Recensione nel tempo di un caffè

The Flash è un film del 2023 diretto da Andy Muschietti e con protagonista Erza Miller nei panni del velocissimo supereroe DC Flash. Ovviamente basato sull’omonimo fumetto della DC Comics.
Un altro film di cui non si conosce il futuro, con tutti questi passaggi dell’universo cinematografico DC, questo potrebbe essere il primo e l’ultimo film, con Erza Miller nei panni di Flash e rendere questo film a sé stante. Forse il primo vero film DC che convince in praticamente tutti i suoi aspetti e che ha finalmente trovato il giusto equilibrio, tra uno stile un po’ cupo e qualche battuta divertente.
The Flash prova ad essere anche un tributo al passato cinematografico di questi fumetti, con Michael Keaton che torna nei panni di Batman e diversi superman mostrati nei diversi universi. Il personaggio di Flash nel tentativo di cambiare il proprio passato e salvare i suoi genitori, crea il caos nel multiverso e si ritrova a viaggiare non solo nel tempo ma in universi paralleli diversi tra loro.
Una manna dal cielo per questi film che si divertono a creare nuove versioni dei supereroi e a proporne di nuove, creando scene come quella finale di questo film, con un altro storico interprete di Batman nel finale. La cugina di Superman, Kara e altri personaggi visti per pochi secondi ma molto significativi.
The Flash ha un giusto livello di ironia, che si sovrappone spesso a momenti di estrema serietà e delicatezza, profondo nel suo sentimento della mancanza e di voglia di modificare le cose, di aggiustarle, con un discoro lapidario e cinico sul destino. Un personaggio che in poche ore cresce molto e matura nelle sue scelte, commettendo sempre qualche sbaglio di egoismo.
Il livello di recitazione è buono, e Michael Keaton sembrava proprio emozionato di rivestire quei panni, affascinanti anche la colonna sonora a tratti strutturata e praticamente uguale a quella dei Batman di Burton. Il regista mantiene ordine in un film il cui il caos è comunque l’elemento principale, la trama funziona e convince fino alla fine.
Anche la scena finale pur essendo una semplice fan service e tributo, ha un suo significato più profondo che non fa che sottolineare un concetto profondo ribadito più volte nel film. Alcune cose non hanno una soluzione, non si possono modificare e bisogna lasciarle andare, delle volte il destino è più forte di qualsiasi cosa e non c’è soluzione che regga.

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