Recensione nel tempo di un caffè
Sinister è un film horror del 2012 prodotto da Blumhouse e diretto da Scott Derrickson. Un film horror che ha riscosso un discreto successo alla sua uscita e che ai tempi usciva un po’ dal classico stile slasher e un po’ più leggero della sua produzione, per spostarsi su qualcosa di più intenso e con toni thriller.

Sinister non ci porta nella solita casa lugubre e vecchia ma in qualcosa di più moderno ma altrettanto buio e spaventoso. Un intro inquietante e disturbante, con una famiglia, incappucciata che viene impiccata ad un albero. Uno scrittore di gialli tratti da storie vere, Ellison (Ethan Hawke), si trasferisce in quella casa per scoprire cosa sia successo in modo così da scrivere un grande successo. Nella soffitta della casa trova una scatola con inquietanti filmati amatorali che mostrano degli strani omicidi famigliari.
Sinister utilizza i toni da thriller per immergerci in una situazione che vacilla tra realtà e follia. Il protagonista assoluto è lo scrittore che in una settimana continua la sua ricerca vedendo sempre nuovi video e portandolo ad una sorta di follia insostenibile. Un horror che penetra dentro in modo incisivo, non con grandi spaventi, ma con un senso di inquietudine che viene instaurata nello spettatore già dal primo filmato. Si allotana dalla violenza, messa fuori campo per farcela immaginare.
Sinister esce un po’ dal suo genere, gioca con diverse emozioni, prova a dare forza anche ai dialoghi senza riuscirci troppo. Crea un demone figuratamente spaventoso ed efficace e prende di mira i più piccoli trasformandoli in ciò che non saranno mai. Ci scuote con immegini forti, ma delle volte solo accenate, isolando il protagonista, facendolo sentire solo, trasportato dalla sua ambizione e curiosità.
Il finale stesso è logico, prevedibile, con un pizzico di macrabra ironia. Violento si ma solo nell’immaginazione che crea e non nelle immagini stesse, sintetizzando al meglio un po’ quello che è tutto il film, che non lavoro tanto sui Jump scared, quanto sui la creazione di una costante angoscia, timore e tensione, per immergere al meglio lo spettatore.
Per chi cerca qualcosa di movimentato, un horror pieno di spaventi e violenza schietta e cinica, Sinister non è il film adatto. Questa opera di Derrickson è qualcosa di più complesso, lento, che studia a fondo l’emozione della paura. Un film horror con i toni thriloler che prova a dare un tono più pensante ad una trama che solitamente risulta leggera e scontata.


Lascia un commento