Recensione nel temo di un caffè
Record of Ragnarok è una serie anime prodottta da Netflix e tratta dall’omonimo manga giapponese, scritto da Takumi Fukui e Shinya Umemura e disegnato da Chika Aji. Ispirato alla mitologia Norrena, parla del conflitto finale tra uomini e dei.
Record of Ragnarok prende spunto dalla mitologia norrena per poi coinvolgere diversi tipi di dività, da quelle classiche Greche a quelle Indiane o cinesi, c’è un grande mix per una battaglia tra umani e dei.
Come il manga, anche l’anime è tutto incentrato sulla battaglia, non ci sono filler, sono solo episodi che ci mostrano i diversi scontri. Il Ragnarok è lo scontro finale, la battaglia che sencisce il destino degli uomini, se perderanno sette incontri, l’umanità verrà distrutta. Zeus appare come leader supremo ma sembra che altri dei nascondano dei poteri ancora più grandi.
Gli esseri umani selezionati, si ritrovano in una arena simile ad un Colosseo e con l’aiuto delle valchierie devono affrontare un Dio in un combattimento uno contro uno, ci si ritrova così in bizzari ma molto fantasiosi confronti che rendono questo anime molto piacevole. Da Adamo contro Zeus o Jack lo squatatore che deve combatere contro Ercole, sembra tutto assurdo quanto ben struutaro in ogni combattimento.
Ogni duello ha delle carattertische precise e una storia che ci mostra il passato e le carattertiche dei vari personaggi, Netflix ci mostra così in due stagioni solo pochi incontri, proprio come nel manga che ogni incontro equivale ad un volume.
Record of Ragnarok riesce a prendere cose già viste come le figure mitologiche, ma rivoluziona tutto, sia dal lato estetico, i disegni sono davvero stupendi, che dal lato storico, stravolgendo un po’ i canoni ai fini della storia.
Una storia semplice, dove la battaglia e al centro di tutto, ma dove non mancano i colpi di scena, se si vuole un prodotto da vedere ogni tanto senza impegno, senza bisgono di stare attenti alla trama, questo anime è davvero l’ideale, come un pacchetto di patatine quando si ha voglia di stuzzicare qualcosa.
sloth cinema 
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