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LUTHER – VERSO L’INFERNO: IL RITORNO DEL DETECTIVE ANTIEROE

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Luther – verso l’inferno è un film del 2023 diretto da Jaime Payne e sequel dell’omonima serie inglese andata in onda dal 2010 al 2019. Il protagonista è sempre Idris Elba nei panni del tenebroso e fuori dale righe detective Londinese.

Luther era un tributo all’arte cinematografica inglese, con una cura della fotografia sublime e un’intensità significativa e affasciante. Una serie crime tra le migliori in circolazione che ha deciso di portarsi avanti con un film, che mantiene alcune caratteristiche importanti ma che nel complesso perde un po’ del suo stile originale.

Un film scritto e diretto molto bene, il livello della fotografia e sempre ottimo e più invecchia e più sembra che Idris Elba sia tagliato per questo ruolo, anche solo nella postura e nella classica camminata, con il suo inseparabile cappotto grigio, ormai rovinato dal tempo. La storia si fa grande, fin troppo eclatante con un serial killer che usa principalmente il ricatto come arma per eseguire i suoi delitti, espliciti e violenti. Forse un personaggio davvero troppo eccessivo che non giustifica una caccia all’uomo cosi quasi minimalista e con pochi mezzi come quelle precedenti. Un Luther che fugge dalla polizia e che intanto insegue un folle omicida non convince molto come trama nonostante sia scritta bene.

In un certo senso il voler renderlo più cinematografico e scenografico ha fatto perdere la vera arte della serie, fatta di una fotografia elaborata, tenebrosa e sempre molto sul pezzo, con una Londra che esprimeva sia la sua bellezza che il suo terrore. La sottile linea tra giustizia e legge, che spesso si sovrappongono, con Luther che spesso si trovava in mezzo, con scelte violente e fuori dagli schemi, in questo film è tutto giustificato. Il serial killer è talmente potente e violento che ogni azione che il detective compie è perfettamente giustificata dalla gravità di ciò che sta succedendo, non ponendo mai il dubbio su cosa sia giusto o sbagliato.

Luther combatte solo e praticamente con sé stesso e con la voglia di catturare il nemico, perdendo un po’ il duello tra lui e le leggi che aveva caratterizzato la serie. Andy Serkis è sempre un attore di altissimo livello eppure il suo personaggio, folle potente e con manie di protagonismo e potere appare un po’ più com un nemico di James Bond e Luther quasi come un Batman.

Hanno voluto esagerare in tutto e il risultato pur essendo buono e di alto livello, si stacca forse troppo dalla serie di cui di fatto è un sequel. Nel complesso è un ottimo film crime, ci sono buoni attori e girato e scritto bene e potrebbe anche conquistare chi non ha mai visto la serie, quindi come film è promosso a pieni voti. Paragonato alla serie, perde un po’ del suo fascino, un po’ quella sensazione di estrema cura e precisione e un po’ delle caratteristiche impregnanti della serie Luther.

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LUTHER-VERSO L’INFERNO: IN ARRIVO IL FILM SU NETFLIX

QUATTRO CHIACCHIERE: In arrivo a marzo su Netflix il film sequel della serie tv inglese con protagonista Idris Elba

Netflix ha appena fatto uscire il trailer del suo nuovo film che uscirà a marzo, un film sequel tratto dalla serie originale BBC, Luther, con protagonista Idris Elba nei panni di un detective un po’ sopra le righe in una Londra ormai avvolta nella criminalità.

Dal trailer non sembra cambiata la splendida fotografia che spesso contraddistingue fin da subito le serie inglesi, e non sembra nemmeno cambiato troppo Luther, che è forse il personaggio più iconico dell’attore. Essendo un film c’è sicuramente più movimento e azione rispetto alle stagioni precedenti e i personaggi hanno meno possibilità di svilupparsi e crescere. Vedere Andy Serkins nei panni di uno spietato serial killer mi fa ben sperare, attore preciso per quel ruolo.

Luther si trova in carcere dopo le vicende della serie, non è più un poliziotto, vuole indagare su un serial killer prima di essere nuovamente catturato, in pratica lotta su due fronti, ma farà di tutto per catturare quello che ormai non è solo un criminale ma una sua ossessione. La bellezza della serie era la sottilissima differenza tra bene e male, tra la “guardia e il ladro”, dal trailer sembra che questo elemento sia ben presente nella trama, con un Luther detective non ufficiale e addirittura inseguito dai suoi ex colleghi.

Purtroppo in produzioni di questo tipo di tende troppo a renderli dei film d’azione con il pericolo che il detective Luther diventi una sorta di Dominic Toretto, che picchia e spacca tutto e che può fare qualsiasi cosa, anche volare. Spero che si mantenga il realismo della serie, che ci mostra il lato oscuro dell’essere umano, e un detective tormentato che segue più le sue ossessioni che il suo dovere.

Questo è il personaggio migliore di Idris Elba e un’altra sua interpretazione nel ruolo è una bella notizia, il trailer sembra regalare degli spunti davvero interessanti, ma la piattaforma Netflix ha la brutta capacità di uniformare troppo i propri prodotti, mi piacerebbe vedere che un po’ di quel tocco inglese in stile BBC sia rimasto, com’è stato per Peaky Blinders o Sherlock.

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THEY HARDER THEY FALL: RECENSIONE DEL BLACK WESTERN DI NETFLIX

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They harder they fall è un film del 2021 distribuito da Netflix è diretto da Jeymes Samuel e scritto insieme a Boaz Yakin. Il film riprende personaggi realmente esistiti nel periodo del vecchio west e ne costruisce una storia di fantasia intorno a loro. Una classica storia Western, con banditi, vendette e sparatorie.

La particolarità di questo film è che è un western all black, tutti gli attori principali sono afro-americani e anche i personaggi secondari e le comparse sono per la maggior parte di colore, bellissima la fotografia e la scenografia quando due dei personaggi principali si ritrovano in un paese solo di bianchi mostrandoci la dura realtà di quei tempi.

Jeymes Samuel cerca di seguire i cliché dei classici film western, ma lo fa con una rivisitazione personale, più moderna e che sovrappone la realtà attuale dei ghetti con quella dell’epoca in cui è ambientato il film. I personaggi sono realmente esistiti ma anch’essi modificati e collocati nella storia. Rufus Buck (Idris Elba), Cherokee Bill (LaKeith Stanfield) e Nat Love (Jonathan Majors) sono tutti banditi esistiti veramente. Nel film Nat Love è alla ricerca di una vendetta personale contro Rufus Buck che qualche anno prima gli ha ucciso la famiglia.

Purtroppo il film fa fatica a catturare l’attenzione, molto confusionario, la storia è un po’ debole e non colpisce del tutto. Buone le scenografie e la recitazione, ottima la scrittura dei personaggi, caratterizzati davvero molto bene. Un po’ troppo lento e sicuramente troppo lungo, ci sono un sacco di scene che non portano a nulla e rallentano solo lo scorrere degli eventi. Giusta dose di violenza, con una bella fotografia del vecchio west, nel complesso un buon film western moderno.

Sembra a tratti che il regista voglia imitare Spike Lee, ma con scarsi risultati, il film infatti non convince del tutto e alla fine della visione si rimane un po’ confusi, non si capisce davvero se è bello oppure no, troppo piatto e banale.

Un forte contrasto tra bello e brutto, con alcune scelte di regia e montaggio sonoro un po’ discutibili e alcune troppo azzardate, tanto da fare sembrare a tratti questo film un esperimento, un allenamento per affinare alcune tecniche.

Lo consiglierei agli appassionati del genere, in modo che possano fare il confronto con altri film, bella comunque la scelta di fare un western all black, di cambiare un po’ gli eventi della storia e bello ridare vita a personaggi realmente esistiti facendoli scontrare tra di loro.

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JAMES BOND – CHI SARA’ IL NUOVO JAMES BOND?

FANTASCENEGGIATURA: Appena uscito l’ultimo capitolo dei cinque film con protagonista Daniel Craig nei panni del famoso agente con licenza di uccidere. Ma chi sarà il nuovo James Bond?

Una delle saghe più importanti della storia del cinema con uno dei personaggi più iconici del mondo letterario e cinematografico, James Bond, l’agente 007 con la licenza di uccidere. Un agente segreto elegante, affascinante e che non ha mai paura di nulla, simbolo di efficienza e serietà dei servizi segreti inglesi. James Bond è tante cose e nel corso dei diversi film si è evoluto e si è anche allontanato da quello originale dei libri di Ian Fleming.

Già sul numero totale degli attori che hanno interpretato James Bond c’è sempre stata una discussione, per alcuni Daniel Craig era il sesto, per altri il settimo. Questo equivoco nasce dal fatto che a Fleming non piaceva Sean Connery, lui aveva già un attore in mente per il suo personaggio preferito, l’attore David Niven. Niven interpreta una versione irreverente e divertente, quasi una parodia, nel 1967 in “casino Royale”, qui c’è il passaggio di consegne ufficiale a Sean Connery anche se già nel 1963 aveva già fatto il primo film. Quindi già questo è un gran mistero, altri sostengono che per la prima volta il personaggio di James Bond appare nella serie tv “Climax!” nel 1954, interpretato da Barry Nelson.

Tutta questa confusione su quanti Bond abbia visto il mondo del cinema, ci fa capire comunque quanto questo personaggio sia importante e quanto possa essere incisivo per una attore questo ruolo. Se lo fai bene, sarai sempre visto come James Bond, qualsiasi altro film farai.

Sean Connery

George Lazenby

Roger Moore

Timothy Dalton

Pierce Brosnan

Daniel Craig

Sono loro i James Bond ufficiali della saga cinematografica, quello meno classico e innovativo è stato Daniel Craig, molto criticato all’inizio perchè biondo con gli occhi azzurri e per i modi bruschi, quasi rozzi, un nuovo tipo di agente 007, ma che in cinque film ha conquistato tutti. Chissà se la produzione vorrà puntare su qualcosa di classico, un su un James Bond completamente innovativo, vediamo quali sono i candidati.

Regé-Jean Page

Regé-Jean Page è uno dei nomi che sono usciti come possibili candidati al ruolo. Dove ammettere che non mi dispiace, forse è l’attore che mi convince di più, ha moltissime caratteristiche di James Bond, e dalla sua ha anche una giovane età. Un attore che è già molto apprezzato dal pubblico femminile, ma che non è ancora famoso e affermato. Ha le giuste caratteristiche per rendere James Bond al passo con i nostri tempi non negando però le sue caratteristiche principali. La saga oltretutto, dopo Craig, ha praticamente esplorato tutte le sfaccettature dell’agente 007, serve qualcosa di totalmente nuovo.

Idris Elba è un altro nome che si è fatto e che circola da diversi anni, non so se sono mai stati davvero convinti, o semplicemente perchè vogliono essere più inclusivi possibili mettendo un James Bond di colore. Mi piace l’idea, ma non per altro, ma perchè questi due attori mi sembrano entrambi super adatti per questo ruolo. Anche Idris ha un sacco di caratteristiche importanti, ma lo vedo un po’ macchinoso, forse troppo imponente, e soprattutto dovrebbe interpretare un Bond vicino alla pensione. Rendere un agente così efficiente troppo vecchio, potrebbe far sembrare tutto il film ancor di più inverosimile e la differenza di età con una possibile Bond girl si farebbe sentire.

Tom Hardy

Tom Hardy è uno di quegli attori che trovi candidato per qualsiasi ruolo, perchè è davvero così, sarebbe adatto per qualsiasi cosa. Un attore duttile, che passa da essere rozzo a estremamente elegante, anche lui potrebbe dare una svolta al personaggio di James Bond. Per certi versi lo vedo più simile al Bond di Craig, ma ha delle caratteristiche che potrebbero davvero andare bene. Ha il giusto fascino e la giusta prestanza fisica. Con Tom Hardy si farebbe sicuramente un passo verso l’innovazione.

Henry Cavill altro attore che viene proposto per qualsiasi ruolo, entrambi accostati a Wolverine. Cavill è meno duttile, sempre molto pettinato e rigido, sarebbe sicuramente un James Bond perfetto, ma molto più classico, un ritorno al passato. Fisicamente forse è addirittura troppo imponente, e ormai molti di noi lo vedono come Superman. Cavill rispetta tutti i cliché del classico James Bond ma sarebbe forse un passo indietro nella crescita e sviluppo di questo personaggio.

Tom Hiddleston

Tom Hiddleston, per questo altro Tom, vale lo stesso discorso di Cavill, secondo me rispecchia le caratteristiche del James Bond più classico, elegante e affascinante, ha anche la giusta ironia, la giusta fisicità. Forse troppo iconico il suo Loki, difficile staccarsi da quel personaggio e interpretare il personaggio più importante del cinema. Hiddleston allo stesso tempo sarebbe innovativo, non ti aspetti che ci sia azione, che lui possa essere un agente segreto ed è proprio questo il fascino dell’agente segreto.

Michael Fassbender

Michael Fassbender, no Michael non va bene, poi non sa fare tre con le dita delle mani, viene scoperto e muore!

Ci sono altri nomi candidati a questo ruolo, un ruolo che è ambito da tutti, ma adesso che il passaggio ad Amazon ormai è cosa fatta, non è detto che questo franchise si espanda ancor di più con una serie tv e qualche spin-off a tema.

Ecco perchè mettiamo anche nella lista attori come Cillian Murphy e Richard Madden e perchè non fare una serie tv con Jamie Bond, sono Bond, Jamie Bond con una agente 007 donna, nulla è da escludere.

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Recensioni Combinate

PACIFIC RIM: LA SAGA DEI “ROBOTTONI”

RECENSIONI COMBINATE: Pacific Rim e Pacific Rim – La rivolta, due film della stessa saga, uno sequel dell’altro ma con differenze sostanziali.

Pacific Rim è un classico esempio di come le saghe cinematografiche funzionano meno, se c’è un cambio strutturale alla guida del progetto, il cambio di regista e di sceneggiatore non aiuta la saga ad avere la giusta continuità.

Il primo capitolo è del 2013 Co-scritto e diretto e prodotto da Gulliermo del Toro. Il film si ispira ai manga e anime giapponesi con due elementi di quel mondo, come i Kaiju giganteschi mostri che distruggono le città e i Mecha, robot mastodontici e potenti, nel film si chiamano Jager.

Questo primo capitolo ha davvero un sacco di cose positive e ci sono degli elementi a renderlo davvero un buon film, nonostante l’argomento di base sia un po’ infantile, Del Toro conferisce al film è il giusto tono e la giusta dose di adrenalina. La trama è molto piacevole e ha parecchie sfumature interessanti e gestite molto bene. Ci sono personaggi ben scritti che danno il giusto impatto alla storia, tutto sembra estremamente epico e il mondo è già al collasso. Infatti veniamo immersi in un mondo in cui i Kaiju hanno già distrutto grandi città e già da anni l’umanità combatte questi mostri con robot giganti.

L’obiettivo del film è risvegliare nel pubblico i ricordi di infanzia, con questi scontri tra elementi mastodontici che ci ricorda i vari anime a tema Mecha, visti da bambini, con una vaga somiglianza anche con i “Power ranger” e il loro “Megazord”.

Pacific rim è girato bene e anche esteticamente i personaggi sono davvero ben curati, con robot estremamente strutturati nei particolari e mostri giganti particolarmente spettacolari. Tutto ha un senso ed è tutto collocato perfettamente nella trama.

Il primo film è epico, c’è una colonna sonora davvero entusiasmante e che ti fa salire l’adrenalina, ci sono discorsi importanti fatti da Stacker Pentecost (Idris Elba) e momenti delle battaglie congeniati e pensati davvero bene, nel complesso davvero un bel film, anche per chi non è appassionato del genere.

Pacific Rim – La rivolta è un film del 2018, diretto da Steven S. DeKnight. Cambiano i produttori esecutivi, il regista, gli sceneggiatori, cambia tutto il gruppo di lavoro e si vede. Il film sembra una forzatura in tutte le sue parti, vuole cavalcare il successo del primo ma lo snatura e il film cambia di stile somigliando quasi ad un film sui trasformers.

La trama non è poi così male e anche a livello di regia è fatto bene, queste caratteristiche le ha mantenute, ma ha perso il fascino del primo capitolo, la sua fotografia e gli scontri non sono affascinanti come ci si aspetta, anche i personaggi protagonisti convincono un po’ meno. Il figlio di Pentecost è apparso dal nulla, la recitazione di John Boyega non è male, ma il suo personaggio è scritto male, troppi cliché.

Poi lo spettatore vuole l’epicità del primo film che qua va un po’ a perdersi in qualcosa di si visivamente più spettacolare del primo, ma meno iconica e coinvolgente.

Nel primo capitolo c’era Gulliermo del Toro alla guida, Ramin Djawadi come compositore, tra gli attori c’era Idris Elba, era tutto ad un livello più alto, e sarebbe bello che nelle saghe si provi a mantenere lo stesso livello, con lo stesso gruppo di lavoro. Nel complesso la saga di Pacific rim vale la pena vederla, sperando arriva un altro capitolo. Risveglia sensazioni di esaltazione della nostra infanzia e lo fa in modo davvero spettacolare, con robot giganti che combattono contro mostri giganti, perchè alla fine Pacific rim è questo.

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THE SUICIDE SQUAD – MISSIONE SUICIDA: UNA BANDA FUORI DI TESTA

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The suicide squad – missione suicida è un film del 2021, diretto da James Gun, un film che cerca di cancellare il proprio passato e che prova a voltare pagina, prendendo con se uno dei registi e autori più iconici dell’universo Marvel, già regista de “guardiani della galassia”.

La DC affida alle capacità artistiche di Gun praticamente tutto, una carta bianca su cui esprimere le proprie idee e la propria arte, avendo solo dei vincoli dati dai personaggi e dalle loro caratteristiche. Questo film rappresenta in tutto e per tutto il suo regista, a tratti folle come i suoi personaggi, con un ritmo incalzante scandito dal ritmo delle canzoni, con un grande musical dov’è lazione ad essere protagonista. Ci sono molte similitudini ai suoi film precedenti, sia per l’ironia che passa da essere quasi infantile a molto tagliente e più di nicchia. Le musiche sono spettacolari e si legano perfettamente con ciò che vediamo. Il film è davvero folle a tratti con personaggi dell’universo DC che Gun è andato pescare con cura per la loro assurdità e particolarità, davvero divertenti solo per le loro movenze e caratteristiche con poteri davvero ridicoli e paradossali. Il film è una presa in giro di se stesso, tutto molto giocoso, assurdo e aggiungerei colorato.

L’elemento mare anni 70/80 è sempre ben presente scenograficamente e da davvero un bellissimo tocco artistico al film, tutto anche se assurdo e credibile, con uno squalo/uomo nella squadra, con un tizio che spara puah e che ogni tanto deve vomitarli, con una ragazza che comanda i topi e con una stella marina gigante come nemico finale. Tutto estremamente assurdo e pittoresco allo stesso tempo, con scene d’azione molto chiare, belle e nitide, non troppo complicate ma visivamente sempre molto vivaci con colori nitidi e accesi. Il film prova a far ridere e ci riesce, niente di clamoroso ma mette di buon umore, con addirittura una citazione a Maccio Capatonda nell’adattamento per il doppiaggio, inaspettata e spettacolare, molto divertente.

I personaggi non erano facili da gestire eppure li ho trovati tutti molto credibili, ben fatti e perfettamente collocati nel film, un po’ deluso da Harley Quinn, l’ho trovata un po’ più “debole” del primo, anche se Margot Robbie è sempre eccezionale in quel ruolo. Idris Elba nel ruolo di Bloodsport non mi ha sempre convinto, ma è l’unico elemento stabile del film ed è super necessario, il contorno è pura follia, con John Cena nei panni di Peacemaker che nonostante la pessima recitazione fa davvero un sacco ridere. Quello che i personaggi non possono dare, viene compensato da un ritmo incalzante, dalle canzoni suonate a palla e dalla gestione dell’azione da parte di Gun, con una violenza inaspettata ma tremendamente adatta al genere di film.

Mi piacciono i film che sono la vera espressione del loro regista e autore e devo dire che Gun ha trovato la sua dimensione in questo film, si è vero nel complesso non è nulla di speciale, ci sono film di questo genere migliori, non è ai livelli di “Guardiani della galassia”, ma per certi elementi è sicuramente un ottimo film, uno spettacolo a 360 gradi con un sacco di elementi e scelte artistiche su cui vale la pena soffermarsi. Uno dei difetti, forse, è la troppa confusione. La storia si capisce è abbastanza lineare e semplice, ci sono alcuni salti temporali ma sono chiariti perfettamente. Però ci sono molti personaggi, molte caratteristiche e molte cose che i personaggi fanno e devono fare, il tutto rende un po’ un gigantesco minestrone e non si capisce a tratti quale sia il vero obiettivo, cadendo un po’ nel disordine. Anche in questo film evidente come James Gun si soffermi spesso sul rapporto tra padri e figli, con il giusto tocco, il momento più intenso del film.

Un film che consiglio di vedere per la sua capacità di distinguersi dal primo capitolo e che proietta la DC a scelte differenti anche per il futuro, non ha tutti piace, ma se vi piace James Gun qui c’è dentro tutto di lui, divertente con un buon ritmo e molta follia, tutto questo e The Suicide squad.

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FAST AND FORIOUS – HOBBS & SHAW: IL PRIMO SPIN-OFF DELLA SAGA

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Hobbs & Shaw è il primo spin-off della saga, un film che mantiene solo due dei personaggi e ne fa un film cucito su misura per loro, il film è del 2019 ed è diretto da David Leitch, i protagonisti sono Hobbs, famoso poliziotto presente nella saga dal capitolo 5 ed interpretato da Dwayne Johnson e poi c’è Jason Statham che per la terza volta veste i panni di Shaw. Il film punta soprattutto sulla comicità e l’azione grottesca, tutto si prende in giro alla perfezione e si esagera apposta per far divertire il pubblico.

L’obiettivo è stupire, colpire lo spettatore con evoluzioni spettacolari e rendendo i due protagonisti fortissimi e imperturbabili, praticamente dei supereroi, tutto è volutamente così, come se fosse tratto da un fumetto, Hobbs e Shaw, sembrano come John Wick o Machete, volutamente esagerati e sopra le righe, inverosimili si ma adatti a questo tipo di film che ormai è un giusto mix tra azione e fantascienza, esagera e lo fa nel modo corretto. Le aspettative non sono altissime e infatti quando si inizia a vedere il film si intuisce già quali saranno le sue dinamiche con un Idris Elba che interpreta un super cattivo bionico, una specie di androide, mezzo uomo con dei super poteri, forse è proprio lui l’elemento di fantasia che si discosta di più dalla saga originale.

La trama è debole e semplice e passa in secondo piano rispetto alla battute dei protagonisti e il loro rapporto di amore e odio, l’azione vince su tutto e presto ci dimentichiamo della debolezza della storia che non ci da grandi motivazioni su ciò che succede, succede e basta non bisogna farsi troppe domande. Tutto sembra un fumetto, ma questo rende il film piacevole, divertente e che non annoia mai, è fatto per essere così ed è fatto anche bene, come il resto dei film della saga. C’è sempre molta dedizione negli effetti speciali e non si fa un uso spropositato di computer grafica, forse il bello è anche quello. Si ha le sensazioni come molte scene siano reali, come esplosioni e alcune, solo alcune, evoluzioni con le auto, il finale pirotecnico è piacevole anche se troppo prevedibile, ma fa sorridere per l’esagerazione dei contenuti. I personaggi sono tutti a loro agio, nulla di che dal lato recitativo, ma sembra che si divertono e questo e positivo, la coppia The Rock e Statham funzione e penso che l’idea sia di fare altri film con loro due. Nel complesso però ci sono parecchi difetti, che vengono mascherati con scene d’azione e esagerazioni di ogni genere, quasi da sfogare nel trash, però è giusto così perchè questo film è fatto per quello.

Il film è un vero è proprio spin-off, si discosta dalla saga originale, non fa molti riferimenti e anzi fa di tutto per crearsi una propria dimensione per poter creare una trilogia, di Fast and Furious mantiene lo stile, l’azione e quella volta di esagerare che no finisce mai. Un film che risulta piacevole e che si fa guardare facilmente con una qualità visiva molto elevata e con comicità e azione proprio per tutti, sono film complessi dal lato visivo ed effetti speciali, ma forse davvero troppo banale nella propria trama che sembra scritta da un bambino con i buoni e cattivi, ecco forse da quel lato di poteva fare qualcosa di meglio.

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ROCKNROLLA: L’ALTRA FACCIA DI LONDRA

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RocknRolla è un film del 2008 scritto e diretto da Guy Ritchie, un gangster movie che ci fa vedere la parte oscuro di Londra, fatta di mafia, tangenti e rapine. Un film che mantiene tutte le classiche dinamiche del regista, sia a livello narrativo che visivo. Un altro esempio di gangster movie ambientato a Londra.

Ho trovato il film molto particolare, sembra quasi un fumetto in alcune sue scene, molto belle le grafiche, e lo stile di tutto il film, coinvolgente in molti suoi aspetti e con molti attori di livello all’interno del cast. Un film che mantiene sempre una leggera ironia e che a volte ci fa sorridere nelle sue battute e dinamiche. Un cast composto da volti ormai noti ma che hai tempi erano ancora in rampa di lancio come Idris Elba e Tom Hardy. Ottima la trama principale, un po’ contorta ma che mantiene sempre un buon ritmo. Non mi sono piaciute invece le sotto trame, le ho trovate un po’ inutili al fine della trama e rendono il film un po’ troppo confusionario come se il regista volesse parlare di più cose contemporaneamente.

Alcuni personaggi li ho trovati davvero interessanti, ben scritti e caratterizzati molto bene in ogni loro aspetto, Lenny Cole interpretato da Tom Wilkinson è perfetto ed è un po’ il fulcro della storia, perchè tutto gira intorno a suoi affari sporchi. Poi c’è il suo assistente e narratore della storia Archy che è interpretato da un ottimo Mark Strong. Il cast corale funziona, sono tutti su diversi livelli e con caratteristiche che li collocano in diverse zone e classi della città, da quella più povera e disperata, a quella ricca che tira i fili di tutta la criminalità londinese.

L’intreccio delle diverse trame è l’arma vincente del film, tutti sono coinvolti nello stesso giro di affari senza esserne a conoscenza, tutti fanno i propri interessi e vogliono “fregare” gli altri, un circolo vizioso che prima o poi si ritorce contro qualcuno, sono tutti coinvolti a loro modo, con anche un semplice quadro che ha comunque un ruolo molto importante all’interno della trama.

Non mi è piaciuto molto il finale che da risalto e importanza ad un personaggio che non mi ha convinto per niente, troppo confusionario, banale e senza senso, Johnny Quid (interpretato da Tobey Kebbell) , figliastro di Lenny, un personaggio che non mi ha convinto e non mi ha coinvolto come avrebbe dovuto, mi spiace perchè è un po’ la pecca di questo film.

Un gangster movie in pieno stile Guy Ritchie, lo consiglio per il suo ritmo, e per l’intreccio della trama che allo stesso tempo divertente e interessante.

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TURN UP CHARLIE : QUANDO IDRIS ELBA NON BASTA

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Idris Elba nel ruolo del DJ Charlie

Con DeanHorizons voglio per lo più parlare di serie poco conosciute, magari già cancellate come in questo caso, voglio attirare l’attenzione su serie a cui magari il pubblico non interessato ma che potrebbe rivalutare.

Faccio questa premessa perchè non è facile recensire questa ormai miniserie creata e recitata da Idris Elba.

Pur sapendo che non era assolutamente lo stesso genere, dopo aver visto Luther mi sono subito catapultato su questa serie appena ho letto il nome del protagonista, ero davvero curioso, perchè sapevo che con questo prodotto, Elba, voleva portare la sua grande passione oltre alla recitazione.

Il risultato non è dei migliori, Idris Elba interpreta un vecchio DJ che non è più sulla cresta dell’onda ma che vorrebbe tornare famoso e in testa alle classifiche come un tempo.

La serie si perde quasi subito ed è difficile capirne sia il genere che l’obiettivo, non si capisce bene cosa voglia mostrare e quale storia voglia raccontare. essenzialmente non succede mai nulla di eclatante e niente che muova la trama in un direzione, non penso sia scritta male ma penso sia scritta senza una direzione ben precisa.

A tratti sembra essere stata fatta senza troppa voglia e davvero senza sapere cosa stessero facendo, non ci sono battute coinvolgenti e i personaggi sono scarni e piatti, a volte pure senza un nesso alla trama.

Lo trovata carina solo nella forma e nella regia, semplice con dei bei colori e in generale ti mette allegria, si regge solo in piedi perchè c’è Idris Elba perchè il contorno è davvero poca cosa. Mi dispiace che questa piccola “voglia” di portare una sua passione sullo schermo sia svanita in una sola piccola prima stagione ma è davvero una serie troppo piatta e inconcludente.

Sono sicuro che l’intenzioni erano buone e l’obiettivo era quello di mostrare una realtà nascosta come quella dei vecchi DJ che vorrebbero tornare agli anni 90′, però non riesce a prenderti e a coinvolgerti.

Consiglio di guardarla se sei fan di Idris Elba, perchè in fondo il suo personaggio è ben riuscito!