Recensione nel tempo di un caffè

Charlie’s Angels riparte e si rinnova ancora una volta, un film del 2019 diretto da Elizabeth Banks che ancora una volta non mi convince del tutto come regista e in questo film nemmeno come attrice. Mi spiace dover criticare come tutti questo film, ma effettivamente ha dei grossi difetti troppo evidenti e forse anche troppo importanti per rendere il film piacevole o per lo meno godibile.
Nel complesso non è un film con molte pretese, è una sorta di sequel e reboot, essendo collocato nel mondo dei film precedenti ma essenzialmente spostato di qualche anno più avanti, la cosa che mi ha lasciato più perplesso penso sia la scrittura dei protagonisti, molto povera e priva dei giusti tratti caratteristici che permettono all’attore di lavorare sul personaggio. Anche un attore come Patrick Stewart in questo film è una delusione, molto piatto e non sembra mai davvero coinvolto dal suo personaggio che risulta alla fine quasi stupido e inutile, un po’ banale.
Le tre nuove ragazze non mi hanno conquistato come quelle degli anni 2000, con il trio Cameron Diaz, Drew Barrymore e Lucy Liu, bellissime e perfettamente amalgamate, in un mix tra ironia e azione quasi esagerata. Qui abbiamo una discreta Kristen Stewart che forse nel complesso è il personaggio più riuscito, una bellissima Ella Balinska che però a livello recitativo non mi ha convinto e una persa Naomi Scott il cui personaggio non riesce mai davvero a convincere. Non so ma nel complesso del film non ho mai percepito di vedere le Charlie’s Angels, ma qualche film di genere senza alcuna ambizione, quasi fatto di fretta e senza voglia. L’impronta femminile della Banks è fin troppo evidente e risulta quasi pesante e troppo forzata, tanto da far vedere che Charlie è una donna, davvero una cosa non necessaria. Perchè Charlie’s Angels era già ai tempi un simbolo del “Girl Power” e non c’era certo bisogno di sottolinearlo, secondo me anche in modo un po’ errato. Ogni personaggio è vuoto, troppo banale e non si capisce il fine di nessuno di loro, lo stesso Sam Caflin sembra poco convinto e perso nella sua interpretazione.
La trama è apprezzabile, ha anche qualche colpo di scena un po’ forzato e ingannevole ma ben congeniato, comunque l’obiettivo principale non è male e riesce ad essere interessante la storia nel suo svolgimento, peccato perchè poteva essere sfruttata meglio una trama così. Trasmette banalità, fretta e forse è questo il difetto più grande di questo film, un film che a tratti vuole essere un omaggio ai suoi predecessori, ma lo fa modificando troppo la filosofia e le caratteristiche principali dei film e serie che hanno lanciato questo sequel. Manca di tono, di carattere, e si perde in personaggi poco coinvolti, non so se è colpa della regia o semplicemente della produzione che voleva un film già pubblicizzato dal suo nome.
Sono comunque convinto che un sequel potrebbe in questo caso aver un risultato migliore, partendo dai lati positivi, e da una base che se elaborata meglio può dare grandi soddisfazioni, però manca molto, serve un po’ di quel pizzico di follia dei capitoli del 2000, serve un Bill Murray e serve che i personaggi siano scritti con maggiore cura e precisone, caratterizzare è importante.
Vorrei vedere un cinema più libero, non necessariamente un movimento sociale, non serve e fatto così non serve assolutamente a nulla, Charlie’s Angels era già un simbolo, già ha fatto, non serve aggiungere campagne femministe o altro, il cinema è arte e a volte anche divertimento, non bisogna mai esagerare perchè se no passa il messaggio sbagliato. Elizabeth Banks è un grandissima attrice e sono sicuro che prima o poi dimostrerà qualcosa anche come regista, ma per questa volta ha fallito secondo me. Un film che consiglio comunque di vedere, per la trama e per qualche scena anche abbastanza divertente.