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TROPIC THUNDER: UN ALTRO LIVELLO DI PARODIA

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Penso che uno dei generi più interessanti del cinema sia la parodia, molto spesso utilizzata come piccola parte di un film, e in altri casi utilizzata per tutto il copione.

Detto grezzamente sono prese in giro del cinema stesso, delle sceneggiature o delle scene a volta un po’ forzate e mal recitate, le parodie sono una grottesca rappresentazione del cinema.

Tropic Thunder a differenza di altre famose parodie, è un po’ più complessa, meno grottesca e paradossale, forse anche meno assurda, ma con dei picchi di elevata ironia, e con dei personaggi scritti molto bene.

Qui Ben Stiller fa tutto, Regista, Produttore, sceneggiatore e attore, dichiarando che essenzialmente questo film è una parodia del film Apocalypse Now.

Il film ha davvero un sacco di pregi, si percepisce la genialità dell’idea, il livello degli attori e di alcune battute, la comicità di Ben Stiller è evidente per tutto il film, che rimane divertente e con un buon ritmo per tutta la trama.

Robert Downey jr. è semplicemente pazzesco in un ruolo per nulla facile, interpretando un attore Australiano, pluripremiato che deve interpretare un soldato di colore nella guerra del Vietnam.

Tropic Thunder prende un po’ in giro il mondo del cinema, la produzione dei film di questo tipo e la follia che a volte c’è dietro a questi film, se ne sono dette di mille colori sulla produzione di Apocalypse Now, tanto che questo film non è poi così assurdo.

A differenza di altre parodie, questo film mantiene un certo tono di realismo, certo e pur sempre parodia, ma mantiene un trama ben delineata con i personaggi perfettamente collocati al suo interno, tutti esaltati nei loro difetti.

La follia fa da filo conduttore a tutto, ogni personaggio ha i propri vizi, problemi con la vita privata e la propria carriera e questo film che stanno girando in Vietnam non fa altro che farle uscire fuori.

Una menzione speciale va certamente fatta a Tom Cruise, che è difficile descriverlo, ma è davvero il punto forte del film, anche se con due e tre apparizioni, non dico nulla, perchè vale la pena guardarlo.

Consiglio assolutamente questo film, perchè ha un sacco di elementi interessanti, Robert Downey Jr. è stato pure candidato agli Oscar per questo film, quindi per essere una parodia, è davvero di livello superiore.

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DA 5 BLOODS – COME FRATELLI : UNA STORIA DI FRATELLANZA AL DI LA’ DELLA GUERRA

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Da 5 bloods è un film di Spike Lee Distribuito da Netflix, che parla di un gruppo di veterani della guerra in Vietnam che ritornano dopo molti anni, nei luoghi del conflitto, per trovare un tesoro che avevano sepolto.

Lo stile di Spike Lee è presente in ogni scena, il film è una propaganda molto ben scritta e montata, una rivalsa per gli afro americani mai ricordati nel conflitto in Vietnam.

è una storia di fratellanza, ma anche di malinconia e disperazione, un inseguimento ai diritti che purtroppo non hanno mai avuto, un ricordo dei tempi passati con un misto di sensi di colpa e rabbia.

Il film è scritto molto bene, ha una trama lineare, facile da capire con alcuni momenti molto significativi, il rapporto tra veterani, sia Vietcong che Americani è difficile da spiegare, il film ci mostra due lati della medaglia.

Una parte è riuscita ad andare avanti, in un Vietnam ormai moderno e occidentale, come 3 dei protagonisti, hanno capito che il passato e passato e che bisogna andare avanti, pur avendo la sofferenza nel cuore. Uno di loro, Paul, invece è rimasto troppo legato ai traumi del passato, ed è quello ancora legato ai pregiudizi della guerra, come se fosse una mina ancora sepolta nel terreno pronta ad esplodere.

La fotografia è davvero particolare, bellissime le immagini del passato che ci mostrano un formato diverso da quelle del presente, con una patina degli anni della guerra e con un 4:3 classico.

Nonostante alcune scene siano nel passato i attori principali sono comunque anziani, come se si immergessero nei loro ricordi, solo il loro leader, Norman “Stormin” è giovane perchè purtroppo è morto li in guerra.

La caccia all’oro sepolto diventa solo un contorno di una storia che ci vuole far riflettere sulla differenza dei diritti umani, sull’importanza della vita di qualsiasi essere umano e sui pregiudizi e il razzismo.

Molto bello il monologo che rompe la quarta parete, interpretato da Delroy Lindo, forse il migliore all’interno del film, perchè purtroppo gli altri personaggi li ho trovati un po’ deboli e poco caratterizzati.

Un bel film, in perfetto stile Spike Lee, un film che vale la pena vedere, anche nel ricordo di Chadwick Boseman in una delle sue interpretazioni prima della prematura morte.

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IL PROCESSO AI CHICAGO 7: UN BELLISSIMO FILM TRATTO DA UNA STORIA VERA

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Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7) è un film distribuito da Netflix, scritto e diretto da Aaron Sorkin, ottimo sceneggiatore di storie vere (the social network, Steve Jobs).

Il film parla del processo che si è svolto a Chicago alla fine degli anni 60′ in cui un gruppo di ragazzi fu processato per istigazione alle violenza e per aver cospirato in modo da creare scontri tra i manifestanti e la polizia.

I 7 ragazzi, sono per lo più hippie e universitari che protestavano contro la guerra in Vietnam, il film si svolge praticamente tutto nell’aula del tribunale con qualche flashback o discorso tra i processati.

Fin da subito si nota la alta qualità del film, curato nei dettagli e la rappresentazione di quei momenti è perfetta, sia nei costumi che nelle ambientazioni.

Una trama davvero ben scritta e si destreggia perfettamente in un argomento non facilissimo da trattare e non facile da trasporre in un film. La maggior parte delle scene sono ambientate nel tribunale, ma sono tutte vivaci, importanti e molto ben strutturate, il film non annoia e crea curiosità per il finale, per chi non sa la storia vera.

Impossibile non fare il tifo per i ragazzi, anche perchè il film ci fa capire fin da subito da che parte sta, e ci dimostra poco a poco le ragioni della protesta le sue dinamiche e come qualcosa in quel processo non fosse stata del tutto regolare.

Un cast davvero di livello che ne ripaga le aspettative, grazie soprattutto a Eddie Redmayne e Sacha Baron Cohen, che sono riusciti ad interpretare alla perfezione i loro personaggi aumentando ancor di più il valore di questo film.

Un film davvero bello nel complesso e che soddisfa sicuramente le aspettative riuscendo a rimanere interessante per tutta la sua trama, sono rimasto molto colpito dal finale in cui viene fatto l’elenco di tutti i ragazzi morti nelle guerra del Vietnam dall’inizio del processo, ovviamente non tutti i nomi perchè erano circa 5000, però l’ho trovata una scena molto azzeccata, di impatto e che ci fa riflettere molto.

Un film davvero molto bello, con un ottimo potenziale in vista degli Oscar di quest’anno, tenendo anche conto della poco concorrenza, penso che questo film potrebbe meritarsi qualche statuetta.