Recensione nel tempo di un caffè

Big Bug è un film francese del 2022 diretto da Jean-Pierre Jenuet. Un ibrido tra commedia e futuro dispotico che prende un po’ sul ridere i difetti della nostra società moderna e ironizzando sul rapporto degli esseri umani con la tecnologia.
In questo film è facile perdersi in molte scene il cui significato risulta essere troppo complicato, il mix tra ironia e fantascienza non funziona del tutto, e il prodotto in sé risulta essere abbastanza ridicolo. I personaggi sono spenti e la confusione regna sovrana, non si capisce quale sia l’obiettivo del film per tutta la sua durata.
A tratti prova a fare ridere ma non ci riesce e anzi non permette allo spettatore di collocarsi nella storia con invettive davvero pessime e senza troppo significato, c’è anche un pizzico di tensione, di paura con questi robot che cercano di prendere il potere su una famiglia chiusa in casa dalla tecnologia.
Big Bug risulta essere una macchietta della nostra società moderna, schiavizzata inconsciamente dalla tecnologia, lontana dai veri sentimenti e con il contatto umano come ultima alternativa alla noia. Tutto è tanto assurdo quanto irreale e davvero troppo fumettato.
Alcuni concetti non sono poi così male ma passano in secondo piano per lo spirito ironico e dissociato del film, che a lunghi tratti si perde in scene che risultano essere assurdamente inutili ai fini della trama.
Tutto troppo irreale e assurdo, ci porta ad essere distanti del film, a non empatizzare con nessuno, anzi quasi a voler che finisca. Il film nel complesso risulta essere un esperimento poco riuscito che non riesce a collocarsi in un genere preciso.