Recensione nel tempo di un caffè

Stanco delle scelte sbagliate che ultimamente mi capita di fare sui vari cataloghi delle piattaforme streaming, decido di andare un po’ indietro nel tempo a colpo sicuro e mi guardo un film che purtroppo non avevo mai avuto occasione di vedere, ma di cui avevo sentito parlare.
Il Caso Thomas Crawford è un film del 2007 diretto da Gregory Hoblit e scritto magistralmente da Daniel Payne, un thriller giallo che crea da subito curiosità con una semplice log line di poche righe. Un ingegnere scopre che la moglie lo tradisce, quindi al uccide, al processo decide di difendersi da solo, sembra tutto semplice e chiaro, ma le cose non andranno cosi e non saranno così facili.
Il personaggio di Anthony Hopkins è un ricco ingegnere aeronautico, un uomo che trasmette da subito una spiccata intelligenza e pianificazione, il suo personaggio è tosto, perfettamente sicuro di sé, vendicativo e cinico verso la propria moglie. Thomas Crawford uccide la moglie, ma l’arma del delitto è sparita, non si sa dove sia, ci sono i bossoli, c’è la pistola, ma quella pistola non ha mai sparato. Senza arma del delitto non può essere incastrato e accusato.
L’avvocato Willy Beachum è giovane, spigliato ed è uno dei migliori del suo settore, è un avvocato che lavora per lo stato, quindi un procuratore distrettuale, accetta il caso Crawford perché si aspetta di fare in fretta e passare poi ad un’agenzia più grande e privata con uno stipendio molto più alto. Ryan Gosling rende il giusto tono al suo personaggio, che ha difetti di essere troppo sicuro di sé, ma che allo stesso tempo non molla mai e vuole sempre vincere, è un vincente.
I dialoghi sono molto importanti, ben scritti e mai banali, il confronto tra i due protagonisti è affascinante, magnetico e davvero ben fatto, tutta la storia convince e a fine film ti soddisfa completamente con un ottimo plot point e rivelazione.
Un bel film sotto molto punti di vista, si perde forse un po’ su alcune sottotrame, ma per il resto mantiene un livello alto dall’inizio alla fine, con qualche colpo di scena davvero ben pensato, qualcosa di abbastanza unico e con un livello di recitazione molto alto che aiuta a rendere il tutto molto credibile.
Un film che ci mostra anche alla fragilità di certe leggi, “contro ogni ragionevole dubbio” delle volte mette in crisi il sistema e anche se una persona confessa, non si ha praticamente la possibilità di accusarla e arrestarla se non si trova l’arma del delitto.
Davvero un bel film che consiglio a tutti quelli che magari come me, fino a ieri, non l’hanno ancora visto.
2 risposte su “IL CASO THOMAS CRAWFORD: I DIFETTI DELLA LEGGE”
oddio, se questo è il tuo andare indietro nel tempo dimentichiamoci di un secolo di cinema 😜
io ho ricordi molto vaghi, forse ho visto solo l’inizio e non credo mi avesse entusiasmato particolarmente
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Ahahah indietro nel tempo può essere anche solo di un anno.
Film che ho apprezzato particolarmente, scritto davvero molto bene.
Genere che mi piace e attori che ammiro molto.
Un mix giusto per essere davvero un bel film.
Ti consiglio di dargli una seconda possibilità.
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