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YES DAY: LA FELICITA’ DI UNA FAMIGLIA

Recensione nel tempo di un caffè

Yes Day è un film commedia del 2021 diretto Miguel Arteta e distribuito da Netflix. Una classica family comedy americana, tratta da un libro per bambini scritto da Amy Rosenthal e Tom Lichtenheld.

Una famiglia felice, con tutti i cliché tipici della famiglia americana, decide di concedere ai propri figli in cui i genitori dovranno dire sempre si hai propri figli, in modo da dargli un giorno di libertà e lontano dai soliti no educativi. Jennifer Garner interpreta la mamma della famiglia, con suo marito, interpretato da Edgar Ramirez e tre figli, una adolescente, interpretata dall’ormai super popolare Jenna Ortega (Mercoledì) e due bambini piccoli.

Praticamente tutto la trama del film si svolge nell’arco della giornata, dalla mattina alla sera, mostrandoci la bellezza dello Yes Day, dove finalmente i genitori lasciano la libertà ai propri figli, non senza qualche inconveniente e resistenza. Una bella commedia che funziona alla grande, fa ridere e diverte al punto giusto, senza mai esagerare del tutto. Un film che sicuramente si presta ad essere visto dai più piccoli ma che può risultare anche interessante per i più adulti.

Il concetto di famiglia è esaltato, ben esposto ed è il cardine narrativo di tutta la storia, con il finale che è un insieme di gioia e amore famigliare. Questo è un buon punto di forza e da una forte identità al film, che oltre ad essere una commedia, ci mostra la bellezza di alcuni momenti che si passano in famiglia, momenti di felicità e spensieratezza. i cliché comici del genere funzionano alla perfezione e rendono il film davvero divertente, se pur con una comicità semplice, adatta ai bambini e non troppo volgare.

Una semplice commedia, che raccoglie in sé dei momenti di gioia, che porta sicuramente con sé di scaturire nello spettatore qualche ricordo malinconico del proprio passato e che prova a far vedere il lato tragicomico dell’essere genitori. Una forma d’amore basilare nella storia dell’uomo, l’amore della propria famiglia. Una prova che potrebbe servire a molte famiglie, magari con qualche regola in più, e quindi, buon Yes Day a tutti.

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PROVA PROVA SA SA: FA RIDERE?

Recensione nel tempo di un caffè

Prova Prova Sa Sa è il nuovo “mini” programma comico di Amazon Prima Video. Il programma è condotto da Frank Matano e vede la partecipazione di quattro comici che si sfidano a gare di improvvisazione, Maccio Capatonda, Maria Di Biase, Aurora Leone, Edoardo Ferrario.

Amazon, forse più del suo pubblico, ha una vera e propria sindrome da LOL, da quel giorno la sua programmazione italiana ha preso una determinata direzione, la comicità. Sforna diversi programmi comici, la maggior parte comprati, come le live dei comici in giro per l’Italia e altri originali, come la seconda stagione di LOL stesso (Di cui uscirà uno speciale a tema natalizio) e questo Prova Prova Sa Sa.

Il programma prende spunto ovviamente da programmi già presenti su altre piattaforme internazionali, un’idea carina, di far esibire dei comici in completa improvvisazione, con diversi tipi di sfide e dinamiche. L’idea funziona, ma è complicata e non sempre è facile far ridere con questo tipo di comicità, perché far ridere è sempre impresa ardua da affrontare. Ci provano, ma il tempo è breve e ci ritroviamo in un “mini” programma, che nel complesso durerà un’ora scarsa, diventando così un esperimento per testare la sensazione del pubblico.

Il programma non si regge da solo e sembra parte di qualcosa di più grande, come se fosse una prova all’interno di LOL, o un riscaldamento per fare “Buona la Prima” (Programma che adoravo). I comici sono bravi e bisogna dire che fanno davvero un ottimo lavoro, però sembra di non ridere mai, si sorride si, ma non quanto ci si aspetta. Diventa un’attesa alla risata vera e propria e questo non fa bene al programma e al pubblico stesso, che attende e non ride praticamente mai.

Frank Matano funziona anche come conduttore e con le sue risate grossolane aiuta l’umorismo, e tutti e quattro i comici sono stati davvero bravi, magari è stata veramente solo una “prova” e ci aspetterà qualcosa di più completo in futuro.

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Recensioni Combinate

SETH MACFARLANE E I SUOI TRE FILM

RECENSIONI COMBINATE: Ted e Ted 2 e un film di mezzo, meno conosciuto ma sempre targato dal creatore dei Griffin, Un milione di modi per morire nel west.

Seth Macfarlane è un creatore a tutto tondo, un artista che ha un preciso “timbro” nelle sue opere, che sono facili da riconoscere per il suo stile e le sue caratteristiche, il marchio e lo stile che conosciamo prevalentemente per i Griffin lo riconosciamo in altri suoi lavori, questi tre film ne sono un esempio. Tutto è partito da Ted, il suo primo film che ha scritto, diretto e doppiato, un film che ha catturato subito l’attenzione di tutti per il suo stile sopra le righe.

Ted è un esempio di una comicità molto forte, volgare e che non bada a nessun tipo di censura, ciò la rende autentica, violenta e molto vera, quasi realistica in un mondo che comunque ci appare molto spesso volgare e violento anche nelle parole. Ted è l’orso che tutti vorremmo con noi, quello che ci rende bambini e adolescenti e che non ci fa mai crescere, ma non sempre è tutto positivo. Ted è apposta un esempio esagerato di trasgressione, di parodia, in un universo realistico, ma allo stesso tempo grottesco, in cui un orsacchiotto prende vita e si trasforma nel tempo in un essere che ama la droga e le feste, proprio come il suo padrone.

Il bello di questo film è la libertà che trasmette, può fare e dire tutto, può esprimere i concetti come meglio crede e semina la trama di easter egg e di potente Black Humor, delle volte non ridiamo per le battute in se, ma anche perchè non ci crediamo che le stiamo davvero sentendo in un film al cinema, nettamente sopra le righe. I Griffin di sentono nelle musiche, nelle battute e nello stile di comicità, un film ottimo anche per questi aspetti. Ovviamente è un genere e una comicità a se, difficile fare paragoni, ma può piacere perchè è spregiudicato e assurdo.

Ted 2 ne replica lo stile, ma l’ho trovato un po’ più normalizzato, con una trama che cerca comunque di trasmetterci qualcosa nel finale e in qualche sua scena, l’importanza dell’inclusione e della libertà di avere tutti gli stessi diritti sono presenti in diverse scene, ma non pesano, sono sempre trattati in modo leggero. Anche se la trama è prevedibile è un film che convince, che fa ridere e che ci lascia a volte increduli per la libertà che ha nell’esporre certi argomenti e battute. Non mi è piaciuto molto il fatto che l’erba, è al centro di tutto, fumano in continuazione e sembra che non ci sia altro, si ripete e ripete più volte in diverse scene, alcune molto divertenti, altre un po’ ripetitive. Nel complesso ho trovato anche Amanda Seyfried meglio collocata e più naturale che Mila Kunis nel primo film, in cui l’avevo trovata un po’ troppo forzata e innaturale, troppo contrastante con il personaggio di Mark Walhberg, un eterno bambino con vizi e abitudini molto particolari.

Non penso sia un film per tutti, entrambi i capitoli hanno comunque una comicità basata sulla volgarità, non c’è nessuna scena particolarmente ricercata a livello di regia e la recitazione si adatta al genere senza strafare, sono due film leggeri, fatti per sorridere e ridere, molto adatti agli appassionati dei Griffin o di American Dad. Lo stile inconfondibile di Seth può piacere o meno, ma sicuramente ha un sacco di elementi che lo rende uno stile davvero molto divertente e sopra le righe, tanto da farmi domandare se fosse possibile ancora adesso una comicità così al cinema…forse solo lui può e questo ci piace, ci piace questa libertà, una comicità che sta sparendo soppressa dalla a volte follia del “Politically Correct”.

Un milione di modi per morire nel west è a mio parere un film più articolato rispetto a Ted, sia nel cast ma anche in certi aspetti della sua trama che ricalca molto bene lo stile della parodia, mantenendo però una comicità unica e sempre molto spregiudicata e fatta con riferimenti casuali e meno a film specifici come nelle classiche parodie. Seth rappresenta un vecchio west molto goliardico, in cui la morte e sempre dietro l’angolo e quasi mai inaspettata. Anche qui come nei film su Ted la comicità è parecchio volgare e certe battute sono davvero sopra le righe, ma nel complesso ci sono scene più di azione e usa anche molto la comicità espressiva e visiva e non solo quella della parole.

Seth Macfarlane è il protagonista del film, un po’ impacciato nella propria recitazione ma questo non fa altro che aiutare il suo personaggio che sembra completamente un estraneo in quel vecchio west, comunque ben rappresentato da un ottima coreografia e anche una stupefacente fotografia, poco ricercata ma che ti ruba l’attenzione in qualche scena. Mi piace la trama, la trovo molto leggera, intuitiva e con un lieto fine adeguato e adatto al genere, bello vedere Charlize Theron capace di recitare in qualsiasi ruolo, anche Liam Neeson da un tocco in più a tutto il film.

Il film è schietto e diretto come il vecchio west e ti trapassa come un proiettile con le proprie battute, per molti è tutto banale, troppo stupido, io invece ritengo che il suo punto di forza sia proprio quello di far ridere con l’assurdo, con battute e freddure che magari ti fanno ridere in ritardo perchè ti arrivano dopo, proprio come in una scena del film. Perchè in fondo è semplicemente questo lo scopo del film, farci ridere o anche solo sorridere per un paio di ore, non serve un motivo ben preciso, il film ci rende allegri, a tratti anche qui increduli nel sentire certe battute, a volte troppo spesso censurate nella vita quotidiana.

Tutti è tre i film sono facili da amare quanto da odiare, difficile che ti lasciano indifferente, però da amante delle parodie non posso che apprezzare questo tipo di produzioni, io ammiro la comicità dei Griffin e qui dentro la ritrovo tutta in tutti i suoi aspetti sia positivi che negativi. Consiglio di guardare tutti e tre questi film, soprattutto per fare il paragone con ciò che ci viene proposto ora, tutto censurato, vincolato e non più autentico. Seth Macfarlane e spudorato, vero, è autentico e ci fa ridere per questo.

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LOL – CHI RIDE E’ FUORI : AMAZON VIDEO FA IL BOTTO

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Amazon conquista tutti con questo nuovo show televisivo che rivede il concetto di comicità, e lo fa in modo semplice, innovativo ed estremamente efficace. L’idea è semplice, dieci comici chiusi in una grossa sala, devono resistere per 6 ore senza ridere, hanno solo una possibilità di “cedere” al secondo sbaglio, si viene eliminati.

Ancora una volta Amazon video crea uno show televisivo di ottimo livello, piacevole e divertente, qualcosa di nuovo per certi versi che ha conquistato tutti e subito, Fedez conduce, Mara Maionchi la sua spalla, tra i comici concorrenti un sacco di persone che quasi quasi ci fanno ridere solo a sentire il loro nome. Ne cito alcuni, Lillo, Pintus, Frank Matano, Elio, Katia Follesa… e altri comici (in totale sono 10).

Il bello di questo format e che la cosa che fa più ridere non sono solo le battute ma anche gli sforzi e le facce dei comici che fanno di tutto per non ridere, sfiancati e sudati ogni ora che passa. Chiusi in un grosso salone, con costumi e oggetti a disposizione per cercare in qualsiasi modo di far anche solo sorridere i propri colleghi, basta un accenno di sorriso.

Lo show è ben gestito, non annoia mai, anzi fa davvero un sacco ridere, io ero da tempo che non ridevo così di gusto per uno show televisivo, in questo caso non televisivo ma in una piattaforma streaming. Piace a tutti, sul web sta spopolando tra meme e citazioni, questo vuol dire che Amazon video ha fatto centro e sta facendo il botto, sempre più show, e sempre più prodotti di qualità.

L’Italia in questo va ancora molto forte, siamo dei comici nati e questo programma ne è la dimostrazione, non mi è dispiaciuto nemmeno tanto Fedez, forse un po’ impacciato e quando deve eliminare qualcuno sembra che sta per piangere, ma nel complesso non male.

Un format che può avere tranquillamente più stagioni, il che scaturirà il toto concorrenti, io già mi immagino cosa potrebbe succedere in quella stanza con nomi importanti come Fiorello, Bisio, Ale e Franz o che ne so anche Checco Zalone. Uno show che ci ha messo poco a fare il botto e che sono sicuro fa ancora parlare di se, uno show che potrebbe dare il via ad una serie di format targati proprio Amazon Video, quindi non ci resta che aspettare.

Non posso che consigliarvi di guardarlo perchè fa veramente morire dal ridere.