Recensione nel tempo di un caffè
Valerian e la città dei mille pianeti è un film 2017 scritto e diretto dal famoso regista vsionario Luc Besson. Un’immersione in un mondo fantascientifico, un film basato sull’inconico fumetto francese “Valerian” scritto Pierre Christin.

L’idea di base e sognatrice e fanatscientifica, con la stazione spaziale internazionale che nel corso degli anni diventa sempre più grande con nuove unita e nuove razze aliene che vengono a contatto a quella umana e si uniscono. Nel tempo l’astronave divenat tropppo grande e viene lasciata libera dalla garvità terrestre diventando nel corso dei secoli una specie di paineta ed ecosistema fatto di migliaia di razze a astronavi, come se fossero migliaia di micropaineti incorporati.
Luc Besson riesce alla perfezione a riprodurre questa sensazione di meraviglia e maestosità, in un universo variegato, divertnete e colorato che cattura fin da subito lo spettatore. I protagonisti Valerian (Dave DeHaan) e Laureline (Cara Delevigne), sono due specie di poliziotti spaziali che devono proteggere un generale e capire cosa stia succedendo nella nave alfa, ex stazione spaziale internazionale.
Entrambi gli attori erano nel momento di massimo splendore perosnale, sopratutto Cara Delevigne, davvero stupenda e perfettamente centrata nel suo personaggio. Questo film ha un certo tono di leggerezza e ironia che lo rende piacevole, movimentato e mai noiso, la trama è ben scritta e molto convinvcente senza troppe esagerazioni e che offre qualcosa di nuovo.
Una vera immersione nel genere fantascienfico con davvero quasi tutti i clichè di genere, un vero piccolo viaggio per gli appasionati. La visione del regista è ampia, artistica con colori e scene molto visionarie e davvero ben strutturate. Tutto questo porta però il film a risultare quasi fin troppo banale e senza profondità, con certi personaggi un po’ forzati e grotteschi o poco incisivi come quelli interpretati da Clive Owen e Ethan Hawke, la stessa Rihanna è meravigliosa, bellissima si, ma il suo personaggio appare più come un inutle comparsa.
Questa pellicola ha sicuramenet un certo fascino, ma come spesso accade per i film di Besson, al di là di una visione artisitca superlativa, sembra sempre mancare qualcosa, una leggera profondità, dei sentimenti più incisivi, dialoghi più spessi se vogliamo ce possano dare il giusto tocco finale al film. Nel complesso però è davvero un bel viaggio, colorato ed emozinante.


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