QUATTRO CHIACCHIERE: Due dei registi più amati degli ultimi anni, ritmo alto, deciso, azione e divertimento, è forse questo il modo giusto di fare cinema oggi?
James Gunn è un Americano nato nel 1966, fa un po’ di tutto, anche il musicista arte fondamentale nei suoi film, mentre Guy Ritchie è un Britannico nato nel 1998, meno poliedrico ma anche lui autore dei film che dirige.
Ovviamente hanno stile differenti ma certi versi anche molto simili, sembra infatti che entrambi abbiamo capito come fare film che stiano a passo con i tempi, in mondo dalla soglia di attenzione bassissima e in cui la profondità deve passare in secondo piano, facendo una scrittura dei personaggi dettagliata e caratteristica.
Entrambi lasciano il loro segno distinto sulle proprie opere, la loro regia si vede e hanno muno stile ben preciso, ritmo alto, ironia, azione e una musica che spesso da ritmo alle cose. Personaggi particolari, con molte sfumature, anch’essi quasi delle caricature del mondo reale, con un mix vincente di divertimento e violenza caotica.
Entrambi sono condizionati dal mondo da cui vengono, quindi un Gunn più Americano, con un’ispirazione quasi da Michael Bay e a volte da Tarantino e invece un Ritchie, più inglese e composto con una ispirazione a James Bond o da Holligans, sia il film che la realtà stessa. James Gunn tratta di supereroi di storia assurde e fantasiose dai colori psichedelici e da scenografie davvero emozionanti, mentre Guy Ritchie tratta spesso di gangster, criminali o di spie e missioni segrete, anche lui come il collega, non dimentica di metterci un tocco di colore, con una cura al dettaglio molto particolare.
Ovviamente non si può dire con certezza che sia il modo giusto di fare cinema, anche perché in realtà non c’è un modo giusto per farlo, ma entrambi hanno sicuramente trovato il modo giusto per intrattenere il pubblico moderno. Un pubblico spesso complicato e pretenzioso. Sono dei registi anche tanto discussi, spesso troppo esaltati, altre volte troppo denigrati, eppure bene o male non sbagliano un colpo.
James Gunn è sicuramente più famoso e cinematografico, mentre Guy Ritchie ormai e più per lo streaming, con i suoi prodotti che ci arrivano in Italia sulle piattaforme streaming, anche qui un mistero, perché anche Ritchie ha fatto cose più commerciali come Sherlock Holmes, King Arthure Aladdin, eppure con gli ultimi film, almeno qui in Italia, passa solo praticamente online, sminuendo un po’ il suo lavoro.
Il loro segreto e punto principale è il ritmo elevato con cui è difficile annoiarsi, in più c’è sempre una piacevole e divertente ironia nei loro film, non mancano le battute e personaggi alquanto assurdi e particolari. Sono maestri nel rendere i film una splendida playlist musicale, con scene d’azione davvero ben congeniate.
Il cinema è arte e loro la fanno bene e in modo sicuramente moderno stando perfettamente a passo con i tempi, ultimamente ogni film che esce ha degli spunti interessanti e risulta essere piacevole e coinvolgente. Gunn ha espresso tutto e stesso in Suicide Squad e ha concluso alla perfezione Guardiani della Galassia. Ritchie ha raggiunto il mix perfetto con The Gentlemene creato altri prodotti interessanti come Operation Fortune e Wrath of a Man, in attesa di poter vedere The Covenant.
Sono due registi che ammiro e apprezzo molto, ma prima di tutto sono autori di altissimo livello, che anche con un soggetto tra le mani, riescono a creare dei prodotti che sembrano davvero originali e nuovi. Se vi state annoiando, guardatevi uno dei loro film.
Guardiani della Galassia Vol. 3 è un film del 2023 terzo capitolo della saga, scritto e diretto da James Gunn. Il film per eccellenza nell’universo Marvel, una saga che potrebbe diventare anche Cult negli anni a venire.
Un ritmo, una musica e una sceneggiatura fluida e divertente che rendono questo terzo capitolo forse il migliore della saga e uno dei migliori di tutto l’MCU. James Gunn fa ancora centro e sembra non sbagliare ancora un colpo. Un mix perfetto tra azione divertimento e anche qualche piccolo momento commovente, con la famiglia e l’amicizia un po’ al centro della trama. Un film che non annoia mai, ci viene presentato il terribile e violento passato di Rocket, sfruttato per degli esperimenti, mentre i guardiani vanno in missione per salvargli la vita. Gomora senza i ricordi di un’altra dimensione futura, e il resto del gruppo che è sempre più unito e forte.
C’è un ottimo livello di recitazione da non sottovalutare, il villain è alla ricerca della perfezione della specie, un cattivo scienziato che sperimenta e distrugge intere razze per questo unico scopo. James Gunn la perfezione la ottiene con pellicole sempre molto divertenti ma che sanno anche far riflettere, trovando anche un piccolo spazio contro lo sfruttamento degli animali.
Proprio come un walkman la trama e il ritmo seguono l’evolversi della playlist con una selezione accurata e precisa di un sacco di canzoni meravigliose che regalano colore a tutta la pellicola. Questo terzo capitolo è appunto la somma di tutte queste caratteristiche, enfatizzate dal fatto che potrebbe essere un addio. C’è felicità, malinconia e un forte e stretto abbraccio al pubblico che non può che sentirsi parte del progetto Marvel più ambizioso e meglio riuscito, quello che ha dato una direzione a tutta la MCU, che ha reso famoso un autore di cinema di livello assoluto come Gunn, quello che ha dato una spinta decisiva ad un attore come Chris Pratt.
Guardiani della Galassia vol. 3 è anche il migliore a livello di regia con scene ben studiate e con una scena di combattimento in un tunnel dell’astronave con la squadra al completo che a livello di regia è davvero un piccolo capolavoro con un particolare piano di sequenza che sinceramente non ti aspetti in un film così.
Una boccata d’aria in un universo cinematografico che inizia un po’ a vacillare. Un insegnamento un po’ per tutti di come vanno fatte determinate cose, pellicole e saghe per ottenere questi risultati.
Ant-man and the wasp: quantomania è un film del 2023 diretto da Peyton Reed e tratto ovviamente dai fumetti marvel, terzo film con protagonista la “formica” Avengers Scott Lang alias Ant-man interpretata da Paul Rudd.
Questo film serve principalmente per introdurre un nuovo potente nemico nell’universo Marvel, Kang il conquistatore, interpretato da un ottimo Jonathan Majors. La trama del film si svolge praticamente tutta nell’universo quantico, questo rende il film molto fantasioso e particolare, con somiglianze che vanno da star wars e a tratti con guardiani della galassia. Un film con una trama che funziona abbastanza, in cui tutti i protagonisti si ritrovano intrappolati nell’universo quantico e devono trovare il modo per uscire e per impedire a Kang di uscire da quel luogo.
La troppa computer grafica rende quasi il tutto un film di animazione, a volte colpisce per la sua bellezza, ma per la maggior parte del tempo non meraviglia più di tanto e tutto appare fin troppo finto tanto da non sembrare un film Marvel. La trama funziona ma quel che manca ultimamente a questi film è la mancanza totale di un vero e proprio protagonista. Ant-Man non riesce a conquistare il pubblico nonostante la sua simpatia e questo fa perdere un po’ di punti a tutto il film, come spesso accade in questa fase dell’universo Marvel.
Siamo un po’ tutti “sazi” di questo mondo, ma bisogna ammettere che in generale la qualità di questi film è sempre di ottimo livello e si prestano sempre molto bene alla visione nelle sale, il loro punto di forza, di funzionare insieme come una serie e di finire con un cliffhanger ha ancora il suo effetto e questo è sicuramente un punto a favore. Nel complesso risulta essere forse uno dei migliori tre con protagonista Scott Lang, forse per la presenza di un villain più convincente.
Il punto focale rimane Kang, che però convince solo a tratti, dovrebbe essere il “nuovo Thanos” ma non sempre da quell’impressione di essere così forte, passa da creare terrore ad essere lui spaventato e innocuo. Un villain che non fa altro però che creare confusione, con spazio e tempo che ormai non esistono più e con concetti talmente fantascientifici da rendere il tutto forse troppo complicato e meno interessante.
Nonostante la sua “banalità” Ant-Man rimane sempre un passaggio chiave per l’universo Marvel, lo era stato nelle altre fasi e lo è ancora adesso, la tecnologia presente nel film è un punto cruciale nelle diverse trame della MCU.
QUATTRO CHIACCHIERE: Notizie dal mondo delle serie e del cinema, come è iniziato il 2023 e cosa ci aspetta.
Proprio come super Mario che curiosa e guarda i funghi con sguardo di stupore, siamo ormai pronti ad entrare ufficialmente nel nuovo anno anche a livello di visione cinematografica e di serie tv. Dopo un 2022 di altissimo livello non sarà facile mantenere lo stesso livello, tra grandi ritorni e grandissime novità e delusioni.
Molti film già li conosciamo, torna Nolan con il suo film sulla bomba atomica, Oppenheimer, poi c’è appunto Super Mario, Indiana Jones, Mission Impossibile, Guardiani della Galassia 3 e tanti altri titoli interessanti e meno popolari, si sfocia poi con Dune che arriva in autunno e pronto a stupire e meravigliare come il primo capitolo.
Un anno insidioso perché va a toccare elementi importanti del cinema come ad esempio Indiana Jones, con i fan già pronti ad assalirlo, diretto da James Mangold il trailer è già riuscito a dare quel sapore nostalgico che non è affatto male. Però è sempre un rischio, ma ci dovremmo fare l’abitudine perché nell’aria c’è pure un reboot di Harry Potter, i fan sono ovviamente contrariati, ma la Warner Bros. sembra ben decisa a portare avanti questa possibilità.
Mission Impossible diventa una vera e proprio saga lunghissima con una marea di film e con un Tom Cruise in super forma che si getta con la moto in un dirupo, con molta destrezza e gioia, film che promette bene dal punto di vista dell’azione, come sempre. Poi ci sarà l’ultimo capitolo di una delle saghe più lunghe e seguite del cinema, quella di Fast and Furios, ultimo capitolo girato anche molto in Italia l’anno scorso e protagonista di diversi leak delle riprese.
Il film più atteso forse rimane quello del caro buon vecchio Christopher Nolan, alle prese questa volta, come con Dunkirk, con una storia vera, dal fascino criptico, e che non è mai stata approfondita più di tanto. La storia della nascita dell’arma di distruzione di massa più letale di sempre, la bomba atomica. Anche questo sicuramente visivamente spettacolare con un cast eccellente.
La DC comics ha diversi progetti in mente, più difficile capire la loro data di uscita, mentre Henry Cavill si sposta nel mondo Marvel, lo rivedremo su Netflix con la terza e sua ultima stagione di The Witcher. Netflix punterà anche sui sequel, magari in arrivo la seconda stagione di Squid Games? Per adesso ha appena messo fuori qualche prodotto interessante ma non del tutto eclatante. La notizia della cancellazione della serie tedesca 1899 ha lasciato tutti un po’ sconcertati perché era una serie che aveva necessità di essere sviluppata. Può essere che la sceneggiatura della seconda stagione non convinceva del tutto.
Il mondo delle serie tv sembra un po’ rallentare, rispetto ad un cinema che vive di sequel e reboot e con prodotti visivi sempre di ottimo livello, con la Marvel a tenere insieme i pezzi. Ci pensa la HBO a farsi avanti, e dopo il successo di House Of Dragon si butta nel terreno più insidioso e adesso a gennaio esce con The Last Of Us, serie tratta da due videogiochi meravigliosi, pieni di fan agguerriti per distruggere la serie. Si parla anche del nuovo True Detective, con Jodie Foster, in uscita forse il prossimo autunno. HBO dunque ci va pesante. Torna anche Lindelof (Creatore di Lost) con Mrs Davis e inizieranno pure le riprese dello Star Wars scritto da lui.
Uscirà anche un film tratto da una storia vera che parla di un orso fatto di cocaina che semina panico tra i turisti di un parco, un film che dal trailer appare tra il drammatico e il comico, pellicola curiosa che merita una certa attenzione. Si spera che il 2023 ci regali qualche bella novità, oltre a sequel come l’ultimo capitolo della saga di John Wick, con Keanu Reeves pronto ad ammazzare ancora tutti. In più interessante anche il terzo capitolo di Deadpool in cui rivedremo molto probabilmente Hugh Jackman nei panni di Wolverine.
Netflix parte con i sequel come anticipato già in precedenza, e quindi via con la nuova stagione, forse finale di YOU, il seconda di Tenebre e Ossa, lo spin off di Bridgerton, l’ultima stagione di The Crown. Su Amazon invece spicca The Citadel, serie tv che verrà prodotta in diverse versioni in diverse nazioni, creata dai Fratelli Russo e da Patrick Moran, in Italia Cattleya ha già iniziato le riprese, tra i protagonisti, Matilda De Angelis. In più Amazon non smette di spremere LOL fino a midollo e uscirà un programma comico Io sono Lillo, con protagonista ovviamente Lillo, che deve affrontare la sua nuova popolarità, tra gli ospiti tanti altri comici (Esce oggi).
Così tra grandi ritorni e qualche piccola novità ci apprestiamo ad affrontare il 2023 cinematografico e dello streaming, con la speranza che qualcuno fermi la crescita del prezzo degli abbonamenti e dei biglietti e che ci faccia godere di questa arte meravigliosa senza l’angoscia di perderci uno stipendio.
Black Panther: Wakanda Forever è un film del 2022 diretto da e co-scritto da Ryan Coogler. Il film è il sequel di Black Panther del 2018, che perde il suo protagonista Chadwick Boseman.
Questa pellicola è un lungo e grande tributo al compianto attore, un elogio di grande rispetto e con ritmi decisamente lenti dai toni tristi. Un lungo film che difficilmente riesce ad uscire da questo alone di tristezza e che spesso dopo qualche scena di azione torna nel rispetto del silenzio e dei discorsi che riguardano spesso il passato. La ferita lasciata dalla perdita dell’attore Chadwick Boseman è davvero grande e la si percepisce fin troppo per tutto il film.
I ritmi sono davvero fin troppo lenti e che spengono totalmente il film a tratti rendendolo davvero molto noioso e sembra non convincere mai del tutto. Gli scontri hanno la loro solita spettacolarità, ma anche qui la totale assenza di veri supereroi non convince del tutto. Un lungo funerale di più di due ore che stanza e annoia, ma che emotivamente ha decisamente il suo effetto. Una malinconia e un’angoscia ben trasmessa attraverso lo schermo.
Difficile mixare un mondo leggero come quello marvel con il difficile concetto di morte, di irrimediabile e irreversibile, un mondo fatto di immortali e in cui in generale la morte sembra un elemento lontano. Qui è presente e in parte l’obiettivo di questa pellicola è stato raggiunto, film visivamente spettacolare, con una cadenza di rispetto verso l’attore deceduto.
Come il primo, il mondo di Black Panther si divide un po’ dal resto dell’universo cinematografico della Marvel, con un film decisamente più impegnato e dai toni più seri e complessi. La colonna sonora curata da Ludwig Goransson è davvero bellissima, un vestito perfetto di questo film, che visivamente non tradisce le aspettative e che anzi riesce a stupire con fotografie acquatiche inaspettate.
Nel complesso rimane un ottimo tributo, ma allo stesso un film che arranca, che spesso annoia e che forse dura un po’ troppo. Visivamente come sempre bello, con una trama che comunque funziona anche se con qualche difetto.
QUATTRO CHIACCHIERE: Secondo gli ultimi dati, la piattaforma streaming di Disney ha superato Netflix per numero di abbonati, è già la fine di un’era?
Sono notizie interessanti e a dirla tutto ce lo aspettavamo. Negli ultimi anni Disney ha imposto il suo dominio su tutto ed è una di quelle case produttrici che ultimamente non ha sbagliato un colpo, o meglio ci ha illuso di non averlo fatto. Ha fallito e spesso, ma incassando sempre moltissimo, Disney non è solo un’azienda di produzione video, ma è un mondo di mille altre cose, il video, il film, la serie tv, serve solo per vendere i prodotti materiali, fisici.
Disney ha un modo di pensare e un modo di fare produzione film e video differente da Netflix, ha un obiettivo diverso e più possibilità di manovra. Netflix ha avuto un riscontro Marketing bello deciso e importante solo con Stranger Things, mentre la Disney ha l’universo Marvel e Star Wars che a livello di marketing e merchandising sono insuperabili. Dove arriva la vecchia creazione del signor Walt, non ce n’è per nessuno, si prende tutto, lo fa con forza e lo fa con un sistema di lavoro che funziona sempre.
Quindi hanno una diversità di obiettivi, come la differenza tra Netflix e Amazon, già presentata in altri articoli. In sostanza Netflix e poche altre, sono una di quelle società che sono nate e cresciute con il solo streaming, quello è il loro unico obiettivo, fare serie tv e film per avere più abbonati possibili. Ma ovviamente al pubblico non gli interessa l’obiettivo economico e strategico delle diverse piattaforme, ma il prezzo di abbonamento e l’offerta che il canale offre.
Partiamo dal semplice concetto che molti degli abbonati a Disney + sono anche abbonati Netflix, la differenza la si vede solo nelle famiglie, dove il telecomando lo tiene ben stretto il bambino e che sostanzialmente decide lui cosa vedere prediligendo sicuramente la Disney. Due abbonamenti o più in famiglia sono troppi, magari c’è pure lo sport da seguire e il prezzo degli abbonamenti diventa davvero sostanzioso a fine anno, quindi si predilige la scelta più economica e convincente con prodotti di altissima qualità, con un catalogo in continua espansione e con attori sempre di altissimo livello.
Disney investe un sacco di soldi, lo fa andando sul sicuro con prodotti che sa che riscuoteranno un sicuro successo, attori di altissimo livello, e serie tv che si ricollegano ad una base di fan solidissima e affidabile, continua la loro espansione del mondo Marvel e Star Wars. Un abbonato a Disney + troverà facce già viste e una qualità video e generale davvero di altissimo livello, non ci sono prodotti di serie b, tutto è costoso, bello e sfarzoso. La Disney è davvero l’unica piattaforma che ti porta il cinema a casa tua e non solo, ma grazie ai suoi universi narrativi riesce a collegare i due mondi. I film più visti al cinema sono quelli della Marvel, inevitabile che il canale streaming in tre anni, abbia avuto un successo clamoroso anche per il prezzo di abbonamento più accessibile.
Netflix è in crisi inutile negarlo, per le sanzioni alla Russia ha perso 700mila abbonati, e per il rincaro dei prezzi altri 600mila in USA e Canada e i dati europei non sono dei migliori, la concorrenza e forte e spietata come abbiamo visto e c’è bisogno di un cambio di rotta.
Le prime mosse annunciate sono state quelle di un abbonamento più contenuto e accessibile ma con la pubblicità al suo interno, penso che a molti utenti, pur di pagare di meno, non dispiacerà questa soluzione. In generale penso che sia giusto offrire più soluzioni possibili a livello di abbonamento, perché ognuno ha la propria necessità. Dichiarano lotta agli abbonamenti condivisi, ma ritengo che non sia quella la strada migliore, rischi solo di perdere molti abbonati. Netflix piace molto, ma nessuno è disposto a sacrificarsi troppo per esso, anzi ultimamente c’è molto odio nei suoi confronti, viene spesso sminuito e giudicato in malo modo.
QUANTITA’ O QUALITA’?
Questo è il dilemma che viene mosso verso Netflix, tutti, ormai da anni vogliono più qualità e meno quantità di prodotti, è una richiesta unanime ormai. Tutti reclamano che per il prezzo da pagare, Netflix offre solo prodotti di scarsa qualità, tantissime, troppe serie banali, di basso livello che non valgono “il prezzo del biglietto”.
Il problema di fondo è che guardando i numeri in realtà poi sembra che la maggior parte del pubblico preferisca i prodotti di bassa qualità, con gli ascolti record su serie e film davvero imbarazzanti, semplici e poco costose. Ormai il pubblico si fa influenzare dalla Top 10 e segue solo quella. Nel concreto i prodotti davvero belli sono pochi e quelli che ci sono vengono spesso ignorati. La serietà e la qualità porta spesso una lentezza e una profondità che non tutti gli abbonati sono disposti a sopportare e cosi ci si allontana da qualcosa di davvero bello e di qualità per tornare sulla quantità. Quella che offre Disney + una qualità e una leggerezza tipica dei prodotti Marvel, cosa che ne Netflix ne gli altri possono e riescono a raggiungere.
Il catalogo di Netflix è davvero vastissimo e forse si passano di più le ore a scorrerlo che ha guardare veramente i suoi prodotti, però magari ti imbatti in serie che sono già alla quinta stagione, serie che sai essere davvero belle ma che non ha voglia di stare lì a vederle tutti, poi ne vedi una da pochi episodi, una con una sola stagione e la guardi con la speranza che sia bella, ma con la consapevolezza che potrebbe fallire. Mi immagino un Breaking Bad se fosse iniziato su Netflix, con la sua prima stagione avrebbe fatto flop e molto probabilmente sarebbe finita lì, chiusa per il poco successo e ci saremmo persi forse la miglior serie di sempre.
Il fenomeno Dahmer, la serie sul famoso serial killer che sta facendo un sacco di record su Netflix è un fenomeno un po’ particolare, serie lenta, introspettiva che si discosta totalmente dalle più viste sulla piattaforma, eppure piace un po’ a tutti. Però basa il suo successo sulla storia vera che c’è dietro, con il pubblico che fa ricerche e si appassiona spopolando anche su tik tok. Netflix si ritrova per le mani un prodotto di cui aveva bisogno e utile per capire la strada che deve seguire.
Serve molta più qualità e meno quantità, le persone sentiranno che stanno pagando per prodotti di successo che altri che non si abbonano non possono vedere, devi sempre dare il senso di unicità ed esclusività al cliente, le persone si vogliono sentire esclusive. Abbassare il prezzo in modo deciso potrebbe riavvicinare molte persone, anche con la pubblicità, le persone vogliono risparmiare molto e saranno disposti ad averla, e chi farà l’abbonamento senza, si sentirà più ricco e importante, un effetto piscologico da non sottovalutare.
Disney non ha prodotti anonimi, non ha prodotti sconosciuti, ha tutti film e serie di alto livello con attori conosciuti, anche quelle nuove che escono sono tutte sponsorizzate da attori di fama e da personaggi di livello. Netflix lo fa con alcuni film, raramente con le proprie serie.
Un trucco che si usava tantissimo nel cinema degli anni 80′ e che si usa ancora adesso se è un film poco conosciuto, si usa l’attore come calamita per il pubblico, in modo da attirare il pubblico a sé. Un altro passo importante sono i grandi registi di cui Disney ha a disposizione e di cui ogni tanto Netflix ne fa uso. Apple si è presa Scorsese che adesso farà un film con Di Caprio, quello attira molto pubblico sicuramente. Netflix ha già fatto prodotti di questo tipo, ma si perdono facilmente nel catalogo con persone che sono perse nel guardarsi tre serie contemporaneamente.
Netflix deve fare prodotti vedibili che fanno parlare di sé sui social, prodotti che creano curiosità. Basta prodotti banali, frettolosi e senza senso, ci vuole qualità che possa essere ripagata dalle reazioni del pubblico.
Morbius è un film del 2022 diretto da Daniel Espinoza. Un film dell’universo Marvel ma gestito da Sony come alcuni dei film Spider-man. Un intrigato intreccio di diritti che spesso ci confonde e che divide i due mondi, con prodotti come Venom e appunto Morbius evidentemente differenti dai classici film Disney Marvel.
Morbius è stato sommerso dalle critiche dal primo giorno della sua uscita e in effetti, il film appena uscito su Netflix e schizzato primo in classifica per qualche giorno, ma vedendolo non è facile estrapolarne qualcosa di buono. Questo film effettivamente è il massimo esempio di un prodotto fatto tanto per fare, per fatturare un pochino. Spento, banale e senza senso, con solo qualche piccolo pregio nella recitazione di Jared Leto e nella colonna sonora che mi ha ricordato Hans Zimmer nei Batman di Nolan.
Morbius ha una trama banale e un po’ stupida, con lo scienziato malato da anni che vuole fare di tutto per salvare il suo migliore amico che ha la stessa malattia, tutto prevedibile e scontato. Una malattia del sangue che va curata con i pipistrelli, mix di razze, contaminazione e i due amici fraterni diventano una specie di vampiro. Ovviamente il Villain Michael Morbius non è il cattivo, perché come sempre, fanno i film sui nemici dei supereroi ma che sono a loro volta buoni e salvano tutti quelli che possono.
Questo film non convince, sembra davvero fatto senza voglia e spegne subito l’interesse dello spettatore. Manca una trama convincente e delle scene meno da videogioco e più dense e fatte con un po’ di cura, un abuso continuo di una pessima CGI rendono il film ancora più banale.
Doctor Strange nel multiverso della follia è l’ultimo film uscito nelle sale dell’universo Marvel, un universo sempre in continua espansione e con infinite possibilità. Film del 2022 diretto da Sam Raimi regista degli spider degli anni duemila con Tobey Maguire.
Il primo film era considerato per molti uno dei migliori della Marvel, anche un po’ diverso se vogliamo e forse uno di quelli meglio recitati, Benedict Cumberbatch è perfetto nei panni dello stregone che con le sue caratteristiche conquista un po’ tutto il pubblico.
Questo film, come nell’ultimo spider-man, ci butta a capofitto nel multiverso, nelle sue particolarità e potenzialità, infinite possibilità di casting, di comparse e di nuovi personaggi, ormai i film diventano curiosi anche per quello, pronti per essere stupidi da un attore nei panni di un super eroe.
La trama si collega in qualche modo alla serie tv Wanda Vision, ma non ne compromette la visione per chi non la vista. Wanda ormai è Scarlett Witch, rivuole i suoi figli e per farlo deve trovare il modo per viaggiare nel multiverso.
Una ragazzina, America Chavez ha questi poteri e sarà il centro della trama. Strange farà conoscenza con sé stesso degli altri universi e cercherà di salvare gli universi da una possibile ipnosi che potrà essere scaturita e comandata da Wanda. Speravo qualcosa di meglio, ma nel complesso mi è piaciuta la follia di questo multiverso, che non confonde è equilibrata, trasmette vera follia, ma senza inficiare la linearità della trama.
Il film stupisce con qualche bella comparsa, ma per il resto a parte qualche effetto visivo sempre di livello altissimo, non riesce a convincere del tutto, lasciando un po’ perplesso chi lo vede. Sembra che ormai la Marvel non abbia più personaggi e storie di cui vale la pena raccontare e questo rende il tutto forse un po’ noioso e alle volte un po’ banale anche se non lo è.
Mancano sempre Villain convincenti e finali che senza Cliffhanger non avrebbero molto senso e sarebbero alquanto deludenti. Nel complesso un buon film in perfetto stile Marvel con un pizzico di thriller horror inaspettato in una parte del film, ottimo il multiverso, ma forse siamo arrivati al limite della creatività vera e propria.
Questo è l’ennesimo film su uno dei supereroi più amati dell’universo Marvel. Spider-Man: No way Home è un film del 2021 diretto da Jon Watts e terzo capitolo della trilogia con Tom Holland nei panni del giovane Peter Parker.
Essendo uno dei tanti film, la trama aveva bisogno di una spinta, di qualcosa di differente che riuscisse a riportare al massimo potenziale questo supereroe, un altro film con solo lui protagonista avrebbe smorzato un po’ i toni, ma la Disney è riuscita a fare una campagna promozionale perfetta, ottenendo un ottimo risultato.
Questo film si presenta quindi come una assoluta novità, con un cast davvero molto ampio e di ottimo livello che cerca di dare il meglio di sé, alcuni per essere all’altezza delle loro interpretazioni altri come forma di riscatto. Un’ottima trama rende questo film forse uno dei migliori film Marvel, perché riesce a creare un giusto mix di nostalgia ed epicità. Un elogio, un tributo per tutto quello che è stato Spider-man per il mondo del cinema.
Spider-man rimane sempre un personaggio tormentato dal suo potere che mette in pericolo chi gli sta intorno e sembra sempre che lui faccia le scelte sbagliate. Tutti quelli intorno a lui rischiano la morte e non si capisce mai quanto sia davvero colpa sua o del mondo che riesce sempre ad essere malvagio con lui. La responsabilità di avere un determinato potere, anche questo film sottolinea più volte questo aspetto, non solo a parole ma anche nelle dinamiche della storia.
Tutto l’animo buono di Peter Parker che esce fuori con le sue scelte che mette davanti il bene comune a quello di sé stesso. Un Tom Holland più adulto e complesso, costretto a compiere scelte difficili ma che scopre il vero valore dell’amicizia e della vita.
Questo film è una carezza per i fan, ti conquista facilmente, convince chi lo guarda, non solo per la trama ma anche per la scrittura dei personaggi, con i nemici di Spider-man che lottano sembra tra il bene e il male dentro sé stessi. Un film che fa passare in fretta due ore e che vorresti rivedere un’altra volta con questo formato del multiverso.
Tanti personaggi e tutti ben collocati all’interno del film con una perfetta gestione di essi, il Goblin di William Defoe è sempre spettacolare, e anche tutti gli altri Villain tornano più in forma di prima e ben scritti.
Adesso che il multiverso è stato “aperto” la Marvel può aprire nuove dinamiche con infinite possibilità. Questo film lo consiglio assolutamente ai fan dell’uomo ragno, come si dice da queste parti, ma anche a chi vuole vedere qualcosa di visivamente bello e divertente.
Eternals è un film del 2021 co-scritto e diretto da Chloé Zhao, che fresca di Oscar si cimenta in un genere completamente diverso da quello per cui ha vinto l’ambito premio cinematografico, ma anche in questo caso è riuscita a lasciare la sua impronta artistica.
Gli eterni “aprono” ufficialmente la fase quattro di questo ormai immenso universo cinematografico. Un film che si distingue per molti aspetti rispetto ai film precedenti, non solo per lo stile registico, ma anche per la trama più complicata e con toni un po’ più seri e importanti. I film cerca di dare forza e carattere ai personaggi principali, gli eterni.
Esseri creati dai Celestiali per proteggere i pianeti da delle pericolose creature chiamate devianti. Tutta questa parte ci viene spiegata in poche righe introduttive in stile Star Wars per darci un’idea di cosa stiamo andando a vedere. Nel complesso non sembra di guardare in film Marvel, ma qualcosa di più complesso, meno impacchettato, rendendolo abbastanza spiazzante.
A livello di regia e di trama è uno dei film Marvel forse più completi e di livello, ma nel complesso i personaggi non hanno la popolarità dei precedenti, sono meno conosciuti e per questo è più difficile appassionarsi. L’impronta della regista è forte e rende il film con ritmi lenti ma emotivamente molto incisivi, non è un film leggero, tranne a tratti che l’ironia è sempre di ottimo livello e molto divertente. Il difetto più grande sono alcune scene troppo lente e inutili ai fini della trama, che non danno nulla alla crescita del personaggio.
Ottimo il colpo di scena verso la fine del film, molto ben studiato e sorprendente, bella la storia che convince quasi in ogni sua parte e non sembra mai esagerata tenendo conto del contesto. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, hanno una forte identità e questo dona molto carattere al film.
Un film che sicuramente dividerà il pubblico, tra entusiasmo e disfattismo, ma sicuramente è una ventata di aria fresca per un universo cinematografico che tendeva troppo a ripetersi con il rischio di diventare davvero troppo scontato. Eternals sembra un nuovo punto di partenza, un film che coinvolge premi oscar alla regia e con un cast molto ampio e di livello, anche se in questo caso specifico la recitazione non è stata delle migliori.
Eternals si distingue in tutto rispetto ai film Marvel precedenti, l’unica cosa in stile Marvel sono le battute e l’ironia che ogni tanto è presente nel film. Per il resto anche la colonna sonora ha un suo stile ben preciso, con toni anch’essa più seri e cupi, diretta da Ramin Djawadi.
Un film che consiglio a tutti gli appassionati del genere, ma non solo, perché questo film di Chloé Zhao ha delle caratteristiche che potrebbero piacere anche ai più critici, potendo diventare anche un prodotto di nicchia oltre che commerciale come l’universo in cui è ambientato. Un film che sicuramente farà parlare di sé, ma perfetto come nuovo inizio della fase 4.