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Quattro Chiacchiere

LUTHER-VERSO L’INFERNO: IN ARRIVO IL FILM SU NETFLIX

QUATTRO CHIACCHIERE: In arrivo a marzo su Netflix il film sequel della serie tv inglese con protagonista Idris Elba

Netflix ha appena fatto uscire il trailer del suo nuovo film che uscirà a marzo, un film sequel tratto dalla serie originale BBC, Luther, con protagonista Idris Elba nei panni di un detective un po’ sopra le righe in una Londra ormai avvolta nella criminalità.

Dal trailer non sembra cambiata la splendida fotografia che spesso contraddistingue fin da subito le serie inglesi, e non sembra nemmeno cambiato troppo Luther, che è forse il personaggio più iconico dell’attore. Essendo un film c’è sicuramente più movimento e azione rispetto alle stagioni precedenti e i personaggi hanno meno possibilità di svilupparsi e crescere. Vedere Andy Serkins nei panni di uno spietato serial killer mi fa ben sperare, attore preciso per quel ruolo.

Luther si trova in carcere dopo le vicende della serie, non è più un poliziotto, vuole indagare su un serial killer prima di essere nuovamente catturato, in pratica lotta su due fronti, ma farà di tutto per catturare quello che ormai non è solo un criminale ma una sua ossessione. La bellezza della serie era la sottilissima differenza tra bene e male, tra la “guardia e il ladro”, dal trailer sembra che questo elemento sia ben presente nella trama, con un Luther detective non ufficiale e addirittura inseguito dai suoi ex colleghi.

Purtroppo in produzioni di questo tipo di tende troppo a renderli dei film d’azione con il pericolo che il detective Luther diventi una sorta di Dominic Toretto, che picchia e spacca tutto e che può fare qualsiasi cosa, anche volare. Spero che si mantenga il realismo della serie, che ci mostra il lato oscuro dell’essere umano, e un detective tormentato che segue più le sue ossessioni che il suo dovere.

Questo è il personaggio migliore di Idris Elba e un’altra sua interpretazione nel ruolo è una bella notizia, il trailer sembra regalare degli spunti davvero interessanti, ma la piattaforma Netflix ha la brutta capacità di uniformare troppo i propri prodotti, mi piacerebbe vedere che un po’ di quel tocco inglese in stile BBC sia rimasto, com’è stato per Peaky Blinders o Sherlock.

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I CAME BY: THRILLER NON MEGLIO DEFINITO

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I Came By è un film del 2022 distribuito su Netflix, un Thriller diretto e scritto da Barak Anvari.

La trama di per sé parte da uno spunto abbastanza semplice, ma nel corso della storia si complica e a tratti diventa poco comprensibile, soprattutto nell’atteggiamento di alcuni personaggi. I colpi di scena sono spenti e non funzionano, non danno il giusto effetto. Gli eventi del film non danno le giuste emozioni, nonostante di fondo la storia è interessante e abbastanza originale.

Un ragazzo come gesto di ribellione e protesta entra di nascosto nelle case dei ricchi per fare dei graffiti sul muro, niente furti o altro, ma solo un segnale di protesta contro i poteri forti e il sistema. Una notte entra in una casa di un ricco e importante giudice, ma scopre davvero qualcosa di strano all’interno della sua casa, da quel momento gli eventi prendono una piega negativa.

C’è un buon livello di tensione, ma il film non è scritto benissimo e patisce un po’ questa situazione, i personaggi sono caratterizzati male, a singhiozzo, appena sembra di averli compresi fanno scelte contrastanti e bizzarre. Alcuni punti rimangono aperti e non si capisce appieno lo scopo del film, che sostanzialmente fallisce nel suo intento. Ha degli elementi da apprezzare e nel complesso risulta comunque un film apprezzabile, nulla di troppo pretenzioso che ti tiene abbastanza interessato a ciò che succede. Si perde nel dettaglio, nei dialoghi e nella marea di film di questo livello presenti nel catalogo Netflix, il classico film che rimane sulla sufficienza, ma che non scende nemmeno nella spazzatura.

Un thriller che non sa del tutto cosa vuole fare, che vuole dare di più ma che alla fine risulta semplice e da prendere per quello che è, si poteva fare sicuramente meglio, ma nel complesso è un film godibile, senza troppe aspettative.

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THE PALE BLU EYE – I DELITTI DI WEST POINT: UN CLASSICO GIALLO DA NON PERDERE

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The Pale Blue Eye – I delitti di west point è un film del 2022 scritto e diretto da Scott Cooper, distribuito da Netflix, questo film è una piccola perla che ricalca lo stile dei classici gialli dei primi del 900′. Liberamente tratto dall’omino romanzo di Louis Bayard.

La trama si sviluppa nel periodo storico della prima metà dell’ottocento, dove lo stato americano era agli albori e i casi di omicidio venivano spesso trattati con molta superficialità. Il protagonista è un detective famoso nella sua zona, Augustus Landor interpretato da Christian Bale. Deve indagare su un misterioso caso di suicidio, in cui poi la vittima è stata violata e a cui hanno asportato il cuore. Questo strano caso accade in una accademia militare che non può permettersi che succedano delle cose del genere ai propri cadetti. Faremo anche la conoscenza di un giovane famoso scrittore Edgar Allan Poe (Harry Melling), membro dell’accademia e aiutante improvvisato del detective.

Questo film mantiene dei bellissimi toni classici del genere e l’indagine è molto intrigante, la fantasia e il realismo dato grazie alla presenza di un personaggio storico, danno un tocco in più e rendono la trama davvero molto realistica. Non si capiscono bene i tempi e gli spazi, le distanze tra l’accademia e l’abitazione del detective ad esempio e ci ritroviamo man mano in una situazione inaspettata. Nonostante la lunga durata del film, appena più di due ore, sembra che l’evoluzione in sé sia quasi fin troppo veloce perché è difficile capire quanto tempo trascorre nella storia.

I personaggi sono ben caratterizzati e un a fotografia fredda rendono bene l’idea della location innevata e fredda come il destino delle vittime. C’è un forte e bellissimo contrasto tra la crescita e l’inizio della vita di Poe e invece la fine e il lento declino della vita del detective. A tratti un po’ Sherlock Holmes e un po’ Poirot, questo film ha la capacità di riportarti indietro nel tempo e nonostante le poche comparse e le poche location funziona alla perfezione.

Una piccola perla per gli amanti del genere, con un plot twist finale davvero bene congeniato di alto livello, davvero difficile da prevedere, come sempre in questo genere, il caso sembra che non sia mai risolto del tutto, fino all’ultimo secondo del film. Nel complesso davvero un ottimo film, che nasconde bene i suoi difetti e riesce ad esaltare i suoi pregi, merita di essere visto e apprezzato, anche se forse e per fortuna, un po’ in contrasto con i ritmi e i tempi moderni.

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GLASS ONION – KNIVES OUT: RIAN JHONSON FA ANCORA CENTRO.

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Glass Onion – Knives Out è un film del 2022 scritto e diretto da Rian Jhonson e sequel del primo film Knives Out – cena con delitto. Il film è distribuito da Netflix che ne ha pagato i diritti di produzione e distribuzione per una cifra davvero importante, segno di come il canale streaming punta su questo prodotto.

Il cast stellare e il successo del primo film attira sicuramente l’attenzione del primo film, ovviamente del primo capitolo rimane solo il detective Benoit Blanc interpretato da un ottimo Daniel Craig. Detective che se vogliamo un po’ una parodia dei classici detective Noir. Poi tra gli altri ci sono Edward Norton nei panni di un miliardario un po’ eccentrico, Kate Hudson, Dave Bautista, la bellissima Madelyn Cline che dopo sto film inizierà sicuramente ad aver successo e tanti altri attori di spicco.

Questo sequel riesce a mantenere le caratteristiche del primo film, aggiungendo forse un po’ più di ironia, con situazioni davvero divertenti e con l’omicidio che viene preso con leggerezza, le somiglianze con il gioco da tavolo Cluedo sono evidenti, ma viene rivisitata la classica cena con delitto, rendendo la trama di contorno davvero interessante. Con eccentrico miliardario che ogni anno organizza con i suoi vecchi amici una cena con delitto in diverse parti del mondo, questa volta la fa in Grecia, nella sua isola privata, in una villa con una gigantesca cipolla di vetro sul tetto.

Nonostante il cast stellare e l’ottima regia, la cosa che colpisce di più, come nel primo film, è la scrittura, il film è scritto davvero bene e anche sta volta sembra che Rian Jhonson riesca esprimere tutto sé stesso e la sua creatività. Anche qui la trama si sovrappone tra passato e presente e ci mostra diverse angolazioni della stessa scena, ogni movimento dei personaggi e monitorato ma ci viene mostrato in momenti diversi del film. Rispetto al primo film il caso è meno difficile e intrigante, ma ha una storia dietro più forte e convincente, meglio narrata e più completa. I personaggi sono ancora scritti molto bene, tutti legati uno dall’altro e soprattutto legati al miliardario loro amico.

Un format che sicuramente funzionerà ancora, se Jhonson avrà ancora idee di questo valore, questo sequel a qualcosa in meno del primo, ma anche elementi in più che lo valorizzano, l’ironia è migliorata e sta prendendo forma un genere tutto suo e anche abbastanza iconico, uno dei film con cast corale meglio gestito, che mescola diversi elementi e generi in modo impeccabile.

Per Knives Out 2 avevo grosse aspettative e direi che sono state ampiamente superate. Un film che consiglio a tutti e che nonostante non abbia nulla di natalizio, si colloca perfettamente in questo periodo, bello da vedere tutti assieme in compagnia. Quindi bravo Rian Jhonson, hai fatto ancora centro!

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DAY SHIFT – A CACCIA DI VAMPIRI: UNA COMMEDIA HORROR DAI TONI VIVACI

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Day Shift è una commedia horror del 2022, diretta da J.J.Perry al suo esordio alla regia e scritta da Tyler Tice e Shay Hatten.

La storia di questo film segue le vicende della vita di Bud Jablonsky (Jamie Fox) un cacciatore di vampiri nella San Fernando Valley, rivendendo i denti delle sue “prede” al mercato nero. Un mondo realistico, dove però si nascondono molti vampiri con diverse origini, tipologie e classi sociali. Il film parte decisamente con un ritmo alto, con grande azione e con un duello tra il protagonista e un vampiro. La azione del film è ottima e ne è la sua caratteristica migliore, ti tiene sveglio e attivo e visivamente è molto soddisfacente.

Il lato comico non è male e ben si adatta a questo tipo di trama, si ha senso dell’orrore in ciò che si vede, ma anche divertimento nel modo in cui viene trattato. La coppia Dave Franco e Jamie Foxx funziona, è divertente e utilizza cliché già visti, come quello poliziotto esperto e poliziotto incapace. Anche Snoop Dogg da un tocco in più al film e te lo fa prendere con un po’ più di leggerezza, lui interpreta una leggenda tra i cacciatori dei vampiri.

La trama funziona, facile da capire con grandi picchi di azione e qualche battuta ad alleggerire il tutto, ricordo molti altri film, ma allo stesso tempo riesce a rendersi unico, particolare in alcune scelte su cui non bisogna farsi troppe domande. Come ad esempio in base a cosa un vampiro tende ad essere buono o cattivo.

Nel complesso è un film che funziona, ma lo vedo sempre come un film adatto a Netflix più che al cinema, purtroppo non ha nulla di spettacolare è sicuramente un film che funziona ma nulla di più, adatto agli amanti del genere o chi vuole avvicinarsi agli horror a piccoli gradi.

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FALLING FOR CHRISTIMAS: UN CLASSICO (ANCHE TROPPO) FILM DI NATALE

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Falling for Christmas è un classico film di natale del 2022 distribuito da Netflix e diretto da Janeen Damian al suo esordio alla regia. Tra i protagonisti c’è il ritorno della tormentata Lindsay Lohan.

La Lohan interpreta in questo film una ricca ereditiera, figlia di un grande imprenditore e proprietario di un sacco di hotel e resort. Per natale si ritrova in montagna, in un resort di lusso, pronta ad accogliere il suo ragazzo influencer, viziato come lei. Dopo aver battuto la testa ha un’amnesia che le cambierà la vita.

Un film estremamente leggero, in certi casi anche fin troppo, la trama ricalca perfettamente i classici film di natale in ogni suo aspetto e la semplicità della regia, della fotografia e di un po’ tutto il film in ogni suo aspetto e quasi spiazzante, fin troppo bassa anche per Netflix. Sembra un classico film di natale che le piccole case di produzione fanno per racimolare qualche soldo.

Giustamente non si aspetta nulla da un film del genere, ma in certi casi si rimane comunque delusi dalla bassa qualità delle riprese e da una recitazione molto piatta e a tratti falsa, non del tutto autentica. Il lato positivo è che riesce a trasmettere una bella atmosfera di natale, ed è così semplice che diventa quasi piacevole da vedere mentre si fa una chiacchiera con gli amici, un qualcosa di sottofondo che ogni tanto ti fa fare qualche piccola risata.

A parte la giusta atmosfera Natalizia c’è poco da salvare, Netflix dovrebbe puntare si su questo tipo di film, ma con magari delle produzioni leggermente più impegnative.

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RAPINIAMO IL DUCE: UN HEIST MOVIE ALL’ITALIANA

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Rapiniamo il Duce è un film italiano del 2022 diretto da Renato de Maria e distribuito da Netflix. Nel cast troviamo attori come Pietro Castellitto, Matilda de Angelis, Isabella Ferrari e Marcello Macchia (Maccio Capatonda).

Fin da subito dalle prime scene, questo film fa fatica a trovare una propria identità, si può definire un Heist Movie con toni da commedia. Il periodo narrato e critico, drammatico, ma anche liberatorio, essendo ambientato alla fine della seconda guerra mondiale.

Un gruppo di ladri organizza un grande colpo ai danni del duce, rubando a Milano l’oro e i tesori dei fascisti prima che vengano spostati in Svizzera e nascosti. Solite dinamiche con la creazione della squadra e la ragazza che fa l’infiltrata tra i pezzi grossi del “nemico”. Una trama che funziona ma che si confonde un po’ in un montaggio forse un po’ troppo azzardato. Una regia a tratti davvero apprezzabile e in altri disordinata e un po’ brutta. Anche i dialoghi sono un po’ poveri con personaggi un po’ da fumetto, ma che nel contesto non stonano più di tanto.

Man mano che si prosegue con il film si nota sempre di più la leggerezza, non si vede troppa violenza e nel complesso è tutto molto scherzoso. Ci sono anche delle piccole battute e dei piccoli momenti di comicità. Mi è piaciuta l’idea di farlo un po’ così leggero, stile fumetto anni 50′. Alcuni personaggi sono carini e divertenti, come quello di Maccio Capatonda, ma anche quello interpretato da Tommaso Ragno ha un suo perché.

Ho trovato molto bello il montaggio audio, la scelta delle canzoni e la colonna sonora, davvero una piccola chicca le due canzoni cantante da Matilda de Angelis, le ho trovate davvero belle e che si incastravano perfettamente nella situazione del film.

Nel complesso un film piacevoli, con i suoi pregi e suoi difetti, sono quei film da sei in pagella, che non deludono, ma nemmeno ci meravigliano per la loro bellezza e iconicità.

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THE GOOD NURSE: UN PARTICOLARE SERIAL KILLER

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The Good Nurse è un film del 2022 distribuito da Netflix diretto da Tobias Lindholm e tratto dalla crime story di Charles Cullen, un serial killer che uccideva le sue vittime grazie al suo ruolo di infermiere in diversi ospedali. I due infermieri protagonisti sono interpretati da Jessica Chastain e Eddie Redmayne.

Il film segue le vicende di una storia vera, un’infermiera con problemi al cuore, intuisce che il suo nuovo collega nasconde qualcosa di spaventoso, dopo una morte sospetta nel suo reparto, la donna proverà a smascherare il suo collega e ormai amico per capire se è lui a commettere gli omicidi. Purtroppo si scopre che molti ospedali pur intuendo la situazione non denunciavano Cullen ma semplicemente lo licenziavano, lui trovava sempre lavoro e continuava nelle sue particolari uccisioni. Charles Cullen iniettava dosi di insulina o alterava le flebo negli ospedali per provocare vittime, è stato accusato di 29 vittimi ma si teme che possano essere anche più di 400.

Una storia particolare e delicata da raccontare, questo film lo fa con i giusti toni e i giusti ritmi avendo un grande rispetto per la morte e per le vittime e concentrandosi di più sulla vita e il coraggio di un’infermiera che è stata l’unica ad avere il coraggio di affrontare questa situazione e di aiutare la polizia. I suoi problemi di cuore, l’attesa di un’operazione che non poteva fare per mancanza di assicurazione sanitaria. Tutto era estremamente complicato ed è anche un po’ una denuncia al sistema sanitario americano.

La recitazione è ottima, c’è un po’ una mancanza generale di emotività, il film non riesce del tutto a tramettere le giuste sensazioni, le due ore passano in fretta nonostante a tratti sia un po’ noioso, ma non c’è mai una vera sensazioni di angoscia, di pericolo, sembra tutto molto pacato e ovattato, come se ci fosse una dose di morfina anche per chi guarda il film.

Netflix punta nuovamente sui serial killer e anche questa volta lo fa ancora da un punto di vista differente, meno violento, molto pacato nei suoi modi. Una donna forte come protagonista che nonostante le difficoltà prova a far emergere la verità. Un film un po’ per tutti, lento e riflessivo, senza violenza ma che ha molto rispetto per le vittime e per la morte, una storia vera particolare, di cui non si conosco ancora le vere motivazioni dell’assassino.

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LA RAGAZZA PIU’ FORTUNATA DEL MONDO: UN FILM MOLTO INTENSO

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La ragazza più fortunata del mondo è un film del 2022 diretto da Mike Barker e scritto da Jessica Knol che è anche l’autrice del libro da cui è tratto il film. Non avendo mai letto il libro o appreso informazioni a riguardo, leggendo la trama del film ci appare un po’ come un thriller, ma in realtà è un drama di denuncia molto profondo e intenso.

Mila Kunis interpreta una donna tenace e bella che ha fatto carriera e sta per diventare una giornalista di successo e sposarsi con un uomo bello, ricco e altolocato. La sua serenità verrà messa a dura prova quando un programma true crime, vuole la sua testimonianza per gli eventi del suo passato.

Molto bella e intensa l’escalation degli eventi, nel corso del film ci vengono dati solo pochi indizi su cosa sia successo nel passato della protagonista, che ci viene mostrato in piccole scene, con i suoi ricordi di quegli anni al liceo. Si intuisce che è successo qualcosa di grave e che un ex compagno la accusa di essere la colpevole di ciò che è accaduto. Un film che riesce a mantenere dei toni abbastanza leggeri e che strizza un po’ ai thriller più classici, ma che più va avanti si trasforma in un intenso drama di denuncia sociale, con al centro una forte resilienza femminile.

Gli argomenti portati sullo schermo sono molto seri e tosti, si parla di stupro di gruppo, di bullismo, e di una sparatoria nel liceo. Ci viene mostrato anche l’intensità e la gravità di alcuni momenti, cosa che troppo spesso in molte serie e film viene evitata. Questo film nel finale va dritto al punto, nonostante la situazione è facile empatizzare con la protagonista, con il suo dolore e soprattutto con la sua forza, la voglia di riscatto e il senso di liberazione finale.

Una vita estremamente difficile segnata dagli eventi, le paure e le insicurezze che si portano dietro e si trascinano dietro pesantemente fino ad eventi importanti come al proprio matrimonio. La maschera che indossiamo diventa parte di noi stessi, perdiamo gli obiettivi e non ricordiamo più chi siamo realmente, con il dolore ben nascosto e soppresso più del dovuto.

Un film molto intenso nei suoi argomenti, che fa riflette e su cui è giusto soffermarsi a valutare ciò che succede, come è perché, c’è dentro tanta sofferenza, ma anche una rinascita, un riscatto finale, con una scena davvero intensa, reale e densa di significato. C’è tempo di tenere il dolore con sé e tempo di condividerlo, per aiutarsi a vicenda, per dare coraggio alle persone che non ne hanno e per salvare altre persone che potrebbero essere in pericolo.

Un bel film, ben scritto, che i giusti toni e tempi, inaspettatamente bello.

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SPIDERHEAD: INTERESSANTE MA CONFUSO

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Spiderhead è un film del 2022 diretto da Joseph Kosinski e si basa sulla breve storia dispotica, “Escape from Spiderhead” scritta da George Saunders. Questo film vedo come protagonisti quasi assoluti, Chris Hemsworth e Miles Teller.

La trama, la grafica e gli attori incuriosiscono, infatti sta avendo davvero molto successo su Netflix, Spiderhead si pone come un film ampio, visivo e complicato, a in realtà e molto semplice, con pochissimi attori e scenografie ma molto confusionario in certi suoi aspetti. Ci si perde facilmente in dialoghi e in storie che non portano a nulla, il colpo di scena finale si perde un po’ nella banalità del prodotto stesso.

Chris Hemsworth intrepreta un visionario scienziato Steve Abnesti che fa esperimenti con dei farmaci in una prigione speciale, isolata su un’isola in mezzo al mare. Miles Teller interpreta Jeff, un giovane ragazzo finito in quella struttura per avere ucciso due amici schiantandosi con l’auto ubriaco. Abnesti testa dei farmaci che modificano le emozioni umane, e può controllarle semplicemente calibrandole dal suo smartphone. Il progetto sembra grandioso e pieno di persone dietro a questa scienza, ma a poco a poco si intuisce che nulla e del tutto come sembra.

La trama di per sé è interessante, ha un ottimo punto di partenza ma si perde un po’ nelle reazioni e dinamiche dei due protagonisti, il colpo di scena finale non ha tutto quel potere che dovrebbe avere perché essenzialmente non cambia del tutto il concept iniziale del film e il fatto che bene o male, i carcerati hanno firmato un contratto per essere delle cavie. Il personaggio di Chris è più coerente ed è il vero protagonista del film.

Il senso di chiusura e claustrofobia che dovrebbe trasmettere il film, viene mitigato da scene grottesche e divertenti, tutto con sempre un certo alone di serenità. Bello e divertente vedere come ogni farmaco cambi l’atteggiamento delle persone, come se fosse una droga potente e immediata. Una scenografia semplicissima non penalizza il film, ma alcuni dialoghi sono davvero inconcludenti e le reazioni in generale appaiono un po’ sproporzionate, creata e spinte per il colpo di scena finale. Un film da cui all’inizio ti aspetti di più ma man mano che passa ti rendi conto della sua estrema semplicità. Confuso un po’ in momenti cruciali del film, dove non si capisce bene cosa stia succedendo e dove è difficile comprendere bene la reazione di alcuni personaggi. La regia è buona, la recitazione pure.

L’idea cardine è molto interessante, con questi farmaci che sono in grado di comandare l’umore e la reazione delle persone, per essere felici, tristi o addirittura innamorati persi e attratti sessualmente basta un click sul cellulare. Svanito l’effetto del siero, si ritorna come prima.

Un film che attira sicuramente l’attenzione, ma che già dopo qualche minuto inizia a convincere un po’ meno. Nel complesso un buon film, con evidenti difetti e con una semplicità di base che lo penalizza un po’ in alcuni suoi aspetti. Bello lo spunto inziale ma portato avanti in modo un po’ confuso e con strani cambi di rotta, come se la trama fosse stata modificata strada facendo.