QUATTRO CHIACCCHIERE: Una semplice serie televisiva su dei particolari e improbabili supereroi, pioniera del modo di vivere le serie tv al giorno d’oggi.
Per molti la serie che ha cambiato il mondo delle serie televisive e successivamente del prodotto serie i generale fu Lost. Una serie dal successo clamoroso in cui ogni episodio era strettamente legato ad un altro e volevi vederli tutti in un sol boccone. In un certo senso è li che nasce il being watching con l’impossibilità di farlo. Infatti Lost ci torturava uscendo con solo due episodi a settimana su RAI2. Da quella serie tutto cambiò.

Il modo di fare e pensare le serie, cambiò forma, diventarono come dei lunghi film, a tratti e in certi casi meglio scritti e meglio strutturati dei film stessi. Diventò proprio una vera moda. Ma c’è una serie che in un certo senso è la vera pioniera del modo di vivere le serie tv al giorno d’oggi. Questa serie è Heroes, un prodotto della NBC che in Italia arrivò nel 2006 con un discreto successo. Questa fu forse la prima vera serie che faceva parlare di se, in cui i ragazzini fuori dalle scuole si interrogavano sul perché Peter Petrelli dovesse salvare la Cheerleader per salvare il mondo.
Una serie sui supereroi prima che essi diventassero popolari, un prologo di quello che sarebbe poi stato il destino del cinema. Persone normali che si ritrovano improvvisamente con superpoteri, dal volo, al teletrasporto, alla lettura del pensiero, alla rigenerazione e praticamente immortalità della ragazzina Cheerlaeder interpretata da Hayden Panettiere.
Una di quelle serie che ha un boom pazzesco, tutti parlano di lei, fanno teorie, fu forse la prima ad essere scaricata illegalmente con numeri davvero importanti. Un being wathing finalmente possibile e alle prime armi. Una trama contorta che per tutta la prima stagione creava molta curiosità. Heroes è un po’ un manuale per le serie moderne, cosa fare e cosa non fare, con una quarta e ultima stagione che non ha visto praticamente nessuno, tutti persi nella banalità e confusione della terza.

Heroes, ci porta una serie con molti personaggi da seguire, con caratteritiche specifiche, lascinado al cinema anche diversi attori praticamente eseordienti che hanno poi ottenuto delle nuove parti importanti, come ad esempio Zachary Quinto che interpretava Sylar, un villain davvero ben scritto e che incuteva un certo timore, rubava i poteri altrui aprendo il cervello delle persone.
Heroes era una serie con la giusta dose di violenza, a tratti inaspettata, innovativa per una serie televisiva trasmessa su Italia 1. Uno splatter che la rendeva più realistica, persone con superpoteri che non erano tutti supereroi, in un certo senso anche un piccolo prologo della serie The Boys di gran sucesso ora su prime video.
Molti non l’hanno mai vista, ma frasi come quella pronunciata dal giovane giapponese Hiro Nakamura sono diventate iconiche, con un fumetto che sembrava prevedere il futuro, i suoi viaggi nel tempo. “Salva la Cheerleader salva il mondo” era questa la frase spesso ricorrente, con un Peter Petralli pronto ad esplodere tipo appunto “Soldatino” in The Boys.
Per dimostrare che in tutta la sua baniltà questa serie lascia comunque il suo segno, questo articolo è scritto tutto di ricordi, a memoria, molto probabilemente è pieno di sbagli o riferimenti sbagliati, ma Heroes per molti ragazzi della mia generazione è stato questo, una serie che forse ancor più di Lost a insegnato a noi cosa fossero le serie tv.

Più ci pensi e più ti vengono in mente attimi scene e momenti, personaggi che avevano tutti dei poteri particolari, come la bellissima Niki Sanders che non mi ricordo per quale motivo, era sia buona che cattiva, con un’interpretazione da non sottovalutare. Un mondo complesso, con molte trame, con un idea che purtroppo si è persa nel tempo e che non ha mai avuto un vero finale. Heroes non aveva un vero protagonista, ma diversi personaggi che avvano diversi obiettivi, questo era un bellissimo pregio ma anche un grande difetto per una serie che non sapeva più che direzione prendere.
Eppure è li scandita nelle nostre menti, la prima serie scaricata, il primo prodotto con supereroi di successo, i primi being wathing, le prime chiacchiarate tra amici a proposito di serie tv. Non è universalmente così, ma per me e per molti altri è così. Heroes la serie pioniera del modo di vivere le serie al giorno d’oggi.


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