The Nun è un film del 2018 diretto da Corin Hardy ed è il quinto capitolo della saga di The Conjuring e nello specifico Spin-Off del secondo capitolo con protagonisti i Warren, questo film approfondisce il demone Valak che ha le ormai famose sembianze di una suora demoniaca.
Il villain principale (Valak), se così si vuole chiamare cosi, funziona alla grande a livello visivo, fa una certa paura nei suoi primi attimi, ma man mano che ci si abitua ad esso, la paura svanisce e a parte qualche spavento, il film non regale la giusta tensione che ci si può aspettare.
La trama principale è ben scritta da James Wan che è anche produttore esecutivo del film, ma a differenza di altri film, il paranormale sfiora la fantascienza e il fantasy, soprattutto nel finale in modo troppo esagerato. Un misterioso suicidio in un convento in Romania fa partire un’indagine dal vaticano, che a poco a poco mostrerà cosa davvero si nasconde il quel posto così oscuro. Il film è ambientato nel dopo guerra e ci mostra le origini di Valak e di come andrà poi a contatto con i Warren, allo stesso tempo ci spiega in parte, il perché abbia queste sembianze da suora.
Sicuramente la storia è intrigante e l’ambientazione convento di suore di clausura, e questo contrasto ravvicinato tra religione male puro fa un certo effetto, non convince del tutto la natura del demone, la sua uscita e i suoi poteri, troppo invadenti e surreali. Non c’è una vera e propria paura e dopo un po’ che si guarda il film ci si abitua un po’ a tutto senza essere sorpresi di nulla. L’inizio sicuramente è più bello e interessante del finale che si perde un po’ in effetti horror esagerati che non c’entrano molto con il mondo di The Conjuring.
Manca la regia di James Wan, perché la trama offre degli spunti validi, i personaggi principali creano curiosità e sono comunque interessanti, manca un po’ quello spunto in più di realismo e qualche scena iconica che potrebbe migliorare il film. Nel complesso rimane comunque un horror di ottimo livello che ben si colloca in questo universo cinematografico.
QUATTRO CHIACCHIERE: Forse il primo e vero universo horror, con spin-off e prequel, con i Warren come spunto narrativo.
The Conjuring Universe ha rivoluzionato un po’ il mondo dell’horror e lasciato una traccia importante nel genere, rendendolo più accessibile a tutti e creando una grossa curiosità nelle sue storie, grazie alla storia vera dei Warren.
Tutto è partito con il primo film del 2013, un film dalla storia classica di esorcismo, ma che attirò molto la curiosità del pubblico essendo tratto in parte da una storia vera, qui si viene a conoscenza di Ed Warren e sua moglie Lorraine due famosi demonologi che hanno passato la loro vita alla ricerca di forza oscure e di possessioni. Nella loro casa è presente una stanza piena di oggetti posseduti che hanno trovato durante le loro esperienze paranormali. La forza di questo franchise è stata quella di puntare su di loro e non sulle storie che raccontano. Il primo film racconta dei Perron una famiglia che ha subito eventi inspiegabili appena si sono trasferiti in una casa del Rhode Island.
L’evocazione è il classico esorcismo, ma con una cura dei dettagli e della regia davvero degna di nota, con unJames Wan che conquista tutti con il suo stile, l’Horror fa un passo in più e finalmente dopo anni dal film più iconico di sempre nel suo genere “L’esorcista”, un film horror non viene più considerato film di seconda categoria. The Conjuring non è solo paura, tensione e grossi balzi sul divano, ma anche un film con una trama che mette grande curiosità e che ti innesta la necessità di sapere altro sui Warren.
Tutto si evolve velocemente, viene prodotto uno spin-off sulla bambola posseduta vista nel primo film, Annabelle, che però non riscuote delle recensioni positive, ma il franchise non si ferma e mette in produzione altri progetti. Il vero film di questo universo è sicuramente The Conjuring 2 – Il caso Enfield, una storia che molti già conoscevano e che non vedevano l’ora di vedere sul grande schermo in un film. Questo è un film che viaggia da solo anche senza la presenza dell’horror, un thriller a tutti gli effetti, con una grossa traccia di vero paranormale solo nel finale. Come nella storia vera rimane il dubbio tra realtà e finzione, sembra quasi sia la bambina a fare tutto. Nonostante sia un film Horror il dubbio si insinua nel pubblico anche se è consapevole di ciò che lo aspetta. Anche qui i Warren sono i grandi protagonisti, portano amore e mistero nella trama. C’è un bellissimo mix di canzoni, si passa dai The Clash con un bellissimo spaccato della Londra anni 70′ ad un momento di pace e amore con la canzone di Elvis Presley cantata dai protagonisti.
Veniamo a conoscenza del demone Valak, una suora demoniaca di cui ci viene mostrata la storia nel “The Nun“.
Il sistema funziona, si parte con un film che si avvicina alle storie dei Warren, per poi farne un prequel per spiegare l’origine di quel male e di quell’oggetto indemoniato. Un sistema che permette di creare un universo cinematico horror senza precedenti. I due veri film di livello sono i primi due The Conjuring, forti di essere tratti da storie vere, di cui è possibile leggere le storie online. Anche gli altri seguono lo stile ben preciso, ma si perdono facilmente in cliché classici del genere con lo sforzo di dover far paura a tutti i costi.
Uno stile ben preciso, segnato nel profondo da James Wan e dagli sceneggiatori dei primi due film. La capacità di portare il cinema nell’horror e non viceversa, con piani sequenza davvero molto interessanti e con la fotografia che supera l’obiettivo unico e solo di spaventare lo spettatore. Con questa saga, l’utente non si ferma al film, ma può fare ricerche, confrontare il cinema con le storie vere e alimentare la sua paura verso il paranormale. La storia dei Warren ha il suo fascino e ha un fascino estremamente cinematografico. Sono storie che valgono la pena di essere narrate, che spesso hanno un lieto fine e che si prestano molto ad una sceneggiatura, ovviamente con molte aggiunte di fantasia.
L’obiettivo, come nell’esorcista, non è solo quello di creare paura con la scena in se, ma con tutto il contesto, insistendo con il fatto che siano degli eventi realmente accaduti, le foto reali nel finale non sono altro che una preparazione al film successivo e ci predispongono ad avere più ansia e paura prima ancora di vedere un film della saga. The Conjuring Universe si basa su tutto ciò che ha prodotto, guardi The Nun con la curiosità di sapere chi è il demone Valak e con l’illusione che ciò che stai guardando potrebbe essere successo veramente. Nessuno potrà mai battere il fascino intrinseco che ha un film tratto da una storia vera e non potendolo fare per tutti i film, il franchise sfrutta i Warren proprio per trasmettere questa sensazione e fascino.
The Conjuring poi, porta nel mondo dell’horror la figura cinematografica e narrativa del Villain, non si combatte più con spiriti ed entità astratte, ma con qualcosa di più concreto che ha una forma e delle caratteristiche precise. Si sono visti già in altri film del genere, ma in questi c’è un’evoluzione, una cura dei dettagli e degli spin-off creati per rafforzare le caratteristiche. Annabelle ha un aspetto fin da subito terrificante, inquietante e al tempo stesso che crea curiosità, tanto da avere tre spin-off comunque di alto livello. The Nun ci mostra Valak, anch’essa da subito iconica, questa suora demoniaca che ci mette soggezione fin dal primo istante in cui la vediamo e da subito sentiamo il bisogno di saperne di più sulle sue origini.
The Conjuring Universe ha una grande capacità di creare curiosità ed è stato perfettamente ideato per questo, prima della paura viene la sete di sapere di conoscere e di informarsi e poi quando siamo già belle pronti e condizionati arriva lo spavento alimentato da ciò che sappiamo, da ciò che ancora non sappiamo e dall’esperienze dei film precedenti. Come tutti gli universi narrativi funziona man mano che si vedono i film nell’ordine in cui sono usciti.
L’obiettivo finale non è solo quello di darti il film in se da vedere ma di darti qualcosa di più, una storia vera, la curiosità sui Warren e sul mondo di cui trattano, un Villain e una regia e fotografia sempre di ottimo livello in modo da essere appagato anche a livello visivo, portando il mondo dell’horror ad un livello superiore.
QUATTRO CHIACCHIERE: Molte erano le voci a riguardo, sembrerebbe ormai certa la decisone di HBO di creare un sequel di GoT con protagonista Jon Snow.
HBO come molte altre piattaforme streaming e non, gli piace attirare l’attenzione su di sé, con HBO MAX ha un canale che deve decollare e deve offrire al più presto nuovi contenuti. GoT è uno dei prodotti televisivi più clamorosi di sempre, una serie che ha cambiato il modo di guardare la tv, con gruppi di amici che si riunivano per vedere gli episodi manco fosse una partita di calcio.
Una serie che faceva molto parlare prima e dopo la messa in onde dell’episodio e che nonostante un finale aspramente criticato a sempre il suo fascino, soprattutto alcuni personaggi. Uno spin off in arrivo, che un po’ un prequel, sembra non bastare “House of Dragon” è comunque una scommessa, perché utilizza personaggi vissuti 300 anni prima agli eventi di GoT, quindi stesso universo ma personaggi completamente nuovi.
Serviva necessariamente qualcosa di nuovo ed eclatante e quale personaggio migliore se non quello interpretato da Kit Harrington? Jon Snow sarà dunque il protagonista del sequel del trono di spade, tutto ciò che noi nel nostro subconscio desideravamo. Una dei personaggi più amati e iconici della serie che forse insieme a Arya Stark, era il personaggio che aveva ancora molto da raccontare, isolato per scelta al di là di una barriera ormai inutile.
La speranza dei fan della serie e che non possa apparire solo lui, ma anche altri personaggi come Arya appunto, o Sansa e perché no una visione sul regno pacifico e illuminato dalla veggenza di Bran Stark. Una serie fatta per farsi perdonare delle ultime due stagioni, ma che si porta dietro un peso davvero grande, una sfida in un certo senso ancor più complessa del prequel.
Un sequel di questo genere fa davvero un sacco clamore, attira l’attenzione ed è sicuramente un’ottima scelta da parte di HBO, ma allo stesso tempo non sarà affatto facile fare una trama potente e intrigante come quella della serie originale. Perché c’è la pace, bisogna inventarsi nuove minacce, e molti personaggi di spicco sono morti. Ovviamente è ancora tutto e solo in lavorazione e la notizia bomba è stata sganciata per testare la reazione del pubblico, che ha risposto fragorosamente con entusiasmo.
JON SNOW è e rimane uno dei personaggi più importanti della serie, forse il vero protagonista, resuscita, ha sangue Targaryen e Stark ed è un perfetto leader. Il finale della serie l’ha fatto un po’ perdere in una storia d’amore debole e troppo fatta per soddisfare i fan, il suo personaggio si è indebolito e ha cambiato carattere troppo velocemente. L’uccisione di Daenerys non ha trasmesso molte emozioni, in questo modo la scelta finale di Jon Snow sembra insensata e ridicola. Lui che dopo tutto quello che ha fatto, con tutto il potere che voleva ottenere se ne torna al di là della barriera in mezzo ai bruti. Una scelta che se motivata con più decisione e correttezza sarebbe stata accettata di più dai fan, ma che così sembra una scelta di metterlo nel solaio come un oggetto di cui non sappiamo più cosa farcene.
Questo sequel può essere l’occasione di dare valore a questa scelta, di darne un senso e di far capire il vero stato d’animo di Jon Snow. Uno stato d’animo che purtroppo nelle ultime due stagioni non si è più compreso, non sembrava ne innamorato ne nulla, completamente annullato e senza uno scopo. La sua lotta contro gli estranei è finita in un lampo, con lui che non ha un ruolo principale. La sua vita perde di significato, come se lui avesse bisogno di un nemico da combattere, di persone da difendere, lui è sempre un guardiano della notte, ha bisogno di difendere le persone se non può farlo, la sua vita non ha senso. Per questo torna dal popolo più indifeso e debole del continente, un isolamento anche spirituale, per un uomo che proprio come un vero Guardiano della notte, non può avere amore nella vita.
Analizzando questi aspetti del personaggio, mi aspetto una nuova minaccia, un’esplorazione solitaria del profondo nord fino alla cima del mondo per trovare delle risposte. Troppo in fretta e in modo banale sono spariti gli estranei, è bastato un pugnale per farli sparire. Perché il mondo magico ha permesso che si creassero questi specie di zombie a stretto contatto con il freddo? Spero che il sequel dia nuove risposte e che sia un riscatto per tutte quelle cose fatte di fretta e male nelle ultime due stagioni. Già House of Dragon in arrivo ad agosto, ci darà un’idea della possibilità di ampliare il mondo narrativo di Game Of Thrones.