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MORBIUS: UN ENNESIMO FLOP TARGATO SONY

Recensione nel tempo di un caffè

Morbius è un film del 2022 diretto da Daniel Espinoza. Un film dell’universo Marvel ma gestito da Sony come alcuni dei film Spider-man. Un intrigato intreccio di diritti che spesso ci confonde e che divide i due mondi, con prodotti come Venom e appunto Morbius evidentemente differenti dai classici film Disney Marvel.

Morbius è stato sommerso dalle critiche dal primo giorno della sua uscita e in effetti, il film appena uscito su Netflix e schizzato primo in classifica per qualche giorno, ma vedendolo non è facile estrapolarne qualcosa di buono. Questo film effettivamente è il massimo esempio di un prodotto fatto tanto per fare, per fatturare un pochino. Spento, banale e senza senso, con solo qualche piccolo pregio nella recitazione di Jared Leto e nella colonna sonora che mi ha ricordato Hans Zimmer nei Batman di Nolan.

Morbius ha una trama banale e un po’ stupida, con lo scienziato malato da anni che vuole fare di tutto per salvare il suo migliore amico che ha la stessa malattia, tutto prevedibile e scontato. Una malattia del sangue che va curata con i pipistrelli, mix di razze, contaminazione e i due amici fraterni diventano una specie di vampiro. Ovviamente il Villain Michael Morbius non è il cattivo, perché come sempre, fanno i film sui nemici dei supereroi ma che sono a loro volta buoni e salvano tutti quelli che possono.

Questo film non convince, sembra davvero fatto senza voglia e spegne subito l’interesse dello spettatore. Manca una trama convincente e delle scene meno da videogioco e più dense e fatte con un po’ di cura, un abuso continuo di una pessima CGI rendono il film ancora più banale.

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Quattro Chiacchiere

GOD OF WAR, HORIZONS E GRANTURISMO LE SERIE TV!

QUATTRO CHIACCHIERE: Sony fa diventare serie tv i suoi prodotti esclusivi, per far conoscere al mondo i propri videogiochi.

Dopo il successo, almeno dal punto di vista commerciale del film Uncharted e dopo il clamore all’annuncio della serie “The Last of Us“, Sony non si vuole fermare e ha in programma nuove serie tv. Una mossa strategica per trasformare i propri contenuti originali in prodotti fruibili anche per i non videogiocatori, distribuendoli tra la l’altro su tutte le piattaforme.

Da Uncharted che punta ai film, per poi passare alla HBO con The Last Of Us, God of War su Amazon video e Horizons su Netflix, mentre Gran Turismo è ancora in trattativa. Sony invade il mondo delle serie tv come non aveva mai fatto, partendo dalla completezza e la bellezza dei “suoi” soggetti. Storie già perfette per film e serie tv ma che facilmente deludono i fan ma che hanno sempre un gran successo a livello di pubblico, che spinto dalla curiosità guarda il prodotto.

Una scelta abbastanza logica, ben congeniata, con livelli e stili di produzioni differenti che permettono alla Sony di avere più possibilità di fare almeno una serie di qualità. Molte di esse sono parte di soggetti molto complessi, dalle trasposizioni complicate.

Di God Of War ho già parlato, ma se andiamo analizzare anche solo un videogioco come Horizons zero dawn, ci rendiamo conto che Netflix avrà davvero un compito davvero arduo e costoso da affrontare se vuole avere un prodotto finale di qualità. Non tanto per la trama in sé, davvero bella, classica ma che riesce a mixare perfettamente mistero e avventura, Sarà un compito complicato, più che altro per gli effetti visivi e la scenografia davvero singolare e complessa. Non mi stupirei se Netflix magari optasse per una live-action anime e animata. Vero anche che il risultato con The Witcher è stato davvero ottimo e potrebbero ripetersi.

Proprio come in questo articolo pieno di link interni al mio sito, la collaborazione tra Sony e le piattaforme streaming funziona più o meno allo stesso modo, con una catena di pubblicità che si fanno a vicenda, il clamore che porta l’annuncio alla serie, e l’avvicinamento delle persone al videogioco, esattamente come successo con The Witcher, una pubblicità perfetta per entrambi. Anche nel caso la serie tv non esce bene, il processo di attirare l’attenzione è già compiuto, come spesso succede con i film prodotti basandosi su libri famosi.

La curiosità è sempre ad alti livelli, anche Xbox si sta muovendo sulle proprie esclusive, con le serie tv, è un processo ormai avviato da qualche anno e sembra che almeno a livello commerciale stia funzionando come dovrebbe a livello puramente artistico un po’, con serie e film che deludono molto spesso i fan dei videogiochi e non solo.

Horizons in questo caso, mi incuriosisce un sacco, dal primo giorno che ci ho giocato ho sempre immaginato che sarebbe davvero bello e interessante vedere un film o una serie tv tratto da quella storia. Una storia davvero affascinante, con un’eroina come protagonista che potrebbe ricalcare l’onda di Hunger games o Divergent. Una bella opportunità per creare davvero una serie di successo e dare una direzione a Netflix che saprà in futuro di poter puntare sui videogiochi.

Gran Turismo è l’esempio più evidente di mossa pubblicitaria, perché essenzialmente è un videogioco con una storia non precisa, che non ha una trama, ma che negli anni si è fatto un nome riconosciuto da tutti. Un po’ come il film tratto da “Need For Speed”, Gran Turismo sfrutterà il nome per creare una serie da zero, un nuovo soggetto che ovviamente riguarderà il mondo delle automobili.

Non ci resta che attendere, la prima serie in arrivo è The last of Us, per il resto ci sarà ancora da aspettare molto.

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Quattro Chiacchiere

QUATTRO CHIACCHIERE: DOC – NELLE TUE MANI. FINALMENTE UNA SERIE TV ITALIANA CHE ATTIRA L’ATTENZIONE ANCHE ALL’ESTERO.

Purtroppo ho avuto dei problemi tecnici e in questi giorni ho dovuto sospendere la mia attività su questo sito, non potendo pubblicare nulla.

Fortunatamente sono tornato e penso che non potevo farlo se non con il format più vario e informale presente su Deanhorizons, cioè Quattro chiacchiere.

Parto con quella che per me è un ottima notizia, una notizia che aspettavo da tempo e che ha un valore doppio per chi come me ambisce e lavora in parte in questo settore.

Un settore che è in piena crisi, e che è abbattuto totalmente dal virus, per fortuna alcuni prodotti televisivi riescono ad uscire, nonostante il sistema cinema sia al collasso per le restrizioni e per altri mille motivi.

Non ho ancora visto la serie in questione ma ne voglio comunque parlare, perchè è appena uscita la notizia che “Doc – Nelle tue mani” è stata acquistata per farne un adattamento e per distribuire la versione originale nel mondo.

Questa è una cosa che mi rende orgoglioso e che accende un minimo di speranza per le migliaia di persone che lavorano in questo settore, una novità che davvero potrebbe aiutare a fare prodotti di qualità e rilanciare il cinema italiano.

Vorrei fare i complimenti a tutti, ai creatori, agli attori, al fotografo, davvero proprio a tutti perchè se li meritano, perchè proprio in questo periodo hanno fatto qualcosa che in Italia è riuscito a pochi.

Al giorno d’oggi è necessario aprirsi al mondo, non è più abbastanza fare prodotti solo per il pubblico italiano, bisogna uscire dai confini e attirare l’attenzione delle altre nazioni.

Non è detto che deve essere un prodotto di qualità, ma serve un prodotto che vende, che piace e che crea un seguito in tutto il mondo, un idea autoriale che colpisca fin da subito chi ne legge il testo.

Tutto si fa a piccoli passi, adesso siamo a una, poi con calma si costruisce una buona base, già le produzioni Sky lo fanno e sono molto avanti nei prodotti che producono, vedi per ultima la serie di Luca Guadagnino, Regista davvero di talento che ha una capacità davvero assoluta di trasmettere emozioni forti in argomenti meno semplici di quelli che fa trasparire.

Sono quelle le basi da cui partire, provare a fare qualcosa di nuovo, innovare e dare spazio ad ogni singolo settore che compone un film o una serie televisiva, avere un punto di riferimento a cui fare i complimenti, come Gillian per Breaking Bad o a Kripke per The Boys, un coordinatore di serie tv, il dirigente di queste piccole aziende.

Davvero spero che “DOC” sia solo l’inzio di qualcosa di bello, qualcosa che possa diventare una abitudine per riprenderci un posto nel cinema che era già nostro, tornare tra i grandi, trascinati da giovani registi di talento come lo stesso Guadagnino, Garrone e aspettando con curiosità l’ultima opera di Mainetti (regista di Jeeg Robot).

Approfitto per nominare anche Diabolik dei Manetti Bros, ho visto il trailer e sembra interessante, speriamo che anche il cinema possa proporre qualcosa di nuovo perchè c’è davvero bisogno di riempire le sale.

Quindi davvero complimenti alla Rai Fiction e alla Lux Vide che hanno prodotto una serie che sembra davvero aver successo e che finalmente sarà anche distribuita con forza all’estero.

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VENOM: ERA PROPRIO NECESSARIO FARE UN FILM?

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Tom Hardy in Venom

Dopo aver letto la notizia che ne avrebbero fatto un sequel mi sono un po’ incuriosito e sono andato a guardare il film “Venom” che ancora non avevo avuto occasione di vedere.

Le premesse erano abbastanza buone un po’ perchè era un personaggio che non conoscevo moltissimo ma che mi ha sempre affascinato nell’universo di spider-man e un po’ perchè Tom Hardy è un attore che apprezzo molto.

Il film parte bene, ha la giusta dose di tensione e appare quasi, a tratti, come un horror leggero senza troppa violenza ma con la giusta dose di paura, come me lo ero immaginato.

Il film inizia a perdersi totalmente nel momento in cui Eddie Broke (Tom Hardy), giornalista un po’ perso e timido, quasi impacciato, viene a contatto con il “parassita” (non ditelo ad alta voce si no si arrabbia) Venom.

Mi sono ritrovato davanti un film con una sceneggiatura davvero povera, molto blanda banale, a tratti quasi infantile, non mi è piaciuta per niente, debole in ogni suo passaggio.

Il Villain è a dir poco imbarazzante, forse uno dei peggiori che abbia mai visto nei cinecomic, davvero per bambini, stereotipato e poco convincente, lo avrei visto meglio come nemico dei Teletubbies o di Dora l’esploratrice. Un vero cattivone che è diventato ricco facendo essenzialmente sperimenti sugli umani e che vuole salvare e distruggere il mondo allo stesso tempo.

Anche il personaggio di Tom Hardy è confusionario, senza una vera identità che cambia nel corso del film senza una vera logica, con una storia d’amore, marginale e stupida.

Regia da sufficienza, gli effetti visivi sono sempre molto belli, ma per il resto niente di speciale, l’ho trovato molto banale, come se non avessero molta voglia di farlo o che fossero obbligati da qualcuno.

Sarebbe meglio strutturare meglio questi film che ormai sono fatti solo per incassare e meno per creare qualcosa di davvero bello e buono, sommersi da azione ed effetti visivi inutili, con molta CGI e poca sceneggiatura.

Sono curioso di vedere se con il sequel qualcosa migliorerà, soprattutto quando hai un attore come Tom Hardy devi fare di meglio, il primo Venom davvero male…