Recensione nel tempo di un caffè
Avvocato di difesa arriva alla conclusione della sua seconda stagione su Netflix, ovviamente con un finale aperto che lascia intendere che ci sarà una nuova stagione, confermandosi così una delle migliori sorprese del catalogo degli ultimi anni.

Questa seconda parte non perde un colpo, anzi aumenta i colpi di scena e la teatralità di una sceneggiatura sempre ben scritta strutturata che ci sorprende sempre di più con la bravura dell’avvocato Mickey Haller (Manuel Garcia-Rulfo) che ne è l’assoluto protagonista.
Come nella prima parte al centro di tutto c’è il Caso, nella seconda parte è quasi tutto processo, contornato da interessanti retroscena e colpi di scena che tengono la trama a livelli sempre molto alti. Non ci si annoia mai, facile mangiarsi episodio dopo episodio per capire come andrà a finire, con diverse idee e sospetti.
La serie si destregga alla perfezione tra le scene in aula e la vita quotidiana dell’avvocatto, sommerso dal lavoro ma che è sempre più vicino alla figlia. La serie rimane leggera, stempera la trensione con qualche scena divertente e ironica.
Questo Caso è forse ancora più bello e complicato rispetto a quello della prima stagione, molto ampio dalle mille sfacettature, colpi di scena inaspettati e Mickey che si destreggia con idee di difesa sempre molto rischiose e che creano molti nemici, forsi fin troppi. Avvocato di difesa è proprio questo, una serie che più va avanti e più mette in difficoltà il protagonista che però cresce e diventa sempre più bravo e ingegnoso.
Con questa seconda stagione così piacevole e di buon livello, questa serie è sicuramente una delle sorprese più piacevoli del catalogo Netflix degli ultimi anni che senza essere troppo complessa, serie e profonda, riesce comunque ad essere molto interssante, veloce e divertente, con molti colpi di scena di livello.


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