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THE HUNT: QUANDO LA PREDA È L’UOMO

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The Hunt è un film del 2020 diretto da Craig Zobel e scritto da Damon Lindelof (Lost) che n’è anche prodotto esecutivo insieme alla Blumhouse.

Questo film parla di ricchi e annoiati che in una così detta “Fattoria” portano delle persone per essere cacciate come animali. Prendono i fucili e sparano verso le ignare vittime che si ritrovano li inconsapevoli di ciò che sta accadendo. Il finale non manca di un colpo di scena abbastanza interessante, un plot point particolare che regala una nuova chiave alla trama del film.

Sinceramente, viste le premesse mi aspettavo qualcosa di meno ironico, ma il tratto distintivo della Blumhouse che solitamente mette insieme commedie e horror si vede ed è incisivo all’interno del film, con scene paradossali e un po’ troppo splatter e grottesche.

Questo però rende il film più leggero e ne toglie quasi ogni tipo d tensione, fin da subito intugliamo chi sarà la protagonista, ma difficile intuire quale sarà il finale. La trama è ben scritta, a tratti anche divertente con personaggi davvero molto particolari e molto folli.

C’è un vortice di follia fin dalle prime scene in cui ci ritroviamo su un aereo con dei ricchi viziati, c’è da subito violenza e una sorta di splatter forse eccessivo. La svolta finale rende il film meno banale di quello che sembra, ma l’ironia e la parte parodistica e grottesca rimane fino all’ultimo frame del film.

The Hunt è molto più banale e stupido di come si presenta, è il classico film molto trash che esagera ma che allo stesso tempo si fa vedere non annoia e una volta inquadrato e anche piacevole. Ovviamente non è un film che può superare la sufficienza, ma è un prodotto che sa quello che vuole, ordinato che una trama che nonostante qualche follia ha un senso e una logica e funziona bene.

Ho scelto questo film principalmente perché scritto da Lindelof, ma ho trovato davvero poco della sua traccia e del suo stile, se non nella dettagliata e quasi spirituale follia di alcuni personaggi.

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ECHOES: UNA MINISERIE NETFLIX, TRA GEMELLE E MISTERI

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Echoes è una miniserie Australiana del 2022 distribuita da Netflix e creata da Vanessa Gazy. Un drama classico con situazioni e misteri che a tratti ha quasi dei toni Thriller, tra i protagonisti una bravissima Michelle Monaghan e Matt Bomer.

La trama è abbastanza contorta e lenta nei primi episodi, in cui la sparizione di una delle due sorelle gemelle protagoniste, fa partire un domino di strani misteri e segreti. La ricerca della gemella smarrita, porterà a galla nuove verità.

I primi episodi sono forse un po’ troppo lenti e parte qualche colpo di scena la trama fa fatica a decollare e non fa altro che creare confusione. A parte al protagonista, il resto del cast è un po’ spento e fa fatica ad essere pienamente coinvolto nella scena, tanto che è facile dimenticarsi di alcuni personaggi.

L’idea principale è molto bella ed è facile che scatti subito un po’ di curiosità verso la trama dopo il primo mistero. Nella quinta puntata tutta la miniserie prende forma e significato e da valore a risposte a tutto ciò che si vede in precedenza. Un utilizzo di cose già viste ma con una trama un po’ più originale del solito, rendono questa miniserie molto carina e piacevole da vedere, nel suo complesso un ottimo prodotto.

La recitazione di Michelle Monaghan, che interpreta le due gemelle Gina e Leni è un punto fondamentale della serie, perché gli dà sicuramente una marcia in più e rende tutto molto realistico e apprezzabile.

Purtroppo la serie risulta a tratti un po’ forzata e in altri momenti davvero molto lenta e quasi inconcludente, rendendo i primi episodi e anche un po’ il finale spento e privo del mistero e della bellezza del quinto episodio. Nel complesso rimane comunque un’ottima miniserie, molto apprezzabile.