Categorie
Recensioni nel tempo di un caffè

7 SCONOSCIUTI A EL ROYALE: UN FILM PER CERTI VERSI QUASI TEATRALE

Recensione nel tempo di un caffè

7 sconosciuti a El Royale è un film del 2018 scritto e diretto da Drew Goddard, un thriller con alcuni misteri da risolvere che per la sua evoluzione e dinamica ricorda un po’ un’opera teatrale.

Ogni personaggio ha la sua storia, persona con vite e passati differente che si ritrovano per caso in un hotel a cavallo sul confine tra California e Nevada, suggestiva come idea, con stanze che si trovano in Nevada e altre in California e con la hall divisa in due. Ogni personaggio nasconde qualcosa e lo stesso hotel sembra nascondere qualcosa di misterioso. Un cast importante rende il film piacevole a livello recitativo con Jeff Bridges, Cynthia Erivo, Dakota Johnson, John Hamm, Caille Spaeny, Lewis Pullman e Chris Hemsworth.

Purtroppo la bella idea iniziale e la situazione particolare, svanisce un po’ lungo la storia del film, con una trama che non convince del tutto e con un finale forse fin troppo grossolano e un po’ esagerato. Ci sono degli spunti interessanti che vengono sfruttati poco per dar vita però ad un film semplice nella sua esecuzione con questi personaggi che praticamente interagiscono tra loro nella Hall dell’hotel e a poco a poco i misteri e il passato dei protagonisti viene rivelato.

Ricorda un po’ un’opera teatrale, con questa scenografia semplice e suggestiva con il confronto tra gli attori quasi sempre nella stessa stanza e con pochi altri punti di vista, anche la divisone in più atti invece che i semplici tre, rende questo film uno spettacolo anche adatto al teatro e se vogliamo anche un po’ in stile Quentin Tarantino. L’ambientazione anni 60/70 da un tocco in più, quasi da giallo Noir, c’è molta inspiegabile follia e alcune scelte dei personaggi vanno dedotte e non sono spiegate del tutto correttamente.

Ognuno ha un proprio obiettivo, ma nessuno prende la scelta giusta e la situazione nell’hotel degenera facilmente. Un film che sicuramente poteva dare di più e che non è stato abbastanza incisivo nei dialoghi e un po’ troppo dispersivo in alcune descrizioni dei personaggi non tutti all’altezza. Nel complesso rimane una pellicola piacevole da vedere, qualcosa di nuovo e abbastanza originale. Uno di quei film che ti fa scrivere “abbastanza” tante volte e che si indentifica perfettamente in quelle parole, come se si fermasse alla sufficienza con la certezza che si poteva dare di più.

Categorie
Recensioni nel tempo di un caffè

THOR LOVE AND THUNDER: FORSE IL PEGGIOR FILM MARVEL

Recensione nel tempo di un caffè

Thor love and Thunder è un film del 2022 diretto e scritto da Taika Waititi. Il film è la quarta pellicola con protagonista Thor e interpretato ovviamente da Chris Hemsworth ed è film che ci ricorda che è meglio fermarsi al tre e non andare più avanti. Questo film è anche il ventesimo del MCU.

Thor è a spasso per lo spazio con i guardiani della galassia, ma una nuova minaccia lo fa tornare sulla terra nella nuova Asgard per formare un esercito e combattere un nuovo nemico, Gorr interpretato da un ottimo Christian Bale.

Forse uno dei miglior Villian di tutti i venti film, interpretato da un super attore in uno dei film peggio riusciti della Marvel, con non solo un Thor irriconoscibile e fin troppo irreverente ma con una storia e tutto cast che sembrava non vedesse l’ora che finisse il film. Una pellicola confusionaria, fatta di piccoli sketch comici e con una trama molto altalenante. Molto superficiale e che punta forse troppo alla battuta di turno e poco alla sostanza. A parte Gorr, anche la cura dei dettagli e la CGI è davvero pessima, assolutamente lontana dal livello degli altri film.

Passatemi il termine ma appare tutto troppo “giocattoloso” e un Russel Crowe così nei panni del dio Zeus non si può vedere e sminuisce quello che poteva essere un personaggio alquanto interessante. Waititi l’ha messa troppo sulla commedia, dimenticandosi fin troppo di avere un confronto interessante tra un Dio è un distruttore di dei, sminuendo un po’ il tutto e per farla finita a Tarallucci e vino.

Una saga che sembra arrivata alla fine dei suoi tempi e che dopo un po’ sembra quasi stancare troppo, perdendo ogni parvenza di razionalità e perdendo anche il favore di un pubblico un po’ più adulto. Questo film di Thor rappresenta un po’ quello che la saga non si deve permettere di fare e perdersi troppo in prodotti davvero frettolosi, banali e fanciulleschi pur di fare film un determinato numero di film all’anno.

Categorie
Recensioni nel tempo di un caffè

SPIDERHEAD: INTERESSANTE MA CONFUSO

Recensione nel tempo di un caffè

Spiderhead è un film del 2022 diretto da Joseph Kosinski e si basa sulla breve storia dispotica, “Escape from Spiderhead” scritta da George Saunders. Questo film vedo come protagonisti quasi assoluti, Chris Hemsworth e Miles Teller.

La trama, la grafica e gli attori incuriosiscono, infatti sta avendo davvero molto successo su Netflix, Spiderhead si pone come un film ampio, visivo e complicato, a in realtà e molto semplice, con pochissimi attori e scenografie ma molto confusionario in certi suoi aspetti. Ci si perde facilmente in dialoghi e in storie che non portano a nulla, il colpo di scena finale si perde un po’ nella banalità del prodotto stesso.

Chris Hemsworth intrepreta un visionario scienziato Steve Abnesti che fa esperimenti con dei farmaci in una prigione speciale, isolata su un’isola in mezzo al mare. Miles Teller interpreta Jeff, un giovane ragazzo finito in quella struttura per avere ucciso due amici schiantandosi con l’auto ubriaco. Abnesti testa dei farmaci che modificano le emozioni umane, e può controllarle semplicemente calibrandole dal suo smartphone. Il progetto sembra grandioso e pieno di persone dietro a questa scienza, ma a poco a poco si intuisce che nulla e del tutto come sembra.

La trama di per sé è interessante, ha un ottimo punto di partenza ma si perde un po’ nelle reazioni e dinamiche dei due protagonisti, il colpo di scena finale non ha tutto quel potere che dovrebbe avere perché essenzialmente non cambia del tutto il concept iniziale del film e il fatto che bene o male, i carcerati hanno firmato un contratto per essere delle cavie. Il personaggio di Chris è più coerente ed è il vero protagonista del film.

Il senso di chiusura e claustrofobia che dovrebbe trasmettere il film, viene mitigato da scene grottesche e divertenti, tutto con sempre un certo alone di serenità. Bello e divertente vedere come ogni farmaco cambi l’atteggiamento delle persone, come se fosse una droga potente e immediata. Una scenografia semplicissima non penalizza il film, ma alcuni dialoghi sono davvero inconcludenti e le reazioni in generale appaiono un po’ sproporzionate, creata e spinte per il colpo di scena finale. Un film da cui all’inizio ti aspetti di più ma man mano che passa ti rendi conto della sua estrema semplicità. Confuso un po’ in momenti cruciali del film, dove non si capisce bene cosa stia succedendo e dove è difficile comprendere bene la reazione di alcuni personaggi. La regia è buona, la recitazione pure.

L’idea cardine è molto interessante, con questi farmaci che sono in grado di comandare l’umore e la reazione delle persone, per essere felici, tristi o addirittura innamorati persi e attratti sessualmente basta un click sul cellulare. Svanito l’effetto del siero, si ritorna come prima.

Un film che attira sicuramente l’attenzione, ma che già dopo qualche minuto inizia a convincere un po’ meno. Nel complesso un buon film, con evidenti difetti e con una semplicità di base che lo penalizza un po’ in alcuni suoi aspetti. Bello lo spunto inziale ma portato avanti in modo un po’ confuso e con strani cambi di rotta, come se la trama fosse stata modificata strada facendo.

Categorie
Recensioni nel tempo di un caffè

12 STRONG: GUERRA IN AFGHANISTAN

Recensione nel tempo di un caffè

12 Strong è un film del 2018 diretto da Nicolai Fuglsig e tratto dal libro Horse soldiers del giornalista Doug Stanton che ha preso spunto dalla storia vera di un agente della CIA e delle forze speciali, mandato in Afghanistan subito dopo l’attentato alle torri gemelle del 2001.

Nel film seguiamo la storia del capitano Mitch Nelson (Chris Hemsworth) e dei suoi dodici uomini, che da volontari vanno in Afghanistan per attaccare per la prima volta i Talebani e riportare al potere l’alleanza del nord del paese, in modo da evitare, a detta loro, nuovi attentati. Un viaggio che ci mostra come questi 12 soldati siano devoti alla causa e come delle volte in guerra bisogna adattarsi, tanto che devono usare dei cavalli in battaglia.

La storia colpisce proprio per le filosofie dei protagonisti, per il loro modo di pensare e di vedere la guerra, un film che non mostra altro che la pura e semplice guerra, ma che ne analizza le motivazioni, le ideologie delle diverse parti. Ognuno ha le proprie ragioni per combattere questa guerra e che a volte per noi sono inconcepibili. Rimane una storia affascinante, forse un po’ arricchita in favore dei soldati americani, ma nel complesso rende il film piacevole.

Le scene d’azione sono ben eseguite e il ritmo del film e sempre molto alto e coinvolgente, i personaggi sono credibili e scritti molto bene, soprattutto i due protagonisti, tra cui il soldato a capo della rivolta Afghana, contro i talebani. Il film ci mostra la dura realtà di certe situazioni e nonostante tutto il pro guerra che c’è dentro, ci fa anche capire che non esiste vincitore in queste situazioni.

Lo definirei un film che ci mostra le motivazioni che spingono gli uomini a fare certe scelte, motivazioni per noi assurde, ma che rendono il film davvero speciale da questo lato. Per gli amanti del genere penso sia perfetto.

Categorie
fantasceneggiatura

IL GLADIATORE 2 : L’ANNUNCIO UFFICIALE! MA COSA SAPPIAMO A RIGUARDO?

FANTASCENEGGIATURA: Uno dei film più iconici di Ridley Scott avrà un sequel, forse ambientato vent’anni dopo il film originale.

Inutile dirvi di cosa si tratta, Il gladiatore è uno dei film più famosi della storia recente, un bellissimo film che ha reso Ridley Scott uno dei registi più acclamati di Hollywood, collegato inevitabilmente a film storici da quel giorno.

La bellezza del Gladiatore era la sua epicità, ogni scena era amplificata da una colonna sonora strabiliante diretta da Hans Zimmer, e dalla trama gloriosa che ci riportava nell’antica Roma, dopo anni che i Kolossal stavo ben lontani da quel mondo. Roma è affascinante, si potrebbero fare mille film a riguardo e non stancarsi mai di raccontare storie è così che nasce l’idea del Gladiatore 2.

No, in realtà il Gladiatore 2 è puramente una grande mossa commerciale, un pubblico assicurato, un ritorno ai film storici e una visione di Scott dell’antica Roma, non ne avevamo bisogno, perchè questi sono film che non andrebbero mai toccati, ma il nome della “pellicola” vende un sacco e quindi ormai è ufficiale che il Gladiatore avrà un sequel.

Ridley Scott sempre al comando, Russell Crowe Massimo Decimo Meridio sarà il produttore esecutivo, però dopo le riprese di Kitbag, il film sull’ascesa di Napoleone, con protagonista Joaquin Phoenix. Quindi quando finiranno le riprese di Kitbag partiranno quelle del Gladiatore 2.

Dalle prime teorie, sembrerebbe che lo sceneggiatore sarà Peter Craig, autore di recente di The Batman e Top Gun: Maverick. Compito difficile per uno sceneggiatore che deve fare un sequel di un film che difficilmente può averlo. La storia si svolgerà vent’anni dopo gli avvenimenti del primo film e seguirà le vicende di Lucio, il bambino già presente nel primo film e nipote di Commodo.

COLLOCAZIONE STORICA

Il primo film prese spunto dal fatto che l’imperatore Commodo fu assassinato da un ex-Gladiatore, tale Narcisso, naturalmente tutto il resto della storia è sceneggiata e inventata e solo in parte descrive la Roma di quel tempo. Essendo un sequel sarà impossibile distaccarsi troppo dalla storia reale della Roma di quel periodo. In quegli anni dal 182 D.C. al 202 D.C. non furono anni molto sereni, al potere c’era Settimio Severo, un imperatore che riprese i pieni poteri, escludendo quasi del tutto il senato, detto in parole povere. Riprese la persecuzione contro i cristiani il che potrebbe essere uno spunto interessante, ma a parte questo non ha il fascino folle di Commodo e il protagonista Lucio difficilmente potrà avere il fascino glorioso di Massimo Decimo Meridio. Quindi siamo nel 202 D.C. potrebbe essere interessante esaminare il rapporto tra i figli dell’imperatore che dopo la sua morte, uno dei due Caracalla, uccise l’altro Geta.

COSA POTREBBE FARE LUCIO?

Se il film fosse ambientato nel 202 A.C. la famiglia Antonina non avrebbe più potere a Roma, molto probabilmente qualche membro nel senato, ma sarà sicuramente stata una famiglia facoltosa a stretto contatto con i successivi imperatori. La morte clamorosa di Commodo come vista nel film, avrebbe creato non pochi problemi a Roma, dove un soldato tradito, un generale dell’esercito, divenne Gladiatore per trovare vendetta. Quindi guerra civile inevitabile con un forte contrasto tra politica e esercito. Lucio seguendo le orme di Massimo, potrebbe essere un generale romano, ma visto il suo alto rango sociale, si potrebbe immaginare che sia stato assegnato come guardia e protettore del figlio dell’imperatore. Caracalla in quegli anni aveva solo 14 anni, ma proprio nel 202 D.C. si sposò con la giovane Fulvia Plautilla anche lei solo 14enne e riluttante nei confronti di Caracalla. Il matrimonio può essere parte della trama, perchè particolare con un gigantesco banchetto a base di cibo crudo o addirittura vivo. Tra i due non scorreva buon sangue tanto che nel 205 il divorzio, poi Plautilla venne esiliata a Lipari per poi essere giustiziata nel 212 quando Caracalla divenne imperatore.

Detta così si potrebbe già intuire come potrebbe andare la trama, Lucio prende le parti della giovanissima moglie di Caracalla, e per punizione non viene esiliato ma mandato a combattere come Gladiatore nel Colosseo. Un classico del sequel riutilizzare parti del primo film. Il problema del film il Gladiatore è proprio questo. Se parli di Gladiatori vieni accusato che è uguale al primo, se non lo fai vieni accusato che non c’entra nulla con i Gladiatori e quindi il titolo serve solo a fare soldi. Il pubblico vuole battaglie, mi piacerebbe vedere un inizio con un forte contrasto, il lusso sfrenato del matrimonio con la dura vita del legionario che sta combattendo una battaglia.

Un Lucio buono, a favore della libertà di credo che salva i cristiani dalla persecuzione, protettore di Caracalla, ma che trama dietro all’imperatore Settimio Severo. Rispetto al primo vorrei vedere più sfumature della Roma di quel tempo, sempre mantenendo un ritmo incalzante. Una battaglia, uno scontro di idee, e i combattimenti tra Gladiatori erano gli elementi cardine del primo film, esaltato dalla epicità delle parole e dei momenti.

Lucio dovrà rappresentare la reincarnazione di Massimo, con la sua visione di una Roma onesta, pura e libera, in contrasto con la visione dittatoriale di Settimio Severo, con magari il finale ambientato in Britannia, in una grande battaglia, dove l’imperatore perde la vita proprio per mano di Lucio, che tradisce Roma per non tradire i propri ideali e tornando in città con tutto il favore dell’esercito, esercito che storicamente era grande amico di Caracalla.

Quindi ricapitolando, Lucio soldato protettore di Caracalla, viene fatto combattere come Gladiatore per aver preso le parti della moglie esiliata del figlio dell’imperatore. Se sopravvivrà a tre scontri nel Colosseo sarà libero, ma non del tutto, sarà libero di andare in battaglia in Britannia come umile soldato romano. Tutto l’esercito lo ricorda però come “erede” di Massimo Decimo Meridio e si schiera con lui, si ribellano, uccidono Settimio Severo e vanno a Roma per riprendersi il potere.

Settimio Severo fece molte campagne militari nella Britannia Romana, l’odierno Regno Unito, soprattutto al nord del paese, nelle zone della Scozia e del famoso vallo di Adriano, una location sicuramente suggestiva, che potrebbe dare un tocco in più al film e mostrarci la vastità dell’impero romano. Nella storia originale l’imperatore morì per malattia, nella odierna York. I suoi figli erano presenti con lui in quelle guerre. Nella trama che sto immaginando per il sequel del gladiatore invece, mi immagino un Lucio che rivolta l’esercito contro il proprio imperatore, mentre Caracalla se ne sta beato a Roma tra sfarzo e ricchezza. Come all’inizio del film si ripete il contrato tra la battaglia e la bellezza e il lusso di Roma, con magari un Caracalla immerso nelle sue terme.

Roma è meravigliosa, ciò che il film ci ha dato è solo una rappresentazione gloriosa del Colosseo, come giusto che sia, questo film però ci può mostrare altre meraviglie di Roma, come ad esempio le Terme di Caracalla. Un film che visivamente ci potrà sicuramente stupire, sia nelle battaglie che negli scontri nella famosa arena, ma che allo stesso tempo ci mostrerà la bellezza dei monumenti del tempo. Sarebbe bello anche uno discorso tra Caracalla e Lucio sulla grandezza di Roma e ciò che rappresenta per entrambi, solo loro due che parlano al centro del Pantheon per poi inevitabilmente uccidersi a vicenda, proprio come nel primo film, con i due nemici che soccombono.

Chi potranno essere gli Attori principali?

Come attore protagonista, nel panni di Lucio, nonché nipote dell’unico e vero imperatore Marco Aurelio, io metterei Chris Hemsworth, c’è una lontana somiglianza con il bambino, ha un ottima fisicità, è un ottimo attore e può davvero essere perfetto per questo ruolo. Connie Nielsen dovrebbe essere riconfermata nel ruolo di Lucilla, figlia di Marco Aurelio e sorella di Commodo, nonché madre del piccolo Lucio. Dopo la morte di Massimo Decimo Meridio, il figlio di Lucilla, non solo vuole diventare un generale romano, ma prende anche il nome del suo “idolo”, chiamandosi Lucio Aurelio Decimo Meridio. La volontà della madre però lo fa subito rientrare a Roma dopo anni di battaglie, per proteggere il giovane Caracalla.

Per interpretare Caracalla, a livello estetico sarebbe stato perfetto Jamel Debbouze che è perfettamente identico, ma purtroppo troppo vecchio per questo ruolo.

So che Hollywood non darà peso a queste cose, già non l’ha fatto nel primo, e il Gladiatore non è molto storico, però mi piacerebbe che ci fosse un tentativo almeno di carattere estetico di rappresentare gli imperatori. Non molti sanno che Settimio Severo era di origini nord africane, per questo sarebbe molto bello e adeguato che gli attori abbiano determinate caratteristiche, è un politically correct storicamente adatto, che ci fa capire molte cose sulla storia della nostra amata penisola. Per il ruolo di Caracalla ho pensato a Mehdi Dehbi, immaginando nel film un Caracalla che si sposa dopo i 14 anni, magari già verso i 20 anni. Attore già presente nella serie tv il Messiah.

Per il ruolo dell’imperatore Settimio Severo ho pensato a Naveen Andrews il famoso Sayd della serie Lost. Non si è più visto i ruoli di rilievo e potrebbe essere il suo riscatto, ovviamente scelto per lo più con la somiglianza con l’imperatore romano. Sicuramente non avrà un ruolo centrale come i due protagonisti, per via delle sue campagne nelle terre scozzesi, ma sarà un altro punto di vista sull’impero romano di quei tempi. Rivale con Lucio per la persecuzione dei cristiani e magari anche per una possibile esecuzione di madre che ha troppo potere nel senato, potrebbe essere un elemento della trama interessante.

Un sequel degno del primo film, con determinate ambientazioni, con Lucio che deve combattere nel Colosseo per la propria vita, magari uno degli incontri può essere una battaglia navale, visto che in base ad alcune testimonianze storiche il Colosseo veniva riempito d’acqua per certe occasioni.

Le Naumachie, così venivano chiamate le rappresentazioni delle battaglie navali negli anfiteatri, questo potrebbe essere un elemento in più per il sequel di questo glorioso film. Un elemento spettacolare a livello cinematografico. Potrebbe essere l’ultima battaglia dove Lucio esce vincitore e dopo di essa mandato in battaglia in Scozia.

Riassumendo quanto detto, per fare un punto conciso della situazione, una breve sinossi di come mi immagino la trama per questo sequel.

Lucio Aurelio Decimo Meridio, viene richiamato a Roma, dopo anni di battaglie in giro per l’impero romano, per volere di sua madre Lucilla e dell’imperatore Settimio Severo, sarà il protettore del futuro imperatore Caracalla. Lucio si trova alle nozze di Caracalla, intanto Settimio Severo parte per la Scozia. Negli anni successivi Lucio vede la persecuzione dei cristiani a Roma e si schiera a loro favore, sua madre viene giustiziata dall’imperatore perchè aveva troppo potere in senato, e Caracalla divorzia e esilia sua moglie Fulvia Plautilla. Lucio fa di tutto per proteggerla e viene accusato di tradimento. Caracalla conoscendo il legame di Lucio con Massimo Decimo Meridio, decide di farlo diventare un Gladiatore se sopravvivrà a tre incontri, sarà spedito a combattere in Scozia con suo padre. Caracalla sottovaluta non solo le abilità da combattente di Lucio, ma anche il suo forte legame e influenza sull’esercito romano. Lucio uccide Settimio Severo e decide di vendicarsi anche di Caracalla che nel frattempo è diventato imperatore ha giustiziato Fulvia e non solo, ha fatto giustiziare tutti i legami affettivi della famiglia aureliana di Lucio e suo fratello Geta, grande amico di Lucio. Nel finale c’è lo scontro nel Pantheon tra Lucio e Caracalla che nello combattimento perdono inevitabilmente la vita entrambi. Il senato romano decide di seppellire il corpo di Lucio vicino alla Tomba di sua madre e a quella di Massimo Decimo Meridio.

Categorie
Recensioni nel tempo di un caffè

MEN IN BLACK- INTERNATIONAL: IL DIFETTO DI ESSERE UN SEQUEL

Recensione nel tempo di un caffè

Premetto fin da subito che ho iniziato a guardare questo film con aspettative davvero bassissime, perchè mi basavo su ciò che leggevo nelle diverse recensioni online e sul parere delle persone con cui ne ho parlato, ma secondo me nel complesso, MIB international ha solo il difetto di essere un sequel.

Il film è del 2019 diretto da Gary Gray e interpretato da Chris Hemsworth e Tessa Thompson che a mio parere è una coppia che funziona davvero alla grande e lo ha dimostrato anche in questo film, un film che secondo me mette al centro la dinamica e l’unione tra i due protagonisti. Come nei primi episodi, il rapporto lavorativo e di amicizia tra i due Men in Black è fondamentale ed è centrale nella dinamica della trama.

Penso che nel complesso il film ha solo il difetto di essere il sequel di una trilogia molto importante e iconica, soprattutto per i primi due film, il primo Man in Black era davvero una bellissima novità, cavalcava l’onda dei film sugli alieni e lo faceva in modo ironico e innovativo, che ti catturava subito con un iconico Tommy Lee Jones e un sempre apprezzabile Will Smith. Io in questo ultimo film non ho visto tutti i difetti che mi erano stati elencati, la trama è semplice divertente come deve essere, i personaggi sono comunque interessanti e gli alieni presenti nel film sono comunque apprezzabili per la loro fantasia con cui sono stati ideati. Ho visto molto dello stile Man in Black, con la differenza che non essendo più una novità, risulta tutto un po’ banale e grottesco, quasi noioso, le armi non ci possono più stupire e nemmeno gli alieni, forse serviva qualcosa di più, ma cosa?

Il film è leggero e piacevole, non annoia, diverte e i due protagonisti sono ben collocati e perfetti per il ruolo, anche qui, non bisogna abbandonarsi alla nostalgia dei vecchi film e guardare avanti e penso che Chris e Tessa meritano questo ruolo e hanno fatto il loro per rendere i loro personaggi simpatici e adatti al genere.

Uno dei difetti più grandi, paradossalmente è la troppa CGI, il bello dei primi film era proprio la capacità di creare i piccoli alieni, con trucchi, costumi e piccoli “robot”, era tutto più realistico, quasi un po’ disgustoso a tratti, qui è mancato il po’ quello, il caro buon vecchio stile dei film anni 90′, troppe cose fatte a computer, nessun alieno che esplode come un tempo, niente di questo purtroppo, una pecca che è giusto sottolineare.

Mi spiace solo che questi film siano fatti solo per vendere, perchè nel complesso non è un brutto film, anzi si fa vedere con facilità ed è piacevole, peccato però si porti dietro il peso della bellezza e novità dei primi capitoli che ne condizionano inevitabilmente il giudizio finale come succede a tutti i sequel. Mi spingo a dire che questo capitolo della saga sia anche meglio del terzo, ma questo è un altro format….