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THE MENU: UN FLM DI CUCINA MA SOLO SULLA SUPERFICE

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The Menu è un film del 2022 diretto da Mark Mylod e scritto da Seth Reiss, tra i produttori di spicco c’è pure Adam Mckay regista che spesso fa denunce sociali nei propri film.

Questo film in effetti parla di cucina, ma lo fa solo sulla sua superficie, una superficie davvero ben curata, con piatti realistici e scene che regalano comunque un momento di satira e realismo rispetto a quello che il mondo della cucina al giorno d’oggi, estremizzato e a volte forse fin troppo esagerato. Gli ospiti rappresentano un po’ questo sistema la voglia di sentirsi diversi ed esclusivi, e c’è un bellissimo e forte contrasto tra Margot (Anya Taylor-Joy) e Tyler (Nicholas Hoult), la prima estranea a questo mondo e lontana da questo tipo di lusso e cucina, l’altro invece un fanatico invaghito, quasi a venerare lo chef Julian Slowik (Ralph Fiennes).

The Menu ci mostra una serie di clienti ricchi che hanno voglia di pagare 1200 dollari a testa per una cena in un ristorante famosissimo collocato su un’isola privata, a poco a poco, portata dopo portata, si rendono conto che non sarà una cena come tutte le altre ma che sta per accadere qualcosa di inaspettato.

Andando a fondo con il film ci rendiamo conto che la parte culinaria è solo un bellissimo contorno e una metafora, il film si presenta più come una denuncia verso un certo tipo di società benestante che mangia e beve sulle spalle degli altri, una classe operaia (i cuochi) che con ritmi e pressioni sempre maggiori non reggono più la propria vita e vogliono concluderla con gesti clamorosi. I ricchi che invece solo alla fine accettano il proprio destino e anche loro in qualche modo accettano questa strampalata e lussuosa cena, dal finale violento e cinico.

Nonostante il film abbia una cura dei dettagli e qualche particolarità davvero interessante, fa un po’ fatica ad essere davvero coinvolgente e lasciare il proprio messaggio, l’esponenziale follia dela situazione e dei cuochi, sembra troppo surreale e ci allontana fin troppo dalla realtà. Questo rene lo spettatore confuso e distaccato, e ti fa considerare “The Menu una cagata pazzesca” Cit.

Il messaggio sulla società, sull’ingordigia, l’egoismo, la pressione sociale, il lusso a volte esagerato e inutile, passa in secondo piano, perché la follia prende troppo il sopravvento, con un finale che si allontana totalmente dalla normalità quindi anche dal pubblico. Ci si aspetta un thriller/horror per certe dinamiche e ci si ritrova invece in una specie di dark Comedy in cui il cibo passa all’improvviso in secondo piano per dà spazio ad una profondità che non è da tutti. The Menu rimane così, come una poesia ermetica, da cui è difficile estrarre la prosa, un film con aspetti creativi davvero interessanti, ma che passano quasi in secondo piano per la sua voglia di esagerare, proprio come il mondo della cucina di cui parla.

Alla fine ci ritroviamo proprio come nel film, ad avere un piatto di pane senza il pane. Un film che aveva ottimi spunti, ma che perde la sua vera essenza, per dar troppo spazio alla metafora.

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HARRY POTTER LA SERIE SI FARA’!

QUATTRO CHIACCHIERE: In arrivo su Max (HBO MAX e Discovery +) una serie tv reboot di Harry Potter che stando alle prime voci sarà molto fedele ai libri.

Era da tempo che si vociferava questa voce e adesso è arrivata l’ufficialità e soprattutto l’accordo (immagino milionario) con J.K. Rowling, la scrittrice più popolare degli ultimi 20 anni. Harry Potter sarà una serie tv su MAX (il canale streaming di HBO e Discovery +).

La Warner Bros. vuole mantenere attivi i suoi prodotti di punta, Harry Potter non ha mai smesso di esistere, ma dopo appena solo qualche anno dalla fine della saga cinematografica, si è presa la decisione di fare una serie tv reboot che a quanto si dice sarà molto fedele ai libri. Un progetto a dir poco ambizioso, curioso e sicuramente una mossa pubblicitaria di altissimo livello. A livello prettamente artistico non c’era mossa migliore per la Warner Bros. con un prodotto che verrà sicuramente rilanciato e che darà una visione differente su una storia ormai conosciuta. Fare qualcosa di nuovo sarebbe stato meno curioso e di impatto, una notizia del genere invece fa balzare sulla sedia sia i fan sia quelli distanti da questo mondo narrativo ma che ne riconoscono l’assoluto valore commerciale.

Harry Potter è un fenomeno mondiale con pochi precedenti, paragonabile forse solo a Star Wars per certi versi, un fenomeno che però è costruito molto non solo sui libri e sulla sua trama, ma anche molto sugli attori che hanno fatto parte dei film nel corso degli anni, molti di questi tra l’altro purtroppo defunti. I film erano un agglomerato di talento e se c’è una cosa su cui non si può discutere sui film di Harry Potter e la quantità di talento recitativo presente nelle pellicole.

La Rowling si dice entusiasta del progetto, soprattutto anche per il fatto che la serie si dice che sarà una riproduzione fedele dei suoi libri, allo stesso tempo però mi immagino che sarà difficile togliersi dalla testa i film con i suoi protagonisti e la serie sarà continuamente paragonata non solo ai libri ma ai film stessi.

Solitamente nella storia del cinema questo è un gioco al massacro, il primo cast è sempre il migliore, è quello che si prende il posto nella testa e nel cuore e difficilmente verrà soppiantato, anche se magari la trama sarà migliore. D’altro canto però questa mossa azzardata crea anche una grandissima attenzione sulla serie con una forte attenzione sul cast, formato per le prime stagioni anche da bambini e rendendo la cosa ancor più curiosa e possibile “fucina” di futuri talenti.

Ci saranno i fan con le orecchie drizzate pronti a captare qualsiasi novità e indizio proveniente dalla serie e pronti a criticarla alla prima incongruenza con i libri. Un’altra cosa da non sottovalutare e che a differenza dei libri che si doveva praticamente confrontare solo con un pubblico allineato con l’età di Harry Potter stesso praticamente, in questo caso la serie dovrà confrontarsi con gli ormai cresciuti fan dei libri e della saga ormai trentenni e alcuni quasi quarantenni che a fine serie avranno magari famiglia e la guarderanno con i propri figli avendo a disposizioni due prodotti a confronto. In più dovranno confrontarsi con le nuove generazioni che in dieci anni cresceranno con la serie e con il suo protagonista, avendo però un paragone senza la necessità di aver letto anche i libri.

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OUTER BANKS 3 – RECENSIONE STAGIONE 3: UNA SERIE ADATTA A NETFLIX

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La stagione 3 di Outer Banks fa proseguire la storia e continua con una nuova caccia al tesoro, conquistando a poco a poco sempre più fan. La serie creata da Josh e Jonas Pate e Shannon Burke non perde la sua identità, ma anzi la rafforza e diventa perfetta per la piattaforma Netflix, che ha sempre bisogno di prodotti del genere.

Come nelle prime due stagioni rimane la sua leggerezza, la sensazione che i protagonisti non sono mai in pericolo, e rispetto le prime due stagioni, la parte avventura e forse ancora più rimarcata. I ragazzi protagonisti sono inizialmente sperduti su un’isola nel mar dei caraibi, che rinominano “pouguelandia“. John B, Sarah, Kiara, JJ, Pope e la nuova arrivata Cleo, vengono salvati dopo circa un mese e portati a Barbados dove fanno al conoscenza con il Villain di questa stagione, Sigh, un ricco indiano che vuole disperatamente trovare El Dorado e ha bisogno del diario di Denmark.

Nuovi amori e difficoltà non fanno che unire nel finale ancora di più il gruppo che sarà pronto per una nuova caccia al tesoro nella stagione successiva. I personaggi crescono e si evolvono nelle loro caratteristiche e ognuno di loro riesce finalmente ad esprimere tutti i suoi sentimenti. Una serie che fa dell’amicizia un punto centrale e fondamentale e che riesce anche a tenere una parte di avventura e caccia al tesoro comunque interessante. La serie cresce, rimane sempre un po’ banale sotto certi aspetti o ovviamente molto semplice e innocente, molto per ragazzi.

Rispetto alle prime stagioni, ovviamente la storia e meno verosimile, e rende il tutto un po’ troppo fantasioso, l’azzardo di El Dorado è sempre un passo un po’ troppo lungo che spesso ha fatto fallire anche i film. Però è stato ben gestito fino in fondo, con la capacità di rimettere comunque al centro della trama le Outer Banks e il confronto tra Kooks e Pogues. Una serie che mantiene il suo stile e che è e rimane nel perfetto stile Netflix, una serie che fa urlare i teenagers di gioia e li fa emozionare.

Outer Banks è una serie che ce l’ha fatta, piacevole da vedere e che si è creata il suo pubblico, una serie un po’ per tutto con un bello spirito di avventura e amicizia.

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IL SIGNORE DEGLI ANELLI – GLI ANELLI DEL POTERE: RECENSIONE PRIMI DUE EPISODI

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Il signore degli anelli – gli anelli del potere è una serie di amazon prime video del 2022, che prende spunto dai libri di J.R. Tolkien e che ha come showrunner J.D. Payne e Patrick Mckay. Una delle serie più attese dell’anno che ha fatto il suo esordio il 2 settembre con i suoi primi due episodi.

Le pagine web, i blog e anche YouTube si stanno riempendo rapidamente della recensione di questa serie tanto attesa, una serie che coinvolge un gruppo di fan molto legati ai libri originali e hai primi film di Peter Jackson. Gli eventi della serie si svolgono migliaia di anni prima della storia più famosa del signore degli anelli. Nei primi episodi ci viene fatto un riassunto velocissimo del prima era, forse fin troppo veloce e poco approfondito, un po’ una delusione rispetto alle aspettative. Veniamo immersi nel mondo forse troppo velocemente e la prima parte, oltre ad un aspetto visivo molto particolare, non offre nulla di troppo emozionante e coinvolgente. Ci viene solo mostrata la voglia di vendetta di Galadriel, ma a primo impatto ci sembra un personaggio davvero troppo distante da quello visto nel film. Anche per chi non ha letto i libri ci sembra un personaggio staccato da quel mondo, forse troppo moderno nei modi e negli atteggiamenti, troppo diverso dagli altri elfi, eleganti e sinuosi sia nelle parole che nei movimenti.

Nei due primi episodi ci spostiamo lungo la terra di mezzo, da un lato all’altro e ci vengono introdotti diversi personaggi, nonostante tutto si mantiene un buon ordine e la trama è facile da seguire e in questo modo non risulta noiosa. I personaggi non sono del tutto caratterizzati e alcuni sono un po’ difficili da comprendere, ci sono tante comparse e questo può creare un po’ di confusione. Elrond invece sembra un personaggio più centrato, diplomatico e più simile a quello visto nei film.

Il lato più potente è evidente dei primi episodi, è sicuramente l’aspetto visivo sempre molto maestoso e molto bello, con una qualità di fotografia e scenografia elevatissime, quasi da farti dimenticare che è una serie su un canale streaming. La qualità è elevatissima e ci sono scene che mostrano l’elevato budget sia per la CGI che per le scene reali, con costumi e dettagli davvero ben studiati. Qualche spezzone di battaglia, qualche piccolo scontro, tutto davvero ben fatto anche a livello di regia, firmata tra l’altro da J.A. Bayona che in certe scene riesce a metterci un po’ il suo classico tocco horror.

Nel complesso dei primi due episodi ci si aspettava di più, bella visivamente, ma una trama un po’ troppo debole e non del tutto coinvolgente, il mondo e talmente ampio che è difficile trovare un personaggio cardine che piace un po’ a tutti. Alcune scene se pur molto belle sono solo scenografiche ma non portano molto ai fini della trama. Ci sono aspetti di debolezza anche nei dialoghi a volti troppo poetici e a volte davvero troppo banali. La minaccia è troppo lontana e poco concreta almeno per i primi episodi e l’assenza di un vero nemico e di un vero obiettivo rende il tutto un po’ poco inciso e coinvolgente. Si è vero sono due episodi introduttivi ma mi aspettavo qualcosa di più, una minaccia più evidente o almeno meglio raccontata. Penso che questi primi due episodi spaccheranno in due il giudizio, fan delusi sicuramente, quelli ci saranno sempre e poi un giudizio diviso tra aspetto visivo e trama. Una serie complessa, ampia e sicuramente di impatto ma che per questi due episodi, lascia lo spettatore un po’ perplesso, non sicuramente entusiasmato come vorrebbe e con la speranza di vedere qualcosa in più negli episodi successivi.

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QUATTRO CHIACCHIERE: ORMAI E’ UFFICILE, SARA’ PRODOTTA UNA SERIE SEQUEL DI HOW I MET YOUR MOTHER!

How i met your father, questo è il titolo e avrà Hilary Duff come protagonista.

Non sappiamo ancora molto su questa serie sequel, se non che l’attrice protagonista sarà Hilary Duff, mossa astuta da parte della produzione che attirato subito l’attenzione, un po’ perchè la Duff è già famosa per i suoi film per teenagers quando lei era ancora una ragazzina, poi la carriera da cantante e poi perchè è da un sacco di tempo che era un po’ sparita dai riflettori.

HULU sarà la piattaforma streaming che distribuirà la serie, e non essendo la situation comedy un format molto utilizzato nelle piattaforma streaming, penso che si possa trattare di una serie comedy, molto più classica con una forte impronta moderna nello stile, tipo New Girl, già prodotto dalla Fox. Altro aspetto da non sottovalutare è che principalmente questa è una mossa pubblicitaria, perchè la concorrenza è spietata e la Disney vuole attirare l’attenzione anche sulla piattaforma streaming legata a Fox.

Le premesse non sono molto buone, perchè sembra veramente un prodotto pubblicitario più che una serie, serviva attirare l’attenzione e l’hanno fatto splendidamente, tanto da scatenare già teorie sul web, come ad esempio quella che vede SPOILER, il personaggio di Hilary Duff, come possibile figlia di Barney Stinson. Si potrebbe essere carino, ma non penso che gli autori vogliano andare così in la nel tempo, la comedy ha bisogno del presente e dei riferimenti temporali, pensate a quante battute mancate senza citazioni sul presente e sui luoghi comuni di quel periodo storico.

Non so quanti legami possa avere con la precedente serie, forse saranno citati luoghi e persone, ma niente di più, magari i vecchi protagonisti appariranno come vecchie comparse e Hilary farà un giro al Mclaren’s pub ma niente di più. Questa serie ha bisogno di un “respiro” nuovo, si è dichiarata come sequel solo per attirare l’attenzione e per scopiazzare in tranquillità il format originale.

Allo stesso tempo questo sequel potrebbe avere un sacco di elementi positivi, perchè HIMYM non era solo una commedia, faceva pure piangere e riflettere, non è un semplice racconto ma è la storia della vita, dell’amicizia e dell’amore. Vedere tutto questo dal punto di vista femminile non è solo curioso ma necessario. Questa serie ha infinite possibilità, spazio creativo e la possibilità di citazioni famose della prima serie, da cui trarre ispirazione e usarle a proprio vantaggio.

Allo stesso tempo è facile incappare nel confronto diretto con i fan che saranno attenti e critici su ogni dettaglio, e forse sarà proprio il loro giudizio a trascinare o affondare la serie in questione, bisognerà vedere come Hilary Duff riuscirà ad entrare nel proprio personaggio e se il cast sarà perfetto e coeso come nella prima serie. Senza contare che la comicità è la cosa più soggettiva in assoluto, ognuno ride e si diverte per cose totalmente diverse.

Ormai la mossa è stata fatta e l’attenzione è stata attirata, adesso le aspettative sono cresciute e non sempre sono facili da soddisfare, Aptaler e Berger saranno gli showrunner della serie che promette di avere almeno 10 episodi nella prima stagione. Una serie che già da molto tempo è in cantiere ma che non è mai stata avviata del tutto, quindi un serie che comunque ha una idea precisa di come debba essere sviluppata, il che è molto positivo. Anche la scelta precisa e dichiarata dell’attrice, oltre ad essere pubblicità, potrebbe essere un indizio che i creatori hanno le idee chiare su come sviluppare il personaggio principale, con determinate caratteristiche fisiche.

La speranza è che tutto possa raggiungere un giusto equilibrio, il giusto tributo, le idee ben chiare e il cast perfetto, tutto deve essere preciso ed equilibrato per rendere una serie di alto livello, senza contare che le piattaforme streaming offrono sempre una grande libertà nelle proprie produzione, libertà che è necessaria per questa serie, sia nei linguaggi che nelle situazioni.

Io sono un grandissimo fan della serie, e penso che HIMYM sia un pezzo di vita che tutti dovremmo guardare, un scorcio grottesco dell’amore e dei sentimenti con un gigantesco fondo di verità, un racconto semplice, divertente ma che ti fa vibrare il cuore dalle forti emozioni. Spero vivamente che questo sequel potrà mantenere la forza emotiva dell’originale e che possa raccontare ancora una meravigliosa storia di vita, amore e amicizia.

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GAME OF THRONES: IL FENOMENO MONDIALE DEL GENERE FANTASY

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Mi sono reso conto che non ho mai parlato abbastanza di questa serie, lo solo citata ogni tanto ma non ne ho nemmeno fatto una recensione, almeno un articolo lo merita e forse anche qualcosina in più.

Il Trono di spade, come viene chiamata in Italia è sicuramente una delle mie serie preferite, sia per un livello di qualità che per un livello affettivo, troppo bello confrontarsi con gli amici su questa serie, uno dei prodotti televisivi più coinvolgenti che io abbia mai visto.

Il Trono di spade è una serie HBO creata dal duo David Benioff e D.B. Weiss, e naturalmente tratta dagli ormai famosi libri di G.R. Martin, che era anche tra i produttori esecutivi.

Come sempre non voglio fare alcun tipo di spoiler, ma essenzialmente in questa serie, almeno all’inizio non si hanno riferimenti, non si sa bene chi sia il protagonista e i personaggi, anche principali muoiono facilmente.

Ambientata in un mondo immaginario, con questa grande continente chiamato Westeros in cui tutti si contendono il potere, dopo anni la pace è finita, e qualcuno trama per prendersi il trono, ci sono diverse casate al comando delle diverse zone del continente.

Famiglie esiliate dal continente nella guerra precedente, draghi e una misteriosa minaccia al di la della barriera, lontano dal classico Fantasy, con elementi più medioevali e storici.

Per il suo stile narrativo, GoT (abbreviazione) diventa subito popolare, la sua bellezza nelle dinamiche della storia e imprevedibile, violenta e piena di colpi di scena, tutti scelgono la parte da cui stare, ma tutti hanno i loro subdoli obiettivi.

GoT è una delle serie migliori che io abbia mai visto, è tremendamente coinvolgente, sorprendente e ha anche un ottimo livello di recitazione e scrittura, anche a livello visivo migliora sempre di più, con picchi di fotografia e regia davvero pazzeschi.

Sicuramente è una delle serie tv più ambiziose e complesse nel panorama mondiale, molti personaggi, location complesse e un budget molto importante, hanno creato un prodotto non solo visivo ma anche un importante campagna di marketing con prodotti di ogni tipo.

La capacità di questa serie è che riesce a coinvolgere tutti, piace un po’ a tutti, e soprattutto ha un grande gruppo di fan che si è creato negli anni, purtroppo le ultima due stagioni perdono un po’ tutte le caratteristiche per cui era famosa la serie e sicuramente perde un po’ di punti.

Non posso che consigliare questa serie, perchè ha davvero un sacco di elementi per essere apprezzata, dategli fiducia e verrete ripagati e secondo me non avendo aspettative alte per il finale, non rimarrete nemmeno tanto delusi, quindi godetevi lo spettacolo.