THE BEAR – SECONDA STAGIONE: PRIME IMPRESSIONI

QUATTRO CHIACCHIERE: The Bear riesce con la sua seconda stagione ad essere ancora più eccezionale, davvero un ottima serie. Esce dalla cucina ma il risultato non cambia.

The Bear è una serie del canale streaming Hulu, trasmessa in Italia da Disney Plus e arrivata alla sua seconda stagione. Una serie molto realistica e immersiva che fa della sua semplicità la sua arma migliore. Stagioni brevi ma super intense, la seconda si conferma di un valore assoluto.

Per descrivere la mia prima impressione su questa stagione, voglio partire da un episodio specifico, dove vede come protagonista Marcus, che viene manadato a Copenaghen in una scuola di pasticceria. Un episodio incentrato solo su di lui, romantico, raffinato e molto più calmo del ritmo frenetico a cui eravamo abituati.

In 30 minuti di episodio vediamo forse il miglior personaggio che abbia mai interpretato William Purter che è la guest star di questo episodio. Una bellissima sorpresa, con un persoanggio che in pochi minuti è caratterizzato e ci crea curiosità su sul mondo. Giovanissimo Chef Londinese, fa da mentore a Marcus in questa avventura Danese.

Il potere di The Bear sta tutto li, una scrittura perfetta, attenzione ai particolari, e un’immersione unica in tutta la serie. La seconda stagione esce dalla cucina e ci mostra le difficoltà per l’apertura del nuovo locale. In pochi episodi c’è una cerscita dei personaggi, impariamo a conoscerli anora di più. Dettagli, dialoghi, tutti ha un fine preciso che ci struttura al meglio la storia.

Poche imperfezioni, una regia semplice ma estremamente moderna, dinamica e veloce, vermanete immersiva. una fotografia ricercata, a tratti romantica. La recitazione continua ad essere un altro punto forte della serie, davvero di ottimo livello e super realistica.

the Bear esce dal guscio, e lo fa in modo meraviglioso e riesce a migliorarsi ancora rispetto alla prima stagione. Non era facile, sembrava dipendesse dalla cucina, che non ci fossero altre vie di uscita, eppure ne esce alla grande, ci racconta altro e lo fa in modo impeccabile.

proprio come in una cucina, Christopher Storer sembra il capo di questa brigata da lui cerata, una cura dei deattgli proprio come un pasticciere alla ricerca della perfezione, una bellissima serie, curata e coocolata con un ottimo piatto stellato.

Rispetto alla prima stagione sembra esserci una calma ponderata, più serentina, con le difficlatà che non mancano, ma che vengono affrontate con il sorriso e grazie ad un lavoro di squadra, con un gruppo che sembra una famiglia. In tutto questo il cibo è trattato con rispetto, come un opera d’arte, un contorno meravglioso di questa splendida serie.

Un piccolo appunto, mi piacerebbe in futuro, vedere un episodio incentrato sui vini, elemnto immmencabile di un ottima cucina, un episodio dedicao alla parte del sommelier.

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