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THE LAST OF US: RECENSIONE SESTO EPISODIO, UNIONI E DIVISIONI

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The Last Of Us con il suo sesto episodio, ci mostra un nuovo aspetto della vita dopo la pandemia. Un villaggio totalmente autonomo e popolato in cui sembra che il tempo si sia fermato a prima che il fungo infettasse tutto il mondo. I posti isolati sembrano riuscire a sopravvivere con piccole città che vanno avanti con la propria vita. E qui che Joel incontra suo fratello e si confronta con il proprio passato, rendendosi sempre più conto di quanto sia importante per lui Ellie.

Questo è forse l’episodio con la fotografia più entusiasmante, molto naturale, con paesaggi innevati e desolati da togliere il fiato, un episodio chiave per alcuni aspetti ma che stride quasi un po’ per la sua tranquillità, che poi sfocia in un cliffhanger nel finale. La regia rende molto, forse la migliore di tutti gli episodi, c’è una cura dei dettagli sempre maggiore e l’occhio di può perdere in diverse parti dello schermo. Una serie che rimane costante di alto livello e che riesce a regalare anche una certa profondità. Qui la storia di fa meno videoludica e più cinematografica, con un rapporto Joel e Ellie che si stratifica in diverse dinamiche sempre più affettuose.

Si può vedere quanto ormai Joel non abbia altro che Ellie e che la felicità altrui non fa che ferirlo e ricordargli ciò che ha perso, stessa cosa per Ellie che si ritrova a sentirsi persa e sola senza il suo “vecchio custode”. Un episodio che analizza altri aspetti della vita e non solo il confronto con gli infetti. Si accenna al futuro, al ruolo di Ellie come cura e alla possibilità di un mondo nuovo, a livello di speranza, fino a qualche istante prima della fine, è forse l’episodio più positivo, più lontano dalla solita negatività e malinconia che contraddistingue una serie del genere.

The last of us è una serie che rimane sui propri binari, che continua a rimanere fedele al videogioco da cui è tratta e che in ogni episodio si nota una bella scrittura e una bella storia che va avanti. Una piccola perla HBO, forse l’esecuzione e trasposizione migliore di un videogioco. Una serie che rimette in ordine le priorità e la cura del dettaglio e che forse potrebbe essere anche dopo questo sesto episodio, da esempio a future serie di questo genere.

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LE CASE VACANZA PIU’ INCREDIBILI DEL MONDO: UN NUOVO DOCUMENTARIO NETFLIX ADATTO PER L’ESTATE

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In questo documentario Netflix ci porta in giro per il mondo, facendoci sognare viaggi incredibili e posti meravigliosi, un’altra mossa strategica perfettamente congeniata, visto i tempi di uscita e il formato di questo breve documentario.

Le case vacanza più incredibili del mondo è formato da otto episodi, in cui i tre protagonisti, Jo, Luis e Megan vanno in giro per il mondo a cercare case particolari e incredibili, tutte ovviamente affittabili per le proprie vacanze da sogno. Ogni episodio propone tre alloggi, uno economico, uno particolare e di design e uno di lusso sfrenato. Viaggiando per il mondo, da Bali, agli Stati uniti alle Hawaii in alloggi, come fari, case sull’albero, yacht di lusso e case immerse nella natura, tra cibo ed escursioni esclusive. Il documentario è davvero ben esposto, con pochi momenti piatti e con posti che catturano davvero l’attenzione e alloggi unici e forse per molti inarrivabili. Jo, Luis e Megan ci fanno sognare, ci fanno vedere posti interessanti, esclusivi e davvero bellissimi, provocando anche una sensazione di invidia.

Un documentario che si colloca perfettamente in questo periodo, in estate, in un momento in cui viaggiare non è poi così facile, e che siamo invasi da nostalgia, ecco ogni episodio fa venire una grande nostalgia a chi piace viaggiare. L’unione tra i protagonisti è molto importante, qui c’è, i tre ragazzi sembrano molto uniti e esprimono molto bene le proprie emozioni e sensazioni, forse un po’ troppo forzati a tratti, ma nel complesso davvero una bella presenza la loro. Un documentario davvero leggero, non tanto culturale, ma quanto esplorativo, nostalgico e fatto per i veri sognatori, un documentario per tutti, anche per chi non ha voglia di viaggiare, un ennesimo prodotto che ci fa vedere altre facce del nostro mondo, tra natura e location uniche.

La pecca più grande è sicuramente il fatto che in nessuno degli otto episodi sono passati per L’Italia, nemmeno quello che riguarda il cibo, devo ammettere che ci sono rimasto un po’ male, ma confido che nella seconda stagione, se ci sarà, un passaggio nel bel paese sarà d’obbligo. Se volete sognare dei posti vacanza esclusivi e magnifici, non perdetevi questo documentario Netflix.

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I DELITTI DI VALHALLA: UNA SERIE TV ISLANDESE SU NETFLIX

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Ho visto questa serie più che altro per curiosità, un po’ perchè amo l’Islanda e i suoi paesaggi e un po’ perchè ero davvero un sacco curioso di vedere una serie di una nazione così piccola e con poche possibilità produttive come l’Islanda.

I delitti di Valhalla è una serie tv Islandese distribuita da Netflix, il titolo originale di questa serie è “Brot” che significa letteralmente “violazione”.

Questa serie parto subito con il dire che mi è piaciuta, un thriller giallo davvero ben scritto, anche se non so dare il giusto valore ai dialoghi, sembra che i personaggi sono comunque ben caratterizzati.

Evidente lo stile Nordico Noir che le da un tocco in più soprattutto nel contesto in cui è ambientata, in effetti mi aspettavo di più dalla scenografia e in certi casi anche dalla fotografia, non hanno sfruttato a pieno la bellissima location a disposizione.

Tante inquadrature povere, molti interni, e davvero poche panoramiche e attimi paesaggistici un po’ mi è dispiaciuto.

Nulla da dire a livello di regia, si vede che nel complesso è un prodotto low budget ma è davvero ben fatto e la trama è comunque coinvolgente e con qualche colpo di scena a mantenere la giusta suspense.

Anche la recitazione è difficile da valutare, ottimo il doppiaggio, in lingua originale gli attori mi sono parsi un po’ più innaturali e rigidi, trasmettevano meno emozioni.

Se dovrei scegliere un punto forte è sicuramente la trama, classica da Crime Nordico, tra neve e fiordi, un po’ più debole quella verticale, ma comunque di ottimo livello.

Consiglio questa serie a chi magari è amante del genere Thriller giallo, è piacevole e in linea con molti altri prodotti di questo tipo.