Recensione nel tempo di un caffè
Assassinio a Venezia è un film del 2023, diretto e interpetato da Kenneth Branagh. Questa pellicola è tratta dal romanzo del 1969 di Agatha Christie “la strage degli innocenti” ed il terzo capitolo della serie su Hecule Poirot intepretato da Kennet Branagh, dopo i film Assassinio sull’orient express e Assassinio sul Nilo.

Questo rimane uno dei romanzi di Agatha Christie più oscuri e paurosi, una storia che strizza un po’ l’occhio al maestro dei racconti horror Edgar Alan Poe, che viene giustamente anche citato nel film. Non era facile portare un altro film su uno dei più famosi dectetive della storia della scrittura e del cinema, ma Kenneth Branagh sfrutta il lato tetro e di orrore della storia per proprorci qualcosa di nuovo e intrigante e anche questa volta vince la sfida.
Forse il film più complicato dei tre, quello dalle sfumature più inetressanti e che tratta un romanzo meno conosciuto dei precendenti. Ci mostra un Poirot più vulnerabile preda di visioni che lo distaccano dalla realtà e lo avvicinano al paranormale. La trama sfrutta tutto questo a suo favore e butta lo spettatore in un intricato mistero da risolvere, dove come sempre sono davvero i piccoli dettagli a fare la differenza.
Una vecchia casa nei meandri di Venenzia, un ex orfanotrofio che nasconde un passato macabro e violento, una giovani ragazza suicida ormai “aaillata” dagli spitiri del palazzo, una medium che dice di poter parlare con lei. Poirot vuole la verità, ma deve affrontare molti nemici e tante superstizioni. A differenza dei precendenti film, il cast e meno clamoroso, più contenuto, ma è la storia e la tensione a prevalere.
La colonna sonora cucie un vestito perfetto, per questo film, che rispetta tutti i classici del giallo, con forte tinte horror ad arricchirlo, la compositrice islandese, Hildur Guðnadóttir ha fatto un lavoro eccelso, vera perla di questa pellicola.
La versione di Branagh di questo Poirot funziona ancora una volta, lo trasporta in un cinema moderno che ha bisogno di tanta azione, di suspense e tensione e lo fa in modo davvero ottimo, coinvolgendo a pieno tutto il pubblico. Un prodotto semplice ma che va a completare una trilogia che ancora una volta ci mostra il potenziale dei romanzi di Agatha Christie e del suo personaggio principe, secondo solo a Sherlock Holmes per popolarità.
Libero dalla previbilità, questo film si muove meglio e stupisce di più e riesce a provocare anche qualche inaspettato “Jump Scared” (sobbalzo per lo spavento). Un film che riesce a creare un connubio perfetto tra due generi, non perdendo mai la sua identità. Si può dire che anche questa volta, questo nuovo Poirot di Kenneth Branagh abbia vinto.


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