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OPERATION FORTUNE: AZIONE E DIVERTIMENTO

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Operation Fortune è un film del 2023 diretto da Guy Ritchie con protagonisti Jason Statham, Audrey Plaza, Hugh Grant e Josh Hartnett. Un film d’azione in pieno stile del suo regista, tra spionaggio, armi e missioni segrete.

Operation Fortune segue le vicende di alcuni agenti segreti Inglesi che devono fermare il commercio di una misteriosa arma segreta, non conoscono il contenuto, ma ben presto conoscono che si occupa dell’affare e per completare la missione, assumono una star di Hollywood per intrepretare sé stesso.

Come sempre Guy Ritchie scrive degli ottimi personaggi, con caratteri specifici che tengono un po’ in piedi tutta la storia, spesso i “cattivi” sono molto espansivi e particolari e Hugh Grant si trova a perfezione in questo ruolo, con una interpretazione davvero di ottimo livello. Statham è sempre lo stesso, ma non c’è personaggio migliore per questo genere di film. Un film che ricorda molto il passato del suo regista, con spezzoni e pellicole già viste, forse uno dei suoi difetti, è proprio la similitudine.

Questo film ha un ritmo elevato e una bella ironia, non annoia mai e la storia pur se piena di cliché dele genere, riesce ad avere un finale un po’ diverso dal solito, ovviamente i protagonisti sono molto abili e praticamente imbattibili e non hanno molti problemi a concludere la missione. Nonostante ci sia un po’ di violenza è molto mitigata dall’ironia presente nel film. Le location sono affascinanti e il finale ha un certo livello anche nei propri dialoghi con una scena molto scenografica e iconica.

Una regia, più pulita e meno artistica del solito e con delle musiche meno incisive rispetto alle sue precedenti pellicole, però anche in questo caso Ritchie non sbaglia il colpo e regala un prodotto davvero molto piacevole, moderno e adatto un po’ a tutti. Lasciandoci senza impegno, con ottimi personaggi e con anche qualche risata che non guasta mai.

Operation fortune è un film piacevolmente riuscito, io sono un po’ di parte perché apprezzo molto questo regista e autore, però è davvero un buon film. Ovvio niente di eccezionale o da oscar sia chiaro, ma nel panorama dei prodotti in streaming si difende davvero bene.

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AMBULANCE: UN PEZZO DI MICHAEL BAY

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Ambulance è un film del 2022 diretto da Michael Bay. Questo film è un remake di un omonimo film danese del 2005 e vede come protagonisti Jake Gyllenhaal, Yahya Abdul-Mateen II e Eliza Gonzales.

Un film in perfetto stile Michael Bay, che si può definire come un suo pezzo o una parte di lui, ci sono tutte le inquadrature che lo hanno reso iconico, quel distinto elogio alla bandiera americana e personaggi “pompati” da situazioni al limite e un’azione incessante contornata da qualche esplosione ad effetto.

La trama è abbastanza semplice e si concentra per lo più su tre personaggi, un ex Soldato che si affida ad un suo vecchio amico per risolvere i suoi problemi economici e salvare la moglie da una grave malattia. La rapina non va bene e parte un lungo inseguimento con i due rapinatori su un’ambulanza con all’interno un poliziotto in fin di vita e un’infermiera di primo soccorso molto determinata e coraggiosa. I due rapinatori, unici sopravvissuti del gruppo della rapina, non vogliono che il poliziotto muoia, soprattutto l’ex soldato che fa di tutto per salvarlo. La differenza di carattere e ambizioni dei due vecchi amici e “fratelli” porterà per le lunghe l’inseguimento per la città di Los Angeles con conseguenza letali.

Un ritmo davvero frenetico, inquadrature iconiche e tipiche del regista, rendono il film molto interessante e la trama si presta molto a questo genere di film. Spettacolare in alcune sue scene, non mancano esplosioni, tensioni e atti eroici, non c’è un vero e proprio cattivo, ma più una sorta di follia e disperazione. Quando non si ha più nulla da perdere, l’unica cosa che si può perdere e il controllo su noi stessi. La recitazione è buon a volte un po’ grossolana e sorretta principalmente dal talento di Jake Gyllenhaal. Il film non è mai noioso e trova sempre nuovi spunti e azione per alzare il livello di tensione. Coinvolgente e ben girato, rispecchia il talento di Bay che viene forse sempre troppo criticato, ma che qui dimostra il suo talento nel gestire l’azione.

Per molti versi in alcune sue dinamiche ricorda un po’ un film anni novanta, ma con la qualità visiva del presente, l’enfatizzazione americana è sempre presente forse a volte fin troppo, ma nel finale il film è anche un bellissimo elogio a medici e infermieri che ogni giorno ci salvano la vita nelle situazioni più estremo, una piccola denuncia al sistema sanitario americano che abbandona anche i suoi soldati e le loro famiglie.

Si può dire tanto di Michael Bay, ma ha sicuramente la capacità di tenerti attacato allo schermo, che sia per eloggiarlo e per criticarlo i suoi film in fondo sono sempre piacevoli, veloci e dinamici, una visione grottesca del cinema e del mondo americano che funziona sempre.

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BULLET TRAIN: COMMEDIA D’AZIONE TRA FOLLIA E DIVERTIMENTO

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Bullet Train è un film del 2022 diretto da David Leitch, una commedia d’azione liberamente tratta dal libro “I sette Killer dello Shinkansen” di Kotaro Isaka.

Questo film ha qualche particolarità e un cast corale che vale la pena di sottolineare, il protagonista è Brad Pitt che interpreta come gli altri un sicario di altissimo livello abile nei lavori sporchi, con lui ci sono attori come Aaron Taylor-Johnson, Joey King, Brian Tyree Henry, Hiroyuki Sanada, Michael Shannon, Bad Bunny, Zazie Beetz e comparse come Sandra Bullock, Ryan Reynolds, Channing Tatum e Logan Lerman. La particolarità di questo film è che praticamente tutta la trama si svolge sui vagoni di un treno in Giappone, dove per strane coincidenze e “destino” diversi Killer sicari, si ritrovano sullo stesso treno per motivi di lavoro.

L’ironia è presente in ogni scena e la violenza stessa diventa comicità, la trama appare complessa ma man mano si capisce tutto e il plot twist finale è davvero beffardo e ben scritto. L’azione è tutta ben girata chiara e i combattimenti sono sempre determinati da scene divertenti e talvolta folli e paradossali. Non ci sono personaggi normali, hanno tutti una propria follia e caratteristica particolare oltre a dei soprannomi alquanto assurdi.

Bullet Train riesce a mixare tutti gli elementi principali di una commedia d’azione, è irriverente, assurdo, ma anche ben girato e talvolta spettacolare in alcuni duelli, tutto è amplificato e assurdo, il personaggio di Brad Pitt è perfetto e meriterebbe un sequel. Un bel film con un po’ di violenza ammorbidita da una ambientazione sempre leggera e spensierata.

Un film preciso, con una trama che convince per quanto assurda e bello nella sua follia, un film che è un po’ per tutti perché ha il giusto livello di ironia e il giusto spirito e anche la recitazione è di buon livello, un bel film che merita di essere visto.

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THE GRAY MAN: TANTA AZIONE MA POCA SUSPENSE

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The Gray Man è un film del 2022 diretto dai fratelli Russo (The Avengers) e tratto dall’omonimo libro di Mark Greaney. Il film è una grande produzione da parte di Netflix che ogni tanto si cementa in questi Blockbuster con attori e registi di alto livello e con Budget davvero molto importanti.

Un film su cui la piattaforma streaming punta molto per dimostrare al mondo quanto può offrire anche in termine di qualità, un prodotto super pubblicizzato un po’ ovunque, con il faccione degli attori sparso per le città di tutto il mondo. Con la proclamazione dei fratelli Russo alla regia.

Il film è pieno di cliché del genere, con una super spia che lavora per la CIA tramite un’agenzia privata, un uomo infermabile che uccide tutti con estrema facilità e che non si ferma davanti a nulla. La trama in sé non è nulla di speciale, non porta a nulla e c’è davvero poca suspense. Sembra tutto un grosso set per creare azione e spettacolo, senza troppe parole o trame complicate. Si sposta in giro per il mondo con inseguimenti e sparatorie davvero notevoli.

Il protagonista è interpretato da Ryan Gosling, con il suo stile pacato e sempre sicuro di sé, si adatta molto al personaggio, forse anche un po’ troppo tranquillo e criptico, difficile da caratterizzare. A fine film ci rendiamo conto di non conoscere ben nulla i personaggi e le loro caratteristiche perché effettivamente non sono scritti benissimo. Anche il personaggio di Ana de Armas anch’esso una spia, non è ben definito, un po’ perso e senza una vera identità. Il Villain di turno invece è scritto abbastanza bene, è interpretato da Chris Evans che è davvero bravo a fare lo spaccone sicuro di sé.

Un film che ci offre davvero tanta azione ed effetti speciali notevoli, un po’ meno quelli in CGI. Un buon ritmo ci tiene incollati allo schermo nonostante la debolezza della trama, il film funziona è bello e dinamico, anche se sembra che manchi qualcosa. Un film forse un po’ sprecato sullo schermo di casa e adatto al cinema. Perché predisposto alla bellezza visiva più che a quella narrativa. I colpi di scena ci sono ma sono molto spenti e non colpiscono lo spettatore, l’azione e i duelli sono il vero succo di The gray man.

The Gray Man ha creato davvero grosse aspettative che non sono state del tutto appagate, sembra sempre che avrebbe potuto dare di più, però non si può dire che sia un brutto film, anzi si vede che è di ottimo livello e ha sicuramente una bellezza visiva da considerare. Tutta via, ti lascia un forte contrasto, tra la sensazione di aver visto qualcosa di davvero bello e la sensazione di non aver visto nulla di interessante. Come tutti i film prodotti da Netflix, tranne qualche rara eccezione, sembra quasi che gli manca un determinato spunto, sembra tutto ovattato e controllato. Sembrano sempre dei film a cui manca qualcosa per essere davvero belli.

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LA FURIA DI UN UOMO – WRATH OF A MAN: UN NUOVO FILM TARGATO GUY RITCHIE

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La furia di un uomo – Wrath of a Man è un film del 2021 scritto e diretto da Guy Ritchie. Questo film è un remake del 2014, un film francese dal titolo La Convoyeur. Questa pellicola è la quarta collaborazione tra il regista e Jason Statham.

La trama si presenta subito bene e riesce a creare curiosità, si parte subito con molta azione per poi abbassare un po’ o toni fino al gran finale. Patrick “H” Hill inizia a lavorare per una ditta che trasporta denaro con i furgoni blindati. “H” è un personaggio freddo, apatico e molto misterioso e ben presto si capisce che nasconde qualcosa è che conosce perfettamente le armi e come usarle.

Questo film esula un po’ dal classico film stile Guy Ritchie, meno ritmo, meno rock n’ roll, più tensione e mistero, non è facile definire i personaggi come al solito, anzi rimangono misteriosi e caratterizzati in modo più basilari del solito. Il personaggio di Jason Statham, è una persona che è difficile da definire, e che forse non convince del tutto anche alla fine del film. C’è anche Scott Eastwood, ma anche il suo personaggio ho fatto fatica ad inquadrarlo, caratterizzato un po’ troppo in modo banale, senza la giusta profondità per giustificare ciò che fa.

La sceneggiatura è ben scritta, a poco a poco ci viene rivelato tutto, fino al gran finale fatto di sparatoria e violenza, molto ben fatto e con davvero delle belle sequenze. Un classico film dove la vendetta è il motore di tutto, ma in cui è facile perdersi nelle motivazioni classiche del protagonista, spinto dalla rabbia verso un’unica persona e disposto a tutto per trovarla.

A tratti questa pellicola sembra uno spin-off di qualcosa di più articolato, questo è un merito perché vuol dire che il mondo in cui è collocata la storia crea comunque curiosità. L’altra parte della vita di “H” crea molto curiosità, ma ci viene mostrato poco, forse il giusto. Anche il personaggio interpretato da Andy Garcia rimane nell’ombra ma crea fascino e mistero.

Anche se manca il classico ritmo incalzante e un po’ più di ironia tipica dei film di Guy Ritchie, il film è davvero ottimo sotto molti punti di vista, molto piacevole e ben fatto, lo consiglio un po’ a tutti, amanti del genere e non, potrebbe essere un film perfetto per chi piacciono i film in cui la vendetta è il finale perfetto.

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RED NOTICE: AZIONE, COMMEDIA E RAPINE

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Red Notice è un film 2021 diretto da Rawson Marshall Thurber e con protagonisti Dwayne Johnson, Ryan Reynolds e Gal Gadot. Il film è un misto tra azione e commedia con una trama che strizza l’occhio agli heist movie.

La trama è abbastanza originale, con due ladri che “lottano” tra di loro per rubare tre uova d’oro antiche, donate a Cleopatra e un poliziotto al loro inseguimento. Ci sono molti inganni, colpi di scena e molta comicità, reso tutto leggero e poco violento. A tratti, soprattutto verso il finale, sembra di vedere un film di Indiana Jones.

Red Notice è un’estensione delle caratteristiche degli attori principali che spesso fanno questo genere di film, un misto tra azione e commedia, perfettamente nelle corde recitative di Dwayne Johnson e Ryan Reynolds. Gal Gadot da un tocco di eleganza e sensualità e ci ricorda spesso il colore rosso, con vestiti scarlatti e rossetti rosso intenso.

Il film è facile da vedere, semplice ma molto piacevole ed efficacie senza alcuna pretesa. Pubblicizzato benissimo in questi mesi soprattutto per il cast, Red Notice riesce a tenerti catturato per tutta la sua durata, è spiritoso e ha anche qualche colpo di scene interessante anche se un po’ troppo annunciato.

Ottime le scene di azione, non troppo esagerate e sempre molto ironiche, è tutto chiaro, non c’è confusione e troppa violenza, ricalca un po’ lo stile Disney e ne sfrutta le caratteristiche migliori. Le rapine fanno da contorno al rapporto di “amore” e odio tra John Hartley (Dwayne Johnson) e Nolan Booth (Ryan Reynolds), ottimo duo che fa ridere e sa prendersi in giro.

Un film che non manca di difetti, forse un po’ troppo “impacchettato” e fatto per piacere, molto più leggero di quello che mi aspettavo e che non si prende mai troppo sul serio, alcuni colpi di scena sono davvero troppo evidenti e non sorprendono come dovrebbero.

Nel complesso un bel film, piacevole e ben fatto. Un film davvero per tutti, ideale per una serata tra amici ma anche in solitaria, divertente, con un buon ritmo e con attori che ormai conosciamo alla perfezione e che raramente ci deludono in questo genere di film.

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THE ACCOUNTANT: TRA AZIONE E CONTABILITA’

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The Accountant è un film del 2016 diretto da Gavin O’Connor con protagonista Ben Affleck. Il film è stato scritto da Bill Dubuque, interessante il fatto che sia un contenuto completamente originale non tratto da un soggetto completo come ad esempio un libro.

Il lato positivo e centrale del film è la scrittura del personaggio principale interpretato proprio da Ben Affleck. Christian Wolff è un ragazzo autistico, cresciuto da un padre militare e severo, che cerca di proteggerlo dal mondo esterno, creando così un assassino eccezionale, Chris però ama la tranquillità dei numeri, il loro ordine e sa che non verrà mai tradito dalla matematica così diventa un contabile, ma non un qualsiasi. Collabora con le più grandi organizzazioni criminali, per la loro revisione dei conti, dove gira un sacco di nero ed è facile perdere soldi o che qualcuno voglia rubarli in bella vista. Il personaggio principale è davvero ben scritto con molte sfumature, ha la sua etica, il suo ingegno, una calma a volte inverosimile, una sua visione del mondo ben precisa che ci viene mostrata durante il film. Anche Ben Affleck in questo ruolo è stato perfetto, la sua faccia da “tonto” un po’ persa nel suo mondo si adatta perfettamente ad un personaggio serio e composto.

Il film si presenta bene con la giusta dose di azione e con scontri a fuoco elaborati davvero bene, un po’ confusionarie le scene più affollate e di lotta e la trama risulta un po’ complessa a tratti, troppi salti temporali non meglio specificati e tentativi di colpi di scena un po’ forzati. Il passato di Christian è un po’ confuso e la linea temporale non si capisce del tutto. Un po’ isolata e timida Anna Kendrick che mi è parsa un po’ fuori contesto e mai totalmente nel personaggio.

Per essere un contenuto totalmente originale mi è piaciuto molto, a tratti sembra quasi un thriller di spionaggio, a tratti quasi un film sul talento matematico di un contabile e in altri casi ci mette anche un pizzico di ironia, tanto che una delle uccisioni sembra quasi una parodia di questo genere di film.

Un film che mi ha stupito piacevolmente, bello da vedere, con un buon ritmo e che non annoia, un ottimo Ben Affleck e nel complesso scritto e diretto bene, un contenuto originale ben fatto e che da respiro un po’ ad un cinema pieno di reboot e soggetti già completi.

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SWEET GIRL: IL LEGAME PADRE E FIGLIA A VOLTE E’ DAVVERO FORTE

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Sweet girl è un film del 2021 diretto da Brian Mendoza e distribuito da Netflix, con protagonisti Jason Momoa e Isabela Merced. I due sono padre e figlia in un film che parla di vendetta e amore per la famiglia, dove è sottolineata l’importanza del rapporto tra padre e figlia. La trama è completa non ha grossi vuoti e si capisce dall’inizio alla fine ciò che succede, i dialoghi hanno degli alti bassi e a volte pur cercando di colpire l’attenzione non ci riescono e risultano un po’ banali. L’inizio è molto inteso, la situazione è molto drammatica, con la mamma e moglie dei protagonisti che muore di cancro. Inizia così una ricerca disperata della verità, perchè sembra che il farmaco salvavita sia stato bloccato dalle lobby farmaceutiche e dalla politica. Raymond Cooper (Jason Momoa) non si ferma davanti a nulla e addirittura uccide pur di vendicare la moglie morta e far venire a galla la verità. L’ottimo plot twist verso il finale rende tutto più bella, e da decisamente un tocco in più a tutta la storia.

Un film che non ha grandi pretese, ma che nel complesso è fatto davvero bene, a fine film sei soddisfatto di ciò che hai visto e a memoria non ci sono grandi errori, la regia è buona anche se un po’ confusionaria nelle scene di azione. Gli attori non mi hanno convinto subito, ma poco a poco si può dire che entrambe le interpretazioni sono di buon livello. Nulla di spettacolare a livello visivo, ma il film riesce a stupire in modo abbastanza inaspettato con qualche piccolo colpo di scena, in generale però una trama che non convince del tutto per le proprie dinamiche che appaiono un po’ forzate e troppo distaccate dalla realtà.

Il rapporto padre e figlia è forte e si vede, il film si “appoggia” su questo argomento, mettendo un linea di confine quasi sottile, con una frase emblematica “Genitore e figlio, dove finisce uno e inizia l’altro?”. Con questa frase c’è un po’ tutta l’essenza del film, il fatto che arriva un punto della vita dove forse è il figlio a doversi prendere cura dei propri genitori, quando sei allo stesso tempo genitore e figlio, quando la famiglia è al centro di tutto. I ricordi si mischiano e inizi a chiederti se quelli saranno i tuoi ricordi o quello di tua figlia/o. Sono linee sottili che diamo per scontato eppure non sempre è così, delle volte i nostri figli sono delle copie di noi stessi, stesso carattere e atteggiamento, delle volte li sentiamo tremendamente lontani. Sweet girl cerca in qualche modo, in mezzo a moltissimo azione, di mostrare che a volte il rapporto tra padre e figlia è talmente forse da andare oltre a qualsiasi cosa, talmente uniti da sembrare la stessa persona.

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TOMB RAIDER: UNA LARA CROFT PIU’ UMANA

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Tomb Raider è un film del 2018 diretto da Roar Uthaug ed è tratto dal videogioco della saga uscito nel 2013, in questo film nei panni di Lara Croft c’è Alicia Vikander. Il film si pone anche come reboot di quelli del 2000 con protagonista Angelina Jolie, ed è per questo che il paragone diventa invitabile. Tomb Raider segue le orme di una giovane Lara, fuori dal giro della sua azienda e che cerca di racimolare qualche soldo facendo il fattorino con la bici. Una Lara molto lontana dall’esploratrice acrobatica che conosciamo. Ci si aspetta un allenamento, un addestramento, ma questa Croft parte subito per una missione per ritrovare suo padre, ed è subito nel pieno dell’azione, ma con dei grossi difetti, essendo inesperta.

Questo film ci mostra le insicurezze della ragazza e i suoi punti deboli, non ci sono le classiche armi di Tomb Raider e lei non sa ancora nulla di cosa fare del proprio futuro, una Lara Croft giovane e completamente diversa da quella dei primi film. Si punta sull’azione, sul carattere tosto della protagonista, della sua perseveranza nel voler cercare suo padre, oscurando però il lato sensuale e attrattivo che era evidente con Angelina Jolie. Il film perde un po’ da questo lato snaturando il personaggio e rendendolo forse troppo vulnerabile e fortunato, quasi disorientata, molto più umana. Il bello di Lara Croft però era proprio la sua sicurezza, la sua sensualità, la capacità di avere tutto e tutti sotto controllo, era un simbolo di femminilità, la capacità di non snaturarsi nonostante le risse e le sparatorie, ricca, bella e inarrivabile.

In questo film invece, Alicia Vikander interpreta una Lara molto più reale, quasi un maschiaccio per certi aspetti, come a voler giustificare il suo lato avventuroso, lei è una bellissima attrice ma non viene mai evidenziato, come se non facesse parte del personaggio originale, ma a mio parere parte fondamentale del personaggio di Lara Croft. Il pubblico si deve innamorare di lei, deve essere attratto e intimorito e provare una profonda ammirazione, in questo film finiamo solo per pensare a quanto sia assurdo che una così faccia quelle cose e alla sua fortuna.

La trama non è affatto male, ci sono anche delle scelte molto belle, andrebbe un po’ snellita, ci sono momenti vuoti che non portano a nulla e la parte iniziale l’ho trovata un po’ troppo fuori contesto e inutile. La regia non mi ha convinto del tutto e i personaggi non sono stati scritti con al dovuta cura dei particolari, non ci dicono nulla e sembrano spenti e li per caso. Anche il Villain Mathias Vogel, interpretato da un sempre bravissimo Walton Goggings non mi ha convinto, troppo cattivo anni ottanta che non sa quello che vuole, che è estremamente violento senza un vero motivo, anche se non mi è dispiaciuto nel finale, c’è un evoluzione in lui e forse è il personaggio scritto meglio nel complesso.

Per tutti i motivi elencati non credo che questo reboot sia al livello dei primi due film, nonostante visivamente e per molti aspetti della trama sia migliore, mi è mancata proprio tanto la vera Lara Croft, forse perchè è impossibile paragonare quella Angelina Jolie. Mi ha incuriosito per il finale, come se Alicia Vikander stesse entrando davvero nel personaggio, un po’ i vestiti, un po’ quel senso di consapevolezza, l’hanno resa in un attimo molto più adatta, per questo sono molto curioso di vedere il sequel.

A mio parere nel complesso ritengo che anche questo film, i Tomb Raider siano i film meglio riusciti tratti da videogiochi, ne ho parlato anche in un altro articolo che trovate sul sito….

https://deanhorizons.com/2020/11/04/quattro-chiacchiere-perche-i-film-live-action-tratti-da-i-videogiochi-non-funzionano/

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FAST AND FORIOUS – HOBBS & SHAW: IL PRIMO SPIN-OFF DELLA SAGA

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Hobbs & Shaw è il primo spin-off della saga, un film che mantiene solo due dei personaggi e ne fa un film cucito su misura per loro, il film è del 2019 ed è diretto da David Leitch, i protagonisti sono Hobbs, famoso poliziotto presente nella saga dal capitolo 5 ed interpretato da Dwayne Johnson e poi c’è Jason Statham che per la terza volta veste i panni di Shaw. Il film punta soprattutto sulla comicità e l’azione grottesca, tutto si prende in giro alla perfezione e si esagera apposta per far divertire il pubblico.

L’obiettivo è stupire, colpire lo spettatore con evoluzioni spettacolari e rendendo i due protagonisti fortissimi e imperturbabili, praticamente dei supereroi, tutto è volutamente così, come se fosse tratto da un fumetto, Hobbs e Shaw, sembrano come John Wick o Machete, volutamente esagerati e sopra le righe, inverosimili si ma adatti a questo tipo di film che ormai è un giusto mix tra azione e fantascienza, esagera e lo fa nel modo corretto. Le aspettative non sono altissime e infatti quando si inizia a vedere il film si intuisce già quali saranno le sue dinamiche con un Idris Elba che interpreta un super cattivo bionico, una specie di androide, mezzo uomo con dei super poteri, forse è proprio lui l’elemento di fantasia che si discosta di più dalla saga originale.

La trama è debole e semplice e passa in secondo piano rispetto alla battute dei protagonisti e il loro rapporto di amore e odio, l’azione vince su tutto e presto ci dimentichiamo della debolezza della storia che non ci da grandi motivazioni su ciò che succede, succede e basta non bisogna farsi troppe domande. Tutto sembra un fumetto, ma questo rende il film piacevole, divertente e che non annoia mai, è fatto per essere così ed è fatto anche bene, come il resto dei film della saga. C’è sempre molta dedizione negli effetti speciali e non si fa un uso spropositato di computer grafica, forse il bello è anche quello. Si ha le sensazioni come molte scene siano reali, come esplosioni e alcune, solo alcune, evoluzioni con le auto, il finale pirotecnico è piacevole anche se troppo prevedibile, ma fa sorridere per l’esagerazione dei contenuti. I personaggi sono tutti a loro agio, nulla di che dal lato recitativo, ma sembra che si divertono e questo e positivo, la coppia The Rock e Statham funzione e penso che l’idea sia di fare altri film con loro due. Nel complesso però ci sono parecchi difetti, che vengono mascherati con scene d’azione e esagerazioni di ogni genere, quasi da sfogare nel trash, però è giusto così perchè questo film è fatto per quello.

Il film è un vero è proprio spin-off, si discosta dalla saga originale, non fa molti riferimenti e anzi fa di tutto per crearsi una propria dimensione per poter creare una trilogia, di Fast and Furious mantiene lo stile, l’azione e quella volta di esagerare che no finisce mai. Un film che risulta piacevole e che si fa guardare facilmente con una qualità visiva molto elevata e con comicità e azione proprio per tutti, sono film complessi dal lato visivo ed effetti speciali, ma forse davvero troppo banale nella propria trama che sembra scritta da un bambino con i buoni e cattivi, ecco forse da quel lato di poteva fare qualcosa di meglio.