QUATTRO CHIACCHIERE: Indiana Jones, tra infanzia e amore per il cinema.

Indiana Jones per e non solo è un’icona, insieme ai film di Star Wars è stato parte della mia infanzia e da sempre uno dei personaggi che più mi collega al mio passato, al me bambino. Ricordo che quando ero davvero piccolo, erano ancora gli anni 90′ vidi questi film e il mio desiderio era quello di diventare un “esploratore” da grande.
Indiana Jones è un personaggio trasversale capace di conquistare adulti e bambini senza la necessità di avere un mondo narrativo alle spalle, ma solo sé stesso un personaggio unico e familiare allo stesso tempo.
Non solo nei film, ricordo anche un gioco del “SEGA Saturn” a cui giocavo spesso con scarsi risultati perché ero troppo piccolo, sostenuto da mio fratello e mio cugino, anche loro grandi appassionati della saga. Indiana Jones, per me rimane nel mondo del cinema, il film di avventura per eccellenza, con tutti gli elementi per renderlo unico.
La colonna sonora risuona ancora nella mia mente e mi mette allegria ogni volta che la sento, un’opera meravigliosa creata da John Williams. Un film che è invecchiato benissimo e anche se lo si vede adesso che sia il primo o il terzo, è invecchiato benissimo, come il suo protagonista leggendario interpretato da Harrison Ford, uno degli attori principali della mia infanzia insieme a Schwarzenegger.

Con il passare degli anni e dopo diverse volte che ho rivisto i film, il mio preferito è diventato sicuramente il terzo, un po’ per la presenza del padre di Indy, interpretato da Sean Connery e un po’ per la presenza dei “Templari” altra mia grande passione da bambino. Un mix di cose che ancora oggi mi fanno emozionare ogni volta che vedo questo film, quella sottile linea tra religione a archeologia che hanno reso grandi i primi tre film, soprattutto il primo e il terzo legati molto alla religione cristiana.
Poi dopo anni, uscì il quarto film e non so per quale motivo, ma prima ancora che uscisse non ero molto convinto, non mi piaceva l’idea che toccassero una cosa che per me era perfetta, però allo stesso tempo ero felice di rivivere parte della mia infanzia. In realtà il film ha molte caratteristiche dei primi, ma la trama è davvero forzata e tutto il film ha perso un po’ di quella magia dei primi tre film, l’esagerazione ha portato un po’ una lontananza dalla vera avventura dei primi film.
Il personaggio di Indiana Jones è una somma di personaggi e stereotipi americani già visti, un Playboy, un super professore archeologo che combatte contro i nazisti, anche la sua famosa “divisa” ricorda un po’ elementi del passato di Hollywood, ed è proprio questa “famigliarità” a renderlo unico.

Da poco è uscito l’ultimo capitolo della saga, senza il maestro Spielberg a dirigerlo ma per fortuna affidato ad un regista che io apprezzo molto come James Mangold. Non ho letto praticamente nulla a riguardo, non voglio farmi influenzare, voglio soltanto tornare bambino, godermi questa sensazione di tornare indietro nel tempo e rivivere i miei momenti del passato legati a questo film.
Indiana Jones riesce a conquistare un po’ tutti, a differenza di Star Wars è un film che in qualche modo ci mostra il sogno di viaggiare, di conoscere ed esplorare il mondo, di scoprire la verità che ce dietro alla propria religione.
Indiana Jones non è solo la mia di infanzia, ma penso sia uno splendido ricordo per molti, un’avventura con questo person aggio iconico, che nonostante passano gli anni, riesce ancora a regalarci un altro film.

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