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THE HUNT: QUANDO LA PREDA È L’UOMO

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The Hunt è un film del 2020 diretto da Craig Zobel e scritto da Damon Lindelof (Lost) che n’è anche prodotto esecutivo insieme alla Blumhouse.

Questo film parla di ricchi e annoiati che in una così detta “Fattoria” portano delle persone per essere cacciate come animali. Prendono i fucili e sparano verso le ignare vittime che si ritrovano li inconsapevoli di ciò che sta accadendo. Il finale non manca di un colpo di scena abbastanza interessante, un plot point particolare che regala una nuova chiave alla trama del film.

Sinceramente, viste le premesse mi aspettavo qualcosa di meno ironico, ma il tratto distintivo della Blumhouse che solitamente mette insieme commedie e horror si vede ed è incisivo all’interno del film, con scene paradossali e un po’ troppo splatter e grottesche.

Questo però rende il film più leggero e ne toglie quasi ogni tipo d tensione, fin da subito intugliamo chi sarà la protagonista, ma difficile intuire quale sarà il finale. La trama è ben scritta, a tratti anche divertente con personaggi davvero molto particolari e molto folli.

C’è un vortice di follia fin dalle prime scene in cui ci ritroviamo su un aereo con dei ricchi viziati, c’è da subito violenza e una sorta di splatter forse eccessivo. La svolta finale rende il film meno banale di quello che sembra, ma l’ironia e la parte parodistica e grottesca rimane fino all’ultimo frame del film.

The Hunt è molto più banale e stupido di come si presenta, è il classico film molto trash che esagera ma che allo stesso tempo si fa vedere non annoia e una volta inquadrato e anche piacevole. Ovviamente non è un film che può superare la sufficienza, ma è un prodotto che sa quello che vuole, ordinato che una trama che nonostante qualche follia ha un senso e una logica e funziona bene.

Ho scelto questo film principalmente perché scritto da Lindelof, ma ho trovato davvero poco della sua traccia e del suo stile, se non nella dettagliata e quasi spirituale follia di alcuni personaggi.

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THE SUICIDE SQUAD – MISSIONE SUICIDA: UNA BANDA FUORI DI TESTA

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The suicide squad – missione suicida è un film del 2021, diretto da James Gun, un film che cerca di cancellare il proprio passato e che prova a voltare pagina, prendendo con se uno dei registi e autori più iconici dell’universo Marvel, già regista de “guardiani della galassia”.

La DC affida alle capacità artistiche di Gun praticamente tutto, una carta bianca su cui esprimere le proprie idee e la propria arte, avendo solo dei vincoli dati dai personaggi e dalle loro caratteristiche. Questo film rappresenta in tutto e per tutto il suo regista, a tratti folle come i suoi personaggi, con un ritmo incalzante scandito dal ritmo delle canzoni, con un grande musical dov’è lazione ad essere protagonista. Ci sono molte similitudini ai suoi film precedenti, sia per l’ironia che passa da essere quasi infantile a molto tagliente e più di nicchia. Le musiche sono spettacolari e si legano perfettamente con ciò che vediamo. Il film è davvero folle a tratti con personaggi dell’universo DC che Gun è andato pescare con cura per la loro assurdità e particolarità, davvero divertenti solo per le loro movenze e caratteristiche con poteri davvero ridicoli e paradossali. Il film è una presa in giro di se stesso, tutto molto giocoso, assurdo e aggiungerei colorato.

L’elemento mare anni 70/80 è sempre ben presente scenograficamente e da davvero un bellissimo tocco artistico al film, tutto anche se assurdo e credibile, con uno squalo/uomo nella squadra, con un tizio che spara puah e che ogni tanto deve vomitarli, con una ragazza che comanda i topi e con una stella marina gigante come nemico finale. Tutto estremamente assurdo e pittoresco allo stesso tempo, con scene d’azione molto chiare, belle e nitide, non troppo complicate ma visivamente sempre molto vivaci con colori nitidi e accesi. Il film prova a far ridere e ci riesce, niente di clamoroso ma mette di buon umore, con addirittura una citazione a Maccio Capatonda nell’adattamento per il doppiaggio, inaspettata e spettacolare, molto divertente.

I personaggi non erano facili da gestire eppure li ho trovati tutti molto credibili, ben fatti e perfettamente collocati nel film, un po’ deluso da Harley Quinn, l’ho trovata un po’ più “debole” del primo, anche se Margot Robbie è sempre eccezionale in quel ruolo. Idris Elba nel ruolo di Bloodsport non mi ha sempre convinto, ma è l’unico elemento stabile del film ed è super necessario, il contorno è pura follia, con John Cena nei panni di Peacemaker che nonostante la pessima recitazione fa davvero un sacco ridere. Quello che i personaggi non possono dare, viene compensato da un ritmo incalzante, dalle canzoni suonate a palla e dalla gestione dell’azione da parte di Gun, con una violenza inaspettata ma tremendamente adatta al genere di film.

Mi piacciono i film che sono la vera espressione del loro regista e autore e devo dire che Gun ha trovato la sua dimensione in questo film, si è vero nel complesso non è nulla di speciale, ci sono film di questo genere migliori, non è ai livelli di “Guardiani della galassia”, ma per certi elementi è sicuramente un ottimo film, uno spettacolo a 360 gradi con un sacco di elementi e scelte artistiche su cui vale la pena soffermarsi. Uno dei difetti, forse, è la troppa confusione. La storia si capisce è abbastanza lineare e semplice, ci sono alcuni salti temporali ma sono chiariti perfettamente. Però ci sono molti personaggi, molte caratteristiche e molte cose che i personaggi fanno e devono fare, il tutto rende un po’ un gigantesco minestrone e non si capisce a tratti quale sia il vero obiettivo, cadendo un po’ nel disordine. Anche in questo film evidente come James Gun si soffermi spesso sul rapporto tra padri e figli, con il giusto tocco, il momento più intenso del film.

Un film che consiglio di vedere per la sua capacità di distinguersi dal primo capitolo e che proietta la DC a scelte differenti anche per il futuro, non ha tutti piace, ma se vi piace James Gun qui c’è dentro tutto di lui, divertente con un buon ritmo e molta follia, tutto questo e The Suicide squad.

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THE BABYSITTER – KILLER QUEEN: NON AVREI MAI PENSATO IN UN SEQUEL, MA ECCOLO QUI!

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Circa due anni fa mi sono imbattuto in uno strano film, molto trash e con dello splatter comico e grottesco, ero rimasto abbastanza scioccato da ciò che avevo appena visto perchè non aveva alcun senso e forse era proprio quello il suo pregio.

Mai avrei pensato di imbattermi nel suo sequel, ancora più assurdo e trash del primo, che raggiunge dei picchi di non-sense davvero altissimi.

The baysitter – killer queen è uno di quei sequel di cui non avevamo certamente bisogno, sembra assurdo che qualcuno abbia avuto la forza di volerlo produrre, per la gioia del regista McG che ha potuto esprimere tutto il suo talento per un film fatto davvero a caso.

La trama è abbastanza semplice e molto stupida, gli attori sono davvero pessimi, ma davvero tanto, sembra quasi che siano stati presi dalla strada, con una recitazione davvero trash e senza alcun senso recitativo, si salvano solo due attori Robbie Amell (upload) e Jenna Ortega, giovane attrice già vista e apprezzata nella seconda stagione di YOU.

Almeno questi due attori, erano un po’ più calati nei propri personaggi anche se sempre scritti davvero male e da cui ovviamente non si può pretendere moltissimo, anche se forse la ragazza interpretata da Jenna Ortega, ovvero Phoebe ha una storia un po’ più interessante intorno a se.

Lo splatter è il filo conduttore del film, ce n’è moltissimo a volte davvero esagerato e grottesco, ma non è fatto per provocare paura e orrore, ma per far ridere e forse forse un po’ ci sono riusciti, anche se per lo più si ride per quanto è assurdo e fatto male.

Sembra davvero una accozzaglia di roba messa a caso di cui non ne capisci davvero il senso, la sceneggiatura penso sia un foglio bianco dove il regista ha potuto scriverci sopra quello che voleva con il sangue finto avanzato dalle scene.

La cosa positiva è che penso che sia volutamente fatto così male, perchè il suo obiettivo non è certo vincere l’oscar, ma quello di fare un film talmente assurdo e splatter, da far ridere e da essere ricordato senza alcuna pretesa in particolare.

c’è chi ama il genere, ma non posso consigliare di guardare questi due film, magari a qualcuno piacciono, io li ho visti tutte e due e non so ancora cosa pensare, magari se proprio volete guardarli, fatelo per curiosità senza alcuna pretesa.

C’è anche un bel colpo di scena finale in questo sequel…

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THE BOYS : UNO SCHIAFFO FORTE ALLO STEREOTIPO DI SUPEREROE

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I 7 SUPEREROI PROTAGONISTI DI THE BOYS

Scortatevi dei soliti supereroi tutti perfetti, buoni, salvatori del mondo e della patria, con principi e che non usano mai la violenza se non necessaria.

The Boys è una serie di Amazon Prime video creata da Eric Kripke (Supernatural) e tratta da un fumetto. Cinica, violenta e con molto black humor con un utilizzo dello splatter improvviso ma utilizzato come espediente per colpi di scena e per scene paradossalmente divertenti.

I supereroi sono star, con contratti multimilionari, lavorano tutti per la stessa agenzia (Vought) e la cosa a cui pensano di più sono i soldi e il successo. La serie nello specifico segue più da vicino la storia dei 7, i supereroi più famosi, con i contratti migliori, e con il seguito maggiore.

I supereroi in questo mondo sono viziati, violenti e sono venerati come delle star, da un pubblico che è accecato dalle pubblicità e dalle apparenze.

Non vi dico altro della trama, vi dico solo che c’è un gruppo di pazzi scatenati i “boys” per l’appunto che vuole che il mondo sappia il vero aspetto dei supereroi e tutti i crimini che commettono.

La serie è un susseguirsi di colpi di scena, improvvisi, grotteschi che ci lasciano a bocca aperta e stupiti, fin dalle prime scene ci rendiamo conto di cos’è “the Boys”, una serie con tanta follia ma che ti coinvolge fin da subito, e ti fa respirare dei soliti film sui supereroi.

Mi piace molto lo stile di fotografia che a tratti rende le scenografie quasi da fumetto, i costumi sono molto ben curati e non hanno nulla da invidiare a quelli delle produzioni più famose.

Patriota, il capo dei 7, è un personaggio davvero scritto bene e l’attore è davvero perfetto per questo ruolo con un sorriso a 42 denti e degli occhi che trasmettono ansia e paura, mi piace davvero molto come personaggio e penso che racchiuda un po’ tutta la filosofia della serie.

Nonostante io non ami lo splatter, qui ne fanno un uso talmente giusto e ai fini della trama e dello stile che rende questa serie diversa dal solito, con un humor molto diretto e d’impatto. Penso che la scelta stilistica dell’intera serie sia perfetta.

La trama della prima stagione è bella, con qualche mistero e con una crescita importante dei personaggi, soprattutto Hughie un ragazzo un po’ sfigatello che si ritrova coinvolto con i “Boys ” e che ha sete di vendetta verso i super.

Non ho visto molti difetti nella serie, anche perchè la prima stagione me la sono mangiata in un giorno, perchè davvero riesce a prenderti e hai subito voglia di vedertela tutta.

Ho solo una piccola paura sulla continuazione della serie, ho paura che la trama possa perdere colpi man mano che va avanti e indebolirsi man mano che vanno avanti le prossime stagioni, forse perchè l’occhio si abitua allo stile della serie e i colpi di scena non ci catturano più come prima.

Spero che la serie mantenga un ritmo alto, violento e cinico come nella prima stagione, elementi che la rendono una delle serie Amazon più belle e una delle serie più particolari e che creano dipendenza che ho visto negli ultimi anni.

Una serie che consiglio assolutamente di vedere a tutti, anche chi non è amante del genere, sono sicuro che rimarrà felicemente colpito.

State attenti ai supereroi che non sono mai quello che sembrano!