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Recensioni nel tempo di un caffè

THE HUNT: QUANDO LA PREDA È L’UOMO

Recensione nel tempo di un caffè

The Hunt è un film del 2020 diretto da Craig Zobel e scritto da Damon Lindelof (Lost) che n’è anche prodotto esecutivo insieme alla Blumhouse.

Questo film parla di ricchi e annoiati che in una così detta “Fattoria” portano delle persone per essere cacciate come animali. Prendono i fucili e sparano verso le ignare vittime che si ritrovano li inconsapevoli di ciò che sta accadendo. Il finale non manca di un colpo di scena abbastanza interessante, un plot point particolare che regala una nuova chiave alla trama del film.

Sinceramente, viste le premesse mi aspettavo qualcosa di meno ironico, ma il tratto distintivo della Blumhouse che solitamente mette insieme commedie e horror si vede ed è incisivo all’interno del film, con scene paradossali e un po’ troppo splatter e grottesche.

Questo però rende il film più leggero e ne toglie quasi ogni tipo d tensione, fin da subito intugliamo chi sarà la protagonista, ma difficile intuire quale sarà il finale. La trama è ben scritta, a tratti anche divertente con personaggi davvero molto particolari e molto folli.

C’è un vortice di follia fin dalle prime scene in cui ci ritroviamo su un aereo con dei ricchi viziati, c’è da subito violenza e una sorta di splatter forse eccessivo. La svolta finale rende il film meno banale di quello che sembra, ma l’ironia e la parte parodistica e grottesca rimane fino all’ultimo frame del film.

The Hunt è molto più banale e stupido di come si presenta, è il classico film molto trash che esagera ma che allo stesso tempo si fa vedere non annoia e una volta inquadrato e anche piacevole. Ovviamente non è un film che può superare la sufficienza, ma è un prodotto che sa quello che vuole, ordinato che una trama che nonostante qualche follia ha un senso e una logica e funziona bene.

Ho scelto questo film principalmente perché scritto da Lindelof, ma ho trovato davvero poco della sua traccia e del suo stile, se non nella dettagliata e quasi spirituale follia di alcuni personaggi.

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Quattro Chiacchiere

MRS. DAVIS: UNA SERIE DALLE PREMESSE ALQUANTO PARTICOLARI

QUATTRO CHIACCHIERE: Ieri è uscita su Peacock la nuova serie di Damon Lindelof, creatore di Lost e Leftovers, Mrs. Davis si presenta come una serie tra fede, religione e fanatismo da Intelligenza Artificiale.

Per chi conosce Damon Lindelof, sa come questo autore giochi spesso con il tema della fede e della tecnologia, creando storie serie che si mescolano in misteri, teorie e situazioni in cui in qualche modo la religione entra sempre in gioco.

Il suo stile è abbastanza evidente, e anche in prodotti non originali come Watchmen o in film come World War Z, Cowboys and Alines e Star Treck, questo confronto tra fede e tecnologia c’è sempre. Sicuramente le due serie emblematiche di questo suo stile sono The Leftovers e Lost, dove si va molto in profondità nel concetto di religione, speranza e fede e anche di redenzione.

Mrs. Davis quindi si propone di tutti questi elementi, amplificando anche la sua visione a volte folle e onirica di alcune situazioni, come una ascesa nei cieli della propria anima. Mrs. Davis prende un concetto molto attuale come l’intelligenza artificiale e lo mette in una serie tv dalle diverse sfumature.

Mrs. Davis è una serie ambientata in un futuro non meglio definito, dove ormai l’intera popolazione mondiale o quasi, ha degli auricolari dove ascolta la voce di una IA che li guida nei percorsi e nelle scelte della propria vita, facile che questa situazione si trasforma in una venerazione divina, come una religione. Persone che per fede fanno gesti sconsiderati e che sono completamente devoti a questo Dio digitale. la protagonista della serie è una suora (Betty Gilpin) lontana dal mondo digitale e dalla tecnologia e grande contrapposizione a Mrs. Davis. Essa sarà bersagliata da questo Dio moderno, e dai suoi seguaci e aiutata invece dai non adepti. Come ad esempio un uomo che la accompagnerà nel suo viaggio. La suora si è ripromessa che troverà il sacro Graal e se questo accadrà, l’intelligenza artificiale ha promesso di disattivarsi e lasciare libera l’umanità da questa fanatica fede.

Già dalla trama principale si percepisce un po’ di follia, lo stile di Lindelof che ha sicuramente di creare fin da subito un certo tipo di curiosità, un numero di domande crescenti e una voglia di sapere la soluzione. Questa serie si prospetta moderna e anche in qualche modo attuale, che paragona a suo modo, le antiche e famose religioni, con un fanatismo tecnologico sempre più crescente. Come se l’essere umano non fosse in grado di camminare da solo senza fede. Il fatto che la protagonista vada alla ricerca di un simbolo religioso, significa che non vuole allontanare gli adepti di Mrs. Davis dalla fede, ma vuole dimostrarli che la fede in Dio aveva un fondo di verità e rimetterli sulla retta via.

Mi immagino questo forte contrasto interiore del personaggio che lotta contro una fede, per difendere la sua fede e il suo credo. Da quanto si vede dal trailer, sembra una serie quasi assurda e a tratti trash e cringe, fatta apposta per alimentare dell’assurda verità del mondo moderno, enfatizzata, stilizzata e amplificata in un racconto alquanto particolare.

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Quattro Chiacchiere

MRS. DAVIS, LA NUOVA SERIE TV TARGATA DAMON LINDELOF

QUATTRO CHIACCHIERE: Mrs. Davis è il nuovo prodotto creato dal famoso autore di Lost, sarà trasmesso sulla piattaforma streaming Peacock. Cosa sappiamo di questa serie?

Damon Lindelof è uno dei creatori di Lost, prodotto che ha lanciato la sua carriera, maestro dei misteri e dei cliffhanger ha la capacità di attaccarti allo schermo in pochi secondi, alimentando sempre la curiosità di chi guarda le sue serie tv.

Lindelof si è consacrato con Lost, ma è anche stata un po’ la sua rovina, con questi misteri sempre più ampi e assurdi che non vengono mai spiegati, come se fosse si in grado di creare il problema ma non di risolverlo. Stessa dinamica che si ripete con la serie tv “The Leftovers” stupenda sotto certi aspetti ma inconcludente sotto altri.

Lui lavoro essenzialmente per HBO e ogni tanto scrive qualche sceneggiatura per il cinema, come ad esempio ” Stark Treck Into Darkness” o “War World Z” e poi ad esempio il super criticato “Prometheus”. Carriera di alti e bassi, uno dei suoi ultimi lavori è stato “Watchmen”, serie tv molto bella sempre della HBO. Il suo stile è particolare, molto profondo e in un certo senso sempre molto legato alla religione e al lato spirituale. Le sue due serie tv più importanti hanno sempre questo contrasto tra religione e tecnologia.

Questa nuove serie, Mrs. Davis creata con Tara Hernandez riprende questi aspetti e anzi ne fa uno scopo centrale della trama, religione e scienza che si scontrano in una battaglia epica, in un mondo regolato dagli algoritmi, in cui le scelte vengono tutte fatte in base alla matematica. Ogni stagione avrà dei misteri o un dilemma specifico che verrà risolto entro la fine della stagione.

Una specie di serie antologica, in cui ci sarà un forte contrasto tra la fede e la scienza, lo scetticismo, e la paura, in contrasto con la totale sicurezza in ciò che si crede, è per certi versi uno specchio della nostra realtà. Lindelof è un maestro in questo e magari Tara Hernandez può dare un tocco in più e mantenere l’ordine.

Il suo stile è spesso complesso e le premesse per questa serie sembra che manterranno questa sua caratteristica, ci sarà molta profondità negli argomenti e sarà una serie da scavare e analizzare con molta cura e non penso sarà semplice.

Quello che è certo è che difficilmente sarà banale e potrebbe essere una serie che attirerà l’attenzione su Peacock, d’altra parte per sfondare, serve sempre una serie tv da cui partire, l’ha fatto Netflix con House of Card e Amazon Prime solo citando il signore degli anelli.