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THE LAST OF US: RECENSIONE SERIE E ULTIMO EPISODIO PRIMA STAGIONE

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The Last Of Us è una serie HBO del 2023 tratta dall’omonimo famoso videogioco della Naughty Dog, la serie è scritta e creata da Craig Mazin e Neil Druckmann. Da subito si può dire che uno dei miglior adattamenti mai realizzati, una serie che non solo ha rispettato le aspettative ma le ha superate e ha mantenuto la bellissima storia del primo videogioco.

The Last Of Us era molto di più di un semplice videogioco, questa serie è riuscita a raccontarlo nel modo giusto, rimanendo fedele, a volte nel dettaglio, a ciò che il gioco ci aveva mostrato anni fa. Una storia di sopravvivenza, violenza e amore che va al di là della solita storia post-apocalittica. Gli infetti e la malattia sono solo il contorno di una storia che approfondisce nel profondo lo spirito umano, l’amore tra un padre e una figlia acquisita, le difficoltà di un mondo cinico, povero e violento. Questa serie HBO è davvero ben fatta, recitata alla perfezione, scritta magistralmente con scene e dialoghi che non sono mai banali, ma sempre con una certa caratteristica e profondità.

The Last Of Us, proprio come nel videogioco riesce a spezzarti in due, ti lascia desolazione e angoscia, non è una storia leggera, ma un’intensa lotta per sopravvivere, con un impercettibile speranza che sfiora i protagonisti. Joel non è buono, il classico salvatore del mondo, ma è un uomo plasmato e inciso dalla vita, dalle vicende che ha dovuto sopportare è la rappresentazione stessa del mondo in cui si trova. Chi sopravvive deve essere cinico, spietato, violento e freddo e anche Ellie nella sua evoluzione, perde quella luce negli occhi da bambina, per lasciare spazio ad una ragazzina che stringe con tutta la sua forza la vita e che coltiva una forte speranza per il mondo.

L’episodio finale è un’esplosione di emozioni forti, un episodio molto crudo con un gesto d’amore che si trasforma in violenza pura e rabbia. Dipendenza l’uno dall’altra e Joel che non vuole più perdere o sacrificare nulla della propria vita. Il suo gesto si trasforma in un grido di disperazione, un atto contro il destino, contro tutto ciò che c’è di brutto in quel mondo. La sua luce è Ellie e non la lascerà mai andare. La capacità di trasmettere emozioni di questa serie è evidente, sembra così realistica che a volte ci si dimentica del mondo di fantasia in cui si trova. C’è stata delicatezza negli attimi di amore, frantumata sempre da un “martello” di dolore che ricorda sempre che c’è ormai davvero poca speranza.

La prima stagione si chiude con un “OK” di Ellie e poi titoli di coda, a spezzare il tutto, a lasciarci con quell’angoscia sapendo quello che è appena successo e nonostante tutto ci sentiamo solidali con Joel, lo capiamo e in fondo ne comprendiamo l’animo. Complimenti a Pedro Pascal e Bella Ramsey che riescono a dare in ogni scena le giuste vibrazioni, dall’affetto, al dolore, alla disperazione, gli occhi persi nei momenti di pura violenza, come un essere vivente che con forza si aggrappa alla vita.

Una trasposizione perfettamente riuscita, un’amplificazione di quello che a livello di soggetto era già un capolavoro, alcune scene sono una perfetta riproduzione, altre sono attimi di puro cinema, con sensazioni umane impareggiabili da un computer. Joel e Ellie in tutta la loro semplicità ci portano lungo questo mondo in cui si vuole sempre qualcosa in cambio, in cui si è gentili e disponibili solo con le vite degli altri, un mondo in cui ognuno pensa alla propria sopravvivenza, manifestando l’egoismo che contraddistingue la razza umana. Non è una semplice trasposizione, ma un adattamento perfetto di un videogioco ad un mondo più complesso come quello televisivo/cinematografico. Non è una serie complessa nella sua evoluzione, ma complessa nelle sue emozioni e soprattutto nelle sue scelte, non ci sono mai scelte facili, ogni direzione che si prende è un sacrificio, la scelta finale di Joel è puro egoismo, per lui ed Ellie è sicuramente la scelta giusto, per il resto del mondo forse no.

I difetti ci sono, nel complesso si può definire una serie scenograficamente povera, nulla di clamoroso a livello visivo, ma sono davvero piccoli difetti quasi impercettibili, la qualità soprattutto in alcune scene e momenti e talmente intensa e alta da rendere la serie The Last Of Us un piccolo capolavoro. Bellissima in ogni suo attimo, nella sua profondità, nel suo messaggio, nella sua scrittura e nei suoi protagonisti.

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THE LAST OF US – RECENSIONE EPISODIO 7: IL PASSATO FA MALE

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The Last of Us nel suo settimo episodio fa un tuffo nel passato, mostrandoci alcuni aspetti della vita di Ellie e nello specifico il momento in cui è stata morsa. Fino a quel momento non sapevamo quasi nulla del suo passato e quali dure prove la vita le avesse posto davanti, con questo episodio il suo personaggio viene caratterizzato ancora meglio facendoci capire diversi aspetti della sua vita.

Per molti versi un episodio che ricorda un po’ il terzo, per la sua delicatezza e profondità, un rapporto che va al di là dell’amicizia e che ci mostra un attimo di normalità in un mondo ormai irriconoscibile. Un centro commerciale abbandonato in cui Ellie e Riley passano una delle serate più belle della loro vita, tra giostre e giochi con un luogo tutto per loro, possono essere finalmente delle bambine normali e non delle reclute della FEDRA. Un mondo spaccato in tre tra infetti, ribelli e FEDRA con due ragazzine che provano qualcosa di più che una semplice amicizia.

L’episodio rimane molto fedele al videogioco, alcuni paragoni sono identici e la trasposizione è più che perfetta. Alcuni passi mancanti del videogioco vengono amplificati e completati rendendo la serie sempre di ottimo livello. C’è molta intensità nelle parole e nei sentimenti, con la consapevolezza che le cose non possono andare bene e che quella felicità sarà momentanea. C’è un po’ tutto The last of Us qui, con i sentimenti e i rapporti umani che sono al centro della trama che viene solo ogni tanto “infettata” dal mondo in cui è collocata. Gli infetti sono il contorno, la sveglia che riporta i sopravvissuti alla dura realtà.

La serie usa questi episodi in modo preciso ed essendo sempre ben scritti, definisce con cura i personaggi e gli completa, il passato di una persona dice molto di lei, è adesso conosciamo ancora un po’ meglio la protagonista Ellie. Un passato che fa male, che la rende forte, ma allo stesso tempo sola e con la paura tremenda di poter perdere Joel. Un viaggio nel passato doloroso di Ellie per mostrarci la sua forza e determinazione nel presente, nonostante abbia una responsabilità molto importante sulle spalle.

The Last fo Us non è una storia banale di zombie e umani che combattono per sopravvivere, ma è profondità, amicizia e amore, uno studio accurato dei rapporti umani, dell’uomo e delle suo caratteristiche nei momenti difficili e una storia che va sempre oltre a ciò che ci mostra e che fa sempre riflettere, un episodio sette che riconferma tutto questo e che si aggiunge ad una serie che sembra non sbagliare un colpo.

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THE LAST OF US – RECENSIONE QUINTO EPISODIO: ARRIVA LA PROFONDITA’ E IL DOLORE

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The Last Of Us arriva supera la metà del suo percorso e ci mostra un altro aspetto di questo brutto mondo, dominato da infetti e ribelli trasportati dalla disperazione, il quinto episodio è forse l’episodio più intenso ed emotivamente complicato. Il finale estremamente crudo e cinico in contrasto con la serenità di alcuni momenti, ci riporta e ci riapre gli occhi, su un mondo ormai crudele e estremamente violento.

Joel e Ellie fanno crescere il loro rapporto e il confronto con due ragazzini non fa altro che ricordare a Joel i bei momenti del passato. Si nota la netta divisione tra il mondo che era e il mondo in cui si trovano adesso, lui lo sa e riesce a mantenere sempre il giusto livello di attenzione e non abbassare mai la guardia. Un episodio pieno di scene molto intense e di morti che lasciano sicuramente il segno tanto da sorprende anche chi la storia la conosce già. A livello di regia forse il miglior episodio fino a qui, con scene davvero ben coordinate ed effetto, giusto livello di tensione e anche un po’ di paura. Il finale è crudele e estremamente intenso e significativo, riportandoci tutti in questo incubo che è il mondo di The Last Of Us.

La speranza viene cancellata scena dopo scena e a vincere purtroppo alla fine di tutto, sembra essere sempre e solo il fungo e la malattia, Joel sembra rassegnato ma non vuol perdere per alcun motivo al mondo quella che ormai e come se fosse sua figlia. Ellie conserva in sé la speranza che lei possa essere il cambiamento, che lei possa essere la cura per risolvere tutti i problemi del mondo. Il finale ci mostra in una scena mille sfumature del suo personaggio, una bambina che inizia a sentire su di sé, una responsabilità enorme.

The Last of Us non è una semplice passeggiata in un mondo post apocalittico, ma una storia cruda lontana dalle favole dal lieto fine, si sopravvive e ogni giorno può accadere qualcosa di terribile. Episodio scritto sempre molto bene, anche la recitazione sta salendo di livello e come detto prima la regia sembra essere la migliore vista fino a qui, una serie che si evolve, che prende confidenza e che non risparmia la sua crudeltà.

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THE LAST OF US: RECENSIONE QUARTO EPISODIO, SI STRINGE IL RAPPORTO

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The Last of Us è arrivato al suo quarto episodio, ritorna una forte impronta videoludica e il rapporto tra i due protagonisti Ellie e Joel cresce sempre di più.

La trama inizia a fare in modo che lo spettatore si affezioni ai due personaggi principali, il loro rapporto cresce e sembra di vedere una famiglia, un padre con sua figlia in un mondo davvero terribile. Ellie è più sveglia di quello che sembra e Joel inizia a rendersi conto di cosa ha dovuto passare quella bambina. Per la prima volta vediamo uno scontro con i banditi, organizzati e con un loro leader, simbolo che il nemico non sono solo gli infatti ma gli umani stessi.

Un episodio che serve anche un po’ a scavare nel passato dei personaggi grazie a dei dialoghi davvero ben scritti e mai banali. Una bella trama che prosegue in modo lineare e chiaro e che ci permette a poco a poco di capire di più questo mondo, sconosciuto agli occhi dei non videogiocatori.

La somiglianza con il videogioco torna nitida, c’è anche qualche battuta praticamente uguale e alcune scene sembrano davvero uscite dal videogioco anche per le azioni che compiono e iniziano a diventare l’uno dipendente dall’altro, per la prima volta vediamo Joel sinceramente sorridere e divertirsi alle battute di Ellie trovate in un libro.

In questa breve recensione viene ripetuto diverse volte il nome di Ellie e Joel, proprio per far capire che sono parte della centralità della trama, in questo episodio sono loro gli assoluti protagonisti, il loro rapporto e le loro emozioni. Grazie ad un’ottima scrittura questa serie rimane di altissimo livello e qualità, ottima in ogni sua dinamica.

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THE LAST OF US: RECENSIONE TERZO EPISODIO, QUALCOSA È CAMBIATO

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Non sono solito fare troppi SPOILER in queste brevi recensioni, ma in questo caso qualcosa va sicuramente detto per capire meglio cosa significa questo episodio per la serie, e si perché (Finalmente?) qualcosa è cambiato.

Il terzo episodio della stagione inizia a staccarsi leggermente dal videogioco, non è più una riproduzione praticamente esatta della storia del videogioco, con persone che ormai si stavano troppo abituando a non avere colpo di scena. Si inizia sempre con Joel e Ellie che parlando iniziano a creare il loro rapporto, la città è lontana e sono in zone desolate, già esplorate però da Joel. I due si imbattono in una fosse comune, poveri esseri umani non infetti, ma comunque uccisi per impedire che il fungo dilagasse o che comunque infettasse tutti, da morti non possono mordere.

Qui c’è una prima differenza dal gioco che sicuramente destabilizza chi la storia la conosce, si vede una inversione di marcia, dove ovviamente il budget sarebbe davvero salito di tanto e non in modo indifferente per riprodurre determinate scene. Si decide dunque di fare un tuffo nel passato nell’episodio più cinematografico visto fino ad ora, le inquadrature e le sequenze da videogioco spariscono, l’impronta spirituale di HBO esce fuori e sembra di essere entrati in un episodio di The Leftovers.

Facciamo la conoscenza di Bill, un uomo che negli anni ha creato un piccolo “fortino” nella città di Lincoln a qualche chilometro da Boston, grazie a trappole e difese, Bill è al sicuro dal fungo e dagli attacchi dei banditi. Ha tutto, cibo e del buon vino e passa le sue giornate in solitudine. Fa la conoscenza di Frank dopo quattro anni di solitudine e tra i due nasce qualcosa di più che un’amicizia, un amore intenso e bellissimo. Qui c’è la grande differenza tra il videogioco e la serie che prende una direzione differente. Una piccola isola felice in cui nonostante il mondo sia in rovina, Bill e Frank vivono il loro amore sereni per sedici anni, un monito di speranza in mondo ormai fatto solo di violenza e disperazione. Un episodio profondo, delicato e si anche un po’ noioso, ma che restituisce un po’ quello che mancava alla serie, la parte un po’ cinematografica, meno schematica, slegata un po’ da tutto ciò che gli circonda. La possibilità della serie di approfondire i personaggi viene sfruttata a pieno anche per allungare un po’ i tempi.

Un episodio svolta, che ci racconta storie leggermente diverse dal videogioco e cambia le carte in tavola, mettendoci il dubbio su cosa vedremo in futuro, scelta azzardata che potrebbe destabilizzare lo spettatore e fare iniziare le critiche, cosa che prima non era mai successa. Sono partite le scelte difficili, che tolgono un po’ di azione, per dare spazio ai sentimenti. Anche per questioni di soldi. Una scelta che mi ha convinto in parte, romantica sì, ma forse un po’ troppo distaccata da tutto il resto, sia nei ritmi, che nella regia e nei dialoghi, sembra essere un’altra serie. Aggiunge profondità, dimensione e informazioni, quindi a mio modo di vedere è un episodio riuscito, allo stesso tempo però rallenta i tempi, si divide dal videogioco e forza alcune dinamiche, forse per alcuni non è stata la scelta giusta.

Il 27 Gennaio è stata rinnovata la serie per una seconda stagione!

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THE LAST OF US STA CAMBIANDO IL MODO DI FARE SERIE?

QUATTRO CHIACCHIERE: I prodotti cinematografici tratti dai videogiochi sono sempre stati un grosso problema, più che altro per la loro lontananza dall’originale, The Last Of Us sta cambiando la situazione?

Sempre più spesso vediamo film e serie tv tratte da videogiochi, già ho fatto diversi articoli a riguardo perché ritengo che sia uno degli argomenti più attuali nel cinema e nel mondo delle serie. Ormai ne esce praticamente uno all’anno e ci sono in programma molti altri prodotti.

The Last Of Us è l’ultimo di questi, una serie tratta dai famosi videogiochi Naughty Dog e che sta spopolando su HBO e in Italia su Sky, una serie che ha differenza del solito, convince tutti, soprattutto i videogiocatori sempre molto, molto critici. Questa serie tv ha avuto fin da subito un approccio differente, portando con sé Neil Druckman, creatore del videogioco e affidandoli, insieme ad un talento come Craig Mazin, la scrittura e la creazione della serie. Questa serie stravolge le consuetudini di questi live action e replica quasi alla perfezione il videogioco, a volte in modo quasi perfetto, con video di paragone che spopolano sul web.

Il pubblico ha per adesso amato questa cosa, e finalmente ed evidentemente ha avuto quello che voleva, un prodotto visivo reale, fatto da attori, praticamente uguale al videogioco. A tratti infatti la serie, appare anche nelle inquadrature e in alcune dinamiche della trama, fin troppo videoludica, come se stessimo giocando al videogioco. L’unico difetto della serie e non poter creare l’effetto sorpresa, nessuna morte, o colpa di scena lo sarà realmente per chi ha giocato i videogiochi. Questo capita anche con i film tratti dai libri, ma in modo meno clamoroso, perché in questo caso sappiamo anche visivamente come andrà la scena. La vera domanda è, è stata la scelta giusta fare la serie in questo modo?

Per quanto valgano i primi episodi, la risposta in questo momento è, assolutamente sì! The Last of Us funziona alla grande così, è una bellissima serie, è scritta davvero bene e soprattutto non esiste altro videogioco che si prestasse così bene a questo tipo di serie. Il grande successo che sta avendo potrebbe essere pioniere di scelte simili. Altre produzioni in corso come God Of War, Horizons e forse Assassin’s Creed potrebbero prendere questa decisione, visto che il confronto Uncharted e The Last Of Us è per adesso abbastanza impietoso. Un film che ha mischiato un po’ il videogioco e un po’ scelte a caso e che non ha convinto del tutto. Due prodotti che effettivamente sono gli opposti di come si può creare una serie o un film partendo dal videogioco.

Però un altro quesito che ci dobbiamo obbligatoriamente porre è, è possibile farlo con tutti i videogiochi?

Come detto prima, The Last of Us si prestava in modo assolutamente perfetto ad essere una serie tv, perché è uno dei videogiochi con la trama e il soggetto più belli di tutti e con una sceneggiatura perfetta. Non ci sono grandi complicazioni a livello di animazione, e tutto lo stile e il tema è già stato riprodotto in modo simile, in molti altri film.

Prendiamo The Witcher ad esempio, una serie che io personalmente apprezzo, ma che farò fatica a vedere senza l’attore che la resa tale, ha mille difetti come serie, ma allo stesso tempo è sicuramente molto più complicata da produrre creare e in questo caso riprodurre. Si poteva sicuramente essere più fedeli al videogioco e ai libri, ma allo stesso tempo ci ritroviamo in un mondo fantasy estremamente difficile da seguire, una scelta rispetto a un’altra potrebbe cambiare di un sacco il prezzo finale della produzione, si parla anche di milioni di dollari. Per non parlare della necessità di una costante CGI di alto livello, cosa che The Witcher non ha e non si può permettere. Un infetto di The Last Of Us lo puoi creare con il trucco prostatico e magari un po’ di CGI su di esso, un mostro grande, grosso, dinamico e vivo di The Witcher non hai molte opzioni per crearlo. Trama più espansiva, infinità di personaggi, scontri, battaglie ecc. tutto questo è imparagonabile alla “semplicità” che può avere a tratti the last of us.

Di colpe ne ha sicuramente di più Uncharted in questo caso, con un film che si spaccia per prequel dei videogiochi, ma che poi non lo è realmente ed è solo un buon film di azione messo lì un po’ a caso, apprezzato da chi non hai mai giocato ai videogiochi e distrutto dai fan. Anche God Of War, a mio parere dovrà allontanarsi un po’ dai videogiochi e panso che le farà quasi sicuramente, sperando in risultati migliori dei live action in generale.

Horizons ha una trama interessante, molto bene scritta, ha dei costi non indifferenti per l’ambientazione, ma ha buonissime possibilità, che potrebbe funzionare se fatto in stile The Last of Us riproducendo in modo molto fedele il videogioco. Ha una trama già di per sé molto affascinante che vale la pena non essere modificata. Quindi nel complesso lo stile con cui è stata fatta la serie HBO potrebbe valere solo per alcuni videogiochi e non per tutti, vendendo per le reazioni dei fan, il consiglio sarebbe quello di avvicinarsi sempre il più possibile al prodotto originale, perché sarà sempre l’idea migliore.

The Last Of Us in questo può essere la prova definitiva di ciò che il pubblico vuole e ama vedere, potrebbe spingere le produzioni a comportarsi in un determinato modo in futuro e ha creare live action estremamente simili ai prodotti originali. Restando nei costi ovviamente, magari facendole più brevi e concentrandosi sulle parti salienti del videogioco. Una volta che il cervello ha in mente un’immagine è difficile vederla in un altro modo, è quella la difficoltà dei live action tratti dai videogiochi. Soprattutto se iconica. Come certi attori che vengono e verranno sempre riconosciuti per personaggi che hanno interpretato, non ci sarà un altro Jack Sparrow, un altro Terminator o un altro The Mask (Anche se ci hanno provato), perché ormai quel personaggio ha la faccia di quell’attore. Cosi vale per i videogiochi, infatti se c’è una cosa che non ha funzionato in The Last Of Us è proprio la scelta degli attori, che per gli utenti, sono troppo distanti dagli originali.

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THE LAST OF US: SECONDO EPISODIO, SEMPRE PIU’ FEDELE AL VIDEOGIOCO

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Il secondo episodio della serie The Last of Us, dopo il grande successo del primo, mantiene lo stesso livello e ci si accorge ancor di più quanto questa serie sia molto fedele al videogioco. Non mi è mai capitato di vedere un live action così simile al videogioco da cui è tratto, alcune scene davvero identiche e il percorso fatto fin qui dai personaggi e le loro battute sono simili a quelle presenti nel videogioco.

La domanda che ci si pone a questo punto è perché non aver fatto un casting per prendere attori il più possibile simili a quelli presenti nel videogioco? Non lo sapremo mai con certezza, forse servivano prima di tutto attori di alto livello. Ogni scena del secondo episodio ricorda moltissimo un videogioco, ma non solo The Last Of Us nello specifico, ma tutti i videogiochi in terza persona, sia nelle inquadrature che nei movimenti. L’attesa che uno dei personaggi faccia il giro per aprire una semplice porta è molto emblematica e caratteristica del mondo videoludico.

Secondo episodio sempre molto bello, la storia di Neil Druckman che qui e anche regista, era cosi perfetta che non ha bisogno di tante modifiche, ti prende subito, ti incuriosisce e funziona. Anche chi non ha mai visto il videogioco si ritrova subito preso da questa situazione post apocalittica, ed è pronto a scoprire gli orrori di questo nuovo mondo. Questa copia carbone finisce per soddisfare tutti, i fan del gioco, e i neofiti di questa storia.

Per il mio gusto personale, delle volte, soprattutto in questo secondo episodio, il lato videogioco e davvero fin troppo esagerato e amplificato, perdendo un po’ il fascino cinematografico e il realismo di tutto ciò che stiamo vedendo. Certe scene si perdono in percorsi che visivamente non mi fanno impazzire, forse un po’ troppo finti e scelte, come quelle della porta, che non hanno molto senso, troppo veramente da giochi di ruolo. A livello di regia questo episodio non mi ha conquistato, mi aspettavo qualche piano sequenza sorprendente ma nulla, emozionante però lo scontro con gli infetti e il modo in cui sono fatti è davvero sensazionale. Lo spunto horror è davvero interessante ed effettivamente non c’è nulla di simile a livello di serie Tv, nonostante ci siano già molti prodotti di questo tipo, The Last of Us riesce ad essere unico.

Questo secondo episodio da una direzione precisa, e ha un bel colpo di scena, un plot twist inaspettato, che indirizza la storia in una determinata direzione. Un episodio molto da videogioco, che potrebbe rendere questa serie precursore di molti altri prodotti di questo genere, girati così, perfettamente fedeli al videogioco da cui sono tratti.

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2023, NOVITA’ E NOTIZIE SU CIO’ CHE CI ASPETTA QUEST’ANNO.

QUATTRO CHIACCHIERE: Notizie dal mondo delle serie e del cinema, come è iniziato il 2023 e cosa ci aspetta.

Proprio come super Mario che curiosa e guarda i funghi con sguardo di stupore, siamo ormai pronti ad entrare ufficialmente nel nuovo anno anche a livello di visione cinematografica e di serie tv. Dopo un 2022 di altissimo livello non sarà facile mantenere lo stesso livello, tra grandi ritorni e grandissime novità e delusioni.

Molti film già li conosciamo, torna Nolan con il suo film sulla bomba atomica, Oppenheimer, poi c’è appunto Super Mario, Indiana Jones, Mission Impossibile, Guardiani della Galassia 3 e tanti altri titoli interessanti e meno popolari, si sfocia poi con Dune che arriva in autunno e pronto a stupire e meravigliare come il primo capitolo.

Un anno insidioso perché va a toccare elementi importanti del cinema come ad esempio Indiana Jones, con i fan già pronti ad assalirlo, diretto da James Mangold il trailer è già riuscito a dare quel sapore nostalgico che non è affatto male. Però è sempre un rischio, ma ci dovremmo fare l’abitudine perché nell’aria c’è pure un reboot di Harry Potter, i fan sono ovviamente contrariati, ma la Warner Bros. sembra ben decisa a portare avanti questa possibilità.

Mission Impossible diventa una vera e proprio saga lunghissima con una marea di film e con un Tom Cruise in super forma che si getta con la moto in un dirupo, con molta destrezza e gioia, film che promette bene dal punto di vista dell’azione, come sempre. Poi ci sarà l’ultimo capitolo di una delle saghe più lunghe e seguite del cinema, quella di Fast and Furios, ultimo capitolo girato anche molto in Italia l’anno scorso e protagonista di diversi leak delle riprese.

Il film più atteso forse rimane quello del caro buon vecchio Christopher Nolan, alle prese questa volta, come con Dunkirk, con una storia vera, dal fascino criptico, e che non è mai stata approfondita più di tanto. La storia della nascita dell’arma di distruzione di massa più letale di sempre, la bomba atomica. Anche questo sicuramente visivamente spettacolare con un cast eccellente.

La DC comics ha diversi progetti in mente, più difficile capire la loro data di uscita, mentre Henry Cavill si sposta nel mondo Marvel, lo rivedremo su Netflix con la terza e sua ultima stagione di The Witcher. Netflix punterà anche sui sequel, magari in arrivo la seconda stagione di Squid Games? Per adesso ha appena messo fuori qualche prodotto interessante ma non del tutto eclatante. La notizia della cancellazione della serie tedesca 1899 ha lasciato tutti un po’ sconcertati perché era una serie che aveva necessità di essere sviluppata. Può essere che la sceneggiatura della seconda stagione non convinceva del tutto.

Il mondo delle serie tv sembra un po’ rallentare, rispetto ad un cinema che vive di sequel e reboot e con prodotti visivi sempre di ottimo livello, con la Marvel a tenere insieme i pezzi. Ci pensa la HBO a farsi avanti, e dopo il successo di House Of Dragon si butta nel terreno più insidioso e adesso a gennaio esce con The Last Of Us, serie tratta da due videogiochi meravigliosi, pieni di fan agguerriti per distruggere la serie. Si parla anche del nuovo True Detective, con Jodie Foster, in uscita forse il prossimo autunno. HBO dunque ci va pesante. Torna anche Lindelof (Creatore di Lost) con Mrs Davis e inizieranno pure le riprese dello Star Wars scritto da lui.

Uscirà anche un film tratto da una storia vera che parla di un orso fatto di cocaina che semina panico tra i turisti di un parco, un film che dal trailer appare tra il drammatico e il comico, pellicola curiosa che merita una certa attenzione. Si spera che il 2023 ci regali qualche bella novità, oltre a sequel come l’ultimo capitolo della saga di John Wick, con Keanu Reeves pronto ad ammazzare ancora tutti. In più interessante anche il terzo capitolo di Deadpool in cui rivedremo molto probabilmente Hugh Jackman nei panni di Wolverine.

Netflix parte con i sequel come anticipato già in precedenza, e quindi via con la nuova stagione, forse finale di YOU, il seconda di Tenebre e Ossa, lo spin off di Bridgerton, l’ultima stagione di The Crown. Su Amazon invece spicca The Citadel, serie tv che verrà prodotta in diverse versioni in diverse nazioni, creata dai Fratelli Russo e da Patrick Moran, in Italia Cattleya ha già iniziato le riprese, tra i protagonisti, Matilda De Angelis. In più Amazon non smette di spremere LOL fino a midollo e uscirà un programma comico Io sono Lillo, con protagonista ovviamente Lillo, che deve affrontare la sua nuova popolarità, tra gli ospiti tanti altri comici (Esce oggi).

Così tra grandi ritorni e qualche piccola novità ci apprestiamo ad affrontare il 2023 cinematografico e dello streaming, con la speranza che qualcuno fermi la crescita del prezzo degli abbonamenti e dei biglietti e che ci faccia godere di questa arte meravigliosa senza l’angoscia di perderci uno stipendio.

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FANTASCENEGGIATURA: THE LAST OF US, PRONTI PER UNA NUOVA SERIE HBO?

Provo a pensare a quali potrebbero essere gli attori ideali per questa serie tv

THE LAST OF US 2

Ormai è ufficiale che ci sarà una serie tv tratta dai videogiochi della Naughty Dog, The last of us, il web si è immediatamente sbizzarrito con dei “fantacasting”, e anch’io non potevo sottrarmi a questo bellissimo “gioco”.

Partiamo dalle cose positive di questa serie tv, la prima è che sarà distribuita dalla HBO, ad oggi un dei Network migliori al mondo per la produzione di serie tv. HBO è sinonimo di qualità, di cura nei dettagli e del giusto grado di violenza, con storie quasi sempre convincenti.

Parliamo delle certezze, sono già stati annunciati gli sceneggiatori, che faranno anche da Showrunner alla serie tv, due che hanno già collaborato con la HBO, che sono Craig Mazin e Neil Druckmann, creatori e produttori della serie Chernobyl.

Craig Mazin è un ottimo sceneggiatore, ma la sua prima svolta è arrivata proprio con Chernobyl dove ha potuto esprimere il suo talento anche nelle storie più complesse, cupe e con molta serietà.

Mazin arriva da film come Scary Movie, Superhero, Una notte da leoni, tutte delle bellissime parodie e commedie, ma con Chernobyl ha dimostrato tutta la sua duttilità e talento, quindi è una scelta davvero azzeccata per questa serie tv.

Neil Druckmann è uno scrittore pazzesco, pilastro creativo della Naughty Dog, e ideatore della storia di The last of us, un ottima cosa averlo al fianco di Mazin, insieme potrebbero davvero scrivere un ottima sceneggiatura.

Ho messo apposta quella foto con Ellie che suona in un bosco, per far intuire quanto sarà importante la fotografia in questa serie Tv, HBO difficilmente sbaglia nella fotografia, ma visto che ci siamo, mi piace sognare e immaginare un Regista e un fotografo di altissimo livello alla guida di questa serie.

Sarebbe bellissimo, quanto costosissimo avere alla regia uno come Alfonso Cuaron, e alla fotografia, uno dei migliori di sempre, Emmanuel Lubezki, che già hanno collaborato insieme in film come Gravity e I figli degli uomini.

Lubezki e Cuaron sarebbero perfetti in una serie tv del genere, complessa, ma che potrebbe puntare molto su determinate situazioni, visivamente da perdere il fiato, proprio come quella “scena” del videogioco che ho messo in foto, tratta dal secondo capitolo del videogioco.

Per quanto riguarda gli attori ho già letto molti articoli a riguardo, moltissimi stanno immaginando o sognano di vedere un determinato attore nei panni di Joel o un attrice nei panni di Ellie.

Molte delle idee che ho letto sono stupende, la verità è che dipenderà anche molto da come Joel sarà scritto, noi ci basiamo sul videogioco, ma l’interpretazione cinematografica è un’altra cosa.

Una delle candidature più gettonate nel web, per Joel era sicuramente quella di Hugh Jackman, forse perchè non lo solo lo ricorda fisicamente, ma perchè alcuni suoi ruoli si sono avvicinati molto a quello stile di personaggio.

Lo stesso Logan ricalca a tratti, quelle caratteristiche di Joel, burbero, ma dal cuore d’oro, proprio come nell’ultimo film di Wolverine che c’è il rapporto tra Logan e la bambine che è come se fosse sua figlia, un rapporto di amore e odio.

Ho trovato anche questo abbinamento, in questo caso penso abbia influito molto il ruolo di Karl Urban nella serie The Boys, dove alcune caratteristiche coincidono con quelle di Joel, forse in fondo solo la barba. Sinceramente non mi convince molto, non penso sia adatto ad un ruolo del genere.

Forse è meglio pensare a qualche attore meno conosciuto, che deve ancora esprimere il proprio talento, come fecero con Matthew Mcconaughey in True Detective, o con Henry Cavill in The Witcher, sono stati loro ad insistere per avere quel determinato ruolo, per passione e interesse.

Visto che non sappiamo i gusti ludici degli attori andiamo avanti con il cast, per adesso ho scartato questi due attori, Hugh Jackman mi intriga un sacco nel ruolo di Joel, ma non mi convince del tutto, ho paura sia troppo Wolverine nella mente delle persone.

Nel web sta impazzando la candidatura di Nikolaj Costa-Waldau e cavoli, bisogna ammettere che hanno ragione, perchè ha molte caratteristiche che potrebbero tornare utili per interpretare il personaggio di Joel.

La somiglianza fisica c’è, non eccessivamente rimarcata, ma necessaria, Nikolaj arriva dal trono di spade, per poi “perdersi” un po’ in altri film, non ha ancora trovato il ruolo adatto per confermarsi come ottimo attore, questa potrebbe essere la sua occasione perfetta, lo vedrei molto bene nel ruolo di Joel.

Nikolaj Costa-Waldau è abbastanza famoso, quindi è già conosciuto dal pubblico HBO, in più crea molta curiosità, perchè in molti si aspettano un grande ruolo da lui, si aspettano di essere stupiti da una sue interpretazione, quindi si lui è un candidato perfetto.

Spulciando qua e là ho trovato anche questa proposta, secondo me alquanto allettante, no quello nella foto non è Tom Hardy, ma il suo sosia Logan-Marshall Green.

Logan è un attore poco conosciuto e spesso viene confuso con il ben più famoso Tom Hardy, è un attore di gran talento, che poco a poco a partecipato anche a film di rilievo, un attore che aspetta il ruolo giusto e perchè non proprio Joel in the last of us?

Ci sarebbero altre mille candidature perchè sinceramente quello di Joel è un personaggio che comprende molto caratteristiche adatte un po’ a tutti, un personaggio ambito, ma che nasconde delle insidie, soprattutto il giudizio dei fanatici.

Clive Owen, Christian Bale la lista si può allungare all’infinito, quello che scelgo io però è Nikolaj Costa-Waldau.

Per concludere con Joel però vorrei proporre un ultima idea un po’ controcorrente, come uno dei miei format, c’è un attore che ultimamente mi sta piacendo molto, e che sono sicuro che è pronto ad “esplodere”. Un attore che ha davvero fatto un sacco di film nella sua carriera, ma che non ha mai convinto del tutto, sto parlando di Colin Farrell.

Farrell ha fatto un infinità di ruoli, però gli manca un po’ un ruolo importante in una serie tv, secondo me era stato pazzesco in True Detective 2, ma la serie non era andate benissimo e la sua interpretazione è andata dimenticata.

Poi ultimamente l’ho visto in The Gentlemen e anche li perfetto, nuovo, e soprattutto perfettamente a suo agio. è un attore che non mi ha mai convinto ma che ultimamente mi sta davvero stupendo, e guardando le foto del set di The Batman, penso che mi stupirà ancora, quindi perchè no, perchè non Colin Farrell nel ruolo di Joel, vi lascio con questa “provocazione”.

Il ruolo di Ellie è più complesso, su internet ho visto un sacco di proposte, idee, ma si finisce sempre giustamente per citare tutte le attrici under 18 di cui siamo a conoscenza.

La tendenza è comunque quella di cercare attrici che assomigliano alla protagonista del gioco, almeno fisicamente, in modo che tutto combaci alla perfezione.

La produzione cinematografica funziona diversamente però, ci sono dei casting in cui gli autori hanno un idea precisa del personaggio che hanno scritto, si basano su determinate caratteristiche e sugli archetipi.

Delle volte, se un prodotto è un remake o è tratto da un videogioco si cerca di guardare pure all’aspetto fisico, come nel caso di Joel, ma in questo caso penso non sia strettamente necessario.

Narrativamente bisogna decidere quanto peso si vuole dare a questo personaggio e di conseguenza decidere l’età dell’attrice, con magari qualche anno in più ma che sembra comunque più giovane.

La storia non è semplice, facile da gestire e soprattutto complessa, è violenta, crudele e non vorremmo mai vedere un bambino in quelle condizioni, ma Ellie si trova li, e anche l’attrice dovrà “essere li”.

Ci sono già stati un sacco di bambini che hanno dato prova del loro talento, però sempre con ruoli con poche battute, silenziosi o che comunque pur avendo un ruolo centrale erano in situazioni più leggere di queste.

Ma adesso fatte le giuste premesse, usiamo la fantasia come prima e io faccio la mia proposta, un attrice che già qualcuno conosce e che ha già lavorato con grandi attori e un grande regista.

Julia Butters è una giovanissima attrice che abbiamo potuto apprezzare nell’ultimo film di Quentin Tarantino “once upon a time in Hollywood”.

Anche se interpreta una piccola parte nel film, la Butters ha espresso tutto il suo talento, un talento già riconosciuto da attori come Leonardo Di Caprio, o comunque da un regista importante come Tarantino.

Julia, ha dimostrato tutto il suo carattere e forza nella sua interpretazione e penso che possa già meritare un ruolo così complesso. è già inserita nel mondo di Hollywood, qualcuno la può riconoscere e crea molta curiosità.

Penso sia giusto che questo ruolo dia la possibilità ad una giovane attrice di farsi conoscere ed è giusto che sia molto giovane, sono sicuro che Julia Butters sarebbe perfetta nel ruolo di Ellie.

L’attrice poi ha l’età precisa di Ellie, e avrà tempo di crescere con lo sviluppo della serie, che quasi sicuramente tra sviluppo e messa in onda avrà bisogno almeno di un paio di anni, magari arriverà nel 2022, sarà anche è perfetta per un possibile seguito della serie.

Nonostante la serie sia capitanata da due protagonisti, anche Tommy ha un buono sviluppo all’interno della storia, soprattutto nella seconda parte, quindi ho pensato ad un attore già apprezzato in qualche film e serie tv.

Charlie Hunnam sarebbe perfetto nel ruolo di Tommy Miller, l’abbiamo già potuto apprezzare in “sons of anarchy” e penso sia perfetto per recitare in una serie tv come questa, un personaggio un po’ marginale nella storia ma che può essere un valore aggiunto.

Attenzione che ogni tanto capita che ai casting i ruoli si invertono e un non protagonista viene preso per fare il protagonista e magari si inverte con Nikolaj Costa-Waldau, nel cinema succede spesso questa dinamica.

Nel momento dei casting ci si rende conto che magari un attore è più portato a interpretare un personaggio rispetto ad un altro, e non sarebbe nemmeno poi così male Charlie nel ruolo di Joel.

Gli altri personaggi sono un po’ troppo marginali per scriverci su un casting, non darebbero quasi nulla all’articolo, se non solo una piccola confusione, ho già fatto molti nomi qui.

The last of us è potenzialmente una serie tv pazzesca, mi auguro che possa essere all’altezza delle aspettative indipendentemente da chi sarà scelto nei casting.