L’ARTE DI VINCERE: MONEYBALL GLI ALGORITMI AL SERVIZIO DELLO SPORT

Recensione nel tempo di un caffè

L’arte di vincere è un film del 2011 diretto da Bennet Miller ed è tratto da un libro e da una storia vera che parla della squadra di Baseball Oakland Athletics e del suo GM Billy Beane, interpretato da Brad Pitt.

Un film che parla di sport, di voglia di vincere e di credere nei propri sogni, che va al di là del semplice Baseball ma che ci costruisce intorno un po’ una poesia. Una squadra povera come gli Oakland che grazie al loro general manager trovano un modo per formare una squadra competitiva, con quella che sarebbe stata una rivoluzione di questo sport.

Grazie ai numeri a degli algoritmi riferiti alle prestazioni dei giocatori, Billy Beane formò una squadra super competitiva che fece un record di 20 vittorie consecutive, ma che tutt’ora non è mai arrivata al titolo. Un metodo che ha permesso alla società di risparmiare soldi, e di risanare le casse e di rendere anche molto a livello prettamente sportivo.

Una Storia che risulta attuale per via delle vicende societarie della Società di calcio italiano AC Milan che vuole importare questo metodo anche in questo sport e che sta facendo tanto discutere. Il film ci mostra il contrasto verso questa idea, con solo due personae a crederci, Billy Beane e un suo assistente laureato in economia e interpretato in modo ottimo da Jonah Hill.

La trama è scritta bene, i dialoghi sono incisivi e portano sempre a qualcosa, il personaggio di Brad Pitt, nasconde molta tensione nella sua faccia serena e la sua interpretazione permette di creare questa situazione. Anche a livello di regia il film si comporta davvero bene, con inquadrature sempre chiare e pulite, poche location ma davvero ben curate con scene che alimentano il senso di amore verso questo sport.

L’arte di vincere non è solo un elogio al nuovo metodo di Billy Beane, usato praticamente ormai da tutta lega, ma un elogio al baseball e allo sport in generale, mettendoci quel pizzico di romanticismo a valorizzare tutto il contesto. Non c’è vittoria, ma c’è un record e una stagione che entrerà per sempre nella storia, nessuno si ricorda chi ha vinto quell’anno, ma tutti si ricordano di Billy Beane e degli Oakland Athletics. tanto importante questa storia che se ne parla anche in Italia in questi giorni.

Una pellicola davvero di valore, che si adatta a tutti, anche chi non conosce il baseball o chi non ha nessuna conoscenza dello sport, è strutturato talmente bene che la storia ha comunque un senso e funziona alla grande, ottima la recitazione e un finale che racchiude un po’ tutto il romanticismo e l’amore verso lo sport.

Lascia un commento