VICINI DEL TERZO TIPO: COMICITÀ E ALIENI IN QUESTA COMMEDIA CON BEN STILLER

Recensione nel tempo di un caffè

Vicini del terzo tipo è un film del 2012, una commedia di fantascienza, diretta da Akive Shaffer e con protagonisti attori di livello e esperti della comcità come Ben Stiller, Vince Vaugh, Jonah Hil e Richard Ayoade. Il film è stato scritto tra gli altri da Seth Rogen e Evan Golberg e prodotto da Shawn Levy. Un mix di talento di questo genere.

Dalla scrittura, alla recitazione, il film è pieno di star di Hollywwod che sono da anni esperte di questo genere. La volgarità di Seth Rogen si percepisce in molte scene, sempre ironiche e talvolta quasi disgustose. Una commedia abbastanza classica, che si mescola con il genere fantascientifico. Quattro adulti formano una strampalate vigilanza di quartiere nella tranquilla cittadina di Glennview dove è stato commesso un brutale omicidio. Il gruppo è davvero fin da subito ben amalgamato e con poche scene c’è un immediata caretterizzazione dei personaggi.

I quattro diventano presto dei grandi amici e tra di loro nasce più un rapporto di amicizia e serate in compagnia che una vera e propria ronda cittadina. Durante una delle loro ricerche si rendono conto che il “nemico” non è di questo pianeta, ma un misterioso alieno che ruba la pelle alle persone. Da quel momento vicini del terzo tipo prende dei toni simili alla fanatscienza, non perdendo mai il proprio umorismo.

Alcuni momenti sono davvero molti esilaranti, altri invece ci si perde facilmente in un trama con battute fin troppo semplici e squallide, con un umorismo quasi forzato. Si passa dall semplicità di alcune batutte di Vince Vaugh (sempre eccizionale), alla volgarità e a riferimenti al sesso non sempre necessari, ma classici della penna di Rogen.

Una commedia che fa della stupidità la sua arma vincente e che prova ad entrare più in profondità con i concetto di amicizia, ma che non riesce a colpire fino in fondo, facendo forse prevalere troppo la sua banalità. Un grande cast che verso il finale si perde un po’ in una storia che diventa devvvero troppo invesimile e anche meno divertente.

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