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FAST X: RECENSIONE, VERSO UN LUNGO E GLORIOSO FINALE

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Fast X è un film del 2023 diretto da Louis Letterier e parte finale di una delle saghe cinematografiche più grandi e importanti, Fast and Furious.

Questo film è la prima parte di tre di quella che sarà il grande finale della saga, una saga che nonostante non sia grande cinema ha sempre un livello d’azione elevatissimo e con il tempo ha conquistato un po’ tutti. Non importa se è realistica o meno o se non c’entra nulla con il primo film, l’importante è stupire il pubblico con la magia del cinema e anche in questo caso, il film ci riesce.

Dominic Toretto e la sua famiglia deve confrontarsi con nemici inaspettati del proprio passato, il figlio di Hernana Reyes, Dante vuole vendicare la morte del padre, ucciso durante la rapina a Rio de Janeiro presente nel quinto capitolo e scena intro di questo film. Ovviamente non bisogna pensare al realismo e al senso di alcune scene ma godersi un’azione costante e potente che dura per tutto il film. Si passa da Roma, in cui Dante vuole fare esplodere la città con una bomba rotolante gigante alle strade del Portogallo con Dom che deve salvare suo figlio (Che magicamente ha cambiato etnia da un film all’altro).

A livello visivo e di effetti speciali è davvero un’ottima pellicola e risulta anche tutto molto realistico, finché la fisica lo permette, sa essere divertente e non annoia praticamente mai. Ci sono citazioni e tributi ai film precedenti che rendono un po’ l’idea che siamo sempre più vicini alla conclusione. Jason Momoa nei panni di Dante è forse il Villain più complesso e meglio riuscito della saga, con un atteggiamento folle e distruttivo, un’ottima interpretazione dell’attore che da questo lao stupisce non solo lui ma l’intero cast con un’interpretazione di ottimo livello.

Rispetto agli altri film, forse, stupisce un po’ meno, e le assurdità presenti nel film non riescono più a colpire del tutto lo spettatore se non a farlo sorridere, un pubblico abituato ormai ai supereroi non si stupisce più di nulla e questa pellicola per certe caratteristiche ricorda un po’ gli Avengers.

Un film che punta sullo spettacolo l’azione, ma anche sull’affetto verso i protagonisti, ormai presenti in moltissimi film con un cast davvero ampio e di livello Vin Diesel, Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Ludacris, Jason Momoa, Nathalie Emmanuel, Jordana Brewster, Sung Kang, John Cena, Jason Statham, Alan Ritchson, Daniela Melchior, Scott Eastwood, Helen Mirren, Charlize Theron, Brie Larson, Rita Moreno e due che non si possono dire per evitare grossi spoiler già molto presenti in rete. Ovviamente un cast così ampio comporta che molti attori hanno piccole parti o che non si hanno più loro tracce senza una dovuta spiegazione.

Fast X nel complesso è un buon film d’azione, ha dei colpi di scena semplici ed efficaci ed è il film della saga con il nemico più convincente e meglio interpretato. Una saga che risulta comunque essere un po’ stanca e che rischia di diventare troppo scontata e ripetitiva. A volte rendere tutti così immortali toglie forse troppa tensione e ci consegna nelle mani un finale assurdo quanto scontato. Ovviamente non bisogna pensare al senso, alla fisica o altre leggi dell’universo, bisogna salire in auto con Dom e godersi lo spettacolo.

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GUARDIANI DELLA GALASSIA VOL. 3: UN TERZO CAPITOLO DI ALTO LIVELLO

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Guardiani della Galassia Vol. 3 è un film del 2023 terzo capitolo della saga, scritto e diretto da James Gunn. Il film per eccellenza nell’universo Marvel, una saga che potrebbe diventare anche Cult negli anni a venire.

Un ritmo, una musica e una sceneggiatura fluida e divertente che rendono questo terzo capitolo forse il migliore della saga e uno dei migliori di tutto l’MCU. James Gunn fa ancora centro e sembra non sbagliare ancora un colpo. Un mix perfetto tra azione divertimento e anche qualche piccolo momento commovente, con la famiglia e l’amicizia un po’ al centro della trama. Un film che non annoia mai, ci viene presentato il terribile e violento passato di Rocket, sfruttato per degli esperimenti, mentre i guardiani vanno in missione per salvargli la vita. Gomora senza i ricordi di un’altra dimensione futura, e il resto del gruppo che è sempre più unito e forte.

C’è un ottimo livello di recitazione da non sottovalutare, il villain è alla ricerca della perfezione della specie, un cattivo scienziato che sperimenta e distrugge intere razze per questo unico scopo. James Gunn la perfezione la ottiene con pellicole sempre molto divertenti ma che sanno anche far riflettere, trovando anche un piccolo spazio contro lo sfruttamento degli animali.

Proprio come un walkman la trama e il ritmo seguono l’evolversi della playlist con una selezione accurata e precisa di un sacco di canzoni meravigliose che regalano colore a tutta la pellicola. Questo terzo capitolo è appunto la somma di tutte queste caratteristiche, enfatizzate dal fatto che potrebbe essere un addio. C’è felicità, malinconia e un forte e stretto abbraccio al pubblico che non può che sentirsi parte del progetto Marvel più ambizioso e meglio riuscito, quello che ha dato una direzione a tutta la MCU, che ha reso famoso un autore di cinema di livello assoluto come Gunn, quello che ha dato una spinta decisiva ad un attore come Chris Pratt.

Guardiani della Galassia vol. 3 è anche il migliore a livello di regia con scene ben studiate e con una scena di combattimento in un tunnel dell’astronave con la squadra al completo che a livello di regia è davvero un piccolo capolavoro con un particolare piano di sequenza che sinceramente non ti aspetti in un film così.

Una boccata d’aria in un universo cinematografico che inizia un po’ a vacillare. Un insegnamento un po’ per tutti di come vanno fatte determinate cose, pellicole e saghe per ottenere questi risultati.

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LA NOTTE DEL GIUDIZIO – THE PURGE – LA SAGA

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La notte del giudizio (The Purge) è ormai una saga importante del mondo cinematografico, con il primo film che risale al 2013 scritto da James DeMonaco che ne è l’ideatore. Un film che ha un’idea di base davvero curiosa e geniale e che proprio per questo motivo gli ha permesso di diventare una saga e anche una serie tv.

Il primo film del 2013 con protagonista Ethan Hawke ci mostrava solo la superficie di questo futuro dispotico, in cui gli Stati Uniti per uscire da una crisi di identità ed economica hanno cambiato forma di governo, con questi “Padri fondatori” che governano e che hanno deciso di concedere alla nazione una notte in cui non esistono le leggi e le persone possono fare ciò che vogliono. Questo causa una notte di violenza e follia che si ripete una volta all’anno, la gente si sfoga e si purifica e il resto dell’anno, stando ai media, le persone sono più calme e meno violente e non commettono crimini.

Nel corso della saga ci vengono mostrate diverse situazioni, la prima dentro una abitazione assediata da dei giovani ricchi che usano la notte per sfogare la loro voglia omicida. Già nel primo film c’è un po’ di stile horror e di pura follia che lo hanno reso abbastanza emblematico, soprattutto per le maschere usate dagli assassini. Nel corso dei film successivi invece abbiamo una visione più ampia di ciò che succede in quella notte e impariamo a conoscere un po’ le due fazioni, chi è a favore e chi contro.

Ovviamente per molti aspetti le trame sono forse un po’ troppo surreali, ma nel corso dei film e anche della serie, ci viene data una spiegazione specifica del perché le persone siano così esageratamente violente in quella notte. Nei primi tre capitoli partiamo che lo sfogo c’è già da anni e arriviamo al terzo film dove una rivolta cambia le cose e fa finire per sempre questa situazione. Nel quarto capitolo ci viene mostrato il primo sfogo, un esperimento fatto in una zona povera di New York e veniamo a scoprire che il vero scopo dello sfogo è massacrare i poveri per diminuire la popolazione che ha bisogno di aiuto durante il resto dell’anno. C’è chi si arricchisce tantissimo grazie allo sfogo e chi diventa ancora più povero e verrà ucciso lo sfogo successivo.

Nel quinto capitolo viene ricostituito lo sfogo, ma la violenza è sempre più presente nelle persone, la situazione degenera e lo sfogo non dura una notte ma continua per tutta la nazione e per sempre, gli Stati Uniti si auto annientano.

Tutti i film sono ben scritti e in generale penso sia una saga un po’ sottovalutata, è una storia che prende sempre, ci sono delle belle scene di azione e anche il lato Horror è sempre ben gestito e utilizzato per creare la giusta tensione. L’idea iniziale penso sia geniale e perfetta per una saga cinematografica e nei diversi film è stata esaminata bene la situazione e i diversi aspetti di questa notte di follia. Molto realistico sotto certi aspetti e forse fastidiosamente esagerato sotto altri, questi film riescono però sempre ad avere i giusti protagonisti, che molto spesso sono abili con le armi. Sono dei film che si completano a vicenda e ci danno risposte che prima non avevamo, essendo antologici tra loro funzionano sempre e si possono davvero creare mille storie a riguardo. The Purge è un format, che funziona sempre, sia per i film che per la serie tv perché offre davvero mille possibilità.

L’ultimo film si stacca un po’ dalla sua classicità e vedere la violenza di giorno in questo film fa un certo effetto, ma nel complesso la trama funziona e trova anche il tempo per fare qualche piccola denuncia sociale come il resto dei film. Fondamentalmente il film condanna quello che mostra ed è sempre contro la notte dello sfogo, ma al suo interno ci sono sempre invece personaggi che sono a loro favore, si spacca in due l’opinione pubblica e la nazione stessa e penso che l’ultimo film uscito in ordine cronologico sia la giusta evoluzione della storia.

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TRASFOMERS – IL RISVEGLIO! IN ARRIVO IL UN NUOVO FILM DELLA SAGA HASBRO

QUATTRO CHIACCHIERE: Il Trailer appena uscito ci mostra dei piccoli sprazzi del nuovo Transformers e l’arrivo dei Biocombat!

Dopo cinque anni torna un film sui Transformers pronto a far ripartire nuovamente la saga. La produzione è sempre la stessa capitanata da Michael Bay e Steven Spielberg, due nomi “leggeri” del cinema americano, i due lasciano la propria traccia ovunque anche nel Trailer, la regia è affidata a Steve Caple Jr. (Creed 2).

Transformers il risveglio gioca la carta di un cast completamente rinnovato con un altro taglio al passato, si torna alle origini con un personaggio nuovo, vecchio stile, il ragazzino sveglio ma spaventato che si riscatta grazie a questa nuova avventurosa vita. Una storyline che ha sempre funzionato a Hollywood, il resto lo fanno le esplosioni e le scene spettacolari classiche di questo franchise.

Transformers non è mai stato un grandissimo film, sicuramente i primi due erano i migliori, però è sempre stato un prodotto godibile e bello da vedere, nonostante i mille difetti, ha sempre avuto una qualità video degna di nota, con effetti visivi e sonori di alto livello, portando l’arte delle esplosioni di Bay ad un livello altissimo. (Articolo a riguardo qui).

La seconda parte ci ha provato con Mark Wahlberg con dei film un po’ troppo esagerati con una trama che non convinceva del tutto, e con una estetica dei robot troppo lontana dalle originali. Lo spin-off su Bumblebee è un caso a parte, che non avuto nessun successo, anche se il film ha i suoi lati positivi. Con Transformers il Risveglio si riparte e lo si fa utilizzando un’altra parte dell’Hasbro che piaceva un sacco ai bambini adesso adulti, il mondo dei Biocombat!

I Biocombat di cui molti ricorderanno il cartone animato, sono dei Transformers, ma che invece di assumere sembianze di auto, assumono le sembianze di animali presenti in natura, come il Gorilla che si vede più volte nel trailer e fa gridare a tutti “Io so chi è! l’ho già visto! i Biocombat!”. Oppure anche il ghepardo, altro personaggio iconico del cartone animato. Una mossa furba e audace per riprovare a portare l’attenzione su questa saga che non si vuole fermare e vuole andare avanti.

Il trailer del film ci mostra subito un design molto interessante dei diversi personaggi, da quello del Gorilla, Optimus Primal nella versione italiana Black Jack, a quello del robot più celebre della saga Optimus prime che ritorna alle origini con caratteristiche molto da autobot e meno da robot ninja. Solite esplosioni e uno sguardo sul nuovo cast e visto come funziona Hollywood ultimamente non mi stupirebbe, anche se in questo caso è davvero difficile un cameo di Shia LeBeouf nei panni di Sam Witwicki.

Nel complesso mi sembra un po’ un franchise già molto spremuto e non so se basteranno queste novità per rinnovarlo, rimarrà quello che è sempre stato, una serie di film piacevoli, visivamente belli ma che non ambiscono a nulla, soprattutto a livello di trama, sempre un po’ banali e poco interessanti.

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DYLAN O’BRIEN NEL REVIVAL DI PIRATI DEI CARAIBI?

QUATTRO CHIACCHIERE: Disney ha in mente da tempo un revival della saga dei pirati, e Dylan sembra uno dei candidati per esserne il protagonista.

Come ormai ci ha abituati a fare, si sa che Disney vuole spremere fino all’osso tutti i franchise e le saghe che ha disposizione. Ancor di più se il prodotto in questione è originale Disney, creato direttamente da una delle attrazioni del parco a tema. Unico problema di questi film è che c’era e un unico protagonista assoluto e simbolo di tutti i film Capitan Jack Sparrow. Con Johnny Depp che difficilmente tornerà nel ruolo del pirata più famoso del cinema.

Si è parlato molto di un possibile sesto capitolo senza Jack, ma effettivamente sanno già che non funzionerebbe, meglio ripartire da capo, lanciare una nuova saga a tema pirati e chiamarla allo stesso modo, con magari ogni tanto qualche comparsa di eccellenza, per poi usare il caro buon vecchio Jack Sparrow in futuro, magari a partire dal secondo film, con un finale a sorpresa del primo con lui che appare.

Ovviamente serve un rilancio, un nuovo personaggi che si discosti un po’ dai primi e con le navi che suonano come leggenda ma non vengono mai mostrate, un giovane pirata alle prese con gli ultimi anni della pirateria, con le compagnie delle grandi nazioni come Francia, Spagna e Gran Bretagna che stanno prendendo possesso di tutti i caraibi e con sempre meno pirateria nelle acque cristalline di quei luoghi.

Serve ripartire da Tortuga e serve riprendere un po’ le caratteristiche del primo film, un sequel revival come tanti che sicuramente verrà paragonato agli ormai vecchi film e perderà miseramente il confronto come sempre accade nel cinema. Per il ruolo di protagonista si vocifera quindi il nome di Dylan O’Brien, conosciuto al più per Maze Runner e Teen Wolf. Un ruolo da pirata, nella saga di pirati più famosa del cinema, non male.

Difficilmente resisteranno dal collegare i film, e quindi difficilmente Dylan non sarà figlio di qualche protagonista visto negli altri film, se non direttamente figlio di Capitan Jack Sparrow. Sarà abbastanza inevitabile. Per gli appassionati di pirati, si sa che ci sono altre storie e tanti altri pirati di cui parlare, tra cui un possibile ritorno di David Jones, anche se sembra che quella trama sia stata abbandonata. Magari questa volta l’elemento misterioso è proprio la scomparsa di Jack Sparrow e il pirata interpretato da Dylan parte alla sua ricerca. Disney farebbe di tutto per avere Johnny Depp e se non può riaverlo, farà di tutto per sfruttare il suo personaggio, come sempre ha fatto in passato con altre saghe.

Due famosi Corsari passati poi alla pirateria sono sicuramente Henry Morgan e l’ancor più famoso William Kid, rapiti dal mondo affascinante della pirateria e sicuramente dal senso di potere e libertà che dava. Penso che questi personaggi possano a loro modo far parte del film per creare una parte realistica con una piccola impronta storica. Poi entrerà sicuramente il lato fantasy, che tendeva sempre ad esagerare negli ultimi film rendendoli fin troppo assurdi. Difficile continuare su questo onda, bisogna tornare un po’ ai livelli del primo film, con un po’ più di equilibrio e meno fantasia, la presenza di due personaggi realmente esistiti potrebbe aiutare a prendere questa direzione.

Dylan O’Brien nel ruolo del pirata protagonista non mi dispiace, la trovo una scelta azzeccata, sperando che la trama non perda l’ironia dei rimi film, penso sia un attore che si può ben collocare in questo mondo. Per adesso sono semplice rumor, ma è sempre bello avere la possibilità di fantasticare, pur essendo un po’ contrario ad un Revival di questo tipo, si sa che alcune cose, soprattutto alla Disney sono inevitabili.

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THE KING’S MAN – LE ORIGINI: LA STORIA CONTINUA CON IL PROPRIO PASSATO

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The King’s Man – le origini è il terzo capitolo della saga targata Matthew Vaugh, un film del 2022 diretto e scritto dallo stesso Vaugh, questa pellicola è il prequel del primo film King’s man secret service.

Questo film ci mostra le origini dell’agenzia segreta nascosta dietro ad un famoso negozio di vestiti eleganti di Londra, servizi segreti con alta tecnologia e potenza economica che lavorano al di sopra delle nazioni e delle leggi. A differenza dei primi due capitoli che hanno reso famoso Taron Egerton, questo film si sofferma di più sull’origine della King’s man, con un cast un po’ più vario e più complesso.

Il film cambia leggermente i toni rispetto ai primi due capitoli, più impostato, mano assurdo e dalla trama forse più completa e sicuramente più storica, un falso storico davvero ben congeniato e divertente con personaggi realmente esistiti rivisti in una chiave più assurda e paradossale. King’s man è anche questo, una versione del mondo reale vista in ottica un po’ più grottesca ai limiti del trash, con il fascino dell’eleganza dei gentlemen.

Questa pellicola ha un po’ il difetto di far fatica a trovare una direzione, discosta molto dai film precedenti, ma così facendo si perde un po’ tanto da non sembrare il prequel di qualcosa, ma un film a sé stante con una sua storia e dinamica a parte. Ha molti pregi, tra cui una buona sceneggiatura che non annoia mai, facile da seguire e con qualche colpo di scena perfettamente ideato.

I personaggi li ho trovati un po’ più deboli e meno convincenti di quelli presenti nei primi capitoli, anche i protagonisti non sono riusciti a raggiungere i livelli di Colin Firth nel primo film. Non scritti benissimo e che si perdono un po’ durante lo scorrere della storia.

Mi aspettavo di più da questo film, ma sembra non decollare mai e non raggiungere mai il livello di follia e azione del primo capitolo, non so se conviene portare avanti questo progetto, che sicuramente con questo film sta cercando di rilanciarsi in una nuova forma, più storica e composta.

Nel complesso lo consiglio a tutti, anche chi non ha visto i primi due film, questa è comunque una pellicola ben fatta, divertente e con molta azione, un po’ più debole, ma comunque di ottimo livello, due ore molto piacevoli.

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JAMES BOND – CHI SARA’ IL NUOVO JAMES BOND?

FANTASCENEGGIATURA: Appena uscito l’ultimo capitolo dei cinque film con protagonista Daniel Craig nei panni del famoso agente con licenza di uccidere. Ma chi sarà il nuovo James Bond?

Una delle saghe più importanti della storia del cinema con uno dei personaggi più iconici del mondo letterario e cinematografico, James Bond, l’agente 007 con la licenza di uccidere. Un agente segreto elegante, affascinante e che non ha mai paura di nulla, simbolo di efficienza e serietà dei servizi segreti inglesi. James Bond è tante cose e nel corso dei diversi film si è evoluto e si è anche allontanato da quello originale dei libri di Ian Fleming.

Già sul numero totale degli attori che hanno interpretato James Bond c’è sempre stata una discussione, per alcuni Daniel Craig era il sesto, per altri il settimo. Questo equivoco nasce dal fatto che a Fleming non piaceva Sean Connery, lui aveva già un attore in mente per il suo personaggio preferito, l’attore David Niven. Niven interpreta una versione irreverente e divertente, quasi una parodia, nel 1967 in “casino Royale”, qui c’è il passaggio di consegne ufficiale a Sean Connery anche se già nel 1963 aveva già fatto il primo film. Quindi già questo è un gran mistero, altri sostengono che per la prima volta il personaggio di James Bond appare nella serie tv “Climax!” nel 1954, interpretato da Barry Nelson.

Tutta questa confusione su quanti Bond abbia visto il mondo del cinema, ci fa capire comunque quanto questo personaggio sia importante e quanto possa essere incisivo per una attore questo ruolo. Se lo fai bene, sarai sempre visto come James Bond, qualsiasi altro film farai.

Sean Connery

George Lazenby

Roger Moore

Timothy Dalton

Pierce Brosnan

Daniel Craig

Sono loro i James Bond ufficiali della saga cinematografica, quello meno classico e innovativo è stato Daniel Craig, molto criticato all’inizio perchè biondo con gli occhi azzurri e per i modi bruschi, quasi rozzi, un nuovo tipo di agente 007, ma che in cinque film ha conquistato tutti. Chissà se la produzione vorrà puntare su qualcosa di classico, un su un James Bond completamente innovativo, vediamo quali sono i candidati.

Regé-Jean Page

Regé-Jean Page è uno dei nomi che sono usciti come possibili candidati al ruolo. Dove ammettere che non mi dispiace, forse è l’attore che mi convince di più, ha moltissime caratteristiche di James Bond, e dalla sua ha anche una giovane età. Un attore che è già molto apprezzato dal pubblico femminile, ma che non è ancora famoso e affermato. Ha le giuste caratteristiche per rendere James Bond al passo con i nostri tempi non negando però le sue caratteristiche principali. La saga oltretutto, dopo Craig, ha praticamente esplorato tutte le sfaccettature dell’agente 007, serve qualcosa di totalmente nuovo.

Idris Elba è un altro nome che si è fatto e che circola da diversi anni, non so se sono mai stati davvero convinti, o semplicemente perchè vogliono essere più inclusivi possibili mettendo un James Bond di colore. Mi piace l’idea, ma non per altro, ma perchè questi due attori mi sembrano entrambi super adatti per questo ruolo. Anche Idris ha un sacco di caratteristiche importanti, ma lo vedo un po’ macchinoso, forse troppo imponente, e soprattutto dovrebbe interpretare un Bond vicino alla pensione. Rendere un agente così efficiente troppo vecchio, potrebbe far sembrare tutto il film ancor di più inverosimile e la differenza di età con una possibile Bond girl si farebbe sentire.

Tom Hardy

Tom Hardy è uno di quegli attori che trovi candidato per qualsiasi ruolo, perchè è davvero così, sarebbe adatto per qualsiasi cosa. Un attore duttile, che passa da essere rozzo a estremamente elegante, anche lui potrebbe dare una svolta al personaggio di James Bond. Per certi versi lo vedo più simile al Bond di Craig, ma ha delle caratteristiche che potrebbero davvero andare bene. Ha il giusto fascino e la giusta prestanza fisica. Con Tom Hardy si farebbe sicuramente un passo verso l’innovazione.

Henry Cavill altro attore che viene proposto per qualsiasi ruolo, entrambi accostati a Wolverine. Cavill è meno duttile, sempre molto pettinato e rigido, sarebbe sicuramente un James Bond perfetto, ma molto più classico, un ritorno al passato. Fisicamente forse è addirittura troppo imponente, e ormai molti di noi lo vedono come Superman. Cavill rispetta tutti i cliché del classico James Bond ma sarebbe forse un passo indietro nella crescita e sviluppo di questo personaggio.

Tom Hiddleston

Tom Hiddleston, per questo altro Tom, vale lo stesso discorso di Cavill, secondo me rispecchia le caratteristiche del James Bond più classico, elegante e affascinante, ha anche la giusta ironia, la giusta fisicità. Forse troppo iconico il suo Loki, difficile staccarsi da quel personaggio e interpretare il personaggio più importante del cinema. Hiddleston allo stesso tempo sarebbe innovativo, non ti aspetti che ci sia azione, che lui possa essere un agente segreto ed è proprio questo il fascino dell’agente segreto.

Michael Fassbender

Michael Fassbender, no Michael non va bene, poi non sa fare tre con le dita delle mani, viene scoperto e muore!

Ci sono altri nomi candidati a questo ruolo, un ruolo che è ambito da tutti, ma adesso che il passaggio ad Amazon ormai è cosa fatta, non è detto che questo franchise si espanda ancor di più con una serie tv e qualche spin-off a tema.

Ecco perchè mettiamo anche nella lista attori come Cillian Murphy e Richard Madden e perchè non fare una serie tv con Jamie Bond, sono Bond, Jamie Bond con una agente 007 donna, nulla è da escludere.

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KISSING BOOTH 3: RECENSIONE DI UNA FIN “TROPPO” FORTUNATA, SAGA DI NETFLIX

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The kissing booth 3 è l’ultimo capitolo di una fin troppo fortunata saga di Netflix, che in 3 capitoli a provato e riprovato a fare dei film sulla generazione Z, su un intreccio amoroso che non ha mai convinto del tutto e con una regia e una scrittura che non hanno mai dato la giusta qualità ai tutti e tre i film. Netflix ha bisogno di questi film, ma anche il pubblico, infatti la saga ha avuto comunque successo ed è diventata il simbolo del romanticismo targato Netflix.

Elle, si ritrova come sempre in una situazione abbastanza complicata, deve scegliere il college in cui andare e decide di seguire il suo cuore ed andare a Boston con Noah, deludendo così (l’assillante) Lee, suo migliore amico e fratello del suo ragazzo. Elle è confusa e non si sa perchè delude tutto e tutti, perchè tutti sono egoisti e vogliono per forza qualcosa da lei, senza effettivamente dargli nulla. L’unico che cerca di aiutarla un po’ è Marco, suo “spasimante” nel secondo capitolo, che appare ogni tanto da qualche colonna, ma che degenera anche lui, nella versione “tu devi essere mia e fare qualcosa per me”.

Il film prova a descrivere la generazione degli anni 2000, ma in moltissimi concetti e forse anche nello stile e tremendamente fermo negli anni 90′. Pur avendo i pregi di essere un film leggero, poco impegnativo e abbastanza carino per i suoi personaggi, il terzo capitolo è certamente il peggiore dei tre, fatto solo per cavalcare l’onda del successo. Pessima regia, pessima recitazione, fotografia inesistente e un montaggio davvero insostenibile rendono il film davvero troppo amatoriale e poco credibile, è disordinato e nessuna scelta ha senso. Va guardato senza pensarci, cogliendo il poco di buono che c’è. Infatti scavando bene, qualcosa di buono nel finale c’è. Infatti i toni cambiano, c’è qualche momento in più di serietà e riflessione e vengono posti con un attimo più di attenzione i problemi della generazione Z, il vuoto tremendo che sentiamo quando finiamo le scuole e ci chiediamo cosa vogliamo fare realmente della propria vita. Dura solo un momento, però è bello che anche in un film semplice e banale come questo, ci sia un attimo, un piccolo attimo su cui vale la pena riflettere, allo stesso tempo ci fa capire che poteva avere un potenziale ma che si è perso in scelte davvero un po’ stupide e troppo scontate.

Se si passa sopra sulla marea di difetti del film, può risultare piacevole, è davvero leggero e servono anche film del genere, senza impegno che anche se sono fatti male non annoiano mai, ci fanno fare magari qualche risata e passare poco più di un oretta piacevole. Un film che non ha pretese e che quindi si può perdere pure nella sua banalità e semplicità.

Sinceramente non so se consigliarlo o meno, penso in fondo di si, non è proprio tempo sprecato, nel complesso si può catturare qualcosa di positivo in ognuno dei tre film, l’importante è mantenere le aspettative basse.

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FAST AND FORIOUS – HOBBS & SHAW: IL PRIMO SPIN-OFF DELLA SAGA

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Hobbs & Shaw è il primo spin-off della saga, un film che mantiene solo due dei personaggi e ne fa un film cucito su misura per loro, il film è del 2019 ed è diretto da David Leitch, i protagonisti sono Hobbs, famoso poliziotto presente nella saga dal capitolo 5 ed interpretato da Dwayne Johnson e poi c’è Jason Statham che per la terza volta veste i panni di Shaw. Il film punta soprattutto sulla comicità e l’azione grottesca, tutto si prende in giro alla perfezione e si esagera apposta per far divertire il pubblico.

L’obiettivo è stupire, colpire lo spettatore con evoluzioni spettacolari e rendendo i due protagonisti fortissimi e imperturbabili, praticamente dei supereroi, tutto è volutamente così, come se fosse tratto da un fumetto, Hobbs e Shaw, sembrano come John Wick o Machete, volutamente esagerati e sopra le righe, inverosimili si ma adatti a questo tipo di film che ormai è un giusto mix tra azione e fantascienza, esagera e lo fa nel modo corretto. Le aspettative non sono altissime e infatti quando si inizia a vedere il film si intuisce già quali saranno le sue dinamiche con un Idris Elba che interpreta un super cattivo bionico, una specie di androide, mezzo uomo con dei super poteri, forse è proprio lui l’elemento di fantasia che si discosta di più dalla saga originale.

La trama è debole e semplice e passa in secondo piano rispetto alla battute dei protagonisti e il loro rapporto di amore e odio, l’azione vince su tutto e presto ci dimentichiamo della debolezza della storia che non ci da grandi motivazioni su ciò che succede, succede e basta non bisogna farsi troppe domande. Tutto sembra un fumetto, ma questo rende il film piacevole, divertente e che non annoia mai, è fatto per essere così ed è fatto anche bene, come il resto dei film della saga. C’è sempre molta dedizione negli effetti speciali e non si fa un uso spropositato di computer grafica, forse il bello è anche quello. Si ha le sensazioni come molte scene siano reali, come esplosioni e alcune, solo alcune, evoluzioni con le auto, il finale pirotecnico è piacevole anche se troppo prevedibile, ma fa sorridere per l’esagerazione dei contenuti. I personaggi sono tutti a loro agio, nulla di che dal lato recitativo, ma sembra che si divertono e questo e positivo, la coppia The Rock e Statham funzione e penso che l’idea sia di fare altri film con loro due. Nel complesso però ci sono parecchi difetti, che vengono mascherati con scene d’azione e esagerazioni di ogni genere, quasi da sfogare nel trash, però è giusto così perchè questo film è fatto per quello.

Il film è un vero è proprio spin-off, si discosta dalla saga originale, non fa molti riferimenti e anzi fa di tutto per crearsi una propria dimensione per poter creare una trilogia, di Fast and Furious mantiene lo stile, l’azione e quella volta di esagerare che no finisce mai. Un film che risulta piacevole e che si fa guardare facilmente con una qualità visiva molto elevata e con comicità e azione proprio per tutti, sono film complessi dal lato visivo ed effetti speciali, ma forse davvero troppo banale nella propria trama che sembra scritta da un bambino con i buoni e cattivi, ecco forse da quel lato di poteva fare qualcosa di meglio.

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CONTROCORRENTE: LA PRIMA TRILOGIA DI TRANSFORMERS E’ UNA BUONA TRILOGIA

Considerato da tutti immondizia, io vedo in Transformers molti lati positivi, ecco il mio pensiero…

Ecco una di quelle opinioni controcorrente potenti, una di quelle che ci lascia con il gli occhi spalancati e increduli, una di quelle opinioni che hai tutti contro e nessuno a favore, ma delle volte è davvero bello pensarla in modo differente.

Uno dei difetti del mondo del cinema e di chi ci lavora, è la saccenza, la convinzione di sapere tutto e che l’opinione sia oggettiva, sopra un gradino, sopra tutti, chi ne sa di cinema si sente migliore, e questo allontana un po’ le persone dai film veramente belli, perchè sono difesi con gli scudi dai saccenti.

Transformers, anche per motivi validi bisogna ammetterlo, verrebbe massacrato da praticamente qualsiasi esperto di cinema, perchè secondo loro l’arte e altro e cinema è altro, in cinema non contempla tutto questo trash.

Eppure il cinema è evoluzione, deve sempre stare al passo con i tempi, muta e cambia di generazione in generazione, seguendo le mode e ciò che il pubblico vuole vedere, deve farlo per sopravvivere e per essere apprezzato.

Io voglio partire dal fatto che Transformers è tratto da dei giocattoli, insieme ad altri film prodotti dalla Hasbro ritengo comunque che sia un impresa alquanto ardua scriverci qualcosa su che abbia una parvenza di essere un film.

Io apprezzo già moltissimo la persone che si vogliono spingere oltre nel cinema, e fare qualcosa di nuovo, originale e poco conta se esce fuori una “cagata”, l’importante è muovere il mondo della creatività e del cinema.

Buona Trilogia perchè non è monezza, perchè alcuni attimi di sceneggiatura sono buoni, gli effetti speciali e visivi sono di livello altissimo, ed è stato il precursore dei film dell’universo Marvel per molti aspetti visivi e di azione.

Michael Bay viene sempre osteggiato, preso un po’ in giro per il suo stile un po’ sopra le righe, per le sue esplosioni e per i suoi film che si perdono nella trama per dare spazio ad uno stile fatto di olio, muscoli ed esplosioni con ben impressa sullo sfondo la bandiera americana.

Io ritengo che Transformers sia comunque pieno di scene di azione di altissimo livello, con un sacco di elementi, esplosioni e personaggi, molti in digitale, non facile da coordinare, Bay lo fa bene, lo fa con il suo stile ed è perfetto per un film che essenzialmente parla di Robot che si trasformano in macchine e vicerversa.

Transformers ha la necessità di essere assurdo, luccicante, devi essere coinvolto dall’azione dei robot più che dalla trama, devi sorridere per qualcosa di assurdo. Stupore visivo è quello a cui punta questa trilogia, che deve colpire i bambini per fargli comprare i giochi.

Delle volte penso a come potrebbe essere Transformers con un altro regista, poi l’ho visto e ci prede molto, questo film non ha bisogno di essere fatto bene, con una belle trama diventerebbe solo noioso, noi vogliamo i bazooka cazzo!

Anche gli attori seguono questo stile, Shia LeBeouf era solo un ragazzino, amato dalle teenagers di Nickelodeon e Disney Channel, e poi Megan Fox che con la recitazione c’entrava poco nulla, ma che ti rapiva e faceva schizzare alle stelle gli ormoni dei ragazzini (e non solo), che guardavano il film.

Recitato male, ma in un contesto e in una sceneggiatura che non necessità di una grande prova attoriale, anzi, un po’ di quel piattismo, di “pezzi di legno” inespressivi, serve, perchè è un film su dei giocattoli.

I film ha un ottima colonna sonora, una comicità di buon livello anch’essa molto stile Marvel, degli effetti speciali molto costosi, ma visivamente spettacolari, e i robot sono disegnati e fatti davvero bene, tremendamente realistici.

Nel complesso i primi due film hanno anche una buona sceneggiatura, il terzo incespica un po’ ed è meno convincente, i primi due invece hanno una trama lineare e convincente, non ha grossi difetti se pensata in quel contesto.

Essenzialmente proviamo una forte disapprovazione per questo film perchè abbiamo visto qualcosa di meglio, sicuramente è così, ma è giusto paragonare Transformers a film più fallimentari e dello stesso stile come Battleship o G.I. Joe e qui siamo tutti d’accordo che forse Transformers non è così male a confronto.

Penso che essenzialmente se passa in tv è un film anche piacevole da vedere, ti fermi volentieri a rivederlo, magari è solo per Megan Fox e per una Ferrari, ma ti fermi, lo guardi senza annoiarti e questo per me è già un grande pregio.

Il primo film della trilogia, come spesso capita, è quello più bello, quello con la trama più bella e convincente, gli altri due si perdono forse un po’ troppo nell’azione, per non parlare degli ultimi due al di fuori di questa trilogia con Sam (Shia LeBeouf).

Delle volte mentiamo a noi stessi, ma quello che vogliamo è comunque un film che non ci annoi, poco importa della cera qualità del film, Transformers è bello visivamente e quindi poco ci importa del resto, questo mi basta per dire che è una buona Trilogia.

La differenza sostanziale tra i primi tre film e gli ultimi due con Mark Wahlberg è sicuramente la trama, praticamente assente negli ultimi e il modello dei robot, molto più belli e realistici nei primi capitoli, con chiari riferimenti alle auto, con magari una ruota come comito e i fanali sul petto.

Tutti questi piccoli dettagli a confronto, con altri film Transformers, sempre diretti da Bay, mi fa dire che la prima trilogia è una buona trilogia, e meriterebbe dei giudizi più positivi, più pragmatici.

Bisogna sempre valutare il film, per come si pone e per qual è il suo obiettivo, ovvio non vinceranno mai un oscar film cosi, se non magari per gli effetti visivi, però sono ottimi film da vedere in una noiosa domenica pomeriggio di pioggia o magari al venerdì un po’ brilli con gli amici, film diretti un po’ trash e con la giusta dose di adrenalina.