Recensione nel tempo di un caffè

Ogni tanto bisogna uscire dall’ordinario e recensire anche spettacoli come questo, al di fuori di film e serie, perché questo è a tutti gli effetti uno degli show di punta di Prime Video, grazie al trio Inglese Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May. In questo episodio si trovano nell’Europa dell’est e con delle auto improbabili dovranno scendere da Danzica in Polonia fino al lago di Bled in Slovenia, percorrendo più di duemila chilometri.
Il trio funziona sempre alla grande, creando sempre situazioni paradossali e divertenti e mostrandoci anche paesaggi e luoghi spettacolari dell’Europa, che James May non vede perché ha un mezzo davvero troppo lento.
Come sempre lo show sfrutta le sue caratteristiche migliori che funziona sempre, le macchine che scelgono i protagonisti sono sempre una estensione delle loro caratteristiche e dei loro gusti e diventano parte stesso del personaggio. Lo show diventa così un mix tra avventura, documentario storico e sketch comici sempre davvero molto divertenti.
The Grand tour non è solo uno dei primi show creati da prime Video, ma ne è anche il simbolo delle sue possibilità e creatività. Non è solo uno show per appassionati di auto, ma è un prodotto davvero adatto a tutti ed è semplice affezionarsi ai tre protagonisti, che si divertono più dello spettatore.
Questo episodio ci mostra posti fantastici e inaspettati e non manca mai di elogiare l’ingegneria automobilistica dei posti in cui passano con le loro auto. Auto sempre rare e improbabili, con Jeremy che sembra Crudelia o un mafioso Giapponese degli anni 60′, o con Hammond che ha un pick up decapottabile davvero improbabile, poi c’è May con una piccola auto molto vecchie e molto lenta.
Anche questo episodio sfrutta il grottesco e l’assurdo e l’umorismo è sempre super efficace anche se estremamente semplice, e non si smette mai di ridere. Che sia in lingua originale o doppiato, lo show è sempre piacevole e da sempre lo stesso effetto. The Grand tour non ricorda solo i momenti epici di Top Gear, ma gli amplifica, gli migliora e nonostante l’età avanza, i tre conduttori inglesi sono sempre in ottima forma.

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