THE BEAR: RECENSIONE DELLA SECONDA STAGIONE.

Recensione nel tempo di un caffè

The Bear è una serie televisiva americana creata da Chistopher Storer ed è sicuramente la rivelazione di questi ultimi due anni. Una piccola serie che si conferma una bellissima perla, visibile in Italia tramite Disney Plus. Una serie che parla in modo realistico di cucina e di vita, con protagonista Jeremy White che interpreta uno chef stellato che torna alle sue origini.

In questa seconda stagione la serie esce dalla cucina ed è una mossa vincente, ci mostra un’evoluzione dei personaggi precisa e a volte sosprendente, in pochi episodi succedono davvero un sacco di eventi e talmente completa da sembrarci più lunga.

The Bear si conferma come una serie estremamente immersiva, si percepiscono distintamente tutte le emozioni dei personaggi è c’è un forte mix di emozioni e ci porta quasi una sorte di tensione. Rispetto alla prima stagione c’è più serenità, l’organizzazione del nuov locale è emozionanate e coinvolgente e alleggia una sorta di serenità inaspettata.

Ogni episodio è ben scritto, accordato come se fosse un pianoforte della scala di Milano. Tutto sembra perfetto e dosato nelle giuste proporzioni. Questa serie è una forma di passione unica, sia per il cinema che per la cucina e se dovessi definire con una parola questa seconda stagione, direi proprio la parola passione.

Ogni personaggio della serie deve confrontarsi con la sua passione, con i due protagonisti, Carny e Syd che quasi vengono schiacciati da essa, mentre personaggi come Marcus, Ritchie e Tina, trovano in essa la via d’uscita dai loro problemi e una strada concreta per la loro vita. Tutti imparano e cerscono e questo non fa regalare una bellissima struttura alla serie.

L’episodio finale mescola perfettamente tutti gli ingredineti della serie e diventa esplosivo, un ping pong tra sala e cucina perfettamente orchestrato e che trasmette le giuste vibrazioni. The Bear si conferma una bellissima serie, un prodotto che sa stupire e che ci racconta uno spaccato della vita reale.

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