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PREY: RECENSIONE DEL QUINTO CAPITOLO DELLA SAGA DI PREDATOR.

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Prey è un film del 2022 diretto da Dan Trachtenberg, questa pellicola è il quinto capitolo della saga di Predator e prequel degli altri quattro film, saga partita nel 1987 in un film cult il cui protagonista era Arnold Schwarzenegger.

Questo film è il prequel di tutti gli altri, ambientato nel settecento, vede come protagonista Naru, una giovane ragazza Comanche interpretata da Amber Midthunder, che difende la propria famiglia e popolo dall’attacco di un misterioso alieno con una tecnologia molto avanzata. A differenza di altri Prequel, questo ha la necessità di essere visto dopo gli altri film per capirne meglio alcuni aspetti della trama e alcuni riferimenti.

Premesso che io sia un gran fan della saga, questo film mi è piaciuto molto, soprattutto per alcune scelte, soprattutto quella di riportarlo alle origini e di renderlo semplice in un duello tra il predator e l’uomo. Ci son ottime scelte nella trama che caratterizzano bene l’alieno che seleziona a poco a poco il predatore/cacciatore più forte di quel pianeta rendendosi in poco tempo che si tratta dell’uomo. Bella l’ambientazione, una fotografia a tratti molto significativa, a tratti forse un po’ troppo sacrificata per il potenziale che aveva. I duelli non sono mai banali, e ricalcano in parte quelli già visti in precidenti film. Ottima la scelta del tempo storico che ci mostra altre potenzialità di questo trama e rende il predator primordiale, neofita del pianeta e terra e con armi che come sempre, per caratteristiche sono simili a quelle della propria preda.

C’è un po’ del primo film, quella sensazione di duello tra l’uomo che per la prima volta è la preda e non il cacciatore, una preda che però è abituata a cacciare e che sa come difendersi, soprattutto un popolo nomade e esperto nella caccia come i comanchi, che dopo qualche scontro iniziano ad apprendere le caratteristiche del proprio cacciatore e futura preda. Predator ha uno schema preciso, che quando viene seguito, come un po’ è accaduto nel primo, nel terzo e in queso capitolo, funziona sempre e rende i film degli ottimi prodotti di fantascienza.

Prey rimette a posto le idee, ritorna allo stile originale e che fa funzionare questa saga e ci offre un’ottima pellicola, con una storia convincente e che funziona e con altri esperti dell’ormai iconico alieno, predator.

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THE LAST OF US – RECENSIONE EPISODIO 8: TUTTA LA RABBIA DI ELLIE

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The Last of Us sta per giungere al termine e in questo ottavo episodio i toni thriller si fanno più intensi, mettendo in scena, l’episodio più cinico e violento visto fino ad ora. Magistralmente diretto creando una giusta tensione, con Ellie assoluta protagonista in un dualismo con un ottimo Villain.

Rispetto all’episodio precedente che ci ha fatto fare un tuffo nel brutto passato di Ellie, in questo episodio ritorniamo nel presente, nella gelida America, con Bella Ramsey che dà prova delle sue doti attoriali ed è l’assoluta protagonista. Un dualismo convincente quello tra Ellie e David, un uomo che mischia la fede con mania di potere e di controllo. Non ci sono infetti ma solo un confronto crudo e tosto con uno dei mostri più temibili del pianeta, l’essere umano.

Ellie prende le redini della situazione, e trova un modo per curare Joel che sta ancora molto male, ci mostra tutta la sua forza e determinazione, ma anche le sue paure e fragilità. Incontra degli altri esseri umani, le cui intenzioni sono per lo più misteriose e in bilico tra sopravvivenza e sete di vendetta. Il confronto e crudo e cinico, chiunque lotta per sopravvivere e nel finale vediamo uno sfogo di rabbia e violenza molto intenso, rappresentativo e indicativo di quanto può essere cruda e tosta questa serie.

Si parla per la prima volta di fede in un dialogo molto rilassato tra Ellie e quello che sarà il suo nemico in questo episodio, David, in cui si parla di Dio e di fede e di quanto questa possa in alcune situazioni salvare le persone, la speranza è sempre una parte fondamentale di the last of us. Una lotta continua tra la rassegnazione e la speranza, con attimi di pura e semplice sopravvivenza, se non vuoi essere ucciso devi uccidere.

La scrittura è sempre precisa, i dialoghi sono densi e significativi, sempre un ottimo lavoro di Druckmann e Mazin. L’unico difetto forse, è che arrivati a questo punto, si hanno degli ottimi episodi, alcuni davvero dei piccoli capolavori, ma una storia orizzontale che non convince del tutto e il cui obiettivo di perde un po’ episodio dopo episodio. Sembra non esserci un inizio e una fine specifica e non ci si rende conto in che parte della storia ci troviamo, con solo l’evoluzione dei personaggi a ricordarcelo. Certi eventi non hanno grosse conseguenze sui personaggi che sembrano scordare tutto troppo in fretta.

A parte questo piccolo difetto, dato un po’ dal tema da cui è tratto, la serie sta viaggiando molto bene, con episodi sempre di altissima qualità e sempre molto significativi, anche la recitazione è sempre di alto livello e man mano che va avanti e si appresta ad arrivare al finale della prima stagione, The last of us sembra proprio essere un piccolo capolavoro.

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DOG GONE: UN FILM COMMOVENTE, IL LEGAME TRA IL CANE E L’UOMO.

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Dog gone – Lo Straordinario Viaggio di Gonker è un film del 2023 diretto da Stephen Herek, distribuito da Netflix è liberamente tratto da una storia vera.

Questo film è di un genere che ormai merita una categoria a parte, quello in cui i protagonisti non sono solo gli esseri umani ma anche gli animali, in questo caso un cane, e il suo fortissimo legame con il suo giovane padrone. Gonker è un giovane Labrador, preso da Fielding Marshall (Johnny Berchtold), un giovane studente, che finito il College non sa ancora cosa fare della sua vita. I suoi amici hanno tutti un lavoro e sono entrati nel mondo degli adulti, lui vive con i suoi e ha preso un cane per farsi compagnia. Un giorno Gonker si perde nel bosco, non trovando più la strada di casa, da lì parte una estenuante ricerca dei suoi padroni che non si arrendono e lo cercano ovunque.

Una bellissima storia vera, molto commovente, che non solo ci mostra il legame tra uomo e cane, ma anche quello tra padre e figlio e la difficoltà che hanno certi ragazzi a trovare un ruolo nel mondo, e capire bene ciò che vogliono fare. Gonker rappresenta un ancora di salvezza per il ragazzo, la vera gioia di quel periodo della sua vita, porta serenità nella famiglia e dimostra il potere che hanno questi animali sugli esseri umani, un legame misterioso e indissolubile.

La determinazione sia del cane che dei suoi padroni fa in modo che tutto vada a buon fine, con qualche momento di ansia e preoccupazione, ma il legame tra i due protagonisti e forte e pure, intenso forse più che quello tra esseri umani. L’essere umano ha bisogno di ricevere amore e non c’è creatura migliore che un cane per riceverlo.

Questi sono film che funzionano sempre, che commuovono sempre e che facilmente conquistano il pubblico, ovviamente non sono dei capolavori, ma sono intesi e significativi al punto giusto, ovviamente super adatto per gli amanti dei cani.

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Quattro Chiacchiere

JURASSIC WORLD DOMINION: COMMENTO E ANALISI TRAILER!

QUATTRO CHIACCHIERE: Pochi giorni fa è uscito il trailer dell’ultimo capitolo della saga di Jurassic Park, piccolo commento e analisi a riguardo.

I nuovi capitoli della saga sono quei tipi di film di cui non hai bisogno, ma che poi ti ritrovi al cinema a vederli con l’entusiasmo che avevi da bambino, pronto e speranzoso che possano fare qualcosa di meglio. Il Trailer di Jurassic World Dominion è tutto l’opposto di ciò che vorremmo vedere.

Un agglomerato di scelte e scene che vanno dal trash, all’assurdo al momento nostalgia tipico dei sequel moderni. Tutto perfettamente congeniato per stupire, far sorridere e rendere questo film sempre più d’azione. Una vera lotta tra l’uomo e i dinosauri, si sembra assurdo ma è proprio così.

Nel primo capitolo di questa seconda trilogia c’era una parte assurda nella trama, il fatto che il cattivo della situazione (Vincent D’Onofrio) volesse utilizzare i Raptors come possibili armi da guerra. Quella parte non solo rovinava il film ma lo rendeva poco credibile e assurdo. Tutti abbiamo sperato fosse uno sbaglio e che i successivi capitoli non andassero in quella direzione, invece è andata proprio così.

Nel Trailer di Jurassic World Dominion possiamo “ammirare” i dinosauri liberi per il mondo, già sparsi ovunque e che si sono moltiplicati ad una velocità notevole, alcuni di essi sono già sparsi in branchi, altri anche se solitari hanno già fatto chilometri e raggiunto le città. Alcuni di essi hanno addirittura preso navi e aerei e varcato i confini del mondo. Tutto grezzamente assurdo.

Dal trailer si può anche intuire come nonostante tutti sono d’accordo che aver creato i dinosauri sia stato un errore e nonostante nel secondo capitolo di questa trilogia un tribunale aveva deciso che i dinosauri dovevano morire con la propria isola, tutti si ostinano a volerli salvare, catturare e mai uccidere. Nonostante questi stiano cambiando l’ecosistema dell’intero mondo in pochi giorni o mesi.

Poi parte il momento nostalgia, il ritorno delle vecchie glorie, si c’è pure lui Alan Grant (Sam Neill) in grandissima forma, con anche Ellie Sattler (Laura Dern) e naturalmente Ian Malcom (Jeff Goldblum) che diventa l’attore più presente nella saga e appare in ben 4 film. Poi arriva la frase storica, quella super nostalgia di film che ormai non fanno più e lo sanno anche loro. Alan Grant, in coordinazione perfetta con Owen Grady (Chris Pratt), di fronte ad un enorme “predatore Jurassic” dice “Don’t move”, ” non muovetevi” proprio come nel primo film. Tutto fatto per vendere, proprio come nella trama, il denaro vince sempre.

Dal Trailer sembra che il film durerà tantissimo, con viaggi in giro per il mondo alla Fast and Furios, con Owen che lotterà in continuazione con i dinosauri e che avrà un Raptors che si auto riproduce come animale domestico. Dinosauri ovunque, di ogni tipo, che non si sa come siano fuggiti dall’isola me che molto probabilmente sono stati creati in altro laboratorio sulla terra ferma.

Poi come se non bastasse, dinosauri più realistici e storicamente più accurati, i dinosauri con le piume, un passo evolutivo eccellente della saga che vuole proprio accontentare tutti, pure i paleontologi. E hanno pure accontentato Albano, mettendo l’uomo contro i dinosauri.

Si vede pure un enorme base o laboratorio e parco a tema, non si capisce, molto probabilmente qualcuno sta creando un nuovo parco con i dinosauri, questa volta vicino alla città e i dinosauri piumati arrivano da li. Poi c’è comunque da portare avanti la saga che non si ferma di certo qui.

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LA GUERRA DI DOMANI: SALVARE IL FUTURO, UTILIZZANDO IL PRESENTE

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La guerra di domani è uno degli ultimi film targati Amazon prime video usciti sul catalogo, un Blockbuster fantascientifico del 2021 diretto da un nuovo regista alla sua opera prima Chris Mckay e scritto da uno sceneggiatore anche lui come sua opera prima, Zach Dean.

La guerra del domani è un film fantascientifico, che nonostante i viaggi nel tempo ha una trama molto semplice e facile da capire fin da subito. Nel 2022 un esercito di esseri umani venuti dal futuro appare sulla terra e chiede aiuto militare per una guerra che stanno combattendo nel futuro contro una misteriosa razza aliena che poco a poco sta divorando l’intera popolazione mondiale. I viaggi temporali posso solo portare le persone avanti indietro di 30 anni senza la possibilità di scegliere una data precisa, si arriva nel futuro 30 anni esatti dal giorno in cui si “parte”. Quindi non è possibile portare le persone al giorno prima dell’attacco alieno. Dan Forester, interpretato da Chris Pratt viene arruolato per combattere il nemico del futuro.

Solitamente i viaggi nel tempo creano molta confusione nelle trame dei film, in questo caso invece è estremamente lineare e semplice, non si complica e non si pone nemmeno neanche troppe domande, non ci sono incastri o trame sovrapposte, ma una semplice trama principale che scorre veloce e senza annoiare. Mi dispiace che alla fine del film, ti rendi conto che nel complesso, la parte che parla del futuro è molto superficiale, veloce e non è assolutamente come ti aspetti. La guerra diventa uno strano conflitto tra esseri umani e alieni, senza alcuna strategia e senza alcun senso logico o obiettivo. Infatti il punto debole del film rimane comunque una sceneggiatura estremamente scontata nella sua evoluzione, tutto è annunciato, ovvio e pieno di cliché, forse anche troppi. Il film si adatta ad una piattaforma streaming, si fa vedere, è carino, le scene di azione sono ben eseguite e gli alieni sono davvero fatti molto bene, un po’ anche in stile Horror, molto spaventosi. Però se dovessi pensare a questo film in una sala cinematografica non gli darei un voto molto alto, perchè anche se visivamente non è male, non mi è sembrato che avesse un grande potenziale.

Essendo una opera prima per regista e sceneggiatore, devo dire che è stato gestito bene a livello di regia, mentre la sceneggiatura a parte qualche idea interessante è forse davvero troppo scontata, a tratti ricorda un film degli anni 80 con protagonista un “super uomo” immortale che fa tutto lui, e in effetti Chris Pratt nel film fa questo, fa tutto lui senza quasi nemmeno un graffio. Un film che cerca di catturare forse l’attenzione dei più giovani con un ritmo bello alto, molta azione e sparatorie, con questa razza aliena molto scenografica. Inevitabilmente mi ha ricordato diversi film del genere, come ad esempio “Edge of Tomorrow” che aveva sicuramente qualcosa in più, sia nella trama che nell’esecuzione del film. La guerra di domani è perfettamente collocato nel catalogo Prime video, dove la pubblicità è perfettamente eseguita, dove anche solo la locandina ti fa venire voglia di guardare il film, e dove puoi guardarlo con leggerezza da casa senza dargli troppo peso.

Il film si fa guardare, ha un po’ di tutto, molta azione, manca forse solo un po’ di ironia, ma sicuramente è un film che non impegna troppo ed è piacevole da guardare, recitazione non eccezionale, ma ci sta viste comunque le pretese basse del film e della trama. Ottima invece l’idea principale, di una ipotetica guerra nel futuro che necessita di reclutamento di soldati nel presente, bello perchè ti fa porre un po’ di domande e ti mette nei panni dei protagonisti, creando i giusto senso di tensione e quasi paura.

Qualche spunto “filosofico” interessante c’è, ma viene trattato con estrema superficialità, però è un peccato, perchè poteva aggiungere qualcosa al film. Un film a cui comunque do la sufficienza, perchè visivamente è carino, ha una trama semplice e con un buon ritmo e l’idea è comunque a tratti molto originale.