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THE LAST OF US: RECENSIONE QUARTO EPISODIO, SI STRINGE IL RAPPORTO

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The Last of Us è arrivato al suo quarto episodio, ritorna una forte impronta videoludica e il rapporto tra i due protagonisti Ellie e Joel cresce sempre di più.

La trama inizia a fare in modo che lo spettatore si affezioni ai due personaggi principali, il loro rapporto cresce e sembra di vedere una famiglia, un padre con sua figlia in un mondo davvero terribile. Ellie è più sveglia di quello che sembra e Joel inizia a rendersi conto di cosa ha dovuto passare quella bambina. Per la prima volta vediamo uno scontro con i banditi, organizzati e con un loro leader, simbolo che il nemico non sono solo gli infatti ma gli umani stessi.

Un episodio che serve anche un po’ a scavare nel passato dei personaggi grazie a dei dialoghi davvero ben scritti e mai banali. Una bella trama che prosegue in modo lineare e chiaro e che ci permette a poco a poco di capire di più questo mondo, sconosciuto agli occhi dei non videogiocatori.

La somiglianza con il videogioco torna nitida, c’è anche qualche battuta praticamente uguale e alcune scene sembrano davvero uscite dal videogioco anche per le azioni che compiono e iniziano a diventare l’uno dipendente dall’altro, per la prima volta vediamo Joel sinceramente sorridere e divertirsi alle battute di Ellie trovate in un libro.

In questa breve recensione viene ripetuto diverse volte il nome di Ellie e Joel, proprio per far capire che sono parte della centralità della trama, in questo episodio sono loro gli assoluti protagonisti, il loro rapporto e le loro emozioni. Grazie ad un’ottima scrittura questa serie rimane di altissimo livello e qualità, ottima in ogni sua dinamica.

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YOU : RECENSIONE TERZA STAGIONE

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YOU è una serie televisiva targata Netflix, creata da Greg Berlanti e la prima stagione (recensione prima e seconda stagione ) è tratta dal romanzo di Caroline Kepnes. Una serie tv che ha fatto dell’amore “malato” una specie di format per poter mandare avanti la storia e farne tre stagione, con una conferma che ci sarà anche una quarta stagione.

Il difficile compito di YOU è quello di mantenere lo stesso livello di novità della prima stagione, mantenendo però lo stesso stile, creando nello spettatore la stessa curiosità. In questa stagione ritroviamo il solito protagonista Joe Goldberg, interpretato come sempre da Penn Badgley è alla prese con la sua nuova famiglia, la sua folle moglie Love Quinn e il loro figlio Henry (Forty). Appena trasferiti in un ricco quartiere di San Francisco, dovranno cercare di iniziare la loro nuova vita. Le cose degenerano con facilità tra gelosie e la “malattia” di Joe che non sembra mai passare.

Nella terza stagione vengono messo in risalto i gravi problemi psicologici dei due protagonisti, sempre più fuori controllo, un Joe Goldberg sempre molto riflessivo che però non si evolve, nonostante tutto rimane sempre lo stesso. Una Love ossessionata da una vita perfetta, con una facile propensione all’omicidio per gelosia e paura. Una stagione che riesce in qualche modo a portare avanti la storia e le sue dinamiche molto di più della seconda, ma che incespica un po’ nella sua prevedibilità.

Nel complesso gli amanti della serie possono essere soddisfatti, perchè viene esplorata una nuova dinamica di vita di Joe e Love, non perdendo mai i loro vizi, ma anche le loro passioni. Interessante anche il duello costante tra le due follie, una più controllata, scrupolosa e ossessiva come quella di Joe e l’altra più incontrollata, istintiva e senza controllo.

Una stagione che ci fa apparire il protagonista quasi come una persona buona che deve correggere gli errori della moglie, ma che poi ricade nella tentazione dell’amore folle, visto e rivisto in tutte le tre stagioni. Non c’è più l’elemento sorpresa, e questo fa perdere alla terza stagione un po’ della bellezza della serie, è tutto abbastanza prevedibile.

Ottima però nella sua storia, nelle dinamiche famigliari e nell’esposizione di un mondo che troppo spesso viene tenuto nascosto con problemi famigliari e tradimenti dati dalla noia della quotidianità, un YOU che non diventa singolo, ma che di sdoppia e guarda il punto di vista dei due protagonisti.

Nel complesso una buona stagione, sempre un po’ forzata e esagerata forse, ma che riesce a dare un seguito alla storia e portare avanti le follie di Joe Goldberg, a livello della seconda stagione, con un pizzico di profondità in più.