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Quattro Chiacchiere

2023, NOVITA’ E NOTIZIE SU CIO’ CHE CI ASPETTA QUEST’ANNO.

QUATTRO CHIACCHIERE: Notizie dal mondo delle serie e del cinema, come è iniziato il 2023 e cosa ci aspetta.

Proprio come super Mario che curiosa e guarda i funghi con sguardo di stupore, siamo ormai pronti ad entrare ufficialmente nel nuovo anno anche a livello di visione cinematografica e di serie tv. Dopo un 2022 di altissimo livello non sarà facile mantenere lo stesso livello, tra grandi ritorni e grandissime novità e delusioni.

Molti film già li conosciamo, torna Nolan con il suo film sulla bomba atomica, Oppenheimer, poi c’è appunto Super Mario, Indiana Jones, Mission Impossibile, Guardiani della Galassia 3 e tanti altri titoli interessanti e meno popolari, si sfocia poi con Dune che arriva in autunno e pronto a stupire e meravigliare come il primo capitolo.

Un anno insidioso perché va a toccare elementi importanti del cinema come ad esempio Indiana Jones, con i fan già pronti ad assalirlo, diretto da James Mangold il trailer è già riuscito a dare quel sapore nostalgico che non è affatto male. Però è sempre un rischio, ma ci dovremmo fare l’abitudine perché nell’aria c’è pure un reboot di Harry Potter, i fan sono ovviamente contrariati, ma la Warner Bros. sembra ben decisa a portare avanti questa possibilità.

Mission Impossible diventa una vera e proprio saga lunghissima con una marea di film e con un Tom Cruise in super forma che si getta con la moto in un dirupo, con molta destrezza e gioia, film che promette bene dal punto di vista dell’azione, come sempre. Poi ci sarà l’ultimo capitolo di una delle saghe più lunghe e seguite del cinema, quella di Fast and Furios, ultimo capitolo girato anche molto in Italia l’anno scorso e protagonista di diversi leak delle riprese.

Il film più atteso forse rimane quello del caro buon vecchio Christopher Nolan, alle prese questa volta, come con Dunkirk, con una storia vera, dal fascino criptico, e che non è mai stata approfondita più di tanto. La storia della nascita dell’arma di distruzione di massa più letale di sempre, la bomba atomica. Anche questo sicuramente visivamente spettacolare con un cast eccellente.

La DC comics ha diversi progetti in mente, più difficile capire la loro data di uscita, mentre Henry Cavill si sposta nel mondo Marvel, lo rivedremo su Netflix con la terza e sua ultima stagione di The Witcher. Netflix punterà anche sui sequel, magari in arrivo la seconda stagione di Squid Games? Per adesso ha appena messo fuori qualche prodotto interessante ma non del tutto eclatante. La notizia della cancellazione della serie tedesca 1899 ha lasciato tutti un po’ sconcertati perché era una serie che aveva necessità di essere sviluppata. Può essere che la sceneggiatura della seconda stagione non convinceva del tutto.

Il mondo delle serie tv sembra un po’ rallentare, rispetto ad un cinema che vive di sequel e reboot e con prodotti visivi sempre di ottimo livello, con la Marvel a tenere insieme i pezzi. Ci pensa la HBO a farsi avanti, e dopo il successo di House Of Dragon si butta nel terreno più insidioso e adesso a gennaio esce con The Last Of Us, serie tratta da due videogiochi meravigliosi, pieni di fan agguerriti per distruggere la serie. Si parla anche del nuovo True Detective, con Jodie Foster, in uscita forse il prossimo autunno. HBO dunque ci va pesante. Torna anche Lindelof (Creatore di Lost) con Mrs Davis e inizieranno pure le riprese dello Star Wars scritto da lui.

Uscirà anche un film tratto da una storia vera che parla di un orso fatto di cocaina che semina panico tra i turisti di un parco, un film che dal trailer appare tra il drammatico e il comico, pellicola curiosa che merita una certa attenzione. Si spera che il 2023 ci regali qualche bella novità, oltre a sequel come l’ultimo capitolo della saga di John Wick, con Keanu Reeves pronto ad ammazzare ancora tutti. In più interessante anche il terzo capitolo di Deadpool in cui rivedremo molto probabilmente Hugh Jackman nei panni di Wolverine.

Netflix parte con i sequel come anticipato già in precedenza, e quindi via con la nuova stagione, forse finale di YOU, il seconda di Tenebre e Ossa, lo spin off di Bridgerton, l’ultima stagione di The Crown. Su Amazon invece spicca The Citadel, serie tv che verrà prodotta in diverse versioni in diverse nazioni, creata dai Fratelli Russo e da Patrick Moran, in Italia Cattleya ha già iniziato le riprese, tra i protagonisti, Matilda De Angelis. In più Amazon non smette di spremere LOL fino a midollo e uscirà un programma comico Io sono Lillo, con protagonista ovviamente Lillo, che deve affrontare la sua nuova popolarità, tra gli ospiti tanti altri comici (Esce oggi).

Così tra grandi ritorni e qualche piccola novità ci apprestiamo ad affrontare il 2023 cinematografico e dello streaming, con la speranza che qualcuno fermi la crescita del prezzo degli abbonamenti e dei biglietti e che ci faccia godere di questa arte meravigliosa senza l’angoscia di perderci uno stipendio.

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Controcorrente Quattro Chiacchiere

AVATAR LA VIA DELL’ACQUA RIMETTE AL CENTRO DI TUTTO L’IMPORTANZA DELLE IMMAGINI?

QUATTRO CHIACCHIERE: Cos’è più importante nel cinema, l’aspetto visivo o i dialoghi? il nuovo capolavoro di James Cameron sembra darci una risposta.

Si sa il cinema è nato muto, quindi ovviamente le immagini hanno la loro importanza, anzi sono fondamentali, rispetto alle parole che il più delle volte risultano solo inutili e superflue. Il cinema è stato però anche fonte di monologhi meravigliosi, a volte estratti da libri, altri invece semplicemente scritti con maestria dai migliori sceneggiatori o da un autore particolarmente ispirato.

Il bello di questi due elementi non dipendono esattamente l’uno dall’altro, anzi quando uno prevale nettamente ci soddisfa senza troppo bisogno di qualcosa di più, il bello delle parole è che sono semplici, incisive, le immagini, pur se spettacolari, sono meno incisive, più difficili da ricordare con esattezza e necessitano di un immenso lavoro anche in post produzione.

Avatar riporta al centro di tutto l’aspetto visivo, come già fatto da Top Gun questa estate, lo fa in modo clamoroso e attrattivo, quasi a farci dimenticare che il cinema è fatto anche di parole. Un cinema che per avere successo deve essere immediato, dinamico e che non ha molto tempo per soffermarsi sulla profondità. Nonostante c’erano tematiche dense e possibilità di dialoghi importanti, James Cameron gli evita abilmente e punta tutto sulla qualità delle immagini e degli effetti visivi, creando forse il film più immersivo di sempre.

Le parole passano in secondo piano quando un film ha tanto da offrire a livello visivo, la mente è concentrata più sulle immagini che sulle parole. Nel caso di Avatar tutto questo è amplificato, tanto che in alcuni momenti di entrambi i film, non si ha nemmeno la percezione di cose è appena stato detto perché si è rapiti dalla bellezza delle immagini. Così le parole perdono potere e sarebbe quasi del tutto inutile scrivere monologhi di un certo livello.

Così i film diventano azione e non più dialogo, allontanandosi da quella capacità degli anni 90′ di fare film “teatrali”, dove bastavano due attori e un dialogo ben scritto per sostenere un intero film, con scene che vengono postate e replicate ancora oggi, mentre con la bellezza delle immagini che si perde nel tempo e non viene più ricordata. Il dialogo sa viaggiare nel tempo, essere il passato, il presente e il futuro, l’immagine invece rimane intrappolata nel presente con una bellezza che muta, cambia e migliora nel corso degli anni.

Lo stesso Avatar ha fatto passare 13 anni, per migliorarsi visivamente, per portare qualcosa di meglio, evidentemente più spettacolare. Mentre i dialoghi hanno sempre la stessa forza, bellezza e impatto se sono scritti bene. Va data profondità anche a livello umano e il regista insieme all’attore deve essere capace ad esprimerla. Intere serie e film basano la loro intera struttura sul dialogo, lasciando che le immagini siano solo il luogo dove tutto accade e dove si lasciano parole stupendamente incisive.

Questi film così visivi, ci riportano anche un po’ indietro al cinema muto, dove sono solo le immagini a parlare, una qualità video che a volte supera quasi la realtà. Interi mondi che vengono creati digitalmente con una maestria sempre più aggiornata e meravigliosa. Con effetti visivi da lasciarci a bocca aperta. A volte ci basta questo poter sognare con i nostri occhi, commuoverci anche senza aver per forza la necessità di avere un dialogo iconico e che rimarrà nella storia del cinema.

Pensando al cinema moderno la risposta rimane chiara e scontata, la cosa che conta di più in un film è sicuramente l’aspetto visivo, i nostri occhi sono abituati troppo bene ormai e la nostra mente non ha voglia di impegnarsi nella comprensione di dialoghi e parole troppo contorte.

Non solo Avatar ma anche altri film sono la dimostrazione concreta che le immagini sono la forza e il motore del cinema moderno, le uniche che possono regalare una differenza sostanziale tra la sala cinematografica e la nostra Tv di casa. L’importanza delle immagini è fondamentale, e poco importa se ormai le parole sono semplice sfumature in un film fatto di opere d’arte visive.

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Recensioni nel tempo di un caffè

AVATAR – LA VIA DELL’ACQUA:RECENSIONE UN’ESPERIENZA VISIVA UNICA!

Recensione nel tempo di un caffè

Avatar 2 o Avatar La via Dell’acqua è un film del 2022 ideato e diretto da James Cameron, sequel dell’iconico film uscito nel 2009, pioniere di effetti visivi e unico vero film degno del 3D.

Questa pellicola andrebbe semplicemente premiata anche solo per il fatto che è riuscita a riportare il 3D nelle sale, con effetti visivi davvero degni di nota, si perde leggermente la qualità video, ma si viene appagati da un coinvolgimento senza precedenti.

Ritroviamo i protagonisti del primo film con Jake Sully (Sam Worthington) che ha messo su famiglia con Neytiri (Zoe Saldana) e che ormai è leader e padre spirituale dei Na’vi di quelle foreste. Facciamo conoscenza con i suoi figli Neteyam, Lo’ak e Tuk, e sua figlia adottiva Kiri nata misteriosamente dalla dottoressa Grace Agustine. In più c’è un bambino cresciuto con loro, un essere umano di nome Spider, rimasto su Pandora perché troppo piccolo per partire.

La trama si sviluppa in modo semplice chiaro, se vogliamo a tratti prevedibile, scorre anche abbastanza veloce, se non per soffermarsi su effetti visivi e scenografie mozzafiato, con aspetti che ricordano molto un bellissimo documentario sulla natura, gli usi e i costumi di Pandora. Avatar non perde la sua qualità di stupire e di portarti letteralmente su un altro pianeta. Difficile fare paragoni con altri film, perché secondo me rimane una cosa a parte, qualcosa di visivamente unico che riesce a appunto a riportare anche il 3D nelle sale, ad essere un film prettamente commerciale, ma allo stesso tempo che esprimere la vera essenza del cinema, cioè farti vivere un sogno, il film perfetto per la sala cinematografica.

Bello a livello narrativo il confronto con un’altra etnia di Na’vi, con sfumature di denuncia sociale, come razzismo e integrazione. In più espressione massimo della passione del regista James Cameron, l’acqua e il suo ecosistema. In questo film c’è spazio un po’ per tutto e pur essendo su Pandora ci sembra di rivivere scene purtroppo già viste sul nostro pianeta, come caccia delle balene e oppressione di popoli e etnie con tradizioni fortemente legate alla natura.

Avatar 2 si focalizza sulla famiglia, sul rapporto padre figlio, sulle difficoltà adolescenziali, con una buona dose di “Bro” che storpiano un po’ nel contesto, ma che avvicinano i Na’vi ad una realtà prettamente terrestre. Questo film avvicina ancora di più Pandora al pubblico, l’amore per la famiglia, la condivisione con la natura e la protezione fisica e spirituale degli oceani, così immensi, sconfinati e meravigliosi. Visivamente è forse il miglior film mai creato, la CGI assoluta protagonista, è qualcosa di assolutamente spettacolare, estremamente coinvolgente e immersiva, le immagini creano forte emozioni e sono sicuramente l’impatto emotivo che ci lascia il film. Non ci sono discorsi troppo pesanti, il che lo rende estremamente leggero, fruibile e godibile per tutti, con tre ore di film che passano quasi veloci e spensierata, ammaliati dalla bellezza della scenografia.

Un film che vince su più fronti, che conquista tutti senza bisogno di dialoghi ad effetto, trame spettacolare, un film che mette da parte la scrittura e mette al primo posto l’esperienza visiva, un film perfetto per il cinema, per le sale. Avatar nonostante i suoi difetti sta segnando la storia del cinema, fa il record di incassi ed è un film che funziona dannatamente bene.

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Controcorrente fantasceneggiatura Quattro Chiacchiere

AVATAR 2: COSA ASPETTARSI…

QUATTRO CHIACCHIERE: In questi giorni è uscito il sequel di Avatar, uno dei film più famosi dell’era moderna del cinema.

Avatar è forse il film più iconico e famoso degli ultimi 20, e sinceramente fa strano vedere un sequel così tanti anni dopo, 13 anni dal primo capitolo. Famoso per i suoi effetti visivi, un pioniere di tecnologie che sarebbero arrivate nel cinema qualche anno dopo, con una visione 3d di livello altissimo, l’unica per cui vale la pena provare.

Mentre scrivo questo articolo il film è già presente nella sale da qualche giorno, un paio di giorni di recensione abbastanza positive, affascinati più che altro dalla sfarzosa qualità video, unica nel suo genere, capace di far sognare il pubblico solo con le immagini. Avatar 2 è una espressione visiva di quello che ci può donare il cinema al giorno d’oggi, con effetti speciali che possono creare interi mondi realistici.

Rispetto al primo, si noterà sicuramente come la tecnologia visiva abbia fatto dei passi importanti e sono sicuro che anche questo capitolo sarà il pioniere di nuove tecnologie che rivedremo in altri film in futuro. Avatar può peccare anche un po’ nella trama, perché è più una esperienza immersiva, non è solo un film. Parliamoci chiaro, anche il primo film, tolto l’aspetto visivo, non aveva molto, la trama era semplice, perfettamente creata per poi stupire con gli effetti visivi. In questo capitolo James Cameron mette insieme le sue più grandi passioni, il cinema e l’acqua, aumentando sicuramente il livello di spettacolarità.

Avatar rappresenta la difficile percezione della realtà che si ha ormai nel cinema, anche la cosa più assurda sembra che visivamente possa essere plausibile e reale ed è solo la razionalità a staccarci dalla finzione. I famosi alieni blu ritorneranno a difendere il loro pianeta con rivalità con altre etnie locali e con ancora gli esseri umani, bramosi di avere le loro risorse.

Ancor più del primo film, questo capitolo, prenderà a cuore la salute del nostro pianeta, lancerà sicuramente dei messaggi per salvaguardare i nostri oceani, la flora e la fauna nel pianeta terra, come fanno i Na’vi con Pandora. Ci sarà anche un nuovo aspetto, quello famigliare, che poco era stato approfondito nel primo film, mi aspetto una certa lentezza nella prima parte, una parte molto serena, in cui ci vengono mostrate altre meraviglie di Pandora, per poi sfociare in grandi battaglie e azione nel finale. Mi aspetto che ci sarà qualche vittima tra i protagonisti, per ricreare ancor di più l’unione della famiglia e mi aspetto che i figli di Jake e Neytiri siano una sorta di evoluzione nella razza Na’vi, un passo avanti per la protezione del proprio pianeta.

La trama non sarà il punto forte, anzi penso ci saranno delle scelte un po’ assurde e azzardate, forse al limite del trash, sarà tutto concentrato sugli effetti visivi e sulla capacità di stupire il pubblico visivamente, più che con le parole e la storia. Proprio come il primo film, anche questo ci terrà a bocca aperta per la spettacolarità delle immagini, immergendoci letteralmente in Pandora per circa 3 ore di film.

Il mio consiglio è quello di godersi il film in un cinema con delle belle sale e schermi, con la massima qualità possibile, in modo da potersi godere il film come il regista l’ha veramente pensato. Come ad esempio la sala energia del cinema Arcadia di Melzo, è una delle sale migliori al mondo dove poter vedere questo film, un posto dove godersi la massima esperienza visiva e uditiva che Avatar – le vie dell’acqua può offrire.