OPPENHEIMER TRACCIA LA VIA DA SEGUIRE

QUATTRO CHIACCHIERE: I registi Denis Villeneuve e Paul Thomas Anderson, sono convinti che la linea da seguire sia proprio quella del film di Nolan.

Il cinema è in crisi da molti anni, riempire la sale è divantata una vera impresa, e sopratutto le nuove generazioni prive di profondità e passioni si ritrovano a pensare che il tempo passato in sala sia solo una perdita di tempo. L’arrivo dello streaming, le sala sempre più obsolete e costose, i motivi sono davvero moltepilci, ma sembra proprio che Nolan, con il film Oppenheimer abbia tracciato la via da seguire.

Ha dichiararlo è un collega di alto livello come Denis Villeneuve (Arrival e Dune) estasiato dal film e sopratutto meravigliato del suo magnifico successo, una bellissima sorpresa. Infatti in un intervista ha dichiarato: ” È arrivato a un successo tale che ha superato di gran lunga le mie aspettative. È un film di tre ore in cui le persone parlano di fisica nucleare. Il futuro del cinema è in IMAX e nei grandi formati. Il pubblico vuole vivere un’esperienza che non può avere a casa, che non può ottenere in streaming. Vogliono vivere un evento. C’è questa idea, nella mente di alcune persone, che i film siano diventati semplicemente “contenuto” invece di un’opera d’arte. Odio quella parola, “contenuto”. Il fatto che film come Oppenheimer vengano proiettati sul grande schermo e generando un vero e proprio evento riporta l’attenzione sull’idea che si tratta di una forma d’arte straordinaria che deve essere vissuta al cinema“.

Non si può che non essere d’accordo con queste affermazioni, per chiunque ami il cinema sentire la parola “contenuto” fa male, anche se è la realtà dei fatti degli ultimi anni, opere che non sono più esperienze o arte, ma semplici storie frettolose e tutte simili tra di loro. Contenuti appunto, che non hanno differenza tra la tv di casa e il cinema.

I film devono andare dalla parte opposta, fornire un esperienza unica che solo la sala cinematografica ti può offrire, diventare delle vere opere d’arte dove il giudizio si trasorma in oggettivo e anche se non piaccione ne si riconosce il valore. Oppenheimer è questo, un film totalmente lontano dai gusti moderni ma che ha conquistato tutti, perché è un’esperienza, un opera d’arte e non un semplice contenuto chiamato film.

Paul Thomas Anderson conferma tutto questo: “Quando un regista così autorevole come Chris ti indica la direzione da seguire non puoi fare altro che starlo a sentire e il pubblico ne è stato premiato. Conosco alcuni appassionati di cinema che hanno guidato da El Paso a Dallas per vedere il film nel modo giusto. Sono circa 18 ore di viaggio fra andata e ritorno. Non credo che ci sia nessuno che possa essere in disaccordo: vedere Oppenheimer su pellicola è superiore ad ogni altro formato in ogni singolo aspetto. Senza contare che le persone sono stanche di chiedersi: “Perché dovrei andare al cinema per guardare la TV?” Buona domanda… ora non è più necessario. Definirei tutto questo come il modo che ha la natura di farci guarire“.

Il piacere di andare al cinema come se fosse un esperienza unica e inimitabile, deve essere come andare avedere una partita da casa, un qualcosa di completamente diverso e raro che vedere un prodotto in TV. Lo streaming ci ha allontanato dal cinema, ci ha abituato a contenuti e non più opere d’arte. prodotti iscatolati mettendo attori di livello a caso, pubblicità inn ogni dove e fine del prodotto, senza pasisone, cura e arte.

La strada è ancora lunga ma ultimamente sono usciti diversi film in cui il pubblico può notare la netta differenza tra il cinema è la televisone a casa, da Top Gun: Maverick ad Avatar 2, lo stesso Dune, Tenet e adesso su tutti Oppenheimer. Il cinema è arte e l’arte ha bisogno del giusto palcoscenico per essere vista al meglio. Tutte le produzioni devono tornare a produrre arte e non semplici contenuti che sodddisfano solo le persone già distanti dal cinema.

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