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Recensioni nel tempo di un caffè

SPIDERHEAD: INTERESSANTE MA CONFUSO

Recensione nel tempo di un caffè

Spiderhead è un film del 2022 diretto da Joseph Kosinski e si basa sulla breve storia dispotica, “Escape from Spiderhead” scritta da George Saunders. Questo film vedo come protagonisti quasi assoluti, Chris Hemsworth e Miles Teller.

La trama, la grafica e gli attori incuriosiscono, infatti sta avendo davvero molto successo su Netflix, Spiderhead si pone come un film ampio, visivo e complicato, a in realtà e molto semplice, con pochissimi attori e scenografie ma molto confusionario in certi suoi aspetti. Ci si perde facilmente in dialoghi e in storie che non portano a nulla, il colpo di scena finale si perde un po’ nella banalità del prodotto stesso.

Chris Hemsworth intrepreta un visionario scienziato Steve Abnesti che fa esperimenti con dei farmaci in una prigione speciale, isolata su un’isola in mezzo al mare. Miles Teller interpreta Jeff, un giovane ragazzo finito in quella struttura per avere ucciso due amici schiantandosi con l’auto ubriaco. Abnesti testa dei farmaci che modificano le emozioni umane, e può controllarle semplicemente calibrandole dal suo smartphone. Il progetto sembra grandioso e pieno di persone dietro a questa scienza, ma a poco a poco si intuisce che nulla e del tutto come sembra.

La trama di per sé è interessante, ha un ottimo punto di partenza ma si perde un po’ nelle reazioni e dinamiche dei due protagonisti, il colpo di scena finale non ha tutto quel potere che dovrebbe avere perché essenzialmente non cambia del tutto il concept iniziale del film e il fatto che bene o male, i carcerati hanno firmato un contratto per essere delle cavie. Il personaggio di Chris è più coerente ed è il vero protagonista del film.

Il senso di chiusura e claustrofobia che dovrebbe trasmettere il film, viene mitigato da scene grottesche e divertenti, tutto con sempre un certo alone di serenità. Bello e divertente vedere come ogni farmaco cambi l’atteggiamento delle persone, come se fosse una droga potente e immediata. Una scenografia semplicissima non penalizza il film, ma alcuni dialoghi sono davvero inconcludenti e le reazioni in generale appaiono un po’ sproporzionate, creata e spinte per il colpo di scena finale. Un film da cui all’inizio ti aspetti di più ma man mano che passa ti rendi conto della sua estrema semplicità. Confuso un po’ in momenti cruciali del film, dove non si capisce bene cosa stia succedendo e dove è difficile comprendere bene la reazione di alcuni personaggi. La regia è buona, la recitazione pure.

L’idea cardine è molto interessante, con questi farmaci che sono in grado di comandare l’umore e la reazione delle persone, per essere felici, tristi o addirittura innamorati persi e attratti sessualmente basta un click sul cellulare. Svanito l’effetto del siero, si ritorna come prima.

Un film che attira sicuramente l’attenzione, ma che già dopo qualche minuto inizia a convincere un po’ meno. Nel complesso un buon film, con evidenti difetti e con una semplicità di base che lo penalizza un po’ in alcuni suoi aspetti. Bello lo spunto inziale ma portato avanti in modo un po’ confuso e con strani cambi di rotta, come se la trama fosse stata modificata strada facendo.