Recensione nel tempo di un caffè
Killers of the flower moon è un film del 2023, diretto da Martin Scorsese e co-scritto con Erich Roth. Il film è tratto dal romanzo di David Grann, “Gli assassini della terra rossa” che a sua volta è tratta da fatti realmente accaduti e fin troppo nascosti. Un film che esula un po’ dal classico stile di Scorsese, ma che in alcune scene ne ricalca alla perfezione la sua essenza, diventando così unìaltra perla del suo cinema.
Se metti insieme uno dei registi più importanti della storia del cinema con due degli attori più talentuosi di sempre, non può che uscire un prodotto eccellente, è proprio il caso di Killers of the flower moon. In un mondo del cinema frenetico, immediato che non si volta mai indietro, Scorsese va ancora una volta controccorrente, e come il collega Nolan, ci mostra una storia vera, profonda intensa, dove sono i dialoghi e la recitazione più pura ed essenziale ad essere i veri protagonisti.

Una storia vera che segna un po’ i massacri nascosti che ha costellato il territorio americano, omicidi di potere, soldi, che hanno segnato per sempre il destino di una razza di pelle rossa tra le più autentiche della storia, gli Osage. Un popolo che non per volontà propria ma per il caso si è trovato in una posizione alquanto singolare e scomoda. Siamo negli anni 20′ del novecento, i territori da loro conservati e della loro riserva, si scoprono essere pieni di petrolio. Il popolo Osage si trova così in poco tempo ad essere tremendamente ricco, ma anche bersaglio facile della avarizia e ambizione dei “bianchi”. Diversi omicidi vengono commessi, dopo matrimoni combinati per ottenere i terri ricchi dell’oro nero. Una vicenda cruda, violenta e silenziosa che ci mostra le sfumature più cupe dell’essere umano.
Leonardo DiCaprio è sontuoso, come sempre, un’interpretazione pura, essenziale, che esprime tutto il suo talento, la capacità di trasmettere facilmente tutte le sfumature delle emozioni del suo personaggio. Un personaggio particolare, viscido e vittima del mondo, avido e che deve confrontarsi con le leggi dei lupi e delle prede. Al suo fianco un Robert De Niro sempre sul pezzo, come non lo si vedeva da tempo, perfettamente a suo agio dopo 50 anni di collaborazione con Scorsese. Anche Lily Gladstone è sorprendente nel ruolo della Osage moglie di Ernest Buckhart (Leonerda DiCaprio). Lei è la vera vittima di tutta la storia, simbolo delle violenze subite dal suo popolo da parte dei bianchi.
Non ci sono buoni o cattivi, giusto o sbagliato, Scorsese in questa sua opera immerge tutti nel fango, sporca i piedi a tutti, esaltando i difetti dell’essere umano, mostrandoci un uomo bianco un po’ stupido, avido e senza scrupoli e un popolo Osage perso, lontano dalle sue tradizioni e vittima di una ricchezza improvvisa. Non solo un accusa all’america ma un po’ all’essenza egoista dell’essere umano, che si logora e mangia con le proprie mani.
Il regista Scorsese è un vero maestro del suo mestiere, e un film di 3 ore e mezza, fatto spraticamente solo di dialoghi lenti e intensi, che dovrebbe annoiare, scorre invece con facilità con una trama piacevole, cruda e molto realisitca. Una storia vera perfettamente mostrata sul grande schermo, una fotografia che ricalca lo spirito cupo e violento di questa vicenda e una recitazione che è il vero spettacolo di questo film.
Killers of the flower moon ci mostra un po’ spezzoni di diversi generi, mantenendosi sul drama classico della storia vera. Un viaggio in un luogo e un tempo in cui c’è molto da nascondere e in cui solo il cinema a volte può riportare un po’ di verità sotto gli occhi di tutti. Questo film e riflessione e riflesso dell’animo umano, della sua innata avidità, del potere dei soldi, di un invasione silenziosa e del cancellamento delle tradizioni, simbolico nel suo inizio, cinico e schietto nel suo finale.


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