Recensione nel tempo di un caffè

Only Murders in the building è una serie statunitense creata da Steve Martin e John Hoffman e con tre protagonisti molto distinti tra loro, Steve Martin stesso, Selena Gomez e Martin Short.
La trama è particolare e sinceramente innovativa sotto certi punti di vista, la serie si presenta un po’ come un Crime comedy, con tre protagonisti molto ben caratterizzati che vivono nello stesso enorme palazzo nel centro di New York, due ormai ex star del cinema e della tv, uno un attore e latro un regista e autore e una ragazza un po’ più misteriosa, che sta mettendo a posto l’appartamento della zia. I tre grandi appassionati di un podcast true crime, decidono di aprirne uno loro dopo che nell’edificio è capitato un omicidio.
Praticamente si svolge tutto all’interno di un palazzo che è talmente grande da sembrare un piccolo paese con i suoi abitanti e con le sue vicissitudini, un’esperienza diversa dal solito, con un giallo che appare leggero, un po’ all’antica in stile Agatha Christie. Bella anche l’idea del podcast che rende la serie molto originale oltre che a passo con i tempi.
L’alchimia tra gli attori è ottima e la serie è scritta bene, eppure va vista tutta fino in fondo questa prima stagione per essere apprezzata del tutto, l’ambientazione leggera rendono sì la serie più divertente, ma allontana un po’ lo spettatore dal caso rendendo i colpi di scena meno efficaci. Perdendosi un po’ a tratti e non mettendo la giusta suspense, la serie funziona ma non del tutto.
Ha suo favore ha sicuramente l’originalità e la qualità della recitazione, la prima stagione rimane piacevole in tutte le sue puntate, in alcuni momenti anche molto divertenti, la trama è facile da seguire anche se il caso risulta un po’ complesso, tutto viene spiegato molto bene, c’è un finale apertissimo pronto per la seconda stagione.