BUSSANO ALLA PORTA: TUTTA L’ESSENZA DI SHYAMALAN

Recensione nel tempo di un caffè

Bussano alla porta è un film del 2023, diretto e co-scritto da M. Night Shyalaman, regista dal timbro unico e particolare, con film che non sempre convincno tutti, ma hanno una traccia precisa e un suo segno che è perfettamente distiguibile e unico. Con questo film Shyalaman ritrova la sua essenza e fa un ottimo lavoro.

Bussano alla porta ci regala la vera essenza del suo regista, con un cinema che gira intorno al genere horror senza mai entraci a pieno, un forte senso di inquietudine e una paura quasi disturbante e agognata come se dovesse arrivare un qualcosa che non arriva mai. Nei film di Shyalaman il pericolo aleggia è sempre presente ma sembra non arrivare mai nel concreto e questo film gioca tantissmo con questo espediente di tensione e apprensione.

Bussano alla porta ricalca anche la semplicità dei suoi film, che spesso raccontano storie in spazi ristretti, compllicate ma con una scenografia, una location che racchiunde in se praticamente tutti gli sviluppi della trama. Infatti ci troviamo in una piccolo cottage sperduto nel bosco, lontano da ogni forma di vita mondana, qui una coppia gay, con una bambina, vengono “disturbati” e spaventati, da quattro sconosciuti che gli legano e iniziano a parlare di un imminente apocalisse. Uno dei tre membri della famiglia dovrà essere ucciso se non vorranno far finire il mondo.

Oltre a un grande punto di domanda, che si scioglie man mano che la storia prosegue, il film è di per se abbastanza prevedbile, non ci sono gorssi colpi di scena, eppure riesce a manenere un livello di inquietudine davvero alto per tutta la sua durata, quasi un angoscia incessante che ti travolge. Forse uno dei migliori prodotti di questo regista, che con “Bussano alla porta”, trova un opera equilibrata, senza grosse pretese e che svolge alla perfezione ciò che si era prefissato.

L’assurdità che è una parte inconica delle sue opere, qui ha un ruolo più incisivo, sensato, che giustifica ancora di più la tensione che si traspare nei protagonisti, attori tutti tra l’altro di ottimo livello, forse troppo spesso sottovalutati. Da Dave Bautista a Jonathan Groff c’è davvero un ottimo livelllo di interpretazione. Tra follia e verità, tra la scelta difficile di dover uccidere un proprio caro per salvare forse il mondo, Bussa alla porta se la gioca alla grande con un concetto semplice ma super efficace, che solo per l’idea crea una sorta di tensione e giusta inquitudine.

Il film va collocato nello stile unico e a volte davvero strano del suo regista e ideatore M. Night Shyalaman, facendo questo si può dire che sia un bel film, che incuriosice al punto giusto, sa coinvolgere e non si pone mai con delle grandi pretese, va preso un po’ per quello che è, se si vuole davvero apprezzarlo.

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