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THE HUNT: QUANDO LA PREDA È L’UOMO

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The Hunt è un film del 2020 diretto da Craig Zobel e scritto da Damon Lindelof (Lost) che n’è anche prodotto esecutivo insieme alla Blumhouse.

Questo film parla di ricchi e annoiati che in una così detta “Fattoria” portano delle persone per essere cacciate come animali. Prendono i fucili e sparano verso le ignare vittime che si ritrovano li inconsapevoli di ciò che sta accadendo. Il finale non manca di un colpo di scena abbastanza interessante, un plot point particolare che regala una nuova chiave alla trama del film.

Sinceramente, viste le premesse mi aspettavo qualcosa di meno ironico, ma il tratto distintivo della Blumhouse che solitamente mette insieme commedie e horror si vede ed è incisivo all’interno del film, con scene paradossali e un po’ troppo splatter e grottesche.

Questo però rende il film più leggero e ne toglie quasi ogni tipo d tensione, fin da subito intugliamo chi sarà la protagonista, ma difficile intuire quale sarà il finale. La trama è ben scritta, a tratti anche divertente con personaggi davvero molto particolari e molto folli.

C’è un vortice di follia fin dalle prime scene in cui ci ritroviamo su un aereo con dei ricchi viziati, c’è da subito violenza e una sorta di splatter forse eccessivo. La svolta finale rende il film meno banale di quello che sembra, ma l’ironia e la parte parodistica e grottesca rimane fino all’ultimo frame del film.

The Hunt è molto più banale e stupido di come si presenta, è il classico film molto trash che esagera ma che allo stesso tempo si fa vedere non annoia e una volta inquadrato e anche piacevole. Ovviamente non è un film che può superare la sufficienza, ma è un prodotto che sa quello che vuole, ordinato che una trama che nonostante qualche follia ha un senso e una logica e funziona bene.

Ho scelto questo film principalmente perché scritto da Lindelof, ma ho trovato davvero poco della sua traccia e del suo stile, se non nella dettagliata e quasi spirituale follia di alcuni personaggi.

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AMSTERDAM: GRANDE CAST MA POCA SOSTANZA.

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Amsterdam è un film del 2022 scritto e diretto da David O. Russell che sta diventando uno dei quei personaggi da cinema che azzecca un colpo per poi sbagliarne molti. Ottimi prodotti sempre a livello stilistico, ma che si perdono spesso in trame complicate e che non trasmettono quasi nulla.

Amsterdam è uno dei quei film indubbiamente ben fatti, la fotografia di Lubezki è sempre magistrale e il cast corale è di altissimo livello e comprende diversi attori di successo come Christian Bale, Margot Robbie, John David Washington, Robert de Niro, Michael Shannon, Taylor Swift, Zoe Saldana, Rami Maleck, Anya Taylor-Joy, Mike Meyers, Chris Rock e tanti altri.

La storia parla di tre vecchi amici della grande guerra che vengono incastrati in un caso di omicidio e che allo stesso tempo devono indagare cosa c’è dietro ad esso, giochi di potere e complotti inerenti ai movimenti estremisti provenienti dall’Europa di quegli anni. Il tutto alleggerito da uno stile commedia che si percepisce per tutto il film, con a tratti uno stile che ricorda quasi quello di Adam Mckay ma con una fotografia che ne è la piena protagonista. Un film che nel suo complesso funziona per la qualità della recitazione, i suoi personaggi e le inquadrature, ma che si perde molto e fin troppo nella sua trama contorta e poco emozionante e priva di stimoli.

Russell si perde in una commedia che non colpisce nel suo umorismo e che con tutte le sue star, crea una certa confusione, il film è ben diretto, ma la storia non sembra una storia di cui valga la pena parlare e soprattutto in quel modo. Quindi un film che rimane sulla sufficienza e che dopo averlo visto svanisce in fretta dalla propria mente, forse è questo il suo più grande difetto, che non rimane impresso e risulta quasi noioso e che non cattura l’attenzione.

Non è sicuramente una pellicola da buttar via, anzi, ha diversi aspetti positivi, il problema è che rimane un film che non si sa se vale la pena consigliare a qualcuno, un film che rimane un po’ una via di mezzo e che non riesce ad esprimersi del tutto, rimanendo nel limbo di quei film senza capo né coda, piacevoli per la qualità degli attori e magari della fotografia, ma che si fermano lì e non vanno oltre.

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JOJO RABBIT: UNA COMMEDIA IRREVERENTE SU UN MOMENTO BUIO DELLA STORIA

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Jojo Rabbit è un film del 2019 scritto e diretto da Taika Waititi, liberamente tratto dal romanzo “il cielo in gabbia” di Christine Leunes. Il film è una particolare commedia sul nazismo, un visone parodistica e satirica della Germania verso la fine della seconda guerra mondiale.

Jojo Rabbit si sofferma in modo irriverente su un aspetto poco raccontato del nazismo, ma presente in diversi video storici, cioè i bambini tedeschi formati fin da piccoli a diventare dei soldati e discepoli veneratori del loro eroe Adolf Hitler. Il protagonista Jojo (Roman Griffin Davis) è un bambino tedesco, fanatico del nazismo e soprattutto dello stesso Hitler che lo vede anche come suo amico immaginario, interpretato dallo stesso Waititi. La storia ha molta leggerezza intorno a sé, una ironia che stride un po’ con il contesto in cui si trova, ma che cerca di sdrammatizzare, rendendo il tutto una visione parodistica di un bambino.

Jojo rappresenta un folle fanatismo e un’espressione di una società fanatica e vicina al proprio fallimento, il film fa riflettere in diversi dei suoi aspetti, dal confronto con il bambino nazista e la bambina ebrea, alla delicatezza di un madre che nasconde dei segreti molto grandi, alla follia ideologica di quel periodo storico e alle sue conseguenze. In questo caso questo film si può definire un po’ “ruffiano“, tanto che nel finale sembra cambiare un po’ direzione, perdere un po’ della sua ironia, per dedicarsi a scene dal significato più violento e intenso.

Forse il punto centrale di questo film, e che quello che vediamo, per quanto assurdo e irreverente sia, ha un grande fondo di verità, con molti personaggi che rappresentano l’opposto di ciò che si doveva essere in quei tempi e con la guerra che aveva creato un certo livello di follia in molte persone. Scarlett Johanson interpreta la madre del protagonista, una donna forte, anche divertente e sorridente, ma con un altissimo livello di malinconia e tristezza che si percepisce per tutto il film.

Jojo Rabbit riesce in qualche modo a porsi come una novità di una storia già raccontata in mille versioni ed è forte uno dei film più satirici e ironici mai fatti su questo argomento, non avendo quasi mai la percezione di trovarsi in una vera guerra e con l’innocenza dei pensieri di un bambino a farne da padrone. Come se la sua mente stesse sdrammatizzando tutto ciò che lo circonda, come se si proteggesse da tutto grazie alla sua leggerezza.

Questo film riesce in qualche modo ad essere un altro esempio del potere del cinema, del suo potenziale e della possibilità di trattare diversi argomenti e storie in modi diversi e sempre originali, mettere ironia e far riflettere con essa ad esempio. Un film che funziona nel suo stile, un po’ confusionario, ruffiano, ma che offre sicuramente un ennesimo spunto interessante su un momento davvero buio della storia.

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THE LOST CITY: UNA COMMEDIA AVVENTUROSA

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The Lost city è un film del 2022 diretto da Adam e Aaron Nee, una classica commedia romantica, un po’ avventurosa con protagonisti Sandra Bullock e Channing Tatum.

Questa commedia romantica ricorda sotto certi aspetti il film un matrimonio esplosivo, uscito recentemente su amazon, è una commedia con aspetti molto avventurosi, paradossali e divertenti. L’inizio della trama è abbastanza alternativo, ma poi si perde forse un po’ troppo nei cliché classici del genere.

Sandra Bullock interpreta una scrittrice di romanzi d’amore e passione, di molto successo, ha perso il marito archeologo qualche anno prima e ne risente ancora di quel tragico evento. Viene rapita da un ricco pazzo in cerca di tesori antichi (Daniel Radcliffe) che vuole che lei lo aiuti a tradurre una lingua che ha visto scritta in uno dei suoi libri. Channing Tatum interpreta il ragazzo da copertina dei libri della scrittrice e invaghito di lei parte per salvarla con un suo particolare Trainer ed ex marine super preparato e grottescamente abilissimo interpretato da Brad Pitt. Naturalmente questa avventura farà nascere qualcosa tra i due protagonisti che inizialmente non si vedono di buon occhio.

Molte similitudini con altri film lo fanno sembrare un film già visto, i personaggi sembrano quasi riciclati e scopiazzati e il tutto risulta fin troppo prevedibile, la trama però funziona è divertente e visivamente non è affatto male e quasi sorprendentemente curato per il genere.

Nel complesso è un film che funziona, ha una giusta ironia, le battute sono buone e i personaggi divertenti, pecca un po’ in originalità e similitudini e nei troppi cliché da commedia romantica. Leggero e divertente, il film si presta perfettamente ad essere un buon film da vedere in compagnia a casa, un po’ meno in una sala cinematografica.

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BULLET TRAIN: COMMEDIA D’AZIONE TRA FOLLIA E DIVERTIMENTO

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Bullet Train è un film del 2022 diretto da David Leitch, una commedia d’azione liberamente tratta dal libro “I sette Killer dello Shinkansen” di Kotaro Isaka.

Questo film ha qualche particolarità e un cast corale che vale la pena di sottolineare, il protagonista è Brad Pitt che interpreta come gli altri un sicario di altissimo livello abile nei lavori sporchi, con lui ci sono attori come Aaron Taylor-Johnson, Joey King, Brian Tyree Henry, Hiroyuki Sanada, Michael Shannon, Bad Bunny, Zazie Beetz e comparse come Sandra Bullock, Ryan Reynolds, Channing Tatum e Logan Lerman. La particolarità di questo film è che praticamente tutta la trama si svolge sui vagoni di un treno in Giappone, dove per strane coincidenze e “destino” diversi Killer sicari, si ritrovano sullo stesso treno per motivi di lavoro.

L’ironia è presente in ogni scena e la violenza stessa diventa comicità, la trama appare complessa ma man mano si capisce tutto e il plot twist finale è davvero beffardo e ben scritto. L’azione è tutta ben girata chiara e i combattimenti sono sempre determinati da scene divertenti e talvolta folli e paradossali. Non ci sono personaggi normali, hanno tutti una propria follia e caratteristica particolare oltre a dei soprannomi alquanto assurdi.

Bullet Train riesce a mixare tutti gli elementi principali di una commedia d’azione, è irriverente, assurdo, ma anche ben girato e talvolta spettacolare in alcuni duelli, tutto è amplificato e assurdo, il personaggio di Brad Pitt è perfetto e meriterebbe un sequel. Un bel film con un po’ di violenza ammorbidita da una ambientazione sempre leggera e spensierata.

Un film preciso, con una trama che convince per quanto assurda e bello nella sua follia, un film che è un po’ per tutti perché ha il giusto livello di ironia e il giusto spirito e anche la recitazione è di buon livello, un bel film che merita di essere visto.

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DA ME O DA TE: UNA COMMEDIA ROMANTICA LEGGERMENTE DIVERSA DAL SOLITO

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Da me o da te è un film del 2023 diretto da Aline Brosh Mckenna che è al suo esordio alla regia ed è distribuito da Netflix. Questa commedia romantica ha come protagonisti Aston Kutcher e Reese Witherspoon.

Da me o da te è una commedia romantica che come tale ha molti cliché e similitudini con altre opere di questo genere, è leggermente differente per alcuni aspetti tra cui la dinamica principale tra i due protagonisti. Due adulti che si conoscono ormai da vent’anni e che dopo un rapporto, avuto da ragazzi, rimangono in buonissimi rapporti, super migliori amici, ma in città differenti e con vite opposte.

Lo schermo viene da subito e in modo emblematico diviso in due con i due protagonisti Debbie e Peter che parlano in videochiamata, lui Ricco in un appartamento di lusso a New York, lei più umile e con un figlio a carico, tra i due si nota subito una certa chimica e una forte amicizia. Quando Debbie dovrà andare a New York per un corso importante, Peter si offre di prendersi cura di suo figlio a Los Angeles per una settimana, e in quel momento che entrambi capiscono che forse tra di loro non c’è solo una bellissima amicizia.

Una commedia semplice ed efficace, un po’ diversa dal solito, bella nella sua leggerezza, ma un po’ banale e scontata nel suo finale, non c’è molta profondità ma non è necessaria, tutto funziona senza troppe complicazioni, come i pochi personaggi presenti nella pellicola e ben scritti. Un po’ di paradossi e un po’ troppa vita in discesa rendono il film un po’ distaccato dalla realtà, ma al tempo stesso piacevole e in cui è più facile sognare. Il concetto amore e amicizia è vissuto con serenità e anche se si conosce già il finale dal primo istante è comunque piacevole assistere all’evoluzione della storia.

Il tempo passa veloce guardando questo film, non è nulla di eccezionale e oltre a qualche sorriso non fa molto ridere, però ha la capacità di coinvolgere, con una buona recitazione e con una sceneggiatura che nonostante il genere e ben scritta, anche la regia ha qualcosa di interessante forse con una necessità di rompere la quarta parete non solo con le scritte ma anche con le battute.

Nel complesso un’ottima commedia romantica adatta un po’ a tutti, forse il suo difetto che è un po’ troppo leggera e tutto troppo in “discesa” per i protagonisti.

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UN MATRIMONIO ESPLOSIVO: COMMEDIA SU UN MATRIMONIO PARTICOLARE

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Un matrimonio esplosivo è un film del 2023 diretto Jason Moore, prodotto da Amazon e ha come protagonisti Jennifer Lopez, che sembra non invecchiare mai e Josh Duhamel.

Una commedia semplice, con una trama abbastanza prevedibile, due persone che si devono sposare alle Filippine, in un’isola sperduta, il confronto con i suoceri e i mille dubbi sul matrimonio. All’improvviso un gruppo di criminali/pirati invade l’isola e chiede un sacco di milioni al padre della sposa. Saranno i due sposi a riuscire a ribaltare la situazione tra mille scelte goffe e mosse stupide, ma a tratti divertenti.

Sicuramente ci sono commedie migliori, questo film si perde troppo in una CGI inutile, obsoleta e davvero orrenda che peggiora la qualità del film, alcune scene sono divertenti ma la recitazione è per la maggior parte del tempo pessima. Anche Jennifer Lopez deve essere fatta in GCI perché è impossibile che una donna abbia un aspetto del genere a più di cinquant’anni, davvero complimenti a lei per la forma fisica. Un film leggero che vuole fare un po’ il ruolo di commedia romantica, ma che finisce per essere una commedia di azione mal riuscita.

Ottimo tutta la parte precedente al film, con una promozione davvero ben eseguita, come capita spesso ad Amazon, ma anche qui ci si perde poi in qualcosa di davvero poco memorabile e un po’ troppo frettolosa. Un buon plot twist tutto sommato, ma che non colpisce come dovrebbe e che anzi, non fa che alimentare una trama un po’ troppo debole e stupida. Alcune scene divertenti rendono il film più piacevole e lo ridimensionano a quello che è, una semplice commedia.

Bella la location suggestiva (Penso Hawaii) e bella l’idea di partenza, di fare una commedia su un matrimonio un po’ particolare, senza pre e post cerimonia ma tutto incentrato su di esso a partire dal giorno prima della cerimonia ufficiale. Immersivo a tratti per una azione che tiene il ritmo alto, si alternano attimi divertenti a battute piatte e prive di umorismo. Nel complesso un film per tutti, da vedere senza impegno e con le aspettative basse.

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LA LISTA DEI FAN**LO: ALTI E BASSI DI QUESTA COMMEDIA

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La lista dei Fanculo è un film del 2020, una commedia americana diretta da Michael Duggan che ci mostra in parte e in modo leggero, la pressione e le difficoltà del sistema americano verso i propri studenti e figli.

Il film ha questo concetto profondo che passa un po’ in secondo piano, ma che viene ben espresso tutto nella lettera che il protagonista scrive ad Harvard nel finale. Portare un po’ in evidenza di un problema dalla società moderna con una commedia non è male, anche se sfuma un po’ con la troppo facilità e positività. Giusto tutto sommato per una commedia.

La trama segue la storia di Brett Blackmore, un giovane studente modello, impacchettato e ben indirizzato dai propri genitori, con la sua vita tutta programmata fino al college, tutto deve essere perfetto e come programmato. Brett commette uno sbaglio e nel tentativo di fare uno scherzo alla scuola succede un disastro e accade una esplosione in una parte della scuola, ovviamente senza vittime. La vita di Brett crolla in un attimo e si ritrova senza offerte dalle università. Il ragazzo si rende conto che fino a quel momento non ha fatto ciò che voleva ma ciò che gli era stato imposto o consigliato, crea così una lista dei fanculo e delle cose che avrebbe voluto e vorrebbe fare, una lista che ben presto diventa virale e che gli crea nuove opportunità.

Una bella commedia, leggera, ma che ha comunque un significato più profondo. Una piccola denuncia a un sistema che sta rovinando la vita di molti ragazzi e che spesso non li rende felici, ma costretti e ansiosi. Un film che avrebbe bisogno di maggiori spunti e maggiori racconti a riguardo, ma che fa comunque arrivare il messaggio a chi ne ha bisogno. Delle volte tutti avremmo bisogno di dire un bel fanculo a tutto.

Una classica commedia in cui la parte romantica rimane marginale anche se comunque abbastanza incisiva, non mi è piaciuto il finale, forse fin troppo positivo, irrealistico e in contrasto un po’ con tutto quello mostrato e detto nel resto del film. Un film piacevole che ovviamente non ha grosse pretese, ma che si mostra per quello che è, una piacevole commedia con teenagers e genitori un po’ strampalati ma divertenti.

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YES DAY: LA FELICITA’ DI UNA FAMIGLIA

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Yes Day è un film commedia del 2021 diretto Miguel Arteta e distribuito da Netflix. Una classica family comedy americana, tratta da un libro per bambini scritto da Amy Rosenthal e Tom Lichtenheld.

Una famiglia felice, con tutti i cliché tipici della famiglia americana, decide di concedere ai propri figli in cui i genitori dovranno dire sempre si hai propri figli, in modo da dargli un giorno di libertà e lontano dai soliti no educativi. Jennifer Garner interpreta la mamma della famiglia, con suo marito, interpretato da Edgar Ramirez e tre figli, una adolescente, interpretata dall’ormai super popolare Jenna Ortega (Mercoledì) e due bambini piccoli.

Praticamente tutto la trama del film si svolge nell’arco della giornata, dalla mattina alla sera, mostrandoci la bellezza dello Yes Day, dove finalmente i genitori lasciano la libertà ai propri figli, non senza qualche inconveniente e resistenza. Una bella commedia che funziona alla grande, fa ridere e diverte al punto giusto, senza mai esagerare del tutto. Un film che sicuramente si presta ad essere visto dai più piccoli ma che può risultare anche interessante per i più adulti.

Il concetto di famiglia è esaltato, ben esposto ed è il cardine narrativo di tutta la storia, con il finale che è un insieme di gioia e amore famigliare. Questo è un buon punto di forza e da una forte identità al film, che oltre ad essere una commedia, ci mostra la bellezza di alcuni momenti che si passano in famiglia, momenti di felicità e spensieratezza. i cliché comici del genere funzionano alla perfezione e rendono il film davvero divertente, se pur con una comicità semplice, adatta ai bambini e non troppo volgare.

Una semplice commedia, che raccoglie in sé dei momenti di gioia, che porta sicuramente con sé di scaturire nello spettatore qualche ricordo malinconico del proprio passato e che prova a far vedere il lato tragicomico dell’essere genitori. Una forma d’amore basilare nella storia dell’uomo, l’amore della propria famiglia. Una prova che potrebbe servire a molte famiglie, magari con qualche regola in più, e quindi, buon Yes Day a tutti.

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FALLING FOR CHRISTIMAS: UN CLASSICO (ANCHE TROPPO) FILM DI NATALE

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Falling for Christmas è un classico film di natale del 2022 distribuito da Netflix e diretto da Janeen Damian al suo esordio alla regia. Tra i protagonisti c’è il ritorno della tormentata Lindsay Lohan.

La Lohan interpreta in questo film una ricca ereditiera, figlia di un grande imprenditore e proprietario di un sacco di hotel e resort. Per natale si ritrova in montagna, in un resort di lusso, pronta ad accogliere il suo ragazzo influencer, viziato come lei. Dopo aver battuto la testa ha un’amnesia che le cambierà la vita.

Un film estremamente leggero, in certi casi anche fin troppo, la trama ricalca perfettamente i classici film di natale in ogni suo aspetto e la semplicità della regia, della fotografia e di un po’ tutto il film in ogni suo aspetto e quasi spiazzante, fin troppo bassa anche per Netflix. Sembra un classico film di natale che le piccole case di produzione fanno per racimolare qualche soldo.

Giustamente non si aspetta nulla da un film del genere, ma in certi casi si rimane comunque delusi dalla bassa qualità delle riprese e da una recitazione molto piatta e a tratti falsa, non del tutto autentica. Il lato positivo è che riesce a trasmettere una bella atmosfera di natale, ed è così semplice che diventa quasi piacevole da vedere mentre si fa una chiacchiera con gli amici, un qualcosa di sottofondo che ogni tanto ti fa fare qualche piccola risata.

A parte la giusta atmosfera Natalizia c’è poco da salvare, Netflix dovrebbe puntare si su questo tipo di film, ma con magari delle produzioni leggermente più impegnative.