandono

Jessica Chastain, George & Tammy

Julia Garner, Inventing Anna

Lily James, Pam & Tommy

Julia Roberts, Gaslit

Miglior attore non protagonista in un musical-commedia o film drammatico

VINCITORE: Tyler James Williams, Abbott Elementary

John Lithgow, The Old Man

Jonathan Pryce, The Crown

John Turturro, Severance

Henry Winkler, Barry

Migliore attrice non protagonista in un musical-commedia o film drammatico

VINCITORE: Julia Garner, Ozark

Elizabeth Debicki, The Crown

Hannah Einbinder, Hacks

Janelle James, Abbott Elementary

Sheryl Lee Ralph, Abbott Elementary

Miglior attore non protagonista in una serie limitata o antologica o in un film per la televisione

VINCITORE: Paul Walter Hauser, Uccello nero

F. Murray Abraham, The White Lotus

Domhnall Gleeson, The patient

Richard Jenkins, Dahmer: La storia di Jeffrey Dahmer

Seth Rogen, Pam & Tommy

Migliore attrice non protagonista in una serie limitata o antologica o in un film per la televisione

VINCITORE: Jennifer Coolidge, The White Lotus

Claire Danes, Fleishman è nei guai

Daisy Edgar-Jones, Sotto il segno del cielo

Niecy Nash-Betts, Dahmer-Monster: La storia di Jeffrey Dahmer

Aubrey Plaza, The White Lotus

Questi Golden Globe risultano a tratti un po’ vuoti rispetto agli Oscar, mille premi che si perdono in mille categorie, però allo stesso tempo danno un po’ la sensazione della direzione che prenderanno poi gli Oscar.

Spielberg trionfa con il suo The Fabelmans, praticamente lui c’è sempre e anche quest’anno con il suo film ha fatto centro, con una regia impeccabile. Incuriosisce molto, non avendolo visto, L’Isola degli spiriti con un Colin Farrell sempre più in forma e vicino ad un possibile Oscar, come già sottolineato in altri articoli.

Jenna Ortega a malincuore non ha vinto nulla, il fenomeno mondiale del suo ballo, non ha conquistato del tutto la critica, peccato, si rifarà con la seconda stagione. Mentre nelle serie è un piccolo trionfo di The White Lotus.

Il trono di spade con il suo spin-off, House Of Dragon si porta a casa un premio e certifica il suo valore nel mondo fantasy, mentre Netflix si consola con Even Peters che si prende un meritato premio per la sua interpretazione nella serie Dahmer.

Tutto abbastanza nella norma aspettando di essere sorpresi dagli oscar, dove con i premi tecnici, Avatar troverà sicuramente più spazio.

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IL PRODIGIO: IL DUELLO TRA SCIENZA E FEDE

Recensione nel tempo di un caffè

Il Prodigio (The Wonder) è un film del 2022 diretto da Sebastian Lelio e distribuito da Netflix, un film in costume che ripresenta come in molte pellicole, il duello tra scienza e fede, in un’epoca in cui la religione era fondamentale.

La storia si svolge In Irlanda nel 1862, un paese povero e martoriato dall’impero britannico, nelle sue lande desolate, in una piccola fattoria, una bambina si dice sia a digiuno da ben quattro mesi. Una commissione presieduta da religiosi e dottori decide di assumere un’infermiera e una suora che a turno costantemente osserveranno la bambina per testimoniare questo strano prodigio. L’infermiera Elizabeth Wright (Florence Pugh) sarà fin da subito scettica e alla ricerca della verità scientifica della vicenda, ma nel corso dei giorni stringerà un forte rapporto con la bambina prodigio, Anna (Kila Lord Cassidy).

Il film ci mostra diverse sfumature di quell’epoca, la povertà di un paese che vive ancora giorno per giorno e in cui era estremamente facile perdere dei figli per malattia. Vediamo soprattutto la protagonista e la verità che a poco a poco viene a galla. Le persone del luogo che cercano disperatamente un miracolo, qualcosa che gli dia un po’ di speranza e di fede. La povertà e la disperazione li portano ad allontanarsi dalla scienza e a trovare conforto nella fede verso Dio. La bambina diventa fonte di pellegrinaggio, di devozione, per alcuni è già una santa.

Il prodigio è ben strutturato, con una trama fluida e molto chiara, belli i costumi e la cura di alcuni dettagli, c’è la giusta atmosfera e il giusto alone di mistero. La recitazione è di buon livello e la fotografia patinata danno un tono di vecchio e povero al film che lo rendono ancor più realistico. C’è la rottura della quarta parete diverse volte nel film, particolare come scelta, addirittura a inizio film si vede il teatro di posa dove vengono girate le scene degli interni, una scelta bizzarra e che non comprendo del tutto.

Un film che fa riflettere, soprattutto verso il finale dove bisogna confrontarsi fortemente con la fede, con la sua forza e con l’impatto che ha sugli esseri umani, o meglio sulle comunità. La scienza sembra perdere, non essere supportata e anche in questa situazione, le persone sono troppo affascinate dalla possibilità che sia un miracolo e che lei sia un dono di Dio per i fedeli.

Un film che funziona bene nella sua semplicità, pecca un po’ in qualche dialogo, ma la recitazione lo sostiene alla grande, anche nella sua lentezza si fa guardare con facilità e mette la giusta dose di curiosità nello spettatore.

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fantasceneggiatura

ONE PIECE – LA SERIE TV NETFLIX

FANTASCENEGGIATURA: Il famoso manga avrà una serie tv live action su Netflix, provo ad immaginare il cast e parte della storia.

Uno dei manga più famosi del mondo, uno dei manga con più personaggi e con una storia davvero lunga che deve ancora finire, uno dei manga e delle storie più belle del mondo, One Piece!

One Piece sbarcherà su Netflix in formato live action, una serie tv prodotta da Netflix e Tomorrow studios, una serie tv che già dai suoi primi attimi ha creato molto stupore e clamore, perchè a primo impatto sembra davvero difficile da sviluppare. Un scelta forze azzardata di Netflix ma che gli porterà sicuramente pubblicità. Una serie Tv con un potenziale immenso, con un sacco di personaggi e storie, ma che non sarà affatto facile da gestire, lo stesso protagonista, Monkey D. Rufy, per noi Rubber, ha un potere che a livello visivo non è poi così semplice da sviluppare, comunque è molto costoso.

Qualche leaks sta già arrivando e tutti fan del manga di Echiro Oda si stanno sbizzarrendo con i possibili interpreti dei personaggi.

Ma cosa sappiamo fino ad ora?

Sembrerebbe che le riprese possano iniziare verso la fine dell’anno in Sudafrica, è già stata avvistata la famosa Going Merry a Città del Capo, poi sappiamo qualche dettaglio in più sulla ciurma, e cosa stanno cercando i direttori del casting, in primis, attori molto giovani e quindi difficilmente già troppo famosi, ma noi ci vogliamo divertire e sognare un cast stellare.

Sappiamo che la loro età ed etnia natia dovrà essere : Rufy (uomo di origine brasiliana, 17 anni), Zoro (uomo di origine asiatica, 18 anni), Nami (donna di etnia aperta, 19 anni), Usopp (uomo di colore, 17 anni), Sanji (uomo di etnia aperta, 19 anni).

Uno dei personaggi più complessi sarà sicuramente chopper, che dovrà essere fatto costantemente in CGI e che quindi complicherà un po’ tutta la serie tv, tra l’altro lui è solo uno dei tanti elementi “fantasy” presenti nel manga. Il resto della ciurma è meno complesso, bisogna solo divertirsi a pensare a qualche attore un po’ famoso che ci piacerebbe vedere nella serie. Anche Brook sarà tutto CGI, ma arriverà nelle stagioni successive quasi sicuramente.

Mi piace pensare che la serie inizi come il manga e l’anime, con il piccolo Rubber che conosce Shank il rosso che gli consegna il capello di paglia, simbolo di tutta la serie. Per poi proseguire nella prima stagione in una veloce aggregazione degli altri membri della ciurma per poi magari arrivare già a qualche scontro importante.

Per il nostro caro Rubber capello di paglia, Monkey D. Rufy, girano già un sacco di nomi, uno dei più gettonati per caratteristiche fisiche è il piccolo attore di Stranger Things Finn Wolfhard, ma questo penso che discosti un po’ troppo dalle caratteristiche che stanno cercando, l’attore pensa debba avere dei classici tratti latini, avendo origini brasiliane, forse è meglio puntare su qualcosa di meno simile al manga e trovare un attore che possa interpretarlo al meglio, Wolfhard è quello che ci assomiglia di più e ha anche un età simile. Mi stuzzica l’idea che possa essere interpretato da Gavin Latherwood (sinistra di Rubber). Attore giovane già presente in prodotti Netflix che può esprimere un po’ potenziale, un personaggio complesso quello di Rufy che deve esprimere un costante ottimismo infantile, deve piacere a tutti e avere una risata contagiosa, ma allo stesso tempo deve essere molto “tosto” nel momento vede delle ingiustizie, un personaggio estremamente buono e altruista, ma che punta in alto, quindi anche ambizioso e molto coraggioso. Anche un attore come Brenton Thwaites non mi dispiacerebbe era pure nell’ultimo Pirati dei Caraibi, sarebbe un bel mash-up.

Brenton Thwaites

Un altro attore che mi intriga davvero un sacco in questo ruolo sarebbe l’attore che ha interpretato Flash nella Justice League, giovane, divertente e un po’ pazzo già in quel ruolo, non sarebbe affatto male collocato in contesto simile, sarebbe un Rufy adatto secondo me. Ezra Miller, ha un età adatta e tratti somatici che possono un po’ ricondurre a tratti latini, un attore già famoso che potrebbe attirare non poco l’attenzione.

Ezra Miller

Ma passiamo ad un altro personaggio molto importante, Zoro. In giro nei diversi blog gira già una voce a riguardo, forse sarà il primo attore sicuro del cast, le voci si fanno insistenti e non mi dispiacerebbe affatto vedere Ludi Lin nei panni di uno degli spadaccini più amati dei manga.

Ludi Lin

C’è poco da dire a riguardo, penso sia perfetto, già me lo immagino con i capelli verdi pronto a sfoderare le sue spade, potrebbe essere uno dei personaggi più affascinanti in una serie tv live action, Zoro è il personaggio perfetto per questa serie, quello più facile da gestire e forse anche da interpretare con un carattere ben delineato e già visto in altri film d’azione.

Con Nami si ha un ampia libertà di scelta, difficile solo riprodurre quel colore di capelli senza cadere troppo nel ridicolo o nel finto. Un carattere forte deciso, che si fa valere in ogni situazione, un donna forte che non si fa mettere sotto da nessuno, estremamente attraente e sempre giovane come il resto della ciurma.

Chloe Moretz

Per Nami ho pensato a Chloe Moretz, giovane attrice di grande talento già molto famosa e che ha già interpretato moltissimi film, una ragazza che interpreta sempre ruoli forti e anche complicati, grande talento e grande bellezza. Un attrice molto duttile che farebbe molto clamore in un ruolo del genere, ma allo stesso tempo mi rendo conto che sarebbe già un nome troppo importante forse, il budget diventerebbe davvero troppo elevato.

In realtà quelli che fanno casting sono mille passi avanti a noi e sembrerebbe che ci sia già un attrice per il ruolo di Namy, anche si in realtà avranno già scelto tutto il cast, solo ora escono i primi leaks e rumors e non sono tutti veri.

Emily Rudd

Si tratta di Emily Rudd, bellissima e giovane attrice che davvero potrebbe interpretare al meglio la giovane Nami, dalle foto sembra già perfetta, se fosse davvero lei, non posso che essere felice di questa scelta e devo ammettere che mi intriga molto se queste è il livello del casting. Secondo me, come già idea di molti fan, sarebbe bello che Nami provenisse dal nord, con qualche caratteristica tipica della Svezia o dei paesi scandinavi. Passando invece a Sanji non posso che essere d’accordo con l’idea di proporlo come un pirata Francese, la sua cucina estrosa il suo modo di fare, si sposerebbe alla grande con gli stereotipi che si hanno su quella nazione, ma chi potrebbe interpretarlo?

Parto con una provocazione, e poi più avanti spiegherò anche il perchè di questa mia scelta, forse proprio come chiusura di questo articolo…

Gabriel-Kane Day Lewis

Gabriel-Kane Day Lewis, figlio di uno degli attori migliori di sempre, Daniel Day Lewis. Solitamente fa il modello, ma sarebbe davvero perfetto nel ruolo di Sanji, e in più porterebbe un sacco di pubblicità, poi non si sa mai che ha il talento del padre nel recitare. Sono abbastanza convinto di questa scelta e non voglio dilungarmi. Lo so è una provocazione, ma ditemi voi se non ci sta uno cosi nel ruolo di Sanji, dovrà essere bravo lui a passare da serio a pazzo innamorato, rappresenta un po’ la follia del manga questo personaggio. Sanji è un po’ il simbolo del sottile equilibrio che ci dovrà essere tra serietà e forte ironia e parodia.

Arriviamo ad Usopp anche qui indicato come un possibile Sudafricano, l’idea non mi dispiace, anche se mi piacerebbe se uno dei personaggi abbia un forte impronta caraibica, un personaggio molto fumettato con grosse labbra e un naso molto lungo, davvero non facile da interpretare, sarà uno dei personaggi della Ciurma che dovrà esteticamente discostarsi di più dal manga, almeno visivamente.

Anche per Usopp sembra già tutto fatto sarà infatti quasi sicuramente Brandon Burgess ad interpretarlo.

Brandon Burgess

Non so molto di lui, si vede però una certa e complicata somiglianza e se mi devo basare su quello, penso sia un ottima scelta. Questo è un ruolo che deve avere un feeling particolare con Rufy, infatti Usopp e suo grande amico e ogni scena dell’anime si percepiva questa grande amicizia. Usopp è un personaggio già visto in altri contesti, il suo carattere un po’ vigliacco, il classico personaggio un po’ più scarso in mezzo a tutti personaggi fortissimi è tipo un Crillin di Dragon Ball.

Per Chopper spero solo sia molto “cuccioloso” che ti viene voglia di abbracciarlo, tipo un Ewok di Star Wars, deve essere uno di quei pupazzi stile Disney, che la Marvel sa fare sempre stupendamente. Dopo aver visto Chopper vorremmo tutti un piccolo chopper in casa nostra.

La ciurma di una possibile prima stagione è al completo, non penso che Franky o Brook appariranno nelle prime stagioni, perchè il progetto sembra comunque lungo e complesso, quindi mi aspetto minimo cinque stagioni se tutto andrà bene anche di più. Però ci sono alcuni personaggi che inevitabilmente o quasi vedremo nella prima stagione, uno di questi è sicuramente Shank il rosso, anche se per un solo e piccolo cameo. Ma partiamo prima da una foto meravigliosa che ho trovato…

Se questo diventasse realtà sarebbe spettacolare, cioè Arnold Schwarzenegger nel ruolo del nonno di Rufy, Monkey D. Garp sarebbe perfetto e farebbe davvero un sacco di pubblicità alla serie. So che sarà impossibile a meno che Arnold non sia un super fan del manga, ma chi ha avuto questa idea è un genio. Tornando a Shank il rosso non smettiamo di volare con la fantasia e ne approfitto per usare un altro suggerimento che ho trovato in giro e che mi ha convinto parecchio.

Jake Gyllenhaal

Perchè non Jake Gyllenhaal nel ruolo di un dei pirati e più amati e forti del manga, un perfetto Shank il rosso cinematografico, un attore di altissimo livello, con caratteristiche simili, mancano solo i capelli rossi! Ma non fermiamoci qui perchè il nostro budget è illimitato voliamo con la fantasia e spingiamoci oltre, il nemico giurato di Zoro, Drakul Mihawk.

Wes Bentley

Wes Bentley sarebbe assolutamente perfetto per intrepretare uno dei più forti spadaccini dei sette mari, Mihawk. Mi piacerebbe pensare anche ad un attore per Crocodile e Eneru, perchè sono due personaggi che mi piacciono molto e che mi piacerebbe vedere già nella prima stagione.

Mads Mikkelsen

Per il ruolo di Crocodile ci starebbe Mads Mikkelsen che interpreta sempre molto bene i cattivi, con il suo sguardo truce e la sua calma ha le caratteristiche giuste, però quello che mi tenta di più sarebbe Michael Madsen, anche se purtroppo ormai è troppo vecchio, nel 1992 sarebbe stato perfetto, infatti non so perchè ma Crocodile mi ricorda sempre un possibile personaggio in un film di Tarantino. Per Eneru molti fan dicono Eminem, mi fa ridere ma la somiglianza è evidente, fin da bambino ricordo che quando guardavo l’anime, quel personaggio mi ricordava proprio il famoso rapper americano. Quindi perchè no, cosi sia…

Eneru/Ener e Eminem

In effetti la somiglianza è evidente e penso che Eminem sarebbe fiero di interpretare un personaggio del genere e magari ci scrive anche su una canzone da mettere nella serie, sarebbe particolare e bello, molto improbabile però.

One Piece è bello anche per la varietà e la quantità infinita di personaggi al suo interno, solo di cast deve essere davvero ampio ed impegnativo, tra trucco ed effetti speciali il lavoro è davvero lungo, ma chi potrebbe apparire nella prima stagione?

Tenendo conto che l’anime ha ormai circa 20 stagioni, penso che ogni stagione della serie Tv cercherà di raggruppare 5 stagioni dell’anime, in modo da avere tutto sommato una serie tv di 5 o 6 stagioni che riesca in qualche modo a narrare tutta la storia, saltando le parti meno importanti, quindi già nella prima stagione ci sarà Chopper e finirà ipoteticamente con la saga di Skypiea con il personaggio di Ener o Eneru che come abbiamo visto sopra per noi, sarà Eminem.

Potrebbe apparire Smoker, un personaggio abbastanza iconico e particolare e a mio modo di vedere perfetto per la serie tv, è un membro della marina molto riconoscibile e sarebbe bello rivedere nella serie, la scena del patibolo di Rufy che sorride e che poi viene salvato da suo padre.

Stephen Lang

Per Smoker ho pensato a Stephen Lang, attore che esprime sempre molta forza e autorità e con caratteristiche simili al personaggio visto nel manga. Potrebbe apparire anche Bagy il clown e anche qui dobbiamo per forza divertirci con una provocazione, questa volta anche un po’ stupida ma divertente. Quindi sarà interpretato ovviamente da Bill Skansgard.

Bagy il clown e Bill Skansgard

Poi dovrà apparire Arlong nel momento in cui vedremo per la prima volta Nami, però qui non penso sia una scelta troppo difficile, l’attore sarà comunque molto truccato e irriconoscibile, però dovrà essere sicuramente molto alto e fisicamente ben messo, come quasi tutti i personaggi del manga.

Un susseguirsi di personaggi e scontri che gli autori dovranno valutare con cura e decidere quale parte della storia varrà la pena raccontare e mostrare, chissà quanto seguiranno il manga o se decideranno di prendere strade un po’ alternative?

La selezione dei personaggi è lunga e complessa e immaginarsi la storia ancora di più, il fatto che sia girato molto probabilmente in Sudafrica fa ben sperare, e vedere la Going Merry ormeggiata al porto fa un certo effetto.

a destra la Going Merry

L’importante sarà il budget iniziale, se troppo basso, purtroppo questa serie sarà quasi sicuramente un fallimento, non è tratta da un videogioco fantasy, non è tratta da un libro, è tratta da un manga e un anime, anche solo la nave protagonista è complessa e costosa da fare ed è solo una piccolissima parte di tutto ciò che c’è.

Penso che a livello di serie tv sia la sfida più grande che Netflix abbia intrapreso, e purtroppo sono sicuro che in molti modi ci deluderanno, ma allo stesso tempo sono curioso e ho voglia di essere stupido e di rimangiarmi tutti i miei dubbi.

Sono curioso di vedere anche quanta CGI useranno e quanta invece “vecchia scuola” sarà utilizzata all’interno della serie, con location e costumi davvero particolari, i truccatori avranno un gran bel lavoro da fare.

Sono curioso di vedere il cast al completo e di capire cosa ci verrà mostrato nella prima stagione, uno dei “fantacasting” più divertenti che abbia mai fatto, perchè davvero c’era molta scelta e personaggi su cui lavorare.

A livello di trama non mi sono voluto esprimere più di tanto perchè una base solida c’è già, il soggetto è già stato scritto da anni, il mio ultimo sogno sarebbe che questa serie fosse coordinata da James Gun come produttore esecutivo, sarebbe tutto molto spettacolare e particolare, so che è impossibile ma sognare non costa nulla.

Ci sarebbero altri mille personaggi da elencare, ma voglio concludere con uno speciale, uno che è solo un piccolo cameo ma che in quel ruolo sarebbe perfetto, il ruolo più breve ma più importante di tutti, quello di Gold D. Roger il re dei pirati, quello che fa partire tutta la saga di One Piece.

Daniel Day Lewis

Chi meglio di Daniel D. Lewis in questo ruolo? Con suo figlio messo da me a fare Sanji non potevo non mettere nel cast un attore del genere, solo per qualche spezzone, ma non c’è attore più ideale per interpretare il re dei pirati Gold D. Roger.

Non ci resta che aspettare e vedere cosa ci aspetta! All’arrembaggio!

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Quattro Chiacchiere

OSCAR 2021 CHI HA VINTO?

QUATTRO CHIACCHIERE: Oscar 2021, le premiazioni nell’anno più difficile per la storia del cinema.

Questi sono stati gli Oscar più particolari di sempre, tenendo conto che questo, anche per il cinema, è stato un anno difficile e particolare, l’anno delle piattaforme streaming, ma negli Oscar resiste ancora la classica pellicola distribuita nei cinema.

Un Equilibrio quasi totale e qualche delusione per noi italiani, dicono che l’importante è esserci, ma a volte si vorrebbe davvero vincere sempre, per nonostante tutto quello che si dice, l’Oscar è sempre l’Oscar.

Miglior film: “Nomadland”
Miglior attore protagonista: Anthony Hopkins (“The Father”)
Miglior attrice protagonista: Frances McDormand (“Nomadland”)
Miglior regia: Chloé Zhao per “Nomadland”
Miglior attore non protagonista: Daniel Kaluuya (“Judas and the Black Messiah”)
Miglior attrice non protagonista: Youn Yuh-jung (“Minari”)
Miglior sceneggiatura originale: Emerald Fennell per “Una donna promettente”
Miglior sceneggiatura non originale: Christopher Hampton e Florian Zeller per “The father”
Miglior film straniero: “Un altro giro” di Thomas Vinterberg (Danimarca)
Miglior trucco: Sergio Lopez-River, Mia Neal e Jamika Wilson per “Ma Rainey’s Black Bottom”
Migliori costumi: Ann Roth per “Ma Rainey’s Black Bottom”
Miglior sonoro: Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés and Phillip Bladh per “Sound of metal” 
Miglior film d’animazione: “Soul” di Pete Docter e Kemp Powers
Miglior documentario: “Il mio amico in fondo al mare” di James Reed e Pippa Ehrlich
Migliori effetti speciali: Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley, Scott Fisher per “Tenet”
Miglior scenografia: Donald Graham Burt e Jan Pascale per “Mank”
Miglior fotografia: Erik Messerschmidt per “Mank”
Miglior montaggio: Mikkel E. G. Nielsen per “Sound of metal”
Miglior colonna sonora: Trent Reznor e Atticus Ross con Jon Batiste per “Soul”
Miglior canzone: “Fight for you” per “Judas and the Black Messiah”
Miglior cortometraggio: “Two distant strangers”
Miglior corto documentario: “Colette”
Miglior corto d’animazione: “Se succede qualcosa, vi voglio bene”

Nomadland si porta a casa 3 statuette e del film più vincente della serata, le altre pellicole si fermano a due creando una sorta di perfetto equilibrio, ci sono anche delle piccole sorprese, tra cui la vittoria di uno dei miei attori preferiti e di cui ne ho tesso le lodi più volte. Sir. Anthony Hopkins.

Molti si aspettavano comunque una vittoria “postuma” di Chadwick Boseman che aveva dato prova di se in una bella interpretazione nel film “Ma Rainey’s Black Bottom”, ma il premio come miglior attore è andato a Anthony Hopkins con il film “The Father”, anche questo conquista due statuette, tra cui la miglior sceneggiatura non originale.

Bravissima Clhoè Zhao, che si porta a casa la miglior Regia e il miglior film con Nomadland e che può vantare anche una statuetta con l’attrice Frances McDormand come miglior attrice protagonista. Non ho visto scelte clamorose, ho visto molte scelte giuste, poi ovviamente per gusto personale qualche delusione l’ho avuta, ma niente di troppo lontano dai miei gusti.

Mank di David Fincher si è portato a casa anch’esso due statuette per la fotografia, davvero meravigliosa e la scenografia che è riuscita a portarci in una Hollywood vecchia ed elegante. peccato per Sorkin che secondo me meritava per la sceneggiatura de “il processo ai Chicago 7”.

La delusione più grande per noi italiani e che la “nostra” Laura Pausini non ha vinto nonostante era una delle candidate maggiori alla vittoria finale per la miglior canzone originale, statuetta che è stata vinta dalla canzone “Fight for you” del film “Judas and the Black Messiah” , che vince anche con il miglior attore non protagonista Daniel Kaluuya, attore davvero ottimo a mio parere.

Finisco questo articolo con la speranza nel cuore che al più presto potremmo tornare al cinema a goderci i film come si deve e per quello che sono stati creati.

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Recensioni nel tempo di un caffè

EUROVISION SONG CONTEST – LA STORIA DEI FIRE SAGA: UNA COMMEDIA MUSICALE CHE VALE UN OSCAR

Recensione nel tempo di un caffè

Questo musical commedia, scritto e interpretato da Will Ferrel e diretto da David Dodkin è un esempio un po’ parodia, di ciò che è l’Eurovision song contest, un modo per spiegare agli americani, cos’è uno dei contest musicali più importanti del mondo.

La trama racchiude in se i pregi di questa manifestazione, cioè riuscire ad unire l’Europa in una competizione canora, infatti il film segue le vicende di due cantanti Islandesi che vivono in una piccola cittadina nel nord dell’Isola e che sognano da una vita di poter sfondare nel mondo della musica e di vincere l’Eurovision song contest.

Will Ferrel è sempre molto ironico, grottesco e impacciato, i suoi personaggi sono tutti molto simili e anche in questo film rispecchia la sua classica ironia, la sua compagna di avventura, Rachel McAdams è sempre splendida e ancora una volta ha dato prova del suo talento con un ottima interpretazione.

Mi è piaciuta molto la purezza dei protagonisti, un po’ ingenui un po’ folli, ma bellissimi nella loro “ignoranza”, bravi anche ad apparire veramente delle persone del posto, sembravano davvero degli Islandesi.

Questa commedie musicale è divertente, piacevole e anche se molto prevedibile, non annoia quasi mai, con una trama che mantiene sempre un buon ritmo e con ogni tanto qualche canzone a dare qualche scossone in più.

In certe sequenze particolari la regia, mi è piaciuta molto, con un piano sequenza in particolare molto bello e coinvolgente, belle anche le canzoni e le sonorità presenti nel film.

La recitazione ha alti e bassi, bravi i protagonisti un po’ meno le comparse e gli altri interpreti, meno convinti e un po’ piatti, forse un po’ troppo visto il genere di film.

A mio parere il film nasconde una piccola perla nel finale, la canzone originale che è anche candidata all’Oscar è davvero molto bella, tanto che secondo me merita la statuetta.

L’ho trovata perfetta, io ho avuto la fortuna di essere stato ad Husavik, il paesino d’origine dei protagonisti, un piccolo paese portuale dove c’è un fortissimo legame con le balene, infatti ci sono un sacco di escursioni marittime per poterle vedere (esperienza incredibile).

Husavik è un posto molto freddo, umido e raramente si vede la luce del sole, piove spesso o c’è la nebbia, eppure il film mi ha messo nostalgia, mi ha fatto rivivere alcuni momenti e mi ha trasmesso calore.

La canzone è un inno alla bellezza della propria casa, della propria terra, non c’è nulla che possa sostituire casa, il posto dove siamo nati e cresciuti è unico e una parte del nostro cuore rimarrà sempre li, questa canzone trasmette tutto questo.

Mi piace quando in un film così semplice, ci sia un messaggio così profondo e inaspettato proprio in una canzone, non so se è perchè io ci sono stato, ma il testo le melodie, sono un tutt’uno con l’Islanda, la terra del ghiaccio e del fuoco.

Unione, famiglia e casa, sono i tre elementi che riesce a scaturire questa semplice commedia musicale.

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fantasceneggiatura

FANTASCENEGGIATURA: THE LAST OF US, PRONTI PER UNA NUOVA SERIE HBO?

Provo a pensare a quali potrebbero essere gli attori ideali per questa serie tv

THE LAST OF US 2

Ormai è ufficiale che ci sarà una serie tv tratta dai videogiochi della Naughty Dog, The last of us, il web si è immediatamente sbizzarrito con dei “fantacasting”, e anch’io non potevo sottrarmi a questo bellissimo “gioco”.

Partiamo dalle cose positive di questa serie tv, la prima è che sarà distribuita dalla HBO, ad oggi un dei Network migliori al mondo per la produzione di serie tv. HBO è sinonimo di qualità, di cura nei dettagli e del giusto grado di violenza, con storie quasi sempre convincenti.

Parliamo delle certezze, sono già stati annunciati gli sceneggiatori, che faranno anche da Showrunner alla serie tv, due che hanno già collaborato con la HBO, che sono Craig Mazin e Neil Druckmann, creatori e produttori della serie Chernobyl.

Craig Mazin è un ottimo sceneggiatore, ma la sua prima svolta è arrivata proprio con Chernobyl dove ha potuto esprimere il suo talento anche nelle storie più complesse, cupe e con molta serietà.

Mazin arriva da film come Scary Movie, Superhero, Una notte da leoni, tutte delle bellissime parodie e commedie, ma con Chernobyl ha dimostrato tutta la sua duttilità e talento, quindi è una scelta davvero azzeccata per questa serie tv.

Neil Druckmann è uno scrittore pazzesco, pilastro creativo della Naughty Dog, e ideatore della storia di The last of us, un ottima cosa averlo al fianco di Mazin, insieme potrebbero davvero scrivere un ottima sceneggiatura.

Ho messo apposta quella foto con Ellie che suona in un bosco, per far intuire quanto sarà importante la fotografia in questa serie Tv, HBO difficilmente sbaglia nella fotografia, ma visto che ci siamo, mi piace sognare e immaginare un Regista e un fotografo di altissimo livello alla guida di questa serie.

Sarebbe bellissimo, quanto costosissimo avere alla regia uno come Alfonso Cuaron, e alla fotografia, uno dei migliori di sempre, Emmanuel Lubezki, che già hanno collaborato insieme in film come Gravity e I figli degli uomini.

Lubezki e Cuaron sarebbero perfetti in una serie tv del genere, complessa, ma che potrebbe puntare molto su determinate situazioni, visivamente da perdere il fiato, proprio come quella “scena” del videogioco che ho messo in foto, tratta dal secondo capitolo del videogioco.

Per quanto riguarda gli attori ho già letto molti articoli a riguardo, moltissimi stanno immaginando o sognano di vedere un determinato attore nei panni di Joel o un attrice nei panni di Ellie.

Molte delle idee che ho letto sono stupende, la verità è che dipenderà anche molto da come Joel sarà scritto, noi ci basiamo sul videogioco, ma l’interpretazione cinematografica è un’altra cosa.

Una delle candidature più gettonate nel web, per Joel era sicuramente quella di Hugh Jackman, forse perchè non lo solo lo ricorda fisicamente, ma perchè alcuni suoi ruoli si sono avvicinati molto a quello stile di personaggio.

Lo stesso Logan ricalca a tratti, quelle caratteristiche di Joel, burbero, ma dal cuore d’oro, proprio come nell’ultimo film di Wolverine che c’è il rapporto tra Logan e la bambine che è come se fosse sua figlia, un rapporto di amore e odio.

Ho trovato anche questo abbinamento, in questo caso penso abbia influito molto il ruolo di Karl Urban nella serie The Boys, dove alcune caratteristiche coincidono con quelle di Joel, forse in fondo solo la barba. Sinceramente non mi convince molto, non penso sia adatto ad un ruolo del genere.

Forse è meglio pensare a qualche attore meno conosciuto, che deve ancora esprimere il proprio talento, come fecero con Matthew Mcconaughey in True Detective, o con Henry Cavill in The Witcher, sono stati loro ad insistere per avere quel determinato ruolo, per passione e interesse.

Visto che non sappiamo i gusti ludici degli attori andiamo avanti con il cast, per adesso ho scartato questi due attori, Hugh Jackman mi intriga un sacco nel ruolo di Joel, ma non mi convince del tutto, ho paura sia troppo Wolverine nella mente delle persone.

Nel web sta impazzando la candidatura di Nikolaj Costa-Waldau e cavoli, bisogna ammettere che hanno ragione, perchè ha molte caratteristiche che potrebbero tornare utili per interpretare il personaggio di Joel.

La somiglianza fisica c’è, non eccessivamente rimarcata, ma necessaria, Nikolaj arriva dal trono di spade, per poi “perdersi” un po’ in altri film, non ha ancora trovato il ruolo adatto per confermarsi come ottimo attore, questa potrebbe essere la sua occasione perfetta, lo vedrei molto bene nel ruolo di Joel.

Nikolaj Costa-Waldau è abbastanza famoso, quindi è già conosciuto dal pubblico HBO, in più crea molta curiosità, perchè in molti si aspettano un grande ruolo da lui, si aspettano di essere stupiti da una sue interpretazione, quindi si lui è un candidato perfetto.

Spulciando qua e là ho trovato anche questa proposta, secondo me alquanto allettante, no quello nella foto non è Tom Hardy, ma il suo sosia Logan-Marshall Green.

Logan è un attore poco conosciuto e spesso viene confuso con il ben più famoso Tom Hardy, è un attore di gran talento, che poco a poco a partecipato anche a film di rilievo, un attore che aspetta il ruolo giusto e perchè non proprio Joel in the last of us?

Ci sarebbero altre mille candidature perchè sinceramente quello di Joel è un personaggio che comprende molto caratteristiche adatte un po’ a tutti, un personaggio ambito, ma che nasconde delle insidie, soprattutto il giudizio dei fanatici.

Clive Owen, Christian Bale la lista si può allungare all’infinito, quello che scelgo io però è Nikolaj Costa-Waldau.

Per concludere con Joel però vorrei proporre un ultima idea un po’ controcorrente, come uno dei miei format, c’è un attore che ultimamente mi sta piacendo molto, e che sono sicuro che è pronto ad “esplodere”. Un attore che ha davvero fatto un sacco di film nella sua carriera, ma che non ha mai convinto del tutto, sto parlando di Colin Farrell.

Farrell ha fatto un infinità di ruoli, però gli manca un po’ un ruolo importante in una serie tv, secondo me era stato pazzesco in True Detective 2, ma la serie non era andate benissimo e la sua interpretazione è andata dimenticata.

Poi ultimamente l’ho visto in The Gentlemen e anche li perfetto, nuovo, e soprattutto perfettamente a suo agio. è un attore che non mi ha mai convinto ma che ultimamente mi sta davvero stupendo, e guardando le foto del set di The Batman, penso che mi stupirà ancora, quindi perchè no, perchè non Colin Farrell nel ruolo di Joel, vi lascio con questa “provocazione”.

Il ruolo di Ellie è più complesso, su internet ho visto un sacco di proposte, idee, ma si finisce sempre giustamente per citare tutte le attrici under 18 di cui siamo a conoscenza.

La tendenza è comunque quella di cercare attrici che assomigliano alla protagonista del gioco, almeno fisicamente, in modo che tutto combaci alla perfezione.

La produzione cinematografica funziona diversamente però, ci sono dei casting in cui gli autori hanno un idea precisa del personaggio che hanno scritto, si basano su determinate caratteristiche e sugli archetipi.

Delle volte, se un prodotto è un remake o è tratto da un videogioco si cerca di guardare pure all’aspetto fisico, come nel caso di Joel, ma in questo caso penso non sia strettamente necessario.

Narrativamente bisogna decidere quanto peso si vuole dare a questo personaggio e di conseguenza decidere l’età dell’attrice, con magari qualche anno in più ma che sembra comunque più giovane.

La storia non è semplice, facile da gestire e soprattutto complessa, è violenta, crudele e non vorremmo mai vedere un bambino in quelle condizioni, ma Ellie si trova li, e anche l’attrice dovrà “essere li”.

Ci sono già stati un sacco di bambini che hanno dato prova del loro talento, però sempre con ruoli con poche battute, silenziosi o che comunque pur avendo un ruolo centrale erano in situazioni più leggere di queste.

Ma adesso fatte le giuste premesse, usiamo la fantasia come prima e io faccio la mia proposta, un attrice che già qualcuno conosce e che ha già lavorato con grandi attori e un grande regista.

Julia Butters è una giovanissima attrice che abbiamo potuto apprezzare nell’ultimo film di Quentin Tarantino “once upon a time in Hollywood”.

Anche se interpreta una piccola parte nel film, la Butters ha espresso tutto il suo talento, un talento già riconosciuto da attori come Leonardo Di Caprio, o comunque da un regista importante come Tarantino.

Julia, ha dimostrato tutto il suo carattere e forza nella sua interpretazione e penso che possa già meritare un ruolo così complesso. è già inserita nel mondo di Hollywood, qualcuno la può riconoscere e crea molta curiosità.

Penso sia giusto che questo ruolo dia la possibilità ad una giovane attrice di farsi conoscere ed è giusto che sia molto giovane, sono sicuro che Julia Butters sarebbe perfetta nel ruolo di Ellie.

L’attrice poi ha l’età precisa di Ellie, e avrà tempo di crescere con lo sviluppo della serie, che quasi sicuramente tra sviluppo e messa in onda avrà bisogno almeno di un paio di anni, magari arriverà nel 2022, sarà anche è perfetta per un possibile seguito della serie.

Nonostante la serie sia capitanata da due protagonisti, anche Tommy ha un buono sviluppo all’interno della storia, soprattutto nella seconda parte, quindi ho pensato ad un attore già apprezzato in qualche film e serie tv.

Charlie Hunnam sarebbe perfetto nel ruolo di Tommy Miller, l’abbiamo già potuto apprezzare in “sons of anarchy” e penso sia perfetto per recitare in una serie tv come questa, un personaggio un po’ marginale nella storia ma che può essere un valore aggiunto.

Attenzione che ogni tanto capita che ai casting i ruoli si invertono e un non protagonista viene preso per fare il protagonista e magari si inverte con Nikolaj Costa-Waldau, nel cinema succede spesso questa dinamica.

Nel momento dei casting ci si rende conto che magari un attore è più portato a interpretare un personaggio rispetto ad un altro, e non sarebbe nemmeno poi così male Charlie nel ruolo di Joel.

Gli altri personaggi sono un po’ troppo marginali per scriverci su un casting, non darebbero quasi nulla all’articolo, se non solo una piccola confusione, ho già fatto molti nomi qui.

The last of us è potenzialmente una serie tv pazzesca, mi auguro che possa essere all’altezza delle aspettative indipendentemente da chi sarà scelto nei casting.

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Quattro Chiacchiere

QUATTRO CHIACCHIERE: PERCHE’ LA LISTA DEI MIGLIOR ATTORI DEGLI ULTIMI VENT’ANNI, STILATA DAL “NEW TIMES” E’ TANTO DISCUSSA?

Il New York Times ha stilato una lista di 25 attori che si sono contraddistinti per la loro bravura negli ultimi 20 anni.

Il New York Times, il giornale più autorevole e influente del mondo ha deciso di stilare una lista di 25 attori, che negli ultimi 20 anni, cioè nel nuovo secolo, si sono contraddistinti per la loro bravura, in poche parole i migliori attori del nuovo secolo.

La lista ha suscitato fin da subito moltissime critiche, per la mancanza di nomi clamorosi a discapito di attori mediocri o comunque non di altissimo livello.

Fa sorridere perchè effettivamente questa lista scritta da due esperti di cinema come A.O. Scott e la collega Manohla Dargis. Sia una lista il più inclusiva possibile, tenendo conto della provenienza degli attori e dovendo includere tutte le etnie.

è vero che in qualsiasi modo ci sarebbero state delle polemiche perchè a certi livello anche il talento e la bravura è soggettiva quando si parla di arte, purtroppo non ci sarà mai nessun attore oggettivamente bravo perchè fa un prodotto che viene visto da un pubblico che esprimerà un parere soggettivo.

L’oggettività non è altro che la media di tutti i pareri soggettivi, quindi in questo campo ci saranno sempre delle polemiche in liste di questo tipo e genere. Ovviamente questa è andata oltre, dimostrando ancora una volta che ormai il cinema non è più libertà di espressione, non è più arte, ha dei fortissimi vincoli da cui non può più evadere.

La lista è una trasposizione della mentalità che vige adesso nel mondo dell’arte che deve essere per forza inclusiva, e deve tenere conto di non offendere nessuno con la propria arte, questa è l’ennesima prova che non vedremo più l’arte libera e vera di un tempo.

Ecco la lista in questione, i 25 miglior attori del secolo

  1. Denzel Washington
  2. Isabelle Huppert
  3.  Daniel Day-Lewis
  4. Keanu Reeves
  5. Nicole Kidman
  6. Song Kang-ho
  7. Toni Servillo
  8. Zhao Tao
  9. Viola Davis
  10. Saoirse Ronan
  11. Julianne Moore
  12. Joaquin Phoenix
  13. Tilda Swinton
  14. Oscar Isaac
  15. Michael B. Jordan
  16. Kim Min-hee
  17. Alfre Woodard
  18. Willem Dafoe
  19. Wes Studi
  20. Rob Morgan
  21. Catherine Deneuve
  22. Melissa McCarthy
  23. Mahershala Ali
  24. Sônia Braga
  25. Gael García Bernal

Ovviamente non sono in ordine di bravura, è una semplice lista che non fa distinzioni e che ha cercato di includere un po’ tutti, alcuni attori anche molto sconosciuti alla maggior parte del pubblico.

Non mi piace quando il cinema vuole allontanarsi così dalle persone, come se si sentisse superiore, come se fosse un argomento per soli esperti, e la maggior parte della gente viene tagliata fuori perchè non guarda tutti i film del mondo.

Questa lista doveva necessariamente essere composta da attori molto più conosciuti e popolari, perchè alla fine molto spesso per molte persone, l’attore bravo e anche molto conosciuto. Basta allontanare l’arte dal proprio pubblico!

Questa lista è piena di nomi di sconosciuti che hanno fatto si dei bellissimi film, ma che nessuno o quasi ha mai visto e di cui nessuno può esprimere un vero giudizio, non mi è mai piaciuto chi si nasconde nelle nicchie pensando di saperne più degli altri. è vero il cinema è pieno di lavoro e di gente che ha studiato per anni il proprio mestiere, ma è anche un lavoro il cui fine e creare un prodotto che piaccia alla gente comune e non solo ai massimi esperti di arte.

Esprimendo il mio parere più che soggettivo questa lista è un vero disastro, oltre ad essere un estremo della inclusione di ogni etnia è fatta anche davvero male, mettendo attori che non meritavano affatto quel posto.

Non vedo Di Caprio e Meryl Streep e ci sono Micheal B. Jordan e Melissa McCarthy, non è davvero concepibile una cosa del genere, non è possibile non vedere attori come Edward Northon, Christian Bale, Al Pacino, Matthew Mcconaughey. Attrici come Emma Stone, Jennifer Lawrence, Anya Taylor-Joy, Helen Mirren, Jessica Chastain, penso siano davvero molte quelle brave e non citate nella lista.

Il mio concetto non è tanto verso i nomi che ci sono nella lista, ma come è stata concepita, non può essere inclusiva una lista sul talento e la bravura, il talento, ma anche le bellezza non sono elementi inclusivi, non lo possono essere, se no saremmo tutti belli e bravi in tutto.

Se dovessi fare la lista dei registi migliori o dei direttori alla fotografia migliori del mondo metterei sicuramente qualche persona di origini messicane, ma non lo farei per includerli, ma semplicemente perchè sono bravi.

Non si può e non si deve ridurre l’arte ad una esposizione telecomandata, tanto è impossibile soddisfare tutti, non creiamo differenze dove non ci sono, non sottolineammo cose per tutti sono invisibili, mettiamo sempre l’arte e il talento al primo posto!

Spero che qualcuno abbia il coraggio di fare una lista seria, una lista che non sia fatta per essere il più inclusiva possibile ma che cerchi di soddisfare quasi tutti i giudizi soggettivi che fanno di un attore un bravo attore, una lista che farà sicuramente discutere, ma che ci lascerà indecisi su solo un paio di nomi e non su 20 nomi su 25.

Questa lista è l’esempio di cosa non va fatto se si vuole mandare avanti il mondo del cinema, la creatività e questa meravigliosa arte di creare film e prodotti visivi di ogni genere, il cinema è un’arte che ha tremendamente bisogno di libertà di espressione e di libertà creativa, non di vincoli e di politically correct.