QUATTRO CHIACCHIERE: Dopo Morbius e un suo possibile sequel, la Sony si “butta” su un altro nemico di Spider-man.

Dopo il flop di Morbius e le recensioni pressoché tutte negative, Sony non si ferma, ma anzi raddoppia e punta su un nuovo film che parlerà di un altro nemico di Spider-Man.
Come Batman per la DC, anche il giovane Peter Parker nell’universo Marvel ha tanti nemici interessanti e come già è risaputo i diritti legati a questo personaggio non appartengono a Marvel e quindi alla Disney, ma alla Sony, che ogni tanto ci propone un film a riguardo. Con il film Morbius la “Mission” Sony era chiara, creare un serie di film legati ai nemici di Spider-Man e alla loro storia, nemici che possibilmente non sono ancora stati trattati a livello cinematografico.
Kraven il cacciatore è già stato prodotto e uscirà molto probabilmente già ad ottobre, con protagonista Aaron Taylor-Johnson. un film che ha già mosso qualche critica prima ancora della sua uscita, infatti sembra che in base a qualche leak, il costume scelto per Kraven ricorda un po’ quello di Clark Kent in Smallville, quindi una divisa un po’ da contadino.
Sono spuntati anche dei possibili spunti della trama con Russel Crowe tra i protagonisti del film.
TRAMA
Il personaggio interpretato da Russel Crowe nel film è Vladimir Kravinof, l’originale Kraven Il Cacciatore, ora in pensione.
Ha un figlio, Sergei Kravinoff interpretato da Aaron Taylor Johnson, un attivista milionario, contrario alla caccia agli animali. Sergei è stato addestrato da bambino da Vladimir. Quando Sergei era ancora un bambino, Vladimir sottopose il figlio a un rito di passaggio che gli conferì capacità sovrumane.
Sergei vuole porre fine a un’organizzazione criminale dedita al bracconaggio di animali guidata da un soggetto noto solo come “Il Camaleonte”.
Sergei individua i membri della suddetta organizzazione e li affronta in un magazzino di sua proprietà. Lì trova un costume da cacciatore ricoperto di pelli di animali.
Sergei indossa questa tuta e d’ora in poi la userà per onorare gli animali, diventando “il cacciatore” di questi cacciatori senza scrupoli, in modo che si rendano conto di come ci si sente a essere la preda invece che i cacciatori.
Dopo gli incidenti di Kraven che insegue l’organizzazione criminale per le strade della città, l’FBI identifica e insegue Sergei e anche l’organizzazione di cacciatori.
Ad un certo punto della trama, Sergei viene aiutato da una donna di nome Calypso Ezili.
Poi Sergei scopre che è stata assunta dal padre Vladimir per allontanare Sergei dai piani del padre.
Sergei affronta il capo dell’organizzazione, il famoso camaleonte, e lo uccide.
Calipso decide di aiutare Sergei perché si è innamorata di lui.
Il vero cattivo e leader oscuro dell’organizzazione criminale era Vladimir Kravinof, il padre di Sergei.
Sergei affronta il padre e finisce per ucciderlo, scoprendo poi che il “Camaleonte” era suo fratello.

La trama del film appare un po’ banale, promesso come film da dark dai suoi attori e autori, risulta essere invece la solita beatificazione del cattivo e assistiamo così ad un film su un nemico di spider-man che alla fine appare come buono e come un classico supereroe.
Il potenziale c’è, ci sono dei personaggi particolari e se sarà scritto bene anche il camaleonte potrà essere un villain di alto livello, ma sicuramente anche quello avrà qualche sfumatura di bontà o qualche ragione mino cinica e crudele. Kraven ha tutte le premesse per essere più cupo e violento dei classici film di supereroi, con sfumature che ricordano un po’ il film Logan, più serio e realistico.
Conoscendo ormai questo tipo di produzioni, si punterà di più allo stile Morbius, un finto dark, molto ammorbidito, in cui il cattivo in fondo è un buono e in cui non c’è mai una male più profondo e spietato come nella vita reale. Un film che già dalla trama si intuisce che sarà impostato con quel pizzico di ironia che piace tanto ai film del genere e che però ruba un po’ quell’anima di violenza che dovrebbe avere.
La voglia di mandare un messaggio è sempre forte, ma non li si nasconde, anzi è sbattuta già palesemente nella sinossi, con un “viva gli animali e la natura” stampato sulla fronte dei produttori. Bello il messaggio sì, ma andrebbe gestito con più raffinatezza e sfruttato a dovere e spero che nel film sarà trattato così e non forzato e palese come nella sinossi, perché già uno spunto del genere ha poco senso e rende già un po’ il film banale.

Un film che dovrà puntare molto sull’estetica e colpire lo spettatore con una buona regia, la trama, se fosse così non mi convince del tutto dandogli un tono troppo banale con un ragazzino viziato che si arrabbia e diventa cacciatore dei cacciatori, servirebbero motivazioni più realistiche, quasi tragiche e spero sarà specificato il colpo di scena finale.

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