Recensione nel tempo di un caffè

Il sacro male è un film del 2021 scritto e diretto da Evan Spiliotopulos e basato sul romanzo Shrine dello scrittore James Herbert.
Il film si presenta in modo positivo, con un’idea iniziale che crea davvero molta curiosità, in cui una giovane ragazza, non lontana da Boston inizia a compiere dei miracoli. Lei è convinta che ci si la madonna dietro a questo dono, ma in realtà c’è qualcosa di molto più oscuro. La locandina stessa crea curiosità e questa lotta tra bene e male con satana che prende le veci di una madonna per ingannare le persone e i fedeli è affascinante, anche la presenza di un attore come Jaffrey Dean Morgan da importanza al prodotto, ma tutto si ferma li.
A livello di trama, il film parte male fin da subito non lasciando nessun dubbio allo spettatore, si capisce chi è la ragazza che farà i miracoli e fin da subito sappiamo che c’è una specie di demone legato a satana. Il fatto che tutto ci venga mostrato ci toglie il fascino del dubbio e la curiosità di capire se sia veramente un miracolo o un qualcosa di più oscuro. La trama perde così tutto il suo potere diventando quasi banale, prevedibile e poco coinvolgente.
Il sacro male sembra un film che non sa bene quello che vuole, se una storia complicata e profonda, o un semplice horror fatto di piccoli spaventi e terrore, ci si ritrova quindi davanti ad una pellicola che ha sicuramente un pregio nella sua ide iniziale, quella del soggetto da cui è tratta ma che si perde in scelte sbagliate e in una superficialità inaspettata.
Ti lascia deluso e con l’amaro in bocca e con la sensazione che poteva essere sicuramente qualcosa di più interessante e bello, peccato perché se paragonato ad altre storie del genere, si difende bene e nel complesso risulta anche essere un horror di un livello medio e guardabile.