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DA ME O DA TE: UNA COMMEDIA ROMANTICA LEGGERMENTE DIVERSA DAL SOLITO

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Da me o da te è un film del 2023 diretto da Aline Brosh Mckenna che è al suo esordio alla regia ed è distribuito da Netflix. Questa commedia romantica ha come protagonisti Aston Kutcher e Reese Witherspoon.

Da me o da te è una commedia romantica che come tale ha molti cliché e similitudini con altre opere di questo genere, è leggermente differente per alcuni aspetti tra cui la dinamica principale tra i due protagonisti. Due adulti che si conoscono ormai da vent’anni e che dopo un rapporto, avuto da ragazzi, rimangono in buonissimi rapporti, super migliori amici, ma in città differenti e con vite opposte.

Lo schermo viene da subito e in modo emblematico diviso in due con i due protagonisti Debbie e Peter che parlano in videochiamata, lui Ricco in un appartamento di lusso a New York, lei più umile e con un figlio a carico, tra i due si nota subito una certa chimica e una forte amicizia. Quando Debbie dovrà andare a New York per un corso importante, Peter si offre di prendersi cura di suo figlio a Los Angeles per una settimana, e in quel momento che entrambi capiscono che forse tra di loro non c’è solo una bellissima amicizia.

Una commedia semplice ed efficace, un po’ diversa dal solito, bella nella sua leggerezza, ma un po’ banale e scontata nel suo finale, non c’è molta profondità ma non è necessaria, tutto funziona senza troppe complicazioni, come i pochi personaggi presenti nella pellicola e ben scritti. Un po’ di paradossi e un po’ troppa vita in discesa rendono il film un po’ distaccato dalla realtà, ma al tempo stesso piacevole e in cui è più facile sognare. Il concetto amore e amicizia è vissuto con serenità e anche se si conosce già il finale dal primo istante è comunque piacevole assistere all’evoluzione della storia.

Il tempo passa veloce guardando questo film, non è nulla di eccezionale e oltre a qualche sorriso non fa molto ridere, però ha la capacità di coinvolgere, con una buona recitazione e con una sceneggiatura che nonostante il genere e ben scritta, anche la regia ha qualcosa di interessante forse con una necessità di rompere la quarta parete non solo con le scritte ma anche con le battute.

Nel complesso un’ottima commedia romantica adatta un po’ a tutti, forse il suo difetto che è un po’ troppo leggera e tutto troppo in “discesa” per i protagonisti.

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IL PRODIGIO: IL DUELLO TRA SCIENZA E FEDE

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Il Prodigio (The Wonder) è un film del 2022 diretto da Sebastian Lelio e distribuito da Netflix, un film in costume che ripresenta come in molte pellicole, il duello tra scienza e fede, in un’epoca in cui la religione era fondamentale.

La storia si svolge In Irlanda nel 1862, un paese povero e martoriato dall’impero britannico, nelle sue lande desolate, in una piccola fattoria, una bambina si dice sia a digiuno da ben quattro mesi. Una commissione presieduta da religiosi e dottori decide di assumere un’infermiera e una suora che a turno costantemente osserveranno la bambina per testimoniare questo strano prodigio. L’infermiera Elizabeth Wright (Florence Pugh) sarà fin da subito scettica e alla ricerca della verità scientifica della vicenda, ma nel corso dei giorni stringerà un forte rapporto con la bambina prodigio, Anna (Kila Lord Cassidy).

Il film ci mostra diverse sfumature di quell’epoca, la povertà di un paese che vive ancora giorno per giorno e in cui era estremamente facile perdere dei figli per malattia. Vediamo soprattutto la protagonista e la verità che a poco a poco viene a galla. Le persone del luogo che cercano disperatamente un miracolo, qualcosa che gli dia un po’ di speranza e di fede. La povertà e la disperazione li portano ad allontanarsi dalla scienza e a trovare conforto nella fede verso Dio. La bambina diventa fonte di pellegrinaggio, di devozione, per alcuni è già una santa.

Il prodigio è ben strutturato, con una trama fluida e molto chiara, belli i costumi e la cura di alcuni dettagli, c’è la giusta atmosfera e il giusto alone di mistero. La recitazione è di buon livello e la fotografia patinata danno un tono di vecchio e povero al film che lo rendono ancor più realistico. C’è la rottura della quarta parete diverse volte nel film, particolare come scelta, addirittura a inizio film si vede il teatro di posa dove vengono girate le scene degli interni, una scelta bizzarra e che non comprendo del tutto.

Un film che fa riflettere, soprattutto verso il finale dove bisogna confrontarsi fortemente con la fede, con la sua forza e con l’impatto che ha sugli esseri umani, o meglio sulle comunità. La scienza sembra perdere, non essere supportata e anche in questa situazione, le persone sono troppo affascinate dalla possibilità che sia un miracolo e che lei sia un dono di Dio per i fedeli.

Un film che funziona bene nella sua semplicità, pecca un po’ in qualche dialogo, ma la recitazione lo sostiene alla grande, anche nella sua lentezza si fa guardare con facilità e mette la giusta dose di curiosità nello spettatore.

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…ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO: UN REBOOT INASPETTATO

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Altrimenti ci arrabbiamo è un reboot del 2022 dell’iconico film 1974 con Bud Spencer e Terence Hill. Nessuno aveva osato tanto, a toccare due mostri sacri del cinema italiano, una delle coppie cinematografiche più famose di sempre, eppure è arrivato questo inaspettato reboot. Un film che per certi aspetti mi ha stupito e che non pretende di sostituire l’originale ma che è solo un piccolo omaggio.

Pensavo peggio, è questa la prima cosa che mi verrebbe da dire su questo film, che nella sua trama e in linea temporale un sequel, ma che nelle sue dinamiche e scene è praticamente a tutti gli effetti un reboot. Con questa mossa hanno reso il film una eresia più contenuta diventando appunta, una bellissima dedica ad un bellissimo e intramontabile classico del cinema comico italiano. Non ci sono Bud Spencer e Terence Hill, non c’è lo stile e la comicità di quegli anni, ma ci sono delle belle citazioni e qualche attore che non mi è dispiaciuto.

La trama è molto semplice al film originale, con questa Dune Buggy rossa con la capotta gialla che si contendono due fratelli in questo caso, Carezza e Sorriso. Ogni personaggio ha il proprio soprannome ed è nel complesso un po’ tutto “fumettato” in una zona non meglio definita dell’Italia. Edoardo Pesce interpreta Carezza, la copia attuale di Bud Spencer e devo dire che la sua performance non è niente male, ricalca bene il personaggio originale e ne dà un giusto omaggio, devo dire che mi è piaciuto. Un po’ meno invece Alessandro Roja, che interpreta il fratello più minuto e scaltro, “Sorriso” che doveva essere la copia di Terrence Hill, ma che purtroppo risulta troppo forzato e grottesco e non si lega alla perfezione al suo compagno, però si apprezza il tentativo.

Christian da Sica è sempre il solito, ma non stona più di tanto, è marginale e il suo ruolo lo fa bene, un boss mafioso con un figlio stupido. Mi sono piaciute alcune idee della trama e alcune soluzioni per renderlo un po’ più moderno, belli gli elogi al primo film come il coro dei pompieri e ottimo il fatto per cui non hanno osato a riprodurre la scena dello spietato sicario, icona del film originale. Un azzardo sì ma che rispetta pienamente il film originale che non vuole fare nulla di nuovo ma che semplicemente un elogio a quel cinema e a quel film. Non si regge da solo, ha bisogno delle citazioni e dei ricordi legati all’originale, non è un film del tutto completo, ha i suoi difetti evidenti ed è facile confrontarlo con il film del 1974. Secondo me per goderselo senza troppi pensieri, va preso così com’è, senza farsi troppe domande. Un film che nel complesso risulta anche piacevole e che ci ricorda quanto fossero belli i film con Bud Spencer e Terence Hill, spensierati e divertenti come pochi. Difficile resistere alla tentazione di riguardarsi lo originale dopo aver visto questo inaspettato e azzardato reboot.

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THE GRAY MAN: TANTA AZIONE MA POCA SUSPENSE

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The Gray Man è un film del 2022 diretto dai fratelli Russo (The Avengers) e tratto dall’omonimo libro di Mark Greaney. Il film è una grande produzione da parte di Netflix che ogni tanto si cementa in questi Blockbuster con attori e registi di alto livello e con Budget davvero molto importanti.

Un film su cui la piattaforma streaming punta molto per dimostrare al mondo quanto può offrire anche in termine di qualità, un prodotto super pubblicizzato un po’ ovunque, con il faccione degli attori sparso per le città di tutto il mondo. Con la proclamazione dei fratelli Russo alla regia.

Il film è pieno di cliché del genere, con una super spia che lavora per la CIA tramite un’agenzia privata, un uomo infermabile che uccide tutti con estrema facilità e che non si ferma davanti a nulla. La trama in sé non è nulla di speciale, non porta a nulla e c’è davvero poca suspense. Sembra tutto un grosso set per creare azione e spettacolo, senza troppe parole o trame complicate. Si sposta in giro per il mondo con inseguimenti e sparatorie davvero notevoli.

Il protagonista è interpretato da Ryan Gosling, con il suo stile pacato e sempre sicuro di sé, si adatta molto al personaggio, forse anche un po’ troppo tranquillo e criptico, difficile da caratterizzare. A fine film ci rendiamo conto di non conoscere ben nulla i personaggi e le loro caratteristiche perché effettivamente non sono scritti benissimo. Anche il personaggio di Ana de Armas anch’esso una spia, non è ben definito, un po’ perso e senza una vera identità. Il Villain di turno invece è scritto abbastanza bene, è interpretato da Chris Evans che è davvero bravo a fare lo spaccone sicuro di sé.

Un film che ci offre davvero tanta azione ed effetti speciali notevoli, un po’ meno quelli in CGI. Un buon ritmo ci tiene incollati allo schermo nonostante la debolezza della trama, il film funziona è bello e dinamico, anche se sembra che manchi qualcosa. Un film forse un po’ sprecato sullo schermo di casa e adatto al cinema. Perché predisposto alla bellezza visiva più che a quella narrativa. I colpi di scena ci sono ma sono molto spenti e non colpiscono lo spettatore, l’azione e i duelli sono il vero succo di The gray man.

The Gray Man ha creato davvero grosse aspettative che non sono state del tutto appagate, sembra sempre che avrebbe potuto dare di più, però non si può dire che sia un brutto film, anzi si vede che è di ottimo livello e ha sicuramente una bellezza visiva da considerare. Tutta via, ti lascia un forte contrasto, tra la sensazione di aver visto qualcosa di davvero bello e la sensazione di non aver visto nulla di interessante. Come tutti i film prodotti da Netflix, tranne qualche rara eccezione, sembra quasi che gli manca un determinato spunto, sembra tutto ovattato e controllato. Sembrano sempre dei film a cui manca qualcosa per essere davvero belli.

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CHEERLEADER PER SEMPRE: COMMEDIA PREVEDIBILE NETFLIX

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Cheerleader per sempre è un film del 2022 diretto da Alex Hardcastle e con protagonista Rebel Wilson, attrice comica Australiana, famosa per le sue interpretazioni sopra le righe.

Questo film è una semplice commedia che non vuole approfondire nulla e che cerca di far passare due ore piacevoli, tra qualche sorriso e risata, con una trama prevedibile e leggera dove tutto è preso con estrema semplicità.

Una cheerleader rimane in come per vent’anni dopo una caduta durante una acrobazia, quando si risveglia vuole ripartire dal punto in cui tutto era finito, vuole diventare la reginetta del ballo. Questo film fa un po’ da parodia dei nostri tempi, evidenziando il contrasto sociale tra il passato e il futuro, bello il paragone tra il liceo e i social, dove essere popolari sembra l’unica cosa che conta.

Tutto è ben intavolato per una trama che rimane estremamente prevedibile, succede tutto ciò che deve succedere senza colpi di scena e senza andare troppo nel dettaglio delle cose, giustamente il come non viene trattato con pesantezza ma come un elemento comico su cui basare le caratteristiche della protagonista.

Il punto centrale e il liceo e il rapporto con la popolarità, l’importanza di apparire più di quella di essere, ovviamente ci sarà una svolta prevedibile sul finale. Un film nel complesso piacevole che non ha grosse pretese e che si fa vedere con molta semplicità, forse un po’ troppo lungo per il suo genere.

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Quattro Chiacchiere

THE KILLER: TERMINATE LE RIPRESE DEL FILM DI DAVID FINCHER

QUATTRO CHIACCHIERE: Un nuovo film di David Fincher per Netflix, con protagonista Fassbender nel ruolo di un killer spietato.

Sono terminate le riprese del film The Killer, pellicola per Netflix diretta da David Fincher. Tra i protagonisti nomi importanti come Tilda Switon e Michael Fassbender.

Questo film è l’adattamento cinematografico della Graphic novel francese “La Tueur” scritta da Alexis Nolet noto come Matz e disegnata Luc Jacamon, adatta per il cinema da Kevin Andrew Walker.

La sinossi della graphic novel

Il killer, un uomo solitario e freddo, metodico e non disturbato da scrupoli o rimorsi, aspetta nell’ombra, osservando il suo prossimo bersaglio. Eppure più aspetta, più pensa che sta impazzendo e perdendo la sua freddezza. Una storia noir brutale, elegante e sanguinaria, di un sicario perso in un mondo senza bussola morale, un esempio di uomo solo e armato fino ai denti mentre perde lentamente la ragione.

Le premesse sono importanti soprattutto perché alla direzione c’è un regista capace come David Fincher, un genere che ha già visto e di cui ne è maestro, un thriller dai toni cupi e violenti, con un personaggio che lotta contro sé stesso e la sua mente che lo sta portando alla follia. Il killer principale quasi sicuramente sarà interpretato da Michael Fassbender, attore che ha la possibilità di consacrarsi con un ruolo del genere.

Si pensa che il fil possa uscire su Netflix e anche in alcune sale a fine anno, in modo di avere la possibilità magari di portarsi a casa qualche bella statuetta, come con Mank, ultima pellicola di Fincher per Netflix.

Su questo film non si hanno molte fughe di notizie, non si sa molto se non qualche piccola informazione e la sinossi della graphic novel da cui è tratta, un progetto che è in ballo da anni nei programmi di Fincher che già aveva pensato a un adattamento nel 2007, finalmente è stato prodotto e adesso anche finito e pronto per essere distribuito.

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SHIMMER LAKE: UN PIANO QUASI PERFETTO

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Shimmer Lake è un film del 2017 diretto e scritto da Oren Uziel. Questo film è un thriller poliziesco che va a ritroso nella propria storia per spiegare le vicende del film, arrivando al finale che sembra il punto di partenza e la spiegazione di tutta la storia.

“I Panni sporchi si lavano in famiglia” così succede in Shimmer Lake, ambientato in una piccola cittadina dell’America rurale, dove dopo una rapina ci sono anche dei sospetti casi di omicidio e con i due poliziotti che conosco perfettamente i rapinatori essendo loro amici di infanzia. Si crea così un pericoloso gioco di inganni e colpi di scena, con la trama che ci mostra fin da subito i giorni post rapina, per poi tornare indietro nel tempo e mostrarci com’è andata tutta la storia, dall’organizzazione del colpo ai diversi omicidi che ci sono stati dopo di esso.

Essenzialmente il film è creato per stupire con il plot twist finale, tutto è apparecchiato per il colpo di scena che non si intuisce praticamente mai, è ben strutturato, ingegnoso e nel complesso un film piacevole con anche qualche piccolo spunto di comicità. Infatti il film non è mai pesante, con toni accessi, nonostante una bella fotografia tendente al grigio. Sembra un confronto tra vecchi amici che purtroppo si sono ritrovati in una situazione critica dopo questa rapina, dove lo sceriffo Zeke Sikes (Benjamin Walker) sarà costretto a punire dei suoi amici e suo fratello per cui si preoccupa per la sua incolumità.

Il film si spegne un po’ sulla recitazione non delle migliori e nel complesso risulta un po’ debole, poco curato e con uno stile che non trova una direzione precisa, scritto bene ma a livello di regia un po’ troppo semplice. Nel complesso un buon film però, piacevole da vedere e con davvero un ottimo colpo di scena finale.

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NEI PANNI DI UNA PRINCIPESSA 3 – INSEGUENDO LA STELLA: UN LEGGERO FILM DI NATALE

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Nei panni di una principessa: inseguendo la stella è il terzo capitolo di una trilogia natalizia targata Netflix con protagonista Vanessa Hudgens, che anche in questo film si cimenta in tre ruoli differenti.

Dopo Nei panni di una principessa: ci risiamo! Netflix propone un terzo capitolo, con la solita leggerezza ed atmosfera natalizia. Un film per famiglie, mai volgare e che fa della completa semplicità la sua dote migliore. Con una trama un po’ più complessa del solito, ma con un format che al terzo capitolo è più che completo.

Vanessa Hudgens interpreta tre persone identiche per aspetto fisico, ma differenti per atteggiamento e carattere e lo fa davvero in modo stupendo e convincente e lei il vero segreto di questo film, con protagonista la cugina della principessa, cioè la versione più estrema delle tre. Ottimo il gioco dell’attrice che con qualche piccolo cambiamento ti sembra davvero di vedere tre persone differenti. Per il resto il film è difficile da commentare, non ha un grandissimo umorismo, è infantile e davvero fatto per famiglie che vogliono sentire un po’ l’atmosfera del natale.

Nel complesso non si può definire un brutto film, anche se i defetti sono evidenti e ogni capitolo diventa sempre più difficile da strutturare. Molti personaggi non sono cresciuti, anzi sembrano quasi regredire ed essere completamente inutili ai fini della trama.

Consigliato solo per chi ama davvero il natale, o per chi volesse vedere un esercizio recitativo di Doppelganger fatto davvero bene.

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VELVET BUZZSAW: LO STRANO MONDO DELL’ARTE MODERNA

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Velvet Buzzsaw è un thriller-soprannaturale scritto e diretto da Dan Gilroy. Tra gli attori protagonisti ci sono Jake Gyllenhaal, Rene Russo e Toni Colette.

Questo film ci fa subito immergere nel mondo dell’arte moderna, fin da subito si percepisce l’eccentricità dei personaggi, tutti molto carismatici, particolari e con una forte propensione al giudizio e alla classificazione di qualsiasi cosa, opere d’arte ed esseri umani. Jake Gyllenhaal è sempre grandioso e in questo caso interpreta un giornalista critico d’arte Morf Vandewolt. Questo che è essenzialmente è il protagonista, fa traspirare tutta l’essenza del film, confuso, snob e cinico nei suoi giudizi, sente di avere potere e lo vuole sfruttare.

La trama a tratti è molto complicata e non sappiamo più cosa sia reale o meno. Vengono trovate delle opere d’arte di un artista morto da poco tempo, i suoi quadri conquistano tutti, ma sembra che nascondono qualcosa di inquietante e maligno. Tutti le vogliono e i rivenditori fanno di tutto per vendere queste opere al prezzo migliore. Il film ci mostra l’avidità del settore, quanto il mondo del l’arte sia condizionato dai soldi, lo fa in mondo geniale distinguendo gli artisti dai loro agenti.

John Malkovich ad esempio interpreta un artista in crisi di idee, bloccato e sulla via del tramonto, rappresenta la purezza dell’arte, ma allo stesso tempo la pressione costante di dover fare soldi con essa. Mentre Rene Russo interpreta Rhodora Haze una agente degli artisti, spietata e che pensa solo agli affari, con solo piccoli attimi di umanità. Tutto appare molto confuso, anche nei dialoghi, il film che è più una visione del regista molto personale e risulta un po’ difficile da capire.

Nel complesso un buon film, recitato molto bene da alcuni attori, ma che si perde un po’ nella complessità del soprannaturale che invece di conquistarti, in questo caso di fa un po’ storcere il naso e fa perdere il senso di tutta la trama. Un film non per tutti, a tratti un po’ noioso forse con dialoghi che non portano sempre a qualcosa. Bello però nei suoi personaggi e nella rappresentazione del mondo dell’arte moderna.

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INTRUSION: UN CLASSICO THRILLER PISCOLOGICO

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Intrusion è un film del 2021, thriller psicologico diretto da Adam Salky e scritto da Christopher Sparling ed interpretato da Freida Pinto e Logan Marshall-Green. Il film è distribuito da Netflix.

La trama e lo stile rispecchiano perfettamente i classici thriller psicotici, ambientazioni un po’ buie, personaggi spesso da soli, pochi attori e un inizio tranquillo con un crescere di tensione e mistero. Meera e Henry si sono appena trasferiti in una bellissima e lussuosa casa a Corrales nel deserto del New Messico. Sono una coppia felicemente sposata, lei psicologa, ha appena affrontato in cancro al seno, lui architetto e costruttore della casa in cui vivono ora. Un tentativo di rapina apre le porte ad un sacco di misteri che alleggiano sulla casa e su Henry.

Un trama a tratti un po’ complicata, non tanto nella sua esecuzione ma per lo più complessa nella comprensione dei personaggi, forse nel finale, troppo distaccati dalla realtà. Le interpretazioni sono di buon livello, ho visto un Logan Marshall-Green diverso dal solito e ben centrato in questo ruolo. Ottima l’ambientazione, anche se scenograficamente sembra un po’ mancare qualcosa. Ci sono attimi in cui la fotografia è davvero pazzesca e altri in cui mantiene un livello normale, adatta a questo genere.

La regia è ordinata, mette ordine ad una trama non perfetta e riesce a creare la giusta suspense, con i personaggi che fanno sempre le scelte sbagliate, un cliché necessario in questo tipo di film. Intrusion ha tutte le caratteristiche del suo genere, giusta dose di tensione e paura e almeno per la prima parte è facile immedesimarsi nei personaggi. Il film fa un po’ fatica nel finale, sia nelle motivazioni che nella recitazione dei suoi interpreti che perde di peso e di sostanza.

Nel complesso un buon thriller psicotico, regala le giuste emozioni e soprattutto la giusta tensione, peccato per le motivazioni generali, un po’ troppo blande e insensate. Consiglio comunque di guardarlo perchè è una visione piacevole, adatto per una piattaforma streaming.