TALK TO ME: IL SUCCESSO (INASPETTATO) DI UN HORROR AUSTRALIANO

Recensione nel tempo di un caffè

Talk to me è un horror australiano del 2022 (arrivato nelle nostre sale nel 2023). Prima opera sia di regia che di sceneggiatura di due yoututber Danny e Michael Philippou. da considerarsi il più grande successo cinematografico che proviene in qualche modo, dal mondo di youtube e che sta stupendo un po’ tutti.

Per questo film servono le dovute premesse, le quali sono la vera essenza della pellicola. La produzione è australiana, scritto è diretto da due youtuber che approdano con gran rumore nel mondo del cinema. Un successo inaspettato, pionere di un nuovo (vecchio) sistema di pubblicità, il passaparola.

Questo horror è creato da giovani per i giovani e nella sua trama nasconde un messaggio chiaro, che anche un po’ il succo del suo successo. La noia nei giovani porta un avvicinamaneto al pericolo, alle droghe e a successivi e drammatici suicidi. Un tema che rimane nella sottotrama ma che è tremendamente inciso in tutta la sua narrazione.

Talk to me ci porta in un mondo molto verosimile, giovani ragazzi annoiati che vogliono divertirsi alle feste e sperimentare sempre cose nuove e pericolose. Una mano antica e misteriosa che sembra un calco di gesso, permette con una sola stretta di mano, di venire a contatto con i morti (forse demoni). I morti possono prendere possesso del corpo dei ragazzi per qualche secondo, non più di 90, se no le cose potrebbero finire male. Ovviamente come spesso accade con i giovani, si vogliono spingere sempre oltre al limite e le cose iniziano ad andare male.

Un horror semplice, violento e cinico, da molti definito disturbante. Non ci sono molti salti di paura, la colonna sonora e debole e quasi del tutto assente. Un po’ tutta la pellicola risulta un po’ con il freno a mano tirato, come se i registi si fermavano sempre nel punto in cui si potesse andare oltre. Eppure nel complesso funziona bene, attira l’attenzione, e ha un ottimo livello di inquietudine che dura per tutta la sua durata.

Un film che ha la capcità nello spettatore di scaturire dei sentimenti comuni nelle nuove generazioni, come ad esempio ansia, disoritemento, solitudine e sofferenza. Il parellerismo della mano come se fosse una droga è evidente e a farne un uso esagerato e scoretto è proprio la protagonista che ha subito un grave lutto.

Il film rispetta tutti i canoni dell’horror, non stupisce per la regia, ma non si notano grandi errori, l’idea iniziale è ottima e funziona alla grande per tutto il film, la recitazione ha alti e bassi, ma nel complesso soddisfacente. Un horror che fa molto parlare di se, che gira molto sui social. penso che in questo caso vale come punto a favore.

Talk to me è la dimostrazione che si può fare tanto con poco, soprattutto se si parla di genere horror. Un contatto con la realtà è fondamentale e questo film in qualche modo lo ha, lnacia un messaggio lo fa in modo indiretto ma significativo. Il passaggio improvviso con il vietato ai minori di 18 in Italia, non ha fatto altro ceh scaturire una maggiore curiosità su questo prodotto.

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